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Nucleare adesso?
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Originariamente inviato da snapdozier Visualizza il messaggioIn quanto alle falde quando sarà finita l'acqua ti berrai la TAV?
Saluti.
Federico
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Originariamente inviato da Fede1975 Visualizza il messaggioAcqua finita? Perché, secondo te, quando uno scavo intercetta una falda, l'acqua si vaporizza? O scompare come per magia?
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Mi sembra un dialogo tra sordi.
Chi nega il senso del referendum sul nucleare del 1987 adducendo l'inesistenza di specifici riferimenti nei comma abrogandi, o è in malafede, o davvero non conosce lo strumento del referendum in Italia. Gli basti sapere che i manifesti politici pro e contro l'abrogazione di quei comma quasi unanimemente ponevano l'accento sul significato che il voto avrebbe preso: si = uscita dal nucleare in Italia, no = mantenimento del programma nucleare civile in Italia. Tutto il resto è ginnastica linguistica che serve solo a confondere i meno informati. A quelli della mia età e ai più vecchi non serve che ci si dica il vero significato del testo abrogato, in quanto l'effetto è stato quello che hanno voluto i milioni di italiani che si sono espressi col voto.
La vittoria elettorale di chi ha messo il nucleare nel proprio programma alle ultime elezioni politiche, non significa affatto che la maggioranza degli italiani sia ora favorevole al nucleare, è più probabile che sia favorevole a quella compagine politica e a chi la rappresenta. Piuttosto singolare che si pensi che si voti qualcuno per piena adesione di tutto il pacchetto di proposte, quasi che l'intera popolazione si possa suddividere nettamente in due, i favorevoli a tutto e i contrari a tutto! Ma davvero c'è qualcuno di voi che ci crede?
Sulla Tav, per esempio, io ho espresso le mie riserve sul percorso, ma sono sostanzialmente favorevole alla sua realizzazione, mentre sul nucleare sono dell'idea che si possa attendere quel poco tempo che serve alla realizzazione di un nucleare davvero sicuro, senza sprecare denaro pubblico per costruire qualcosa che sarà superata prima della sua entrata in esercizio.
Ma abbandoniamo generiche valutazioni sui partiti, che credo servano poco. Se davvero si vuole rinnovare il proprio appoggio al nucleare, è controproducente attaccarsi alla lettera del testo di quel referendum, piuttosto può giovare ribadire che gli italiani di allora vivevano una realtà che oggi è sensibilmente mutata e quindi potrebbero rispondere in modo diverso se venissero nuovamente consultati. Perché allora non consultarli ancora, invece di propinargli una decisione dall'alto e una serie di Leggi che gli impediranno di esprimersi in modo contrario? Non è che, poco poco, qualche governante teme che il giudizio degli italiani possa ancora essere prevalentemente contro il nucleare? Se fossero sicuri di poter avere il consenso certamente lo avrebbero cercato e ottenuto.
Nucleare adesso? No grazie, non è ancora il momento.
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Originariamente inviato da primus71 Visualizza il messaggioinfatti ho detto che "può produrre", non che produce sicuramente.......Originariamente inviato da Fede1975 Visualizza il messaggioAcqua finita? Perché, secondo te, quando uno scavo intercetta una falda, l'acqua si vaporizza? O scompare come per magia?........Originariamente inviato da nll Visualizza il messaggioMi sembra un dialogo tra sordi.........
Buongiorno a tutti,
ha ragione Nll ma nn si tratta solo di un dialogo tra sordi ma, nel caso specifico delle falde, si tratta di negare le evidenze ad ogni costo, come dire cle la terra e' piatta e nn tonda.
Nn mi serve avere ragione, anzi, la volete ? Ve la do, basta che la finite.
ciao car.boniAcqua, sole e vento. La natura per l'energia pulita.
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Originariamente inviato da sergio.r Visualizza il messaggiodovrebbe esserti noto il problema al quale l'altro utente faceva riferimento, no?
Saluti.
Federico
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......... Perché allora non consultarli ancora, invece di propinargli una decisione dall'alto e una serie di Leggi che gli impediranno di esprimersi in modo contrario? Non è che, poco poco, qualche governante teme che il giudizio degli italiani possa ancora essere prevalentemente contro il nucleare? Se fossero sicuri di poter avere il consenso certamente lo avrebbero cercato e ottenuto............
