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Apparato Focardi-Rossi

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  • Intervista a Christos Stremmenos di Radio Citta` del Capo:

    Stremmenos: “la fusione fredda risolverà molti problemi dell’umanità” | Città del capo - Radio metropolitana | RCDC.IT

    Stremmenos: “la fusione fredda risolverà molti problemi dell’umanità”

    Professor Christos Stremmenos è l’uomo che ha portato in Grecia la fusione fredda, adoperandosi col Governo ellenico per agevolare l’apertura dello stabilimento che deve produrre gli “Energy Catalizer”, i reattori ideati e sperimentati da Andrea Rossi e Sergio Focardi, realizzando una centrale da 1 megawat (Ascolta).[...]
    Se qualcuno vuole contribuire a scrivere una trascrizione dell'intervista qui si sta organizzando un gruppo di lavoro volontario sul blog di Daniele Passerini per tale scopo:
    Ventidue passi d'amore e dintorni : AAA cercansi 8 volontari

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    • YouTube - A Brief Interview with Andrea Rossi, Inventor of the E-cat Energy Catalyzer

      Simpatica intervista a Rossi, mi chiedo chi sia il suo parrucchiere...
      comunque dice delle cose interessanti, come il livello minimo di radiazioni emesse e che anche in svezia costruirà una centrale da un MW se non ho capito male
      Ciao
      "Non date da mangiare ai troll"
      http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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      • Qui e` stata fornita una trascrizione della intervista a Christos Stremmenos effettuata qualche giorno fa da Radio Citta` del Capo:

        Ventidue passi d'amore e dintorni : Intervista a Christos Stremmenos (RCDC)

        Il prof. Christos Stremmenos e` vecchio amico di Focardi, Rossi, ha lavorato sulle reazioni Ni-H in passato ed e` attualmente vice-presidente onorario della Defkalion Green Technologies (quella che si occupera` di costruire l'impianto da 1 MW in grecia).

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        • Grazie Shirakawa.

          Dall'intervista emerge chiaramente che per avere il fenomeno bisogna degasare e disossidare il nichel per bene, cioe giorni sotto vuoto spinto e temperature di 500C,
          Inoltre la struttura cristallina sfasciata,sarebbe nichel molto maltrattato...
          Mi piace il passaggio dove si dice che l'esperimento e andato fuori controllo raggiungendo velocemente i 1000C°, anche perché quell'esperimento, da quel che ho capito, era senza catalizzatori.

          Ciò mi fa pensare al catalizzatore come una sostanza fortemente riducente, combinata con un altra che ha il potere di scindere la molecola di idrogeno.
          Ciao
          __________________________________________________ ___________________________________________
          Stirling

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          • In breve il nickel deve essere il piu` puro e dalla superficie irregolare ed estesa possibile, quindi (da qui le polveri che nel caso di Rossi sarebbero addirittura nanometriche). Focardi nell'altra intervista di Radio Citta` del Capo girovagava (credo che sappia molto piu` di quanto da a vedere) attorno al fatto che il composto segreto potrebbe aiutare l'idrogeno, mediante calore e pressione a reagire in forma atomica con il nickel, fra l'altro, dunque circa come dici.

            Direi che il puzzle sta diventando sempre piu` chiaro.

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            • Nel brevetto è scritto che le polveri sono da 10 micron o giù di li; infatti Rossi dice di usare sia le micro che le nanopolveri quindi se il combustibile è "micron" allora le nano fanno parte del catalizzatore (sempre se non ha cambiato idea strada facendo...) che molto probabilmente è una "membrana" le polveri sono inserite tra questa e la parete del contenitore,sono ben compattate contro la membrana e la parete per evitare spazi vuoti se lo scopo è quello di avere protoni in superficie serve ad evitare che si riformi la molecola;altra cosa durante l'accensione non è effettuato nessun ciclo di "lavaggio" infatti l'aria non viene aspirata ;questo significa che le polveri oltre ad essere purissime sono "svuotate" al primo ciclo dopo evidentemente non serve più; la reazione anche se il nichel è un pò ossidato in superficie parte lo stesso (grazie alla membrana) e il lavaggio viene fatto durante l'accensione in presenza di idrogeno anche se contaminato dall'aria presente in precedenza (non influisce ????). Oviamente queste solo supposizione
              Ultima modifica di francescoG1; 25-04-2011, 22:04.

