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Tesla

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  • #61
    CITAZIONE(reattivo @ 12/3/2006, 11:54)
    smile.gif
    nella mente di Tesla, il passo successivo era quello di eliminare anche qul'unico filo.

    risonanza del pianeta 8Hz !!!

    Tesla rileva energia in eccesso ... è probabile che la sovrapposizione dei campi per il principio di superposition favorisca questo fenomeno ...

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    • #62
      Tesla prevede che ci sia un trasmettittore ed un ricevitore.
      secondo te e logico pensare di non usare il trasmettitore , e che l'energia i eccesso arrivi da un'altra fonte.

      Edited by reattivo - 12/3/2006, 13:12

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      • #63
        O_O blink.gif
        me venuto in mente una cosa....ma il nostro pianeta, avente un nucleo (ipotetico) di ferro magnetico ,e tenedo conto che la crosta terrestre e formata da gran parte minerali diamagnetici non si comporta come una gigantesca bobina?!

        Edited by Tianos - 12/3/2006, 13:00

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        • #64
          Con tutto il rispetto per Tesla, ma con le conoscenze che abbiamo oggi, l'idea di Nicola è una birbonata. Già i tralicci dell'Enel provocano leucemia, immaginate un'atomsera pervasa da GIGAWATT di energia elettrica che danni potrebbe provocare?

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          • #65
            CITAZIONE(reattivo @ 12/3/2006, 12:35)
            Tesla prevede che ci sia un trasmettittore ed un ricevitore.
            secondo te e logico pensare di non usare il trasmettitore , e che l'energia i eccesso arrivi da un'altra fonte.

            Le ricerche di Tesla, alcuni dei suoi progetti, le patenti depositate, dimostrano grande consapevolezza del mare di energia che ci circonda ... Secondo calcoli della Nasa l'energia radiante per metro quadro può arrivare a 20Kw ...

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            • #66
              CITAZIONE(Tianos @ 12/3/2006, 13:00)
              O_O blink.gif
              me venuto in mente una cosa....ma il nostro pianeta, avente un nucleo (ipotetico) di ferro magnetico ,e tenedo conto che la crosta terrestre e formata da gran parte minerali diamagnetici non si comporta come una gigantesca bobina?!

              Il nostro pianeta è un sistema omopolare perfetto ...
              Le varie missioni Tethered l'hanno dimostrato.
              Questo è il brevetto: US4923151

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              • #67
                CITAZIONE(Docrates @ 12/3/2006, 13:01)
                Con tutto il rispetto per Tesla, ma con le conoscenze che abbiamo oggi, l'idea di Nicola è una birbonata. Già i tralicci dell'Enel provocano leucemia, immaginate un'atomsera pervasa da GIGAWATT di energia elettrica che danni potrebbe provocare?

                Confermo ...

                Personalmente mi accontenterei di convertire l'energia radiante
                che la natura ci regala ...

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                • #68
                  CITAZIONE (fuelless @ 12/3/2006, 15:27)
                  CITAZIONE (reattivo @ 12/3/2006, 12:35)
                  Tesla prevede che ci sia un trasmettittore ed un ricevitore.
                  secondo te e logico pensare di non usare il trasmettitore , e che l'energia i eccesso arrivi da un'altra fonte.

                  Le ricerche di Tesla, alcuni dei suoi progetti, le patenti depositate, dimostrano grande consapevolezza del mare di energia che ci circonda ... Secondo calcoli della Nasa l'energia radiante per metro quadro può arrivare a 20Kw ...

                  allora la domanda giusta da fare è :" come?"

                  http://t0.or.at/tesla/tesfreee.htm

                  ricollegandoci anche all'altra discussione "ENERGIA DAL SOLE"????

                  Edited by reattivo - 12/3/2006, 16:52

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                  • #69
                    Questo e lo spettro della radiazione EM.