Ciao a tutti,
questo concetto e' stato piu' volte espresso e contrastato da molti perche' in Italia manca lo strumento referendario adatto.
Sono convinto anch'io e ne ho ampie conferme, che all'interno della PdL c'e' chi rema contro al nucleare ed e' per questo motivo che il Governo nn si vuole esprorre ad un referendum.
E' nn ci pensa neppure a creare lo strumento legislativo che, con le forze a disposizione, sarebbe facile ottenere come ha ottenuto tante leggi appprovate "salva guai", sarebbe ben visto anche dall'opposizione.
Come spesso accade in Italia si preferisce fare scelte ecletanti senza valutarne appieno rischi e benefici e nel contempo si manda allo sfascio tutto il resto; la trasmissione di ieri sera ("Presa diretta") su rai 3 sulla scuola ne e' una drammatica testimonianza ma le distorsioni, il mal governo sono ovunque ........
ciao car.boniAcqua, sole e vento. La natura per l'energia pulita.
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Chi nega il senso del referendum sul nucleare del 1987 adducendo l'inesistenza di specifici riferimenti nei comma abrogandi, o è in malafede, o davvero non conosce lo strumento del referendum in Italia.(...)Tutto il resto è ginnastica linguistica che serve solo a confondere i meno informati.
Quanto allo "strumento di volontà popolare", stenderei un velo pietoso... nonostante il voto contrario, ad esempio, l'attività del nucleare italiano all'estero continuò allegramente, ed i referendum sulla responsabilità dei magistrati che erano nella stessa consultazione sono ancora oggi lettera morta
Non parliamo poi dei referendum per abolire il finanziamento pubbico ai partiti (tolto e rimesso subito in altra forma ed altro nome), per l'abolizione del Ministero dell'Agricoltura (tolto e rimesso subito in altra forma ed altro nome), del Ministero per il turismo e lo spettacolo (idem), per le nomine ai vertici delle banche, sulla concentrazione di reti televisive, etc etc etc
Sappiamo tutti come è finita.
A proposito, quelli che fanno "ginnastica linguistica che serve solo a confondere i meno informati", si ricordano benissimo che non furono i referendum a fermare le centrali nucleari, ma furono il Piano Energetico Nazionale (PEN) del 1988 e le successive leggi attuative 9 gennaio 1991, n. 9 e 10 e il Provvedimento CIP 6/92.
E ricordano anche che il secondo referendum, "Volete che venga abrogato il compenso ai comuni che ospitano centrali nucleari o a carbone?" era riferito alla norma riguardante "l'erogazione di contributi a favore dei comuni e delle regioni sedi di centrali alimentate con combustibili diversi dagli idrocarburi", previsti dai commi 1,2,3,4,5,6,7,8,9,10,11,12 della citata legge.
Un bel regalo ai petrolieri, insomma
Del resto, basta vedere com'era composto il mix energetico di quei tempi e quello dei tempi successivi... dove'calato drasticamente il contributo delle fonti alternative e quello degli idrocarburi è balzato all'87%.Ultima modifica di livingreen; 15-02-2010, 10:01.
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Originariamente inviato da nll Visualizza il messaggio...
Chi nega il senso del referendum sul nucleare del 1987 adducendo l'inesistenza di specifici riferimenti nei comma abrogandi, o è in malafede, o davvero non conosce lo strumento del referendum in Italia. Gli basti sapere che i manifesti politici pro e contro l'abrogazione di quei comma quasi unanimemente ponevano l'accento sul significato che il voto avrebbe preso: si = uscita dal nucleare in Italia, no = mantenimento del programma nucleare civile in Italia. Tutto il resto è ginnastica linguistica che serve solo a confondere i meno informati. A quelli della mia età e ai più vecchi non serve che ci si dica il vero significato del testo abrogato, in quanto l'effetto è stato quello che hanno voluto i milioni di italiani che si sono espressi col voto.
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Originariamente inviato da nll Visualizza il messaggio...
Perché allora non consultarli ancora, invece di propinargli una decisione dall'alto e una serie di Leggi che gli impediranno di esprimersi in modo contrario? Non è che, poco poco, qualche governante teme che il giudizio degli italiani possa ancora essere prevalentemente contro il nucleare? Se fossero sicuri di poter avere il consenso certamente lo avrebbero cercato e ottenuto.