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              • Originariamente inviato da vanesio Visualizza il messaggio
                schiviamo le olive e arrampichiamoci sui vetri, va...
                Se la pensi così costruiscilo, fallo funzionare, caratterizzalo, e dopo ne riparliamo...

                allora se invece di evitarli come la peste, sapresti indicarne e caratterizzarne almeno due o tre, magari assortendoli di possibili vie di soluzione (visto che apparentemente conosci perfettamente il circuito), faresti un favore al resto del mondo.
                Il favore al mondo l'ho fatto dicendo che quel circuito non andrebbe usato... (Per lo meno in queste applicazioni). E del resto è inutile cercare di trovare soluzioni a problemi mal posti, per di più in un thread che parla della replica dell'esperimento di Rossi e non di costruzione di wattmetri elettronici...
                Se comunque sei curioso e vuoi sapere cosa non va in quel circuito, eccoti alcuni punti critici (i più visibili):
                - l'uso dei fotoaccoppiatori in se. Hanno uno spread della caratteristiche talmente largo che non ne trovi due simile neanche se stanno nello stesso package. Il fatto che non ci sia nessun meccanismo per compensare queste incertezze non da nessuna garanzia sui risultati (e questa cosa è molto peggio di quello che puoi pensare, perchè sfrutti ben tre parametri soggetti ad incertezza enorme, e li moltiplichi tra loro!);
                - la polarizzazione statica è uguale per tutti gli opto, e per il fatto che hanno Vg diverse e CTR diversi non forniranno mai la stessa uscita, neanche applicando lo stesso segnale in ingresso. Per di più non c'è nessuna forma di reazione che limiti questo effetto;
                - le caratteristiche di trasferimento sono estremamente non lineari (sia quelle dei diodi, sia quelle dei transistor), talmente tanto da non andare bene per una misura su grandezze sinusoidali, dove perfino la presenza naturale di terze e quinte armoniche ha influenza sul calcolo della potenza, figuriamoci se le seconde, terze, quarte, etc. armoniche le aggiungi tu! Non c'è nessuna forma di reazione che assicuri la linearità, e non può mai esserci perchè il circuito sfrutta proprio la caratteristica quadratica del diodo per fare il prodotto tra tensione e corrente, ma si porta dietro pure le potenze dispari del transistor... Se ci aggiungi pure che questi coefficienti variano in base allo spread ed alla polarizzazione, puoi immaginare cosa viene fuori...
                - Quando impieghi il circuito per misure su tensioni alternate, e la polarizzazione va sotto la Vg, hai una distorsione enorme, perchè in pratica ti si spengono di diodi quando ancora la tensione è altina, e a quel punto la cottente non la senti proprio: in quei momenti commetti un errore proprorzionale al valore della corrente, che se si trova abbastanza sfasata è notevole.
                Si potrebbe continuarea a lungo, ad esempio con la dipendenza dalla tempertura e dalla tensione del CTR, e così via, ma credo che a queto punto avrai capito che le mie critiche non erano infondate.
                In definitiva, se devi fare una misura "quick&qirty" della potenza, quel circuito è carino, ma se la potenza è una misura findamentale... meglio di no...

                Sennò, vuoi che ti dica dell'infinità di problemi dei sensori Hall? E finirebbe in uno sfarciame, oltretutto altamente improduttivo, credimi.
                I sensori ad effetto Hall hanno alcuni difettucci, ma sono perfettamente controllabili, a differenza dei fotoaccoppiatori. E soprattutto hanno un'ottima linearità, che è una caratteristica fondamentale quando si fanno misure.Tant'è che attualmente il 99% delle misure di corrente si fa o con i TA o con i sensori a effetto Hall, non ci sono alternative ritenute serie (se non cose esoticissime tipo sensori ad effetto elettro-ottico o cose del genere).
                Per inciso, il trucchetto di moltiplicare la tensione e la corrente con un unico componente la si può fare pure con i sensori Hall raziometrici: avresti una moltiplicazione esatta. Ma io ugualmente non lo farei, perchè la probabilità di introdurre artefatti è maggiore del vantaggio che ne avresti.

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                • Originariamente inviato da SGF Visualizza il messaggio
                  Dall'intervista emerge chiaramente che per avere il fenomeno bisogna degasare e disossidare il nichel per bene, cioe giorni sotto vuoto spinto e temperature di 500C,
                  Inoltre la struttura cristallina sfasciata,sarebbe nichel molto maltrattato...
                  Il fatto che Stremmenos abbia anche lui fatto questi esperimenti ed ottenuto gli stessi risultati positivi (perfino nella forma "violenta" raccontata da Focardi e Piantelli) è una conferma notevole a tutto quello che è stato detto fino ad ora. Non solo: conferma anche che la reazione avviene pure senza catalizzatori, in certe condizioni.
                  Riguardo al degassamento per pulire la superficie... penso che non sia affatto l'unico metodo per ottenere l'effetto... Me ne vengono in mente parecchi altri, e ce n'è uno che abbiamo sentito nominare in passato, senza capire come veniva usato: lo sputtering! (Invece di aspettare che i gas e le impurità si stacchino da sole, le si abrade a forza con ioni accelerati!)