                    Oggi sappiamo che minore è la lunghezza d’onda, quindi maggiore la sua frequenza, maggiore la sua energia. Cioè maggiore è l’energia del suo fotone. Quindi le onde con i fotoni più energetici sono i raggi cosmici, quelle con i meno energetici le onde radio.

                    Tesla attrverso il principio di risonanza è riuscito a cogliere
                    l'energia di una radiazione intensa ...

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                    • #70
                      Tutto vero quanto sostenete,ma....... dubito che si possa catturare raggi cosmici o onde particolarmente energetiche.Attraversano la materia perfettamente,spingendosi fino a decine di metri nel sottosuolo.Dubito che Tesla sia riuscito a catturarle con una semplice antenna dotata alla base di scaricatore ad alta tensione. Quanto ho appena visto nel progetto ,altro non è che un antenna trasmittente sintonizzata su quella ricevente:credo che Tesla intendesse catturare energia 'dall'aria' in maniera free-energy,ma forse immaginava fosse molto elevata,in realtà è distribuita in tutta l'atmosfera del pianeta. Ometto il discorso dell'autoveicolo da lui inventato,quello a motore magnetico con l'antennone,in quanto se ne sa troppo poco.

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                      • #71
                        Carissimi
                        C'è del vero in quel che dite sui raggi cosmici.
                        Ma bisogna anche dire che i raggi cosmici di una certa entità sono estremamente rari.
                        Quando, all'osservatorio, facciamo foto con CCD al profondo cielo, spesso su una matrice di un milione di pixel ne troviamo alcuni (4 o 5) impressionati dai raggi cosmici.
                        Come dire che la radiazione cosmica è miliardi di volte meno energetica della luce solare.
                        Cosa si ritenga di poter fare con queste minime tracce di energia è un mistero.

                        Ciao
                        Tersite

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                        • #72
                          Da Wikipedia
                          Raggi cosmici
                          Le particelle che compongono la radiazione sono molto energetiche. Si stima che il flusso medio a livello del mare abbia un'energia media di 2GeV.

                          Da Wikipedia
                          Raggi cosmici ultraenergetici
                          Uno dei misteri più oscuri della cosmologia moderna sono i raggi cosmici con energie in eV. dell'ordine di 10 con una ventina di zeri, ossia la quantità di energia in elettronvolt di una palla da baseball colpita da un professionista (oltre 150 km/h) concentrata in una sola particella, solitamente un protone.

                          Tesla

                          Le indagini di Nikola Tesla lo hanno portato alla conclusione che la terra è inondata "da particelle molto piccole", "ciascuna trasporta una carica così piccola che si sente giustificato nel chiamarle neutroni.
                          Ha dichiarato che "si muovono con grande velocità, eccedente quella di luce".

                          Tesla ha scoperto che i raggi cosmici ad alta energia sono realmente neutroni.

                          (Ipotesi accreditata)

                          Sono questi raggi che hanno generato torio e uranio radioattivi?
                          Una piccola percentuale di questi raggi è capace di penetrare, senza perdita, centinaia di metri di roccia compatta.
                          Quando una particella cosmica attraversa torio o uranio reagisce con la generazione di un radioisotopo.
                          Ecco perchè si osserva una percentuale costante di U235 su tutto il pianeta.



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                          • #73
                            La fisica dei raggi cosmici

                            Al di là dell'atmosfera i raggi cosmici sono costituiti principalmente da protoni; tuttavia anche elettroni, particelle alfa, fotoni, neutrini ed in minima parte antimateria e fanno parte dei raggi cosmici primari che perdono la maggior parte della loro energia attraverso collisioni nucleari. Giunte nell'atmosfera terrestre, tali particelle interagiscono con i nuclei delle molecole dell'atmosfera formando così, in un processo a cascata, nuove particelle proiettate in avanti.

