Veicoli e motori ad aria compressa (Eolo, ecc.) - EnergeticAmbiente.it

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Veicoli e motori ad aria compressa (Eolo, ecc.)

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  • Veramente, si parlava di pressioni ben maggiori. 250 bar era solo per i test, prima di fare il bombolone in composito.

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    • Schrödinger

      CITAZIONE
      Ma soprattutto: la sicurezza dove la mettiamo? mi viene paura al solo pensiero di vedere un auto con un serbatoio d'aria a 250 atm fare un frontale contro un muro

      io non sono favorevole all'auto ad aria compressa, ma un serbatoio d'aria compressa e' meno pericoloso della corrispondente bombola di metano, o di idrogeno, o del GPL in bombole trasportate di solito senza sicurezza alcuna su veicoli e roulottes di zingari.

      Ciao
      Mario
      Molto urgente: cerco socio: Collaborazione a Milano
      -------------------------------------------------------------------
      Mala tempora currunt, non contattatemi piu' per questioni riguardanti il forum, grazie, il mio tempo e' finito.
      -------------------------------------------------------------------
      L'energia non si crea ne' si distrugge, ma ne sprechiamo troppa in modo irresponsabile. Sito personale: http://evlist.it
      Se fate domande tecniche e volete risposte dal forum precise e veloci, "date i dati" specificando anche l'ambiente operativo e fornendo il maggior numero possibile di informazioni.
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      • QUOTE (Schrödinger @ 26/10/2007, 11:44)
        Ma soprattutto: la sicurezza dove la mettiamo? mi viene paura al solo pensiero di vedere un auto con un serbatoio d'aria a 250 atm fare un frontale contro un muro :sick:

        Mai fatto il subacqueo? No e si vede!
        Io pratico tuttora l'immersione profonda con le bombole caricate ad aria compressa con 300BAR per 6000 litri d'aria.
        Diciamocelo francamente, una bombola puo' essere pericolosa solo in determinate circostanze, molto limitate.
        Il test di resistenza sulle bombole che viene effettuato alla Dalmine a Bergamo prevede urti violenti con masse importanti, le bombole non esplodono facilmente, anzi risulta difficile.
        Piu' facile e' la rottura della rubinetteria seppure costruita in acciaio molto resistente e dal pieno.
        Non e' il serbatoio il problema dell'auto ad aria compressa, lo e' la ricarica, per esempio, per caricare il mio bibo a 300BAR occorrono 6 ore con un compressore multistadio che costa circa 30000 euro, quanto costerebbe allora la super risparmiosa auto ad aria compressa?

        Senza ricorrere ad artifici e considerazioni varie abbiamo il progetto Eolo a farci da esempio. Il suo misero naufragio dovrebbe farci pensare che certe soluzioni non sono praticabili.

        Pensateci bene.

        MetS

        Edited by MetS-Energie - 27/10/2007, 17:10

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        • Amen!

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          • CITAZIONE (livingreen @ 27/10/2007, 20:11)
            Veramente, si parlava di pressioni ben maggiori. 250 bar era solo per i test, prima di fare il bombolone in composito.

            Ecco si. Ho sparato una cifra alta a caso, non so in realtà a che pressione potrebbe andare, ma 250 bar mi sembra il minimo...

            giusto per rendere l'idea, in gas cromatografia si usano bombole di azoto caricate a 200 bar, sono alte quanto una persona. Durano una settimana continua con una pressione di uscita di 2-3 bar se non erro.
            Immaginatevi quanto durano a 200+ bar, praticamente esce tutto in un solo colpo :asd:

            CITAZIONE (mariomaggi @ 27/10/2007, 20:20)
            Schrödinger

            CITAZIONE
            Ma soprattutto: la sicurezza dove la mettiamo? mi viene paura al solo pensiero di vedere un auto con un serbatoio d'aria a 250 atm fare un frontale contro un muro

            io non sono favorevole all'auto ad aria compressa, ma un serbatoio d'aria compressa e' meno pericoloso della corrispondente bombola di metano, o di idrogeno, o del GPL in bombole trasportate di solito senza sicurezza alcuna su veicoli e roulottes di zingari.

            Ciao
            Mario

            Si ma io parlo in generale, per esempio se tutte le auto venissero sostituite con macchine ad aria compressa (cosa impossibile comunque)... Sono più sicure le auto attuali, perché il serbatoio difficilmente prende fuoco, mentre una bombola d'aria compressa basta che di rompa in un punto per fare un esplosione da paura. 300+ bar sono tantissimi...