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                  • Vanesio:
                    Il tuo calcolo della potenza non mi sembra corretto:
                    gia` con grandi semplificazioni, possiamo dire che le resistenze del circuito in alternata che dissipano potenza sono la resistenza da 120 k e quella da 10 M.
                    Al confronto, la resistenza da 1 mOhm e le cadute sui diodi sono trascurabili.
                    Secondo queste premesse, le due resistenze sono in parallelo, e la loro resistenza equivalente e`prossima a 120 k. SE quindi facciamo un calcolo per eccesso, la potenza dissipata e` V^2/R= 12100/118577=.102 W.

                    Proprio per il fatto che anch'io ho diversi dubbi sulla riproducibilita` delle caratteristiche degli opto sono andato a proporre il circuito dell'AD, che oltretutto e` dedicato al problema e sembra poco costoso e facilmente interfacciabile. Se mi date qualche tempo provo a costruirne uno e posto i risultati. Peccato che, per il momento non mi sia riuscito di trovare il suo modello Spice. Ma alla fine quello che conta e`vedere le prestazioni reali, e questo si ottiene solo costruendo un prototipo e testandolo. Gia` che ci siamo, perche` non proponiamo un protocollo di test, in modo da uniformare il confronto con eventuali altre soluzioni tipo il TA o l'Hall?
                    A proposito dei sensori Hall, molti anni fa avevo provato anch'io a fare una bussola con quello della Philips, Ma allora avevo trovato derive e scarsa riproducibilita` a lungo termine. Ho anche una pinza amperometrica della Fluke col sensore Hall, ma ogni volta che si fa una misura bisogna azzerarla, e l'azzeramento non dura a lungo. Magari i sensori piu` moderni sono migliori. Meglio il TA, almeno per ora.
                    Cordialita`
                    Ultima modifica di bwana; 26-04-2011, 11:19.

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                    • Quindi, dici che anziché sputare il nichel su una qualche supporto, vengono sputati ioni (di idrogeno?) sulla superficie del nichel col doppio effetto di "sfasciare" le regolarità superficiali e pulirle....Insomma lo sputtering lo si usa come una sabbiatrice ionica. non ci avevo pensato...
                      Oggi ho un po di tempo quindi cercherò di andare avanti con l'apparecchiatura, il reattore e in pressione da qualche settimana e la pressione e sempre la stessa, mi concentrerò sulla parte interna "posizione del nichel e resistenza", se faccio a tempo vorrei mettere in funzione vuoto e resistenza per degasare...poi se tutto va bene fra qualche giorno carichiamo l'idrogeno, misurando il contributo della resistenza in rapporto alla temperatura del core.
                      Ciao
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                      Stirling

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                      • Originariamente inviato da bwana
                        A proposito dei sensori Hall, molti anni fa avevo provato anch'io a fare una bussola con quello della Philips, Ma allora avevo trovato derive e scarsa riproducibilita` a lungo termine. Ho anche una pinza amperometrica della Fluke col sensore Hall, ma ogni volta che si fa una misura bisogna azzerarla, e l'azzeramento non dura a lungo. Magari i sensori piu` moderni sono migliori.
                        Non so di preciso a cosa ti riferisci, ma attualmente ci sono sensori di corrente molto precisi ed affidabili, esenti dai difetti che hai citato (che di solito sono dovuti alla presenza di componenti ferromagnetiche). Tanto per citare qualche marca: LEM, Honeywell, Allegro, etc. fanno sensori molto semplici da usare e dal prezzo tutto sommato contenuto.

                        Meglio il TA, almeno per ora.
                        I TA vanno bene, soprattutto se sono senza nucleo ferromagnetico (tipo Rogowsky coil), altrimenti bisogna prenderli sovradimensionati come prestazione nominale per evitare saturazione ed altri effetti non lineari. Occhio che i TA veri funzionano in corrente, e quindi vanno chiusi su un carico di bassissima resistenza. I Rogowsky invece sono più lineari, più pratici e possono essere usati al alta impedenza, ma danno una tensione che è la derivata della corrente misurata. Inoltre ovviametne qualsiasi tipo di TA funziona solo in alternata, con gli Hall si può usare anche la continua.