                            La radiazione cosmica è anche responsabile della radiazione cosmogenica, in quanto i neutroni secondariamente prodotti dalla radiazione cosmica attivano i nuclidi stabili, rendendoli radioattivi.

                            La radiazione secondaria al livello del mare è costituita da due componenti (molle e dura) che hanno diverso comportamento nell'attraversamento di mezzi molto densi (ferro, piombo, …).

                            La componente molle (circa il 30% della radiazione secondaria), composta da elettroni e fotoni ed in minima parte da protoni, kaoni e nuclei, è capace di attraversare solo pochi centimetri di assorbitore. La componente dura (circa il 70%), composta da muoni, riesce a penetrare spessori di materiali assorbenti di oltre un metro.

                            Le particelle che compongono la radiazione sono molto energetiche. Si stima che il flusso medio a livello del mare abbia un'energia media di 2GeV

                            La radiazione solare è essenzialmente costituita da protoni di energia per lo più inferiore a 100 MeV.

                            Mi domando quale sia la densità di flusso nel tempo dal momento che
                            2GeV sono una bella cifra ...

                            Commenta


                            • #74
                              Fuelless è sempre un piacere leggerti!!!! smile.gif

                              una domandina a bruciapelo: mi spieghi bene l' ev (elettronvolt) non ho capito bene cosa indica questa unità di misura?

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                              • #75
                                CITAZIONE(reattivo @ 14/3/2006, 19:49)
                                Fuelless è sempre un piacere leggerti!!!! smile.gif

                                una domandina a bruciapelo: mi spieghi bene l' ev (elettronvolt) non ho capito bene cosa indica questa unità di misura?

                                Non sono un fisico, ma un esperto è sempre il benvenuto ...

                                Per considerazioni di carattere generale è possibile consultare
                                Wikipedia ottima fonte di informazioni ...

                                Cmq. un elettronvolt (simbolo eV) è l'energia acquisita da un elettrone libero quando passa attraverso una differenza di potenziale elettrico di 1 volt.

                                Nella fisica delle particelle, il megaelettronvolt, gigaelettronvolt sono utilizzati per misurare la massa.

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                                • #76
                                  a leggere dell'energia radiata catturata da Tesla mi è venuto in mente questo:

                                  http://www.forumcommunity.net/?t=2768082

                                  Non è molto diverso. In questo dispositivo è l'uranio la fonte radiattiva, in Tesla sono le radiazioni provenienti dallo spazio. Per il resto è sempre la stessa bobina e condensatore. Forse non è una semplice coincidenza che dite?

                                  Commenta


                                  • #77
                                    Per avere un'idea dell'ordine di grandezza dell'elettronvolt:
                                    1 eV = 1.602 176 53 (14) × 10−19 J. (Source: CODATA 2002 recommended values)
                                    It is a non-SI unit of energy, accepted for use with SI.
                                    fonte: http://en.wikipedia.org/wiki/Electronvolt
                                    Ciaociao

                                    Edited by Wechselstrom - 15/3/2006, 00:37

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                                    • #78
                                      CITAZIONE(Docrates @ 15/3/2006, 00:15)
                                      Forse non è una semplice coincidenza che dite?

                                      credo proprio che non sia una semplice coincidenza ! è sconcertante quanto sono simili i 2 circuiti, sarebbe utile capirci di piu'!

                                      comunque a titolo informativo sulla base dello schema di Tesla sto costruendo un piccolo prototipo (con delle piccole varianti!) per capire se vale la pena perderci del tempo.
                                      quando sarà il momento vi chiederò aiuto per i calcoli..... tongue.gif

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                                      • #79
                                        CITAZIONE(Docrates @ 15/3/2006, 00:15)
                                        a leggere dell'energia radiata catturata da Tesla mi è venuto in mente questo:

                                        http://www.forumcommunity.net/?t=2768082

                                        Non è molto diverso. In questo dispositivo è l'uranio la fonte radiattiva, in Tesla sono le radiazioni provenienti dallo spazio. Per il resto è sempre la stessa bobina e condensatore. Forse non è una semplice coincidenza che dite?