            CITAZIONE (MetS-Energie @ 27/10/2007, 23:50)
            CITAZIONE (Schrödinger @ 26/10/2007, 11:44)
            Ma soprattutto: la sicurezza dove la mettiamo? mi viene paura al solo pensiero di vedere un auto con un serbatoio d'aria a 250 atm fare un frontale contro un muro :sick:

            Mai fatto il subacqueo? No e si vede!
            Io pratico tuttora l'immersione profonda con le bombole caricate ad aria compressa con 300BAR per 6000 litri d'aria.
            Diciamocelo francamente, una bombola puo' essere pericolosa solo in determinate circostanze, molto limitate.
            Il test di resistenza sulle bombole che viene effettuato alla Dalmine a Bergamo prevede urti violenti con masse importanti, le bombole non esplodono facilmente, anzi risulta difficile.
            Piu' facile e' la rottura della rubinetteria seppure costruita in acciaio molto resistente e dal pieno.
            Non e' il serbatoio il problema dell'auto ad aria compressa, lo e' la ricarica, per esempio, per caricare il mio bibo a 300BAR occorrono 6 ore con un compressore multistadio che costa circa 30000 euro, quanto costerebbe allora la super risparmiosa auto ad aria compressa?

            Senza ricorrere ad artifici e considerazioni varie abbiamo il progetto Eolo a farci da esempio. Il suo misero naufragio dovrebbe farci pensare che certe soluzioni non sono praticabili.

            Pensateci bene.

            MetS

            Ah ho letto adesso... Beh sicuramente le bombole moderne sono ben protette... però dubito che una bombola che si schianta contro un muro a 50+ km/h rimanga intatta, soprattutto se è dentro un auto che accumula molta energia cinetica grazie alla sua elevata massa...


            Ad ogni modo quoto la parte sulla ricarica. Sembra una cosetta da poco ma sono questi piccoli dettagli che compromettono completamente un progetto.

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            • Intanto un saluto a tutti, e la prima volta che posto nel forum!
              Per quello che mi e dato sapere le problematiche in gioco sono essenzialmente due: la compressione del gas e la sua espansione.

              La compressione è un problema enorme (come del resto fa notare MetS-Energie). Ma vanno fatti dei distinguo.

              Faccio un sunto dei mie appunti di chimica presi quando studiavo ingegneria.
              I gas si possono infatti distinguere in due categorie: quelli omonucleari (H2,He,...) e quelli eteronucleacri (CH4,CO, e ovviamente le miscele di gas come l'aria che respiriamo). Queste due tipologie di gas infatti hanno caratteristiche di comprimibilità decisamente differeti, sia fra loro sia se confrontati con un ipotetico modello di gas ideale (che ovviamente non esiste...).
              Se comprimiamo un gas dobbiamo spendere dell'energia (sacrosanto direte voi... <img src="> ). Il problema e che l'energia spesa per la compressione non ha proporzionalità diretta con la pressione. Un gas ideale infatti richiederebbe una certa energia per essere compresso a 10bar. Per comprimerlo a 100bar spenderemmo 10 volte l'energia che era servita per comprimerlo a 10. Nel mondo reale invece le cose cambiano. Un gas reale infatti ha una comprimibilità variabile. I gas Omonucleari sono sempre meno comprimibili di un gas ideale ma hanno una proporzionalità fra pressione e l'energia spesa per comprimerli. I gas Eteronucleari invece si comportano in maniera singolare. A "basse" pressioni (da prendere con una certa relatività il termine basse...) possono essere addirittura più comprimibili di un gas ideale (la compressione è quindi molto conveniente). Con l'aumentare della pressione però il loro comportamento cambia radicalmente e la loro compressione diventa man mano sempre più difficile.
              Questo e il motivo per cui le bombole da sub richiedono ore di carica per arrivare a 300 bar mentre una bombola di metano si riempie a più di 200 bar in meno di 15 minuti. La loro curva di comprimibilità e decisamente diversa (sebbene siano entrambi eteronucleari). Dopo i 300 bar anche il metano è una rogna da comprimere perchè la sua curva di comprimibilità cambia decisamente pendenza. Quindi appare chiaro che sebbene l'aria si disponibile in quantità e gratis non sia conveniente il suo utilizzo inquanto non ne è conveniente la compressione oltre qualche decina di bar. Non a caso infatti anche nel settore industriale raramente si utilizza l'aria a pressioni superiori ai 10/15. Dai 40 bar in su si usano sempre centraline idrauliche che sebbene costino di più all'aqcuisto sono molto più economiche come gestione. L'aria non va quindi bene come gas e se si vuole intraprendere la strada dell'autotrazione a gas compressi: bisogna per forza scegliere un altro tipo di gas.

              Il secondo problema e invece legato all'espansione del gas stoccato ad alta pressione nel serbatoio. Qualunque gas espandendosi cede calore all'ambiente raffreddandosi. Questo comporta che espandendo notevoli volumi d'aria in tempi brevi si arrivi a temperature decisamente sotto zero. Questo provoca seri problemi alle tubazioni e specialmente alle valvole che regolano la portata del gas provocandone il blocco. se poi si utilizza aria compressa con anche piccole quantita di umidita residua allora andiamo a gelare anche l'interno delle tubazioni e delle valvole varie senza possibilità di scampo...
              Questo se non erro era uno dei vari problemi dell'auto a aria compressa che era comparsa su tante pubblicazioni automobilistiche qualche anno fa.