                        Originariamente inviato da SGF
                        Quindi, dici che anziché sputare il nichel su una qualche supporto, vengono sputati ioni (di idrogeno?) sulla superficie del nichel col doppio effetto di "sfasciare" le regolarità superficiali e pulirle....Insomma lo sputtering lo si usa come una sabbiatrice ionica.
                        Lo sputtering in genere viene fatto con ioni di gas inerti, tipo l'argon o a limite azoto. Quindi bisognerebbe farlo prima di usare il nichel nel reattore (e possibilmente senza esporre il metallo all'aria). Usare direttamente l'idrogeno nel reattore è un'altra possibilità, ma richiederebbe l'uso di tensioni più alte ed elettrodi studiati su misura.

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                        • Mi riferivo al KMZ10, ma, dopo la tua osservazione mi sono andato a guardare il catalogo RS, e ho visto che sono rimasto PARECCHIO indietro. Belli i sensori LEM a bilanciamento di campo. Pero`, almeno fino a prova contraria, insisterei per l'ADE7757, con solo 3 euro un sistema completo con 2 ADC sigma/delta a 16 bit e Fourier Transform per distorsioni dell'onda, che si riducono addirittura a 1.62 (E`in offerta!) per l'ADE7755...
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                          • Originariamente inviato da bwana Visualizza il messaggio
                            Pero`, almeno fino a prova contraria, insisterei per l'ADE7757, con solo 3 euro un sistema completo con 2 ADC sigma/delta a 16 bit e Fourier Transform per distorsioni dell'onda, che si riducono addirittura a 1.62 (E`in offerta!) per l'ADE7755...
                            Gli ADExxxx sono componenti molto raffinati, e possono raggiungere una precisione notevolissima nella misura della potenza e dell'energia, quindi direi che sono sicuramente una scelta molto buona (unico aspetto leggermente negativo: sono un pò complessi e quindi bisogna studiarseli bene per riuscire ad usarli al meglio). In ogni caso non comprendono i sensori! Quindi la scelta di un sensore di corrente e di tensione prescinde dal loro impiego, ed è comune a qualsiasi "misuratore" si voglia utilizzare.
                            Vi segnalo a tal proposito una interessante application note di ATMEL che descrive proprio la realizzazione di un semplice misuratore di energia. Non è proprio il massimo da certi punti di vista, però si può trarre ispirazione per alcuni dettagli e soluzioni, visto che tra l'altro il microcontrollore è la stessa famiglia di quello dell'Arduino:
                            http://www.atmel.com/dyn/resources/p...ts/doc2566.pdf

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                            • Bene sono riuscito a preparare il cuore del reattore, non avevo la fotocamera appresso, quindi ho fatto uno schizzo che rispecchia abbastanza bene ciò che ho fatto, domani vi posto anche una foto.
                              Il reattore e già stato sigillato e in pressione per verificare eventuali perdite , domani vorrei preparare il tutto per partire con le operazioni di degasaggio.
                              Il nichel caricato all'interno consiste in in pezzetti da circa 5mm ottenuti per tronchesinaaggio da una barretta da 2,5mm diametro per 20cm lunghezza, in attesa della polvere.
                              La sonda del core legge una temperatura,in aria a pressione atmosferica, sui 600C°.
                              Ho sparato 15 bar d'aria dentro il reattore mentre il core era a 600C°, forse ho iperossidato il nichel...e forse e meglio cosi, quando verrà disossidato sara piu irregolare...forse.
                              File allegati
                              Ultima modifica di SGF; 26-04-2011, 23:16.
                              Ciao
                              __________________________________________________ ___________________________________________
                              Stirling

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                              • Originariamente inviato da SGF Visualizza il messaggio
                                Il nichel caricato all'interno consiste in in pezzetti da circa 5mm ottenuti per tronchesinaaggio da una barretta da 2,5mm diametro per 20cm lunghezza, in attesa della polvere.
                                Ho dei campioni ottenuti a basso costo (sto facendo delle prove distruttive di materiale metallico) utilizzo la cavitazione per produrre colloidi in sospensione...
                                Quando esagero produco delle polveri (aglomerati) di metalli..
                                da 10 nanometri a 5 micron, Ni 3-5%, Fe 70-75%, Mb 3-4%....e molto altro tra cui Cobalto etc....ho vari campioni, se lo ritieni utile ti invio un po di materiale con la composizione esatta verificata al SEM, basta che mi dici quanto te ne serve...

                                p.s. posso caricarli con idrocarburi...;-)
                                una goccia d'acqua deionizzata e bidistillata ad una analisi specifica degli elementi in essa contenuti in ppb (parti per miliardo) risulta possedere in se tutti gli elementi che compongono il nostro pianeta ad eccezione delle terre rare, è in pratica la nostra impronta digitale.