                                        Notevole ...

                                        Tesla cattura energia radiante giorno e notte ...

                                        Da dove viene questa energia?
                                        Cos'è questa energia?

                                        Ancora sui raggi cosmici:

                                        La nostra atmosfera è bombardata continuamente da radiazioni che provengono dall’esterno:
                                        radiazione elettromagnetica (dalle onde radio alla luce visibile ai raggi gamma di alta energia)
                                        protoni, nuclei più pesanti.
                                        Radiazione cosmica: pioggia di particelle di alta energia
                                        La radiazione cosmica è molto differente dalla radiazione alfa e beta emessa dai nuclei radioattivi.
                                        Quando la radiazione primaria interagisce con gli atomi e le molecole dell’atmosfera, produce sciami di particelle secondarie, alcune delle quali possono giungere sulla Terra.
                                        Il flusso delle particelle secondarie a livello del mare è di circa 1 per cm2 al minuto.
                                        I raggi cosmici primari hanno energie molto più elevate di quelle in gioco nel decadimento delle sostanze radioattive.
                                        Tuttavia, le particelle di energia molto elevata sono molto rare e la maggior parte dei cosmici primari possiede energie circa 1000 volte maggiore delle particelle emesse nei decadimenti.
                                        L’origine dei raggi cosmici di altissima energia è ancora misteriosa. La sorgente di queste particelle sia essa all’interno della Galassia o extragalattica non è nota, così come i meccanismi che possono produrre tali energie così elevate.
                                        Conosciamo tuttavia adesso in dettaglio in che cosa consiste questa radiazione e come essa interagisce con l’atmosfera.
                                        Lo studio della radiazione cosmica ha progredito in parallelo con lo studio degli atomi e dei nuclei durante il secolo XX, con tecniche simili a quelle della fisica nucleare.
                                        Esso ha contribuito alla scoperta di nuove particelle, dando l’avvio alla realizzazione dei grandi acceleratori di particelle.
                                        Esistono dunque molti legami tra la fisica dei raggi cosmici e la fisica nucleare e delle particelle

                                        La scoperta dei raggi cosmici

                                        Le radiazioni emesse da sostanze radioattive venivano rivelate all’inizio del XX secolo mediante elettroscopi, che rivelavano la presenza di agenti ionizzanti.
                                        Anche quando non c’era alcuna sostanza radioattiva nelle vicinanze, gli elettroscopi tuttavia si scaricavano, indicando una qualche forma di radiazione.
                                        Questa era presente ovunque, anche sul mare (lontano dalle rocce), o in presenza di schermi.
                                        L’origine di questa radiazione era sconosciuta all’inizio del 1900.
                                        Nel 1910 Theodor Wulf, un prete gesuita, portò degli elettroscopi sulla Torre Eiffel, misurando una quantità di radiazioni maggiore del previsto. Egli fece l’ipotesi che questa radiazione fosse di origine extraterrestre, proponendo di fare delle misure a bordo di palloni aereostatici per verificare questa ipotesi.
                                        Questa ipotesi venne effettivamente verificata nel 1911-1912 da Victor Hess, uno scienziato austriaco, che dotato di alcuni elettroscopi, effettuò una decina di ascensioni in pallone, fino alla quota di 5000 m.

                                        Hess nel 1936

                                        Gli esperimenti di Hess mostrarono che l’intensità della radiazione effettivamente cresceva con l’altezza, specie al di sopra di 1000 m, raggiungendo a 5000 m un valore 3-5 volte maggiore di quello a livello del mare.
                                        La conclusione fu che doveva esistere una fonte di radiazione notevole, con origine nello spazio esterno alla Terra, radiazione che penetrava nell’atmosfera terrestre, e diminuiva di intensità con lo spessore attraversato.
                                        Fino a quella data per compiere degli esperimenti era necessario compiere materialmente, in più persone, queste ascensioni in pallone per effettuare le misure.
                                        Il gruppo di Millikan a metà degli anni 1920 sviluppò degli elettrometri capaci di registrare le misure senza bisogno di operatori umani, estendendo le misure con palloni senza equipaggio fino a grandi altezze.