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La scelta programmatica e strategica in materia energetica è essenzialmente una scelta tecnica, che da tecnici (e politici in quanto amministratori) deve essere fatta.
Lo strumento del referendum è uno strumento fornito agli italiani per la rimozione di norme che risultassero in contrasto con la morale ed il sentire pubblco diffuso, e che gli italiani ritengano importanti e "vitali". In questo senso è stato pensato lo strumento "abrogativo" ed il limite del 50% dell'affluenza alle urne... limite poi reso controproducente quando agli italiani è stato fatto credere che fosse eticamente corretto sommare la contrarietà ad un'abrogazione al disinteresse sul quesito.
Un problema politico ed etico magari dovrebbe porlo all'amministratore ed al tecnico il riproporre qualcosa che è stato ritenuto inopportuno in una consultazione referendaria... ma forse è anche vero che se la questione è ancora di interesse pubblico e ritenuta vitale, nascerà un altro referendum come è nato a suo tempo quello dell'87.
Questo naturalmente in un mondo ideale... nel mondo reale sappiamo benissimo che le cose (specie in italia) vanno ed andranno in maniera diversa.
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Originariamente inviato da archinautaLo strumento del referendum è uno strumento fornito agli italiani per la rimozione di norme che risultassero in contrasto con la morale ed il sentire pubblco diffuso, e che gli italiani ritengano importanti e "vitali"
Alcune materie sono sottratte dal secondo comma dello stesso art. 75 della Costituzione dall'azione dell'istituto. La disposizione costituzionale cita espressamente le leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali. In più non è possibile abrogare mediante referendum disposizioni costituzionali, gerarchicamente sovraordinate alla legge ordinaria e quindi abrogabili solo mediante il procedimento aggravato previsto dall'art. 138 Cost. La Corte Costituzionale, che deve pronunciarsi sulla legittimità costituzionale del referendum, ha esteso l'elenco ritenendo inammissibili referendum che non abbiano oggetto unitario o il cui esito positivo paralizzerebbe l'attività di un organo costituzionale, determinando un vuoto legislativo.
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Originariamente inviato da nll Visualizza il messaggio...
Logicamente, fatti salvi i limiti numerici richiesti, per le altre Leggi non si parla di inammissibilità, quindi morale e sentire pubblico diffuso c'entrano ben poco, se non nulla.
Semplicemente al popolo non sono stati forniti gli strumenti per legiferare (com'è giusto che sia) ecco perché il referendum può essere solo abrogativo ed ecco perché il pretendere che una legge monca di un articolo abrogato non è detto che sia una norma buona o applicabile (e quindi spesso necessita di un aggiustamento da parte dell'esecutivo).
Il limite del 50% di affluenza poi è chiaramente un limite volto a far si che non si chieda al popolo un'opinione su argomenti astrusi, eccessivamente tecnici o futili, sul quale la gente non ha strumenti per valutare o semplicemente disinteresse. Questa non è mia opinione, ma è reminiscenza scolastica... ormai troppo distante per ricordare se erano semplici valutazioni di merito dell'insegnante o esiste letteratura in merito della costituente.
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Guarda che non era per introdurre l'argomento sui numeri (sicuramente OT), ma per dire che l'istituto del referendum riguarda ben altro cheOriginariamente inviato da archinautamorale e sentire pubblico diffuso
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Buongiorno a tutti,
al di la' di cio' che e' stato, di come e' stato o di come doveva essere proposto il referendum allora, diventa estremamente interessante avere un'opinione "fresca" di come la pensa la popolazione oggi.
Il limite del 50% + 1 oltre il quale si intende valido un referendum potrebbe essere innalzato per avere un quadro piu' chiaro e definito della volonta' politica verso un determinato problema e per evitare che con solo il 26% dei voti, rispetto agli aventi diritto, si arrivi a determinare una scelta.
E' solo un'utopia che mai vedra' la luce in questo Paese .........
ciao car.boniAcqua, sole e vento. La natura per l'energia pulita.
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Perché sfugge un concetto fondamentale: in una consultazione democratica si ricerca e si ottiene l'espressione di una volontà popolare. Attaccarsi alle virgole ed ai meandri logici creati da uno strumento limitato e limitativo come il referendum abrogativo è un'esercizio nella migliore delle ipotesi inutile e fine a se stesso, nella peggiore delle ipotesi è mistificazione e negazione storica a pro dei propri interessi.