              Non sussistono invece problemi di sicurezza per quanto riguarda lo stivaggio di bombole ad alta pressione su di un veicolo, anche in caso di urti devastanti. Ovviamente se le bonbole vengono fatte come debbono essere fatte. Questo lo posso testimoniare perchè conosco grosso modo i test di resistenza delle bombole di metano per uso automobilistico, e principalmente, perchè circa 8 anni fa ho fatto un incidente spaventoso con la vecchia Croma CHT a metano. Sono infatti uscito di strada alla velocita di almeno 100Km/h (ma sicuramente anche di più), finendo contro un albero con il baule della macchina. Posso affermare che la bombola mi ha salvato la vita. Successivamente alla rottamazione della macchina la bombola è stata ricollaudata e ricertificata e successivamente riutilizzata. Le bombole sono imfatti progettate e realizzate per reggere tranquillamente il doppio e + della pressione di esercizio. A campione poi vengono riempite (con acqua) e sottoposte a test distruttivo (pressione circa 750-1000! <img src=:"> <img src=:"> <img src=:"> bar) dove la bombola non deve esplodere ma bensi lacerarsi, per permettere uno sfogo della pressione il più graduale possibile.

              Questo e quanto mi è dato sapere. Se ho commesso qualche imprecisione o errore parlando dei gas vedro di ristudiarmi meglio gli appunti... e magari di inserire qualche grafico che rende meglio l'idea di quanto non faccia il mio sunto.

              lollo

              Edited by mariomaggi - 1/11/2007, 17:32

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              • Ciao

                andate su

                http://www.carlobertocchi.it/

                cliccate su rendimenti

                aria compressa: rendimento 9%

                non mi sembra un granche'

                ciao

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                • Ragazzi pare che il progetto Eolo sia miracolosamente risorto grazie all'azienda indiana Tata. A breve verrà messo in commercio un modello a basso costo, con compressore integrato da attaccare semplicemente alla presa di corrente:

                  Fino a poco tempo fa circolava in rete la storia di Eolo, un’auto ad aria compressa inventata da un ex-ingegnere di formula uno, in grado di percorrere 100 km con 0,77 euro di elettricità (per comprimere l’aria), raggiungere i 110 km/h e operare per più di 10 ore consecutive in ambito urbano. Presentata nel 2001 al Motorshow di Bologna, sembrava fosse imminente la sua produzione su grande scala. Poi non se ne è saputo più nulla, e sono iniziate a circolare le voci su complotti e sabotaggi. Questo articolo di Attivissimo fa il quadro della vicenda.

                  Sembra però che la vicenda sia giunta ad una svolta: il produttore automobilistico indiano Tata, come annunciato anche da Repubblica, ha deciso di produrre Eolo su grande scala, introducendo dei miglioramenti tecnici che hanno portato l’autonomia ad addirittura 500 km. Qui l’anuncio della casa automobilistica. Di seguito un pezzo di Jacopo Fo sulla notizia, che aggiunge ulteriori informazioni, visto che Jacopo sembra conoscere personalmente i protagonisti della vicenda.

                  Il colosso indiano Tata Motors ha firmato con MDI dei Négre (padre e figlio) un contratto per la produzioni in India dell’auto ad aria compressa.
                  Il fatto che un’azienda dello spessore di Tata abbia deciso di investire su questo progetto dimostra che non si tratta dell’invenzione bislacca di un folle.
                  In molti ne siamo convinti da anni. Quando 6 anni fa salii su uno dei primi prototipi, nella fabbrica di Marsiglia, ebbi la sensazione di muovermi con la macchina del futuro.
                  Era un’auto straordinaria, un’invenzione geniale, economica e ecologica. Una monovolume a sei posti, grande bagagliaio, 200 chilometri di autonomia, raggiungeva i 120 chilometri orari, consumava 3 euro di elettricita’ per percorrere 100 chilometri e sarebbe dovuta costare 12mila euro. Veniva alimentata direttamente con aria compressa allo stato liquido, contenuta in due grandi bombole, alloggiate sotto l’auto per tutta la sua lunghezza. In alternativa era dotata di un compressore elettrico capace di riempire le bombole. Per ottenere un pieno era sufficiente collegarla per una notte a una presa di corrente.
                  Insomma gia’ 6 anni fa era un’auto strepitosa. Tra l’altro si avvaleva di ben 56 brevetti originali. Tutto era particolare: dall’impianto elettrico con 3 chilogrammi di fili al posto dei 30 di una comune auto di media cilindrata, ai sedili con anima tubolare che proteggevano il conducente in caso di incidente, al meccanismo per abbassare
                  manualmente i vetri dei finestrini. La carrozzeria era stata progettata per essere leggerissima, offrire ottimi risultati nei crash test e venir costruita anche in fibra e resina di canapa.
                  Ma, nonostante le potenzialita’ ecologiche ed economiche di quest’auto, sono passati gli anni e i Négre non sono ancora riusciti a omologarla in Francia. E qui bisogna proprio fermarsi e chiedersi come sia possibile che per cosi’ tanto tempo si sia riusciti a bloccare la commercializzazione di un mezzo simile.
                  Ora, appunto, la scesa in campo di Tata Motors cambia tutta la situazione.
                  Ho telefonato alla MDI e ho sentito aria di grande festa. E’ tutto vero, mi confermano. Entro un anno e mezzo gli indiani inizieranno a vendere questo miracolo tecnologico, sbeffeggiato dalle grandi case europee produttrici di automobili, sabotato dalla lobby dei petrolieri e da politici ottusi.
                  E di certo dopo l’omologazione in India sara’ difficile per i burocrati europei negare il permesso di circolazione sulle nostre strade all’auto ad aria compressa.