                                        Millikan

                                        Poiché la radiazione più penetrante nota fino a quel momento erano i raggi gamma, Millikan e altri ritennero che i raggi cosmici fossero gamma di alta energia, derivanti dalla sintesi degli elementi pesanti a partire dai nuclei leggeri.
                                        Una volta accettata l’esistenza dei raggi cosmici, e il fatto che essi provenissero dall’esterno della Terra, rimaneva il problema di comprenderne la natura.
                                        Le domande principali a quella data erano:
                                        La natura dei raggi cosmici
                                        L’origine di questa radiazione
                                        Le energie in gioco
                                        La direzione di provenienza
                                        L’interazione di questa radiazione con l’atmosfera

                                        Un grosso passo avanti venne fatto nel 1928, con lo sviluppo di un particolare tipo di rivelatore, il contatore Geiger, ad opera di Hans Geiger e Walther Muller (Kiel).
                                        Si trattava di una versione perfezionata di un rivelatore originariamente costruito da Geiger e utilizzato insieme a Rutherford nel 1908 per esperimenti sulla radioattività.

                                        Hans Geiger

                                        Antichi contatori Geiger.
                                        I vantaggi di questo rivelatore erano l’alta sensibilità alle radiazioni, dovuta all’elevato campo elettrico: anche una particella debolmente ionizzante avrebbe prodotto una scarica nel contatore e quindi un segnale misurabile.
                                        Un altro vantaggio era la possibilità di utilizzare più contatori insieme, per definire la direzione di provenienza dei raggi cosmici.
                                        Questa possibilità venne sviluppata da Walther Bothe e Wener Kolhorster a Berlino, costruendo il primo “telescopio” per raggi cosmici.

                                        W.Bothe
                                        W.Kolhorster

                                        Le prime misure di coincidenza fatte con contatori Geiger connessi ad elettrometri mostrarono un grande numero di coincidenze, evento non comprensibile se i raggi cosmici erano costituiti da radiazione gamma:
                                        2 possibilità:
                                        un gamma di alta energia produce casualmente ionizzazione in entrambi i contatori oppure la radiazione cosmica è essa stessa costituita da elettroni.
                                        Per verificare questa ipotesi Bothe e Kolhorster inserirono del materiale assorbitore tra i due contatori, per assorbire gli elettroni espulsi dagli atomi.
                                        Tuttavia, il 75 % dei raggi cosmici erano capaci di attraversare anche blocchi di materiale pesante (Oro) di 4 cm di spessore, dunque la radiazione cosmica doveva essere costituita da particelle cariche altamente penetranti, e non da gamma.
                                        Lo sviluppo sperimentale di questa tecnica di coincidenza venne fatto dall’italiano Bruno Rossi a Firenze negli anni ‘30.
                                        Rossi inventò per la prima volta dei circuiti di coincidenza elettronici, basati sull’uso di valvole termoioniche. Con questa tecnica Rossi ebbe la possibilità di misurare coincidenze non solo tra contatori piazzati verticalmente, ma anche tra contatori disposti orizzontalmente ad una certa distanza.
                                        In quest’ultimo caso le coincidenze non potevano essere dovute ad una singola particella. Questa fu la prima evidenza dell’esistenza di sciami di particelle secondarie.
                                        Il primo a visualizzare le tracce dei cosmici e ad osservare che esse non venivano curvate quasi per nulla in un campo magnetico fu il russo Skobeltzyn nel 1924 a Leningrado, mediante delle camere a nebbia.
                                        Se queste tracce non venivano curvate da un campo magnetico, dovevano dunque essere dovute a particelle neutre oppure a particelle cariche di energia molto elevata.
                                        Le prime misure quantitative dell’energia e dello stato di carica dei cosmici vennero eseguite da Millikan e Anderson, con una camera a nebbia immersa in un elevato campo magnetico.