Mi sa che sei tu che sei in contrasto col resto del mondo... direi che è meglio che studi un po' di diritto ed in particolare il sistema dei referendum, perchè non mi sembra che tu l'abbia capito.
Ti ricordo che il referendum in sè non abroga proprio niente: l'esito referendario, espressione della sovranità popolare, è una fonte del diritto primaria che vincola i legislatori al rispetto della volontà del popolo.Di conseguenza, dopo il referendum deve esserci un atto legislativo discusso in Parlamento e ratificato dal Capo dello Stato.
Poi, in aggiunta all'art.75 proposto da nll, ecco un altro interessante estratto:
"Sentenze nn. 27, 28, 29, 30, 31 del 1981 Era in questione l'ammissibilità di dieci referendum abrogativi avanzati dal Partito Radicale. Venivano respinti quattro quesiti che mettevano l'accento su interessi e tematiche «nuove» come la caccia, la legalizzazione delle droghe leggere, la smilitarizzazione della Guardia di Finanza, la localizzazione delle centrali nucleari e nuovamente il quesito sui reati di opinione e associazione.
La Corte Costituzionale pur partendo dalla sentenza n. 16/1978, arricchiva di nuovi sviluppi e ulteriori specificazioni i limiti di ammissibilità. Questo ha riguardato in particolare il requisito dell'"omogeneità" sviluppato nel significato ulteriore della necessità di "semplicità, chiarezza e inconfondibilità del quesito", dato che nel referendum "non è concepibile una risposta articolata", ma è richiesta "la nettezza della scelta" oppure l'"univocità della domanda", tale da evitare la "contraddittorietà del quesito proposto all'elettore".
Ti ricordo anche che con la decisione di legittimità del 1987 veniva introdotto dalla Consulta il divieto per le domande "esposte ad ambiguità di significato"
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Originariamente inviato da nll Visualizza il messaggioGuarda che non era per introdurre l'argomento sui numeri (sicuramente OT), ma per dire che l'istituto del referendum riguarda ben altro che ... e questo sempre riguardo al famoso referendum sul nucleare e alla considerazione che se ne ha ora, ritenendo di andare in direzione opposta a quanto la maggioranza dei cittadini espresse oltre 20 anni fa.
Riguardo la considerazione di andare in direzione opposta, purtroppo nessuna norma impone al legislatore di rispettare la volontà di un referendum sostituendo o ripristinando l'articolo abrogato, se non mere considerazioni politiche di consenso popolare o ordine pubblico (figurarsi dopo più di 20 anni).
Problemi che nell'italia di oggi evidentemente non esistono più.
Tieni conto che non è la prima volta che una norma oggetto di proposta referendaria è oggetto di variazione prima della consultazione popolare proprio per invalidare la raccolta delle firme. O anche di peggio.
Ripeto... secondo me la scelta se nucleare oggi o meno sia una scelta giusta, dovrebbe dipendere da considerazioni diverse che il rispetto di una volontà popolare espressa più di 20 anni fa... ma la risposta, a mio modo di vedere, sarebbe ugualmente negativa.
Ma tanto tutti sappiamo che è solo una mossa per far girare un bel po di soldi tramite appalti... le centrali non le faremo per una serie di ragioni, che vanno da considerazioni di consenso popolare a ragioni economiche.
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Ammetto che la memoria mi ha tradito sull'effettivo iter referendario (anche se l'esito del referendum viene ratificato da un decreto presidenziale e non dal parlamento) e sulla riproponibilità di un articolo abrogato (anche se, se la memoria non mi inganna, qualche volta uno stratagemma è stato trovato).
Comunque sia, l'interpretazione che tu giudichi SOLTANTO MIA, evidentemente soltanto mia non lo è... te lo confermano una serie di persone su questo forum, buona parte del popolo italiano e tu stesso l'hai confermato qualche post più sopra.
Quindi il problema qual'è? Il NO al nucleare, era o no l'espressione di una volontà del popolo italiano? evidentemente si, se tu stesso l'hai detto.