                  Il segreto di quest’auto sta in un’idea rivoluzionaria. Ai tempi, gli ingegneri della Fiat elaborarono un’analisi tecnica di 16 pagine che dimostrava che questo mezzo avrebbe potuto percorrere solo pochi chilometri, molti meno dei 200 che millantavano i Négre. E non avevano tutti i torti: per quanto si possa immagazzinare molta aria compressa allo stato liquido, questa puo’ esprimere solo poca potenza. Ma Négre aveva escogitato un sistema per moltiplicare l’autonomia del mezzo.
                  Infatti, l’aria compressa a 300 bar di pressione esce dalle bombole a 70 gradi sotto zero. Più l’aria e’ compressa più e’ fredda, e’ un principio noto ma non pienamente sfruttato fin’ora nelle sue possibili applicazioni.
                  Ne’gre invece di usare direttamente la pressione dell’aria, la faceva entrare in un contenitore dove veniva scaldata dalla temperatura stessa dell’auto. In questo modo l’aria, aumentando di temperatura, si espande notevolmente e solo a questo punto veniva utilizzata la forza della sua pressione. Ed e’ questo il segreto che consentiva all’auto di raggiungere un’autonomia di 200 chilometri.
                  Uso il passato perche’ in questi anni i prototipi sono stati ulteriormente sviluppati. Nell’auto ad aria compressa e’ stato integrato un serbatoio di gas e il motore puo’ essere indifferentemente azionato dalla combustione del gas o dall’aria compressa. E’, cioe’, un motore ibrido. Cosi’, se non c’e’ modo di alimentare l’auto con una presa di corrente o un pieno di aria compressa liquida, si puo’ farla andare con il gas che gia’ e’ supportato da una rete di distributori.
                  Ma la presenza del gas ha anche un’altra funzione che ha portato l’ultimo modello a un’autonomia di 500 chilometri e una velocita’ di 150 chilometri orari. Infatti l’aria in uscita dalle bombole ora viene scaldata nel “vaso di espansione” con una fiamma alimentata dal gas cosi’ da moltiplicare ulteriormente il volume dell’aria e quindi moltiplicare la quota utilizzabile di pressione. Invece di utilizzarla a 2-3 gradi di temperatura la si porta a 30 gradi. E, come abbiamo detto, aumentando la temperatura, l’aria si espande ulteriormente.
                  Infine si e’ sperimentato l’uso di meccanismi che recuperano l’attrito della frenata dell’auto e dell’inerzia nei percorsi in discesa per sviluppare elettricita’ che permette di comprimere altra aria nelle bombole. Insomma, l’auto che si sono comprati gli indiani e’ veramente “completamente diversa”.
                  Ma qualche europeo che si dovesse svegliare all’ultimo momento avrebbe ancora la possibilita’ di buttarsi sull’affare, almeno per quanto riguarda alcuni paesi dove i diritti di sfruttamento dell’invenzione sono ancora liberi.
                  Infatti, il meccanismo commerciale con la quale quest’auto viene proposta e’ anch’esso particolare. MDI detiene i brevetti e cede fabbriche chiavi in mano e diritti commerciali di esclusiva su un dato territorio. Tata Motors ha comprato i diritti per l’India. Ma, ad esempio, Eolo Italia, che deteneva i diritti per il nostro paese, pare non esista più e quindi i diritti potrebbero essere liberi.

                  L’Italia può dire la sua sul progetto? Io un’idea ce l’avrei: una rivisitazione completa del design, e questa sarà la killer application dell’automobilismo!

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                  • janvaljan,
                    CITAZIONE
                    Infine si e’ sperimentato l’uso di meccanismi che recuperano l’attrito della frenata dell’auto e dell’inerzia nei percorsi in discesa per sviluppare elettricita’ che permette di comprimere altra aria nelle bombole. Insomma, l’auto che si sono comprati gli indiani e’ veramente “completamente diversa”.

                    con le parole si fa tutto. Traduzione: dall'inerzia meccanica si passa ad un generatore elettrico che comanda un motore elettrico che comanda un compressore .......

                    <img src=">

                    Ci manca la centrale nucleare, poi c'e' tutto! Siamo seri ....


                    CITAZIONE
                    Più l’aria e’ compressa più e’ fredda

                    da scrivere sulla pietra, in modo che resti vivo nei secoli questo principio rivoluzionario. :wacko:
                    E sotto il sole di Luglio, l'auto parcheggiata al sole resta fredda?