                                        Anderson

                                        I risultati di Anderson mostrarono la presenza di tracce positive e negative. Inizialmente Millikan riteneva che le tracce negative fossero elettroni e quelle positive protoni.
                                        Successive osservazioni mostrarono l’evidenza di particelle positive con la stessa massa degli elettroni: i positroni, primo esempio di particelle nuove osservate nella radiazione cosmica.

                                        Blackett e Occhialini

                                        Un successivo miglioramento della tecnica sperimentale fu il controllo di una camera a nebbia (capace di fotografare la traccia) quando effettivamente un cosmico la attraversa.
                                        Questo “trigger” era dato da 2 contatori Geiger posti sopra e sotto la camera.
                                        Con questa tecnica Blackett e Occhialini fotografarono migliaia di tracce di cosmici, confermando l’esistenza del positrone.

                                        Nei primi anni ‘30 dunque era chiaro che la radiazione cosmica a livello del mare conteneva certamente elettroni e positroni.

                                        Ma cosa altro?

                                        Tra le tracce osservate ve ne erano alcune con un potere di penetrazione maggiore degli elettroni, e che non creavano sciami.
                                        Anderson e il suo collega Neddermeyer al Caltech nel 1936 ritenevano che si trattasse di nuove particelle, con massa compresa tra quella dell’elettrone e quella del protone.
                                        Queste nuove particelle, inizialmente chiamate mesotroni, vennero inizialmente identificate con le particelle previste dalla teoria delle forze nucleari di Yukawa.
                                        Ma successivamente si dovette abbandonare questa idea. Queste particelle erano qualcosa d’altro, la cui natura rimase poco chiara per 50 anni.
                                        Si tratta dei muoni (positivi e negativi).
                                        Negli anni dal 1937 ai primi anni ‘50 una serie ulteriore di osservazioni condotte con camera a nebbia in vari luoghi mostrarono evidenza di altre particelle prodotte dalla radiazione cosmica, dando luogo ad una “giungla” di particelle, tra cui quelle dotate del numero quantico di stranezza
                                        Negli anni tra il 1930 e il 1940 le osservazioni con le camere a nebbia avevano chiarito che la radiazione cosmica a livello del mare era costituita da elettroni, positroni e muoni.

                                        Era anche chiaro che queste particelle erano il prodotto secondario dell’interazione della radiazione primaria con l’atmosfera.
                                        Il contributo alla comprensione della natura della radiazione primaria venne anche dall’uso della tecnica delle emuslsioni nucleari, speciali pellicole fotografiche capaci di registrare la traccia delle interazioni delle particelle cosmiche primarie.

                                        Queste emulsioni vennero portate dapprima in alta montagna, evidenziando l’esistenza di altre particelle, tra cui il pione (il mesone ipotizzato da Yukawa, e inizialmente confuso con il muone).
                                        Successivamente anche a grandi altezze per mezzo di palloni
                                        I risultati ottenuti mediante le emulsioni nucleari mostrarono che la radiazione primaria era costituita in buona parte da nuclei atomici che si muovevano alla velocità della luce.
                                        In massima parte:
                                        Protoni (86 %)
                                        He (12 %)
                                        Nuclei più pesanti.

                                        Gruppi (stacks) di emulsioni nucleari sovrapposti e lanciati a bordo di palloni permisero infine di ricostruire l’interazione del nucleo primario con un nucleo dell’atmosfera e il successivo sviluppo dello sciame di particelle secondarie da essa generato.