Chissà perché io ritengo sempre più importante la volontà espressa che non la forma. Anche se certo da un punto di vista giuridico gli articoli effettivamente abrogati pongono meno limiti al gevoerno a riproporlo... da un punto di vista etico, pongono gli stessi interrogativi.
Riguardo l'ultima parte da te riportata ho l'impressione che si riferisca semplicemente alla formula "vuoi abrogare l'art. .... SI o NO?"Ultima modifica di nll; 15-02-2010, 22:43.
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secondo me la volontà popolare espressasi con il referendum era assai chiara: stop agli impianti nucleari!
credo che a 20 anni di distanza sia lecito riproporre la scelta, ma si sarebbe dovuto trovare modo di farlo attraverso una uguale consultazione popolare (e adesso non mi rompete i cabasisi sul fatto che non si può...).
il fatto di non volerlo fare, ma anzi di voler fare esattamente in modo opposto, dimostra casomai ce ne fosse bisogno quanto indegni siano i nostri governanti.
Cmq. ribadisco il concetto, stanno solo facendoci perdere tempo e denari, di questa partita non se ne farà alla fine un bel nulla. sempre che non mandino super-berolaso o suo cognato a risolvere la situazione!
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Comunque sia, l'interpretazione che tu giudichi SOLTANTO MIA, evidentemente soltanto mia non lo è... te lo confermano una serie di persone su questo forum, buona parte del popolo italiano e tu stesso l'hai confermato qualche post più sopra.
Quello che importa, se si vuole criticare, è quello scritto negli articoli referendari,nei siti istituzionali e nelle leggi dello Stato. Il resto sono opinioni personali
Chissà perché io ritengo sempre più importante la volontà espressa che non la forma.
Prova a spiegargli che tu intendevi tutta un'altra cosa rispetto a quella...
anche se l'esito del referendum viene ratificato da un decreto presidenziale e non dal parlamento
La formula è questa:
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
VISTO L'ART. 75 DELLA COSTITUZIONE;
VISTO L'ART. 37 DELLA LEGGE 25 MAGGIO 1970, N. 352;
VISTI GLI ATTI, TRASMESSI IN DATA ...... DALL'UFFICIO CENTRALE PER IL REFERENDUM PRESSO LA CORTE DI CASSAZIONE, RELATIVI ALLA PROCLAMAZIONE DEL RISULTATO DEL REFERENDUM INDETTO CON DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA IL ...., PUBBLICATO NELLA GAZZETTA UFFICIALE N. ... DEL ...., PER L'ABROGAZIONE PARZIALE DEL (articolo da abrogare)
SULLA PROPOSTA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI E DEI MINISTRI (elenco dei ministeri coinvolti);
E M A N A
IL SEGUENTE DECRETO:
P.S.: potremmo passare oltre? Chi l'ha capita bene, e chi non la vuol capire...pazienza. Io mi sbatto volentieri per puntualizzare, ma così è solo una perdita di tempo.
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Originariamente inviato da sergio.r Visualizza il messaggiosecondo me la volontà popolare espressasi con il referendum era assai chiara: stop agli impianti nucleari!
tanto a pagare mica erano quelli che hanno promosso il referendum sull'ondata di chernobyl, e che poi si sono erti a salvatori della patria
ahhhhhhhh,
abbiamo DENUCLEARIZZATO L'ITALIA...
certo, adesso tirate fuori qualche decina di miliardi di euro per cominciare a pagare i danni
ciao
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Una osservazione, ma siamo sicuri che chi vota il referendum ne sappia abbastanza per decidere? Secondo me sarebbe molto meglio allegare alla scheda un questionario che indichi la competenza nel settore di chi vota, no perché magari c'é ancora gente che confonde i reattori moderati a graffite con quelli ad acqua.
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Originariamente inviato da primus71 Visualizza il messaggio
certo, adesso tirate fuori qualche decina di miliardi di euro per cominciare a pagare i danni
ciao
Il fatto che l'energia elettrica in italia costa mediamente di più che negli altri paesi perché non non abbiamo i nostri bravi "qualche punto" di nucleare per me resta una grande balla, quasi grande come quella che se si facesse ripartire il nucleare ci sarebbero interessanti opportunità di lavoro per molti italiani: caxxate!
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E' talmente conveniente il nucleare, che al governo hanno già annunciato un sovrapprezzo in bolletta per finanziarne la costruzione, altro che produrre a meno! ... e soprattutto, altro che spese a totale carico delle imprese private!