                    Ciao
                    Mario




                    Molto urgente: cerco socio: Collaborazione a Milano
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                    L'energia non si crea ne' si distrugge, ma ne sprechiamo troppa in modo irresponsabile. Sito personale: http://evlist.it
                    Se fate domande tecniche e volete risposte dal forum precise e veloci, "date i dati" specificando anche l'ambiente operativo e fornendo il maggior numero possibile di informazioni.
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                    • La propaganda e sempre bella è affascinante, e le dichiarazioni di ditte e multinazionali, non sono altro che propaganda e sogni (o inganni!) spacciate per realtà.
                      Vediamo di chiarire meglio i concetti del perchè l'auto ad aria non si vede ingiro per strada e probabilmente non si vedra mai.

                      1) difficolta di comprimere l'aria nei serbatoi. L'esperienza dei sub insegna. Ed anche il costo dei compressori è un dato di fatto. Il loro consumo in termini di elettricità e poi risaputamente mastodontico. Tanto è che nella pubblicità della Eolo si dichiarava che si potevano ricaricare le bombole in una notte a patto di non utilizzare altri elettrodomestici, ergo: almeno 3 kW/h di consumo! non propriamente economico!
                      Se poi quelli della MDI habbiano inventato (e quindi brevettato) un compressore rivoluzionario con rendimenti da fantascienza sarebbero proprio stupidi a non sfruttarlo a fini commerciali per vivere di rendita per tutta la vita loro e di almeno tre generazioni di figli....

                      2) difficolta nell'espanderla senza effetti collaterali (vedere congelamento!). La Eolo quando fu provata (si fa per dire...) da Quattroruote aveva appunto questo problema. L'auto infatti percorse appena pochi metri (strattonando in maniera esagerata!) nel parcheggio della fabbrica, poi si blocco per congelamento di tutto il congelabile :lol: :lol: :lol: ! Come risolvere il problema? Beh direi che i casi sono due: o riscaldiamo il gas mentre si espande oppure lo espandiamo in maniera più graduale. Il primo metodo e tecnicamente na boiata perchè abbassa ulteriormente il rendimento globale di un veicolo che gia di perse è infimo. Il secondo è infattibile perchè per ottenere le potenze richieste non possiamo spostarci più di tanto dai valori di pressioni e portate che sono effetivamente utilizzati sulla Eolo.

                      CITAZIONE
                      Ai tempi, gli ingegneri della Fiat elaborarono un’analisi tecnica di 16 pagine che dimostrava che questo mezzo avrebbe potuto percorrere solo pochi chilometri, molti meno dei 200 che millantavano i Négre.

                      Gli ing. della Fiat non sono degli stupidi (magari qualche dubbio poteva venire dai dirigenti...) se dicono che non è fattibile quasi di sicuro non lo è!
                      La Eolo 200 km , che io sappia, non li ha mai fatti. Il giro più lungo effettuato (e DOCUMENTATO!!!) e di pochi netri nel parcheggio della ditta (fonte Quattroruote che sembrano stati gli unici con un minimo di competenza che abbiamo provato il veicolo)

                      CITAZIONE
                      E non avevano tutti i torti: per quanto si possa immagazzinare molta aria compressa allo stato liquido, questa puo’ esprimere solo poca potenza

                      La potenza che esprime l'aria e data da 3 cose: Pressione, Superfice di applicazione (pistone), e portata.
                      Quindi P = L/t (dove L è il lavoro, t è il tempo)
                      L=F*s (forza e spostamento ovvero: bar per superfice pistone per corsa del un pistone)
                      Perciò il lavoro è (F*s)/t .Perchè quindi l'aria compressa non è in grado di esercitare la potenza necessaria se le pressioni e le superfici in gioco sarebbero sufficenti a produrre il risultato richiesto. Il problema sta infatti nella portata che deve essere sufficente ad alimentare il mio motore. La rogna sta qui. Espandendo i volumi di gas necessari congeliamo tutto, e la macchina dopo pochi metri si blocca....



                      A questo qualcuno si chiedera: ma se quello che dici è vero perchè questi signori si intestardiscono su un progetto del genere.

                      Vi do subito la risposta, e questa, la do per esperienza personale. Anni fa la ditta dove lavoravo (produce attualmente materiali compositi per il settore automotive, e specialmente per IVECO e Ferrari) era stata contattata per la realizzazione di parti in vetroresina per la scocca della Eolo. Il mio capo studio la questione e rifiuto il lavoro perchè non gli venivano date garanzie adeguate. Gli chiesi lumi in proposito e grosso modo mi disse questo: "...vogliono solo alcuni pezzi per realizzare i prototipi, poi stanno finendo i finanziamenti europei e la questione probabilmente finisce li...". Ecco proprio qui sta il punto :FINANZIAMENTI EUROPEI!!!!!!.
                      Quindi questa e la dinamica:
                      1)Progetto interessante
                      2) Finanziamento della Comunità europea per lo sviluppo del progetto a livello prototipale
                      3) Mangiamo un po' sui finanziamenti finche c'è ne sono.
                      4) Finanziamenti finiti e la macchina ovviamente non va : la storia finisce con qualche personaggio con il portafogli più gonfio e basta.

                      La Comunita Europea infatti non ti elargisce altri finanziamenti se hai fallito il progetto e non hai raggiunto i risultati che dovevi ottenere quando hai presentato la richiesta di finanziamento.