                                        Dagli anni ‘50 in poi quindi si ha una rappresentazione coerente del fenomeno dei raggi cosmici, dalla radiazione primaria, alla sua interazione con l’atmosfera e il conseguente sviluppo dello sciame che si propaga fino alla superficie terrestre.

                                        La ricerca successiva ha messo in evidenza aspetti dettagliati della radiazione cosmica primaria e secondaria: la composizione, la distribuzione in energia, le variazioni di intensità del flusso,…

                                        Rimane comunque ancora aperto soprattutto il problema dell’origine dei cosmici primari di altissima energia.

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                                        • #80
                                          CITAZIONE(fuelless @ 15/3/2006, 20:44)

                                          La conclusione fu che doveva esistere una fonte di radiazione notevole, con origine nello spazio esterno alla Terra, radiazione che penetrava nell’atmosfera terrestre, e diminuiva di intensità con lo spessore attraversato.

                                          se non ho capito male intensita dell'energia diminuisce attraversando l'attmosfera ,ne deduco che l'atmosfera assorbe l'energia delle particelle che l'attraversano. ho capito male?

                                          questo fenomeno centra con il fatto che la parta alta dell'attmosfera assume un potenziale (ddp) molto alto rispetto al terreno?

                                          (se ciò che ho scritto è giusto) è possibile replicare il fenomeno in piccolo?

                                          wacko.gif

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                                          • #81
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                                            Edited by OggettoVolanteIdentificato - 15/3/2006, 22:02

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                                            • #82
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                                              • #83
                                                Nello schema indicato, un conduttore verticale è attraversato da un impulso di corrente ad alta tensione molto stretto.

                                                Ciò causa due tipi differenti di campi.

                                                Il primo campo è magnetico, dove le linee di forza magnetica ruotano intorno al conduttore. Queste linee sono orizzontali e ruotano in senso orario se osservate dall' alto. Il campo magnetico permane finchè il flusso di corrente attraversa il conduttore.

                                                Il secondo campo è l'onda di energia radiante. L'onda si presenterà soltanto se l'impulso di corrente è direzionale (in un senso), cioè non si presenterà se il conduttore è alimentato con corrente alternata. L'onda si irradia orizzontalmente dal conduttore verticale in ogni direzione sotto forma di shock wave.

                                                Questo evento non si ripete se il conduttore è alimentato da corrente costante. L'energia radiante prodotta e che può essere prelevata da questo evento è 100 volte superiore all'energia di impulso iniziale.

                                                Attached Image

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                                                • #84
                                                  Sulla mia dispensa di Progettazione dei Sistemi Elettronici, riguardo la propagazione di un segnale su una linea di trasmissione, c'è una figura pressoché identica a quella postata da Fuelless. Dico pressoché identica perché al posto della dicitura "onda di energia radiante" da me c'è scritto "campo elettrico". La figura sulla mia dispensa serve a dare una giustificazione alquanto rozza di un fenomeno detto crosstalk (ovvero diafonìa) che si verifica quando in una linea (od in entrabe) scorre un segnale di tipo impulsivo, al quale, quindi, è associato un ampio spettro frequenziale. Dicevo rozza perché è lecito considerare il campo elettrico e quello magnetico completamente disaccoppiati solo in regime di correnti-tensioni continue, o al più se le correnti-tensioni non sono continue, in una zona dello spazio molto vicina alla linea sulla quale viaggia il segnale detta appunto "zona dei campi reattivi". Ciò che avviene realemente è che nel dieletrtrico circondante le due linee si propaga un'onda em, ovvero il campo elettrico è intimamente legato a quello magnetico, quindi disegnare separatamente il campo magnetico e quello elettrico prodotti da una linea di trasmissione sulla quale viaggia un segnale con fronti molto ripidi (cioè impulsivo) non è corretto. Tale raffigurazione aiuta a capire intuitivamente il fenomeno del crosstalk, ma non rappresenta i campi em reali propagantisi attorno alle linee.
                                                  Ciao wink.gif

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                                                  • #85
                                                    CITAZIONE
                                                    Nello schema indicato, un conduttore verticale è attraversato da un impulso di corrente ad alta tensione molto stretto.