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                                • Non ci sono problemi possiamo testare tutto ciò che vuoi, pero poi se vogliamo riesaminarle te le devo rispedire( la mia macchina SEM attualmente è "difettosa" )
                                  p.s. posso caricarli con idrocarburi...;-)
                                  Ha quale scopo?
                                  Ciao
                                  __________________________________________________ ___________________________________________
                                  Stirling

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                                  • Originariamente inviato da SGF Visualizza il messaggio
                                    quindi ho fatto uno schizzo che rispecchia abbastanza bene ciò che ho fatto, domani vi posto anche una foto.
                                    Il tubetto di acciaio messo in quel modo non rischia di ridurre l'esposizione del nichel all'idrogeno?

                                    domani vorrei preparare il tutto per partire con le operazioni di degasaggio.
                                    Come lo fai il degassaggio? Che pressione riesci a raggiungere con la pompa a vuoto?

                                    Ho sparato 15 bar d'aria dentro il reattore mentre il core era a 600C°, forse ho iperossidato il nichel...e forse e meglio cosi, quando verrà disossidato sara piu irregolare...forse.
                                    L'ossido di nichel si forma a circa 400°C a pressione ambiente... a 15 bar e 600°C chissà cosa si sarà formato!!! Sicuramente l'avrai reso molto irregolare tolto l'ossido... (Attenzione che l'ossido di nichel è parecchio nocivo...)

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                                    • reattore SGF

                                      Ciao SGF

                                      Una domanda veloce; potresti aggiungere un po' di numeri per capire le dimensioni del tuo reattore?
                                      Vorrei capire se possono essere ospitate le mie piastrine (purtroppo le dimensioni di quest'ultime non le posso cambiare, dipendono dalla pressa!).
                                      Se ci sarà la possibilità e riusciamo in qualche modo prossimamente ad accordarci te ne farei avere 1-2.
                                      Sto pensando ad un particolare trattamento del Nickel in polvere (per rendere irregolare, spugnosa, la superficie dei grani) e se la cosa funziona si potrebbe utilizzare anche questa direttamente.

                                      Ciao Piolos

                                      Commenta


                                      • Domanda: avete gia` consultato i precedenti paper di Focardi/Piantelli e correlati?

                                        Questi mi sembrano quelli rilevanti, da LENR-CANR.org :

                                        http://www.lenr-canr.org/acrobat/Cam...surfaceana.pdf
                                        http://www.lenr-canr.org/acrobat/Cam...overviewof.pdf
                                        http://www.lenr-canr.org/acrobat/FocardiSlargeexces.pdf
                                        http://www.lenr-canr.org/acrobat/FocardiSevidenceof.pdf

                                        Il paper nel 2010 di Rossi-Focardi:
                                        http://www.lenr-canr.org/acrobat/FocardiSanewenergy.pdf

                                        Il documento preliminare della richiesta di brevetto di Rossi:
                                        http://www.lenr-canr.org/acrobat/RossiAmethodanda.pdf

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                                        • Shirakawa, qualche tempo fa ho creato il thread materiali teorici, proprio per consentire una rapida consultazione di tutto quello che postiamo via via, anche perche`, consultanto links dati in passato li ho trovati non piu` funzionanti.
                                          Per favore potresti aggiungere li`(scaricare) le cose che hai segnalato? Mi sembra che qualcosa ci sia gia`, ma ora non ho il tempo di controllare e farlo personalmente.
                                          Cordialita`

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                                          • Ah, c'e` gia` tutto dall'altra parte, arrivo in ritardo

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                                            • Originariamente inviato da piolos Visualizza il messaggio
                                              Una domanda veloce; potresti aggiungere un po' di numeri per capire le dimensioni del tuo reattore? Vorrei capire se possono essere ospitate le mie piastrine (purtroppo le dimensioni di quest'ultime non le posso cambiare, dipendono dalla pressa!).
                                              A occhio direi che il reattore di SGF è abbastanza più grande dei miei, che già possono contenere comodamente le tue piastrine (36x10?).

                                              Se ci sarà la possibilità e riusciamo in qualche modo prossimamente ad accordarci te ne farei avere 1-2.
                                              Se mi confermi la dimensione io sono disponibile a provarle in uno dei miei reattori, quando li avrò completati e messi in funzione (ne sto realizzando due in acciaio per le prove ad alta pressione e temperatura ed uno più piccolo in pyrex per le prove a bassa pressione e temperatura inferiore ma che richiedono un maggiore controllo, anche visivo, di quello che succede...)

                                              Sto pensando ad un particolare trattamento del Nickel in polvere (per rendere irregolare, spugnosa, la superficie dei grani) e se la cosa funziona si potrebbe utilizzare anche questa direttamente.
                                              Cioè senza passare per la sinterizzazione o senza l'aggiunta di idruri?