                      Ma i furbi si sa non stanno mai con le mani in mano. Quindi si sono pasturati la TATA. Con il sostegno di un gruppo del genere non sarà un problema mungere altri soldi all'Unione Europea. Poi sicuramente la TATA avra fatto i suoi conti a livello di tornaconto.

                      Quindi credo che sentiremo parlare ancora per un po' della macchina ad aria prima che ricada in un altro periodo di oblio...

                      Lollo



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                      • CITAZIONE
                        Più l’aria e’ compressa più e’ fredda, e’ un principio noto ma non pienamente sfruttato fin’ora nelle sue possibili applicazioni.

                        Anche volendo escludere il Sole, i cui gas supercompressi sono un tantino caldi, a fare un viaggio negli strati interni di Giove, Saturno, Urano e Nettuno, te la passeresti mica male. Oh, sì, e la pressione atmosferica sulla superficie di Venere contribuisce a rendere l'habitat un po' caldo.
                        Se il principio di cui parli è quello da sfruttare, stemo freschi image
                        Per il resto, quoto tutti gli altri: è solo l'ennesimo, patetico gioco di caccia ai finanziamenti sulla pelle dei grulli.

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                        • [QUOTE=janvaljan,2/11/2007, 04:18 Più l’aria e’ compressa più e’ fredda, e’ un principio noto ma non pienamente sfruttato fin’ora nelle sue possibili applicazioni.
                          [/QUOTE]

                          Non pienamente sfruttato nelle sue applicazioni? Come pensano che venga prodotta l'aria liquida?
                          Per il resto vi quoto tutti.. ma roba da matti

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                          • Se non sbaglio, qualche anno fa anche Quark aveva fatto un servizio sull'auto ad aria compressa, in termini abbastanza positivi.

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                            • vabbè che vuol dire le doti di scienziato di piero angela sono risapute..

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                              • Ragazzi l'articolo l'ho ricopiato pari pari e naturalmente non mi sono preso la briga di correggere eventuali strafalcioni. Ciò che mi sorprendeva è il fatto che un gruppo in forte ascesa come la Tata si prenda il rischio di investire in un progetto così rischioso. Non parlatemi di finanziamenti, perchè non credo proprio che il governo indiano abbia soldi da scucire per questo genere di cose.

                                Inoltre cito da Wikipedia:

                                Il 7 febbraio 2007 (Tata n.d.r) ha annunciato un accordo con il gruppo MDI per costruire sotto licenza una macchina basata sul motore ad aria compressa sviluppato da MDI. Su tutti i modelli si avrà un telefono vivavoce GSM incorporato e un GPS ed, inoltre, una scheda elettronica per l'accensione. La messa in commercio in India è prevista per il 2008.[1]

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                                • altrove nel forum parlavamo di auto ad aria compressa e delle loro versioni ibride.

                                  dicevo che UPS ha già dall'anno scorso dotato una serie di furgoni con un sistema ibrido che permette di accumulare energia comprimendo aria in frenata. L'aria compressa viene poi sfruttata per lo spunto in partenza. Ovviamente parliamo di un utilizzo molto particolare... sono furgoncini he hanno 1 stop ogni 100 metri. Comunque ci soo e funzionano. E UPS dichiara un risparmio enegetico vicino al 50%. Che poi siano sistemi economicamente convenienti per il costo iniziale non lo so. Ma se il problema è quello lo si può superare.

                                  http://www.pressroom.ups.com/pressreleases...88,4694,00.html

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                                  • A dire il vero con un compressore portatile per uso personale ci vogliono 2 ore per caricare la tua bombola. 10lt per 300 bar. il compresore funziona con un motore elettrico da 2.2 kw.

                                    Un centro immersioni normale ha una capacità di 27m3/h equivalente a ca 12 bombole ora alla pressione di 200 bar. Il compressore ha un motore da 11 KW. Il compressore costa 13.000 euro

                                    le stazioni di rifornimento metano utilizzano gli stessi compressori dei centri immersioni ovviamente di maggior portata e leggermente modificati, il motore elettrico generalmente è di 30 kw

                                    Un compressore di un distributore metano costa ca 50.000 euro

                                    L'equivalente per aria compressa costa ca 40.000 euro.

                                    parlo comunque di compressori certificati Ce e di qualità non del solito ferro da stiro

                                    tanto per precisare sui costi...

                                    Calore7bombole: i vigili dei fuoco utilizzano bombole in acciaio (Sub) e in composito per i loro autoprotettori ad aria compressa caricati a 200 e 300 bar.
                                    Chissà quanto calore produce un incendio????

                                    CIAO

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                                    • stavo leggendo questo post a tempo perso e quindi espongo il mio parere maturato a tempo perso...

                                      forse la Tata sta utilizzando parte di questa tecnologia per creare dei motori più puliti ed efficienti specie nelle fasi di spunto o ripresa.
                                      Potrebbero utilizzare l'aria compressa immagazzinata con un piccolo compressore di bordo azionato da motore elettrico o ke magari si innesca nelle decelerazioni in modo da contribuire al freno motore.
                                      In fin dei conti nei motori navali di grosse dimensioni l'avviamento è ad aria compressa.

