CITAZIONE (snapdozier @ 29/10/2007, 08:05)
Tu insisti a sostenere che il ragionamento: "siccome ne muoiono tanti con l'idroelettrico, il gas, il carbone ecc. tanto vale fare le centrali nucleari" non è mai stato detto da Mets e altri. Forse non è stato detto nella forma diretta, sicuramente quando fai un raffronto fra i morti di una tecnologia per giustificarne un'altra il percorso logico mi sembra proprio delineato.
Il percorso logico è questo: "Ogni tecnologia tesa a produrre grandi quantità di energia ha un certo grado di rischio". Accettato questo assunto il passo successivo è scegliere a parità di produzione (quindi di vantaggio economico in senso lato) quale tecnologia è meno rischiosa.
A parte l'incidente di Chernobyl lo sfruttamento e la produzione di miliardi di kWh da nuke non ha mai determinato morti dirette. Le stesse morti dirette a Chernobyl accertate (sempre in via ufficiale, ovvio "> ) sono meno di 100. Le morti indirette, cioè causate da esposizione all'inquinamento provocato dal nucleare, sono una prateria dove corrono a briglia sciolta le fantasie più sfrenate. Ma anche nelle previsioni peggiori del più "aperto" sito controinformativo restano una minima frazione delle morti indirette accertate provocate da carbone, gas e idrocarburi da quando vengono utilizzati.
Persino accettando le cifre dei morti di Chernobyl prodotte dai siti di cui sopra il loro numero resta amplissimamente minore del numero di morti provocato dalle altre fonti energetiche nel corso degli anni. Solo il carbone produce migliaia di vittime all'anno nella sola attività di estrazione.
Quindi un alieno che atterri qui oggi e si ponga di fronte al problema cercando di fare una scelta obiettiva basandosi sui dati statistici ufficiali e non ufficiali non potrebbe che trarre la conclusione che fra tutte le tecnologie di produzione elettrica il nucleare è la più sicura.
Ovvio che questa conclusione può essere criticata e se ne può dibattere, ma insisto e persisto a giudicare la forma in cui poni le cifre delle vittime riportate da altri come un'abile manipolazione dialettica che però non raggiunge lo scopo. ">
Tornando al problema scorie la soluzione mia (per le ATTUALI scorie!) l'ho già detta e ripetuta. Scegli nel modo più democratico possibile uno o più siti, costruisci un deposito interrato ragionevolmente sicuro che garantisca una completa protezione verso infiltrazioni e fughe per un periodo umanamente gestibile, ma che nel contempo permetta il facile recupero delle scorie stesse se dovessero presentarsi problemi o se dovessimo scoprire una tecnologia più furba di eliminazione.
Questo non c'entra nulla col nucleare futuro. E' GIA' ORA NECESSARIO gestire le scorie. Non fare nulla serve solo a esporre degli innocenti ed ignari ai gravi rischi di uno stoccaggio precario.
Sono conscio del fatto che se passa il precedente di un sito considerato ufficialmente ragionevolmente sicuro questo possa poi essere sfruttato come soluzione al problema delle scorie future. Sono conscio che sulla difficile gestione delle scorie si fonda una parte importante della strategia antinucleare. Sono conscio che per proporre una nuova politica nucleare sarebbe molto meglio avere soluzioni più adeguate al problema scorie.
Questo non toglie che il problema delle scorie attuali ha una soluzione dignitosa e sicura. Se poi si preferisce nicchiare per evitare imbarazzanti precedenti... beh, sono scelte!
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