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                                              • Su Queryonline fra i commenti si legge questo:

                                                Mercoledì 4 maggio alle ore 16.00 si terrà al Dipartimento di Fisica di Pavia, in aula A102, un seminario del prof. Focardi dal titolo “Il ritorno della fusione fredda”
                                                Qualcuno ne sa di piu`?

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                                                • Vettore:Il tubetto di acciaio messo in quel modo non rischia di ridurre l'esposizione del nichel all'idrogeno?
                                                  No, l'accoppiamento tra tubo e candeletta è lasco, a quella temperatura si comporterà da camino.
                                                  Il vuoto arriva a circa -70 torr (@Milliwatt: il manometro parte da 0 pressione ambiente e segna -70 col vuoto, cosi non ci confondiamo :-) )

                                                  L'elemento riscaldante della candeletta arriva a circa 800C° il tubo esternamente raggiunge circa 550-600C°, misura effettuata in aria a reattore aperto.
                                                  La resistenza può essere termostatata o triggerata o comunque controllata da arduino tramite lettura della Tc K del core.
                                                  Le misure del tubetto del core sono 12mm X 80mm, per circa 4cm è inserito lo stelo della resistenza.

                                                  l'involucro del reattore ha un diametro di 8cm x 25 di altezza, quindi Pilos per le tue piastrine no problem, ovviamente ci metterò una resistenza adatta alle tue piastrine.

                                                  Sto pensando ad un particolare trattamento del Nickel in polvere (per rendere irregolare, spugnosa, la superficie dei grani) e se la cosa funziona si potrebbe utilizzare anche questa direttamente.

                                                  Ciao Piolos
                                                  Più proviamo meglio è....dopo fatto il test te li rimando in dietro e le analizzi.
                                                  Ciao
                                                  __________________________________________________ ___________________________________________
                                                  Stirling

                                                  Commenta


                                                  • centralina, wattometro

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                                                    Mah, vediamone alcune qui sotto. Che poi, ribadisco che non sono qui né a fare il paladino dell’elettro-ottica, né tantomeno a menare interminabili discussioni da bar.

                                                    Vettore: Hanno uno spread della caratteristiche talmente largo che non ne trovi due simile neanche se stanno nello stesso package. Il fatto che non ci sia nessun meccanismo per compensare queste incertezze non da nessuna garanzia sui risultati
                                                    lo spread di caratteristiche è una proprietà comune a tutti i componenti, discreti e non, su su fino al multimetro pronto all’uso che compri dal tuo brico fai da te. La questione è saperlo caratterizzare, per poi compensarlo adeguatamente. La "larghezza" dello spread è tutta relativa, e esistono centinaia di modelli di optocoupler con spread anche minimo. Ma il più importante è che non è vero che “non c’è nessun meccanismo”, e lo sai benissimo.

                                                    Vettore: ...e la polarizzazione va sotto la Vg, hai una distorsione enorme, perchè in pratica ti si spengono di diodi quando ancora la tensione è altina, e a quel punto la cottente non la senti proprio...
                                                    Quisquiglie! Anzitutto Vf (Vg?) è attorno a 1.2V, che significa che la “distorsione enorme” avrà al massimo un 1% di influsso sulla misura della tensione. Siccome la corrente si manifesta come differenza tra le due tensioni allo shunt (dunque se c’è corrente, la vedi), e siccome siamo in prossimità stretta del passaggio dello zero di tensione, e in presenza di un carico resistivo (a meno che l’apparato sperimentale focardi-rossi non preveda ad es un motore asincrono, il che non mi risulta, vedi anche "specifiche" più avanti), per farla corta la “distorsione enorme” non spaventerebbe neanche mezzo passero del risultato.
                                                    Stesso discorso per le armoniche, e conta pure anche fino alle undicesime pari o dispari in presenza di una rete 220V inquinata...

                                                    Ecco, voglio però aggiungere tre cose non prettamente tecniche: La prima è che costato che si cambiano spesso e volentieri le carte in tavola: cito da post precedenti


                                                    Vettore: La potenza è una grandezza *******ina: può riservare molte sorprese inaspettate, per di più visto che è una variabile molto critica in questo tipo di esperimenti non mi pare il caso di fare "economia" su questo...

                                                    Vettore: ...basta misurare la corrente con un sensore Hall o un trasformatore di corrente, e supporre per la tensione il suo valore nominale...
                                                    ...che significa di colpo 10% di errore o più. Allora, delle due cose una: o la misura della potenza è critica, o non lo è affatto e può essere alla carlona.