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                                      • sarà anche una fregatura come dicono alcuni qua dentro, ma sembra che anche in Australia vogliano puntarci, fonte peswiki.

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                                        • Sembra quasi che qui si faccia il tifo per la propria squadra e denigri la squadra avversaria....
                                          Chi sa fare i calcoli è poco convinto.... che i principi della termodinamica vengano stravolti e che da un rendimento attuale del 10-15% si dichiarino rendimenti del 90%....
                                          E poi, oltre alle parole, non si è ancora vista una macchina ad aria compressa che riesce a fare più di 300 metri senza congelare. Quando la vedrò, ci crederò.

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                                          • CITAZIONE (livingreen @ 5/12/2007, 00:44)
                                            Sembra quasi che qui si faccia il tifo per la propria squadra e denigri la squadra avversaria....
                                            Chi sa fare i calcoli è poco convinto.... che i principi della termodinamica vengano stravolti e che da un rendimento attuale del 10-15% si dichiarino rendimenti del 90%....
                                            E poi, oltre alle parole, non si è ancora vista una macchina ad aria compressa che riesce a fare più di 300 metri senza congelare. Quando la vedrò, ci crederò.

                                            Vorrà dire che India e Australia saran rincog.lioniti.

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                                            • Per quel che vale, dico la mia.
                                              Ho letto l'intero thread, chi è a favore della macchia ad aria, sbaglia su molti punti, ma anche chi è contro sbaglia su altri.
                                              Io penso che il prototipo sia una ciofeca per questo la Eolo andava a strattoni e poi si è congelata. Sono convinto che lavorandoci sopra si possa far meglio. Gli indiani ed gli australiani non sono rinco, sono un sacco più in gamba degli italiani, che sono invece un sacco in gamba con la lingua asciutta a sparar sentenze... :lol:
                                              (senza offesa per i connazionali eh)
                                              Le bombole di aria compressa è meglio conservarle all'ombra, ma al sole non esplodono. Quelle che si usano per le immersioni al mare non hanno quel vizio, almeno.
                                              Se si riscalda il gas liquido dalla bombola a 200Atm e si fa evaporare otteniamo un casino di gas gassoso sempre a 200Atm ma molto di più. Questo gas può spingere un motore pneumatico a pistoni, a turbina, o rotativo come ce ne sono in giro. Il problema è che la portata necessaria è tanta e lo scambiatore ha il suo rendimento di scambio e l'aria dell'ambiente anche d'estate non supera i 30/35 gradi centigradi. Uno scambiatore piccolo ben ventilato evidentemte non basta se viene richiesta molta porata d'aria. Ma forse uno scambiatore più efficiente e più grande potrebbe risolvere il problema. Ma uno scambiatore ha anche l'efficienza dinamica, uno scambiatore grande riduce la portata. E allora occorre uno scambiatore più grande ancora. Ma forse alla fine, così ad occhio e croce ci si potrebbe fare. Nel traffico si usano molto i freni che sono la causa dello sperpero energetico, qualcuno si ricorda che un oggetto lanciato nel vuoto procede di moto lineare uniforme? Però se lo devo accelerare uso energia, che riottengo quando freno in calore. Quel calore potrebbe essere sfruttato visto che è in proporzione all'energia che otteniamo dalla gassificazione dell'aria liquida. Quindi, tendendo alla centrale atomica di Mario la eolo potrebbe anche andare. Il problema che resta è che comprimere l'aria non è un processo molto efficiente, liquefarla anche meno, visto che si deve togliere calore mentre si comprime e infine, il motore pneumatico è una ciofeca di rendimento. Alla fine abbiamo usato 1000KWh di energia elettrica per ottenere 30Hp alle ruote.
                                              Questo è un dato di fatto inconfutabile, incontrovertibile e indisputabile. Provate per credere, chiedete nell'ambiente pneumatico, chiedete alla SOL alla Air Liquide o a chi vi pare se non è così. Anche se ciò non toglie il fatto, che la eolo secondo me si può fare, può essere estremamente ecologica, e anche fresca d'estate. Anche se molto costosa da costruire e quindi comprare ma anche da gestire. Io andrei sulle batterie ricaricabili a ioni di litio, che mi pare una tecnologia a rendimento più alto.
                                              Questa è la mia opinione. <img src=">

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                                              • (moderazione. Importato da: Eolo: chi non muore si rivede)

                                                Salve a tutti per maggiori informazioni http://it.youtube.com/watch?v=uU2eOcRUD6I
                                                Ultima modifica di gattmes; 28-11-2008, 12:45.

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                                                • (moderazione. Importato da: Auto ad aria compressa?!?)

                                                  Ma... che storia è?!?
                                                  http://www.ecoblog.it/post/5021/macchina-a...ta-in-australia

                                                  Non riesco a vedere il video...