                                                    Qunto stretto? (Bisogna capire come generarlo e quindi i tempi sono molto importanti)
                                                    Hai qualche link o info in proposito?

                                                    Ciao

                                                    Commenta


                                                    • #86
                                                      mi sono perso, come mai state facendo un corso sulle antenne adesso?

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                                                      • #87
                                                        CITAZIONE(Wechselstrom @ 16/3/2006, 00:02)
                                                        Sulla mia dispensa di Progettazione dei Sistemi Elettronici, riguardo la propagazione di un segnale su una linea di trasmissione, c'è una figura pressoché identica a quella postata da Fuelless. Dico pressoché identica perché al posto della dicitura "onda di energia radiante" da me c'è scritto "campo elettrico". La figura sulla mia dispensa serve a dare una giustificazione alquanto rozza di un fenomeno detto crosstalk (ovvero diafonìa) che si verifica quando in una linea (od in entrabe) scorre un segnale di tipo impulsivo, al quale, quindi, è associato un ampio spettro frequenziale. Dicevo rozza perché è lecito considerare il campo elettrico e quello magnetico completamente disaccoppiati solo in regime di correnti-tensioni continue, o al più se le correnti-tensioni non sono continue, in una zona dello spazio molto vicina alla linea sulla quale viaggia il segnale detta appunto "zona dei campi reattivi". Ciò che avviene realemente è che nel dieletrtrico circondante le due linee si propaga un'onda em, ovvero il campo elettrico è intimamente legato a quello magnetico, quindi disegnare separatamente il campo magnetico e quello elettrico prodotti da una linea di trasmissione sulla quale viaggia un segnale con fronti molto ripidi (cioè impulsivo) non è corretto. Tale raffigurazione aiuta a capire intuitivamente il fenomeno del crosstalk, ma non rappresenta i campi em reali propagantisi attorno alle linee.
                                                        Ciao wink.gif

                                                        Campi magnetici e campi elettrici sono conseguenze reciproche abbastanza
                                                        scontate ...

                                                        Quello che si vuole mettere in evidenza sono fenomeni poco conosciuti
                                                        che riguardano aspetti dell'energia radiante, aspetti interessanti che
                                                        conducono a fenomeni notevoli trattati e indagati molto bene da Tesla,
                                                        Moray, Gray e tanti altri ...

                                                        Prova a indagare i loro progetti, i brevetti, la loro vita, il loro lavoro.
                                                        Coglierne l'essenza non è semplice, ma la sostanza c'è ... o almeno questo è
                                                        il mio giudizio, la mia impressione ...

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                                                        • #88
                                                          CITAZIONE(acirasa @ 16/3/2006, 09:42)
                                                          CITAZIONE
                                                          Nello schema indicato, un conduttore verticale è attraversato da un impulso di corrente ad alta tensione molto stretto.

                                                          Qunto stretto? (Bisogna capire come generarlo e quindi i tempi sono molto importanti)
                                                          Hai qualche link o info in proposito?

                                                          Ciao

                                                          L' ALTA TENSIONE NON PERDONA ... attenzione.

                                                          Tesla parla di microsecondi ...

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                                                          • #89
                                                            per quel che riguarda l'evento radiante ci vorrebbe Ed.Gray lui e ferrato sull'argomento ,solo che adesso è desaparecidos!!!!!

                                                            io non ho visto gli schemi (se sono veri?) della famigerata auto con "l'antennone" ma siamo sicuri che non si trattasse di elettrostaticità?
                                                            image

                                                            tratto da energoclub.net

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                                                            • #90
                                                              pultroppo dell'auto di tesla si hanno solo alcune foto e pochi appunti tutto il resto chissa...

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