                                                    La seconda è che si usa ingrandire i difetti di uno e minimizzare quelli dell’altro. Espediente trasparente ma colle gambe corte, più da venditore porta-porta d’assalto che da ingegnere:

                                                    ...le caratteristiche di trasferimento sono estremamente non lineari...
                                                    ...e la polarizzazione va sotto la Vg hai una distorsione enorme
                                                    ...che se si trova abbastanza sfasata è notevole
                                                    ...Ha un'infinità di problemi
                                                    ..darebbe errori enormi ed in qualche caso potrebbe anche non funzionare affatto
                                                    ... introduce errori grossi e non tanto facili da stimare o prevedere!

                                                    per contro,

                                                    I sensori ad effetto Hall hanno alcuni difettucci.

                                                    ...piccolini, carini e simpatici.


                                                    Ad es. (comparando banane con banane), quelli dell’Allegro con una precisionina totalina di +/- 7.5%, quelli della LEM che evitano lo zero come la peste; e dei TA non parliamo nemmeno...

                                                    Ma veniamo al terzo e conclusivo punto. Diversi post fa opinavo che prima di buttarsi su questioni implementative andrebbero elaborate le specifiche di prestazione. Altrimenti si rischiavano giri a vuoto e casini. Nota che a elaborare specifiche dovrebbero essere i “fisici”, cioè quelli che partecipano a questo thread di riproduzione dell’apparato focardi-rossi. Ebbene, ci sono stati vari ragliamenti dalla platea, le specifiche non ci sono, e già è la torre di babele.


                                                    A questo punto io ne ho viste abbastanza, e non avendo più tempo per ciance, rinuncio a partecipare ulteriormente a questo forum, e vi faccio tutti i miei auguri.
                                                    Ultima modifica di vanesio; 28-04-2011, 02:15.

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                                                    • Originariamente inviato da vanesio Visualizza il messaggio
                                                      lo spread di caratteristiche è una proprietà comune a tutti i componenti, discreti e non, su su fino al multimetro pronto all’uso che compri dal tuo brico fai da te. La questione è saperlo caratterizzare, per poi compensarlo adeguatamente.
                                                      L'unico modo efficace per compensarlo è utilizzare circuiti reazionati, altrimenti devi farlo a mano e quindi predisporre trimmer su quasi ogni ramo del circuito (che ovviamente puoi impostare con un certo sforzo facendo una taratura, ma non hai garanzia che al variare della tensione di alimentazione, della temperatura e del punto di lavoro la taratura rimanga valida...).

                                                      Quisquiglie! Anzitutto Vf (Vg?) è attorno a 1.2V, che significa che la “distorsione enorme” avrà al massimo un 1% di influsso sulla misura della tensione.

                                                      E no! Perchè sugli opto non cadono mica 220V, ma soltanto pochi volt (la resistenza da 100k serve a quello, altrimenti si brucerebbero immediatamente... dai un'occhiata sul datasheet a qual è la massima tensione forward...). Questo significa che l'errore non è 1.2/220, ma 1.2/"alcuni volt". Questo effetto lo puoi osservare bene anche al simulatore. L'errore in realtà è meno tragico di quello che potrebbe essere perchè la misura viene fatta differenzialmente (comunque sempre tra due rami non lineari e con caratteristiche diverse).

                                                      Stesso discorso per le armoniche, e conta pure anche fino alle undicesime pari o dispari in presenza di una rete 220V inquinata...
                                                      Le armoniche della rete non sono affatto trascurabili ai fini del calcolo della potenza, e questo è il motivo per cui esistono i voltmetri e gli amperometri "true RMS", Se poi a queste distorsioni gli aggiungi quelle del circuito, e non conosci con precisione nessuno dei due, con che confidenza puoi fare la misura? Si possono commettere facilmente errori dell'ordine del 10% (hai mai osservato la "sinusoide" di rete in certi posti o a certe ore? Hai dei trapezzi più che delle sinusoidi! ).

                                                      ...che significa di colpo 10% di errore o più. Allora, delle due cose una: o la misura della potenza è critica, o non lo è affatto e può essere alla carlona.
                                                      Pensavo che alcune cose si inferissero dal discorso e non c'era bisogno di dirle esplicitamente... Se così non è sottotitolo: la misura della potenza è importante ed andrebbe fatta con la massima cura, però in prima approssimazione, giusto per capire come vanno le cose, si può semplificare molto il metodo per procedere più rapidamente. Ovviamente è sempre necessario ripetere gli esperimenti con procedure più precise (anche molto più precise di quelle che riusciremo a mettere a punto a casa), ma se già con un accrocchio semplice e stime conservative si vedono delle cose interessanti, è già un ottimo risultato. Sottolineo le parole chiave: semplicità, rapidità, stime conservative, risultati evidenti. Al tuo circuito contestavo la precisione perchè la sua complessità è parente o superiore ad uno più preciso. Se era meno preciso ma più semplice, poteva andare bene... Ma ripeto, è sempre il mio punto di vista, mica il Vangelo...