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Visto che tanto si tratta di un dialogo tra sordi, aderisco all'appello di nll.
Prima però concedetemi solo una considerazione, ricordiamoci che la storia non si legge solo sui libri o sugli articoli di giornale e dovrebbe insegnarci qualcosa. Ricordiamoci che il buon senso non sempre va a braccetto con l'applicazione ferrea delle norme.
Sono il primo a non scandalizzarsi per una riproposta nonostante il voto dell'87, probabilmente basato su paure del dopo chernobyl, ma il rischio di ignorare il tutto come se non fosse mai avvenuto (o l'opportunità, a seconda se parliamo di contribuenti o imprenditori) è che questa si ripeta, con le solite conseguenze di soldi buttati al macero, di penali da pagare alle imprese appaltatrici e nuovi progetti e appalti per eventuali riconversioni.
Questo semplice concetto, che sembra sfuggire a molti, deve invece essere molto chiaro ai nostri politici visto che ad oggi nessuno si sogna di dire dove queste centrali dovrebbero essere costruite, anzi qualcuno si sbilancia a dire che queste centrali sono necessarie, ma non nella loro regione.
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caro bright, permettimi di dire che snobbare così l'istituto referendario non ti fa onore.
perché diavolo poi il referendum sarebbe stata una furbata, poi?!
tu puoi avere le tue opinioni sul nucleare oggi, ieri e domani, ciò comunque non ti autorizza a dare dei furbi a chi il referendum l'ha indetto, votato e in quell'occasion anche vinto.
questo atteggiamente "autoritario" da parte del governo sul ritorno al nucleare non può che avere come conseguenza la legittimazione di chi si opporrà a qualsiasi progetto sul ritorno al nucleare con i mezzi di protesta a sua disposizione: questo tipo di opere non si possono fare senza il consenso del paese, delle regioni ed infine della popolazione interessata, quindi ti chiedo: chi è che fa il furbo??
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Originariamente inviato da sergio.r Visualizza il messaggiocaro bright, permettimi di dire che snobbare così l'istituto referendario non ti fa onore.
Sono disponibile a spiegare, ma se vogliamo parlare di referendum dell'86 serve una discussione apposita. Io non ne tratterò oltre.
Comunque io non "snobbo" proprio nulla.
Basterebbe capirla la Costituzione prima di "difenderla", a volte!“Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell
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Originariamente inviato da sergio.r Visualizza il messaggioor sù primus, adesso poi: vatti a vedere a quanto ammonta la quota di energia in percentuale acquistata dall'estero negli ultimi anni, e pensa di quanto potrebbe incidere sul costo medio dell'energia consumata in italia il fatto di averla prodotta, quella quantità,
forse gatta ci cova?
il costo non è dato solo dall'energia acquistata dall'estero, ma è ben altro
ciao
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tanto per tornare in tema
Speciale Balcani
ovviamente, in albania hanno pensato che se vengono costruite delle centrali nucleari o dei rigassificatori etc etc....
di sicuro, ci scappa lavoro anche per gli albanesi, non fosse altro che per costruire le strutture stesse, le strade, posare gli elettrodotti .....
e per quelli che dicevano che i politici annunciano ma poi.....
La svolta di Obama: 8 miliardi per rilanciare il nucleare| Liguria | economia| Il SecoloXIX
Obama dice sì alle centrali nucleari "Così l'America difende l'ambiente" - LASTAMPA.it
Odisseo(E d'un tratto capii che il pensare è per gli stupidi, mentre i cervelluti si affidano all'ispirazione. (cit. Arancia meccanica) - Ma se quella non arriva, il cervelluto stà inguaiato assai (Odisseo - Gigantosaurus Carinii Patagoniae)
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Nel discorso di Obama ci vedo un altro significativo dato: il programma nucleare degli USA è stato congelato per 30 anni! Questo per buona pace di molti qui che attribuivano agli americani l'avvio da tempo della costruzione di nuove centrali. Ora è vero che c'è stata questa dichiarazione, ma credo si debba attendere come si svilupperà l'attuazione pratica e se prevederà la costruzione di nuove centrali a fissione, o il finanziamento di altri progetti ancora sotto ricerca. Vedremo.
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