                                                  Non capisco come sia fisicamente possibile. :wacko:
                                                  Ultima modifica di gattmes; 28-11-2008, 12:05.
                                                  Batterie, DoD e profondità di scarica: *** Scaricare le batterie solo fino a metà prima di ricaricarle. *** Al piombo da 60 km: usata 20 km per volta durerà 60.000 km, 60 km per volta ne durerà 12.000. *** Al litio da 60 km: usata 20 km per volta durerà 120.000 km, 60 km per volta durerà 60.000 km.
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                                                  • (moderazione. Importato da: Auto ad aria compressa?!?)

                                                    ma non è la solita dichiarazione che abbiamo già sentito?
                                                    "....primi modelli dovrebbero arrivare sul mercato nella seconda metà del 2008, quindi fra pochi mesi"

                                                    Coi dovrebbero, potrebbero, faremo e vedremo.... hanno raccolto diversi milioni di euro in italia, ora pare anche in Australia... e non si è ancora vista un'auto ad aria fare più di UN chilometro senza bloccarsi...

                                                    E l'accordo con la TATA indiana, dove sarebbe andato a finire?
                                                    Ultima modifica di gattmes; 28-11-2008, 12:05.

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                                                    • (moderazione. Importato da: Auto ad aria compressa?!?)

                                                      Ciclicamente la "eolo" ritorna.

                                                      Ci sono già state parecchie discussioni e in sintesi le conclusioni sono state:

                                                      - Oltre al prototipo che si è visto viaggiare per 100 m, non è apparso altro.
                                                      - Il primo modello aveva un motore in cui si congelava l'acqua presente nell'aria
                                                      - Il problema del ghiaccio (mai ammesso in anni) sembra essere stato risolto, ma non si sa come
                                                      - dopo aver raccimolato soldi in mezza europa (compresa l'Italia), i costruttori hanno "convito" la Tata, che ha rimandato la produzione all'anno 20xx
                                                      - Se miracolosamente dovesse un giorno funzionare, dal punto di vista energetico non potrebbe avere prestazioni migliori di un'attuale auto elettrica non batterie al piombo. Ecco perchè è tutta in plastica leggera.
                                                      - per farla funzionare si deve comprimere e decomprimere l'aria, perdendo energia ad ogni conversione.

                                                      Se ho dimenticato qualche "pregio" :woot: , segnalatelo.

                                                      Ciao
                                                      Ultima modifica di gattmes; 28-11-2008, 12:06.

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                                                        Bisogna riscaldare bombole tubi e motore, in piena estate forse può andare, e avremmo anche l'aria condizionata, ma in inverno dovremo lasciarla nel garage. Non è l'auto di tutti i giorni, a meno che non decidiamo di spendere ulteriore energia per riscaldare il tutto, ma a questo punto sarebbe più conveniente andare in carrozza, due cavalli alimentati a biada, che la trasformano in energia pura.
                                                        Fantastico.. NO??

                                                        ma mi sto ripetendo..


                                                        Ultima modifica di gattmes; 28-11-2008, 12:06.

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                                                          sinceramente non capisco come possa un trabiccolo del genere avere anche solo le prestazioni "minime" richieste da una macchina: 50 km/h per 50 chilometri di autonomia (giusto, insomma, per andare a lavoro).
                                                          Ultima modifica di gattmes; 28-11-2008, 12:06.
                                                          Batterie, DoD e profondità di scarica: *** Scaricare le batterie solo fino a metà prima di ricaricarle. *** Al piombo da 60 km: usata 20 km per volta durerà 60.000 km, 60 km per volta ne durerà 12.000. *** Al litio da 60 km: usata 20 km per volta durerà 120.000 km, 60 km per volta durerà 60.000 km.
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                                                          • (moderazione. Importato da: Auto ad aria compressa?!?)

                                                            CITAZIONE (jumpjack @ 25/3/2008, 08:41)
                                                            sinceramente non capisco come possa un trabiccolo del genere avere anche solo le prestazioni "minime" richieste da una macchina: 50 km/h per 50 chilometri di autonomia (giusto, insomma, per andare a lavoro).

                                                            Infatti è una bufala totale. E' stato un fallimento ma stanno cercando di salvarsi la faccia...
                                                            Una macchina ad aria compressa, con le tecnologie esistenti, non potrà MAI avere un rendimento migliore di un auto elettrica.
                                                            Ultima modifica di gattmes; 28-11-2008, 12:06.

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                                                              'sti cavoli se non puo' avere un rendimento migliore di una elettrica, basta che ce l'abbia almeno pari a quello di una macchina tradizionale, no? Con la differenza del costo zero per il carburante! (un compressore elettrico lo alimenti con un pannello solare).

                                                              Pero' mi sembra macchinoso: il pannello alimenta il compressore, poi devi portare la bombola in macchina, la bombola aziona una turbina che fa girare le ruote... Quanta energia si perde in tutto questo trambusto? tutta...?
                                                              Ultima modifica di gattmes; 28-11-2008, 12:07.
                                                              Batterie, DoD e profondità di scarica: *** Scaricare le batterie solo fino a metà prima di ricaricarle. *** Al piombo da 60 km: usata 20 km per volta durerà 60.000 km, 60 km per volta ne durerà 12.000. *** Al litio da 60 km: usata 20 km per volta durerà 120.000 km, 60 km per volta durerà 60.000 km.
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