                                                      La seconda è che si usa ingrandire i difetti di uno e minimizzare quelli dell’altro. Espediente trasparente ma colle gambe corte, più da venditore porta-porta d’assalto che da ingegnere:
                                                      Dal momento che questo è un forum aperto a tutti e non una Transcaction della IEEE, e non è soltanto frequentato da esperti di elettronica (per di più questo 3d non è dedicato a questo), l'importante è far capire i concetti: dire che un sensore Hall è molto più lineare di un fotoaccoppiatore è tecnicamente esatto, non c'è bisogno di tirare fuori misure di non linearità integrale e differenziale. E così pure per le altre questioni.

                                                      Ad es. (comparando banane con banane), quelli dell’Allegro con una precisionina totalina di +/- 7.5%, quelli della LEM che evitano lo zero come la peste; e dei TA non parliamo nemmeno...
                                                      Dipende quali scegli, come li scegli e come li usi: non è vero che gli errori sono così grossi, perfino un TA dimensionato bene può darti misure più precise dello 0.1%... Del resto se al mondo le misure di corrente si fanno al 99% con TA, Rogosky e sensori Hall ci sarà un perchè... Non è che ci siano grandi alternative...

                                                      Diversi post fa opinavo che prima di buttarsi su questioni implementative andrebbero elaborate le specifiche di prestazione. Altrimenti si rischiavano giri a vuoto e casini.
                                                      Il problema è che si è capito che vogliamo fare esperimenti diversi su sistemi diversi, usando valori diversi di quasi tutte le grandezze e differenti sistemi di misura ed acquisizione: che specifiche o protocolli comuni puoi fissare in queste condizioni? Se deve essere così, che babele sia... e non è detto neanche che sia una cosa negativa (si esplorano più strade contemporaneamente).

                                                      A questo punto io ne ho viste abbastanza, e non avendo più tempo per ciance, rinuncio a partecipare ulteriormente a questo forum, e vi faccio tutti i miei auguri.
                                                      E vabbè, mi sembra un pò eccessivo...

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                                                      • reattore SGF, Vettore

                                                        Ciao SGF; Vettore ... rif. # 1462-1464

                                                        Confermo le dimensioni delle mie piastrine (36*10*3 mm3) dunque mi pare non ci sia problema di spazio nell'uso dei vostri reattori.
                                                        Pensavo di pre-trattare la polvere di Nickel o eventuali altri metalli; questa poi può essere sia utilizzata tal quale (in reattori alimentati da idrogeno gassoso), o utilizzata come finora ho fatto per realizzare delle piastrine. D'altro canto il trattamento a cui sottopongo le polveri è fortemente "stressante" dal punto di vista meccanico e ciò, non escludo possa avere un ruolo non trascurabile nel produrre una microfratturazione dei grani (che sappiamo essere importante per l'adsorbimento di H). Teniamoci in contatto per lo scambio del "materiale" - spero che non siate eccessivamente distanti, io scrivo dal Piemonte ma sono spesso in zona Milano.

                                                        Ciao
                                                        Piolos

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                                                        • Teniamoci in contatto per lo scambio del "materiale" - spero che non siate eccessivamente distanti, io scrivo dal Piemonte ma sono spesso in zona Milano.
                                                          Lontani o vicini esiste un servizio postale...
                                                          Ciao
                                                          __________________________________________________ ___________________________________________
                                                          Stirling

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                                                          • @piolos

                                                            può essere utile?

                                                            ""savaris paolo
                                                            April 26th, 2011 at 7:38 AM
                                                            Ing. Rossi …
                                                            Here is a very quick report on the Ni-H system tests that I conducted.
                                                            The tests were performed on little plates made from Nickel metal powder. The material was subjected to high pressure and formatted in the form of plate (36*10 mm2 – weight between 5-6 grams). Then the plates were subjected to heat cycle with temperature rise until 465-500°C (lasted 45-60 minutes).
                                                            The interaction with Hydrogen was achieved thanks to alkali hydrides and transition metal hydride mixed with Nickel powder. Several tests were performed with Nickel and minor components, such Titanium, Zirconium, and oxides of alkali metals.
                                                            XRF chemical analysis were performed on the original components and plates after heat treatments. Concentrations were observed over 1% wt for Cobalt and Tantalum up to 0,5% (Ytterbium up 0,3%, Hafnium up 0,19%)- always from concentrations of few ppm in the original materials. Other minor anomalies were detected for Br, Cl, Zn, Si, Mg, P, Si.
                                                            Thanks for your attention
                                                            Best regards
                                                            Paolo Savaris""

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                                                            • Se si potesse invitare su questo forum, potrebbero guadagnarne tutti molto.

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