Reattore triplo al Litio:
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Curiosità su processi chimici (seri e meno seri)
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..cuore atomico??
Polarizzatore circolare??
Generatore di solitoni??
Micro-generatore raggi x??
Magnetron??
No, dai, cos'è? La nuova dotazione degli armamenti di Goldrake?? E l'alabarda spaziale dov'è finita?
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Uhmmmm... hai ragione, quindi quando approderà al CAD dovremo iniziare a preoccuparci
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Allestimento autoreattore H1.
Nella base si inseiscono i laser con le fibre ottiche,
dentro al Liebig si inseriscono gli elettrodi di tungsteno,
poi si mette zinco e acido solforico e si chiude col palloncino,
(2 grammi di zinco+ 4 grammi di H2SO4 = 0.7 litri di idrogeno),
Si produce idrogeno atomico che poi si ricombina subito in idrogeno molecolare
riscaldando l'acqua del liebig,
e via , ricomincia il ciclo....
Un timer ciclico alimenta la bobina per dare i tempi di dissociazione-ricombinazione.
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2 grammi di zinco+ 4 grammi di H2SO4 = 0.7 litri di idrogeno),
Si produce idrogeno atomico che poi si ricombina subito in idrogeno molecolare
Zn + 2H+ ----> Zn++ + H2
se lo zinco è impuro lo sviluppo di idrogeno è rapidissimo , viceversa se lo zinco è iperpuro l'idrogeno si svolge in modo molto lento da non essere quasi visibile .
questo non vuole dire che l'idrogeno si svolge come idrogeno atomico ,semplicemente avrai produzione di idrogeno molecolare in maniera lenta ed in bollicine piccolissime ..ma le stesse bollicine saranno di IDROGENO MOLECOLARE
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Ciao a tutti...
Ciao Francy...
Originariamente inviato da innominato Visualizza il messaggioaltra domanda ... a che concentrazione useresti l'H2SO4 ?
Io lo utilizzo in soluzione al 38/40% per rivelare la trama dell'acciaio damasco inox delle mie lame:
SalutiIl dono della fantasia è stato per me più importante della mia capacità di assimilare conoscenze (A.Einstein)
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Originariamente inviato da renatomeloni Visualizza il messaggio
Questa la so!!!
Io lo utilizzo in soluzione al 38/40% per rivelare la trama dell'acciaio damasco inox delle mie lame:
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Ho visto il sito, che belli!! Ne approfitto per chiederti una cosa: in un paese straniero, ho visto utilizzare ossa di vari tipi per fare manici o altro... la cosa curiosa è che in qualche modo li rammollivano fino a poterli tagliare con le forbici o stenderli come un foglio di carta. Hai idea di come si faccia?
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Grazie Livingreen...
Le corna o le ossa (non fossili si intende) si lavorano a caldo: in forno, forgia o con una pistola termica ( processo più lento ma migliore) oppure in acqua bollente (che le rammollisce proprio).
Dopo che si sono ammorbidite, si mette il pezzo tra due piastre metalliche e si stringono in morsa per raddrizzarle. Per fare un buon lavoro occorre tenerle ferme in posizione per molte settimane (anche diversi mesi), fino a quando cioè le fibre non si saranno distese del tutto mantenendo la forma desiderata.
Nell'ambito della coltelleria artigianale la modalità in acqua bollente è sconsigliabile in quanto tende a sfibrare troppo il pezzo col rischio di danneggiarlo facilmente.
Infatti un coltello artigianale realizzato con materiali naturali non va MAI messo in lavastoviglie, perchè il manico verrebbe distrutto irrimediabilmente.
Per questi scopi ci sono i prodotti sintetici: micarta, sparkle, G10, fibra di carbonio, ecc o i legni stabilizzati. Si tratta di legni pregiati che vengono inseriti in autoclave immersi in delle resine epossidiche. Questo trattamento consente di mantiene la bellezza del materiale naturale, con però la resistenza di quello sintetico.
SalutiIl dono della fantasia è stato per me più importante della mia capacità di assimilare conoscenze (A.Einstein)
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Mizzica Renato, che belle creazioni!! Complimenti davvero!
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Quelle cose accadono solo nella tua testa, Franco. Nel mondo reale, nessuno dei tuoi reattori fa qualcosa, a parte far perdere del tempo a tutti.
Renato, quando faccio bollire un ossobuco, non posso dire che si rammollisca di molto... io invece ho visto una tibia di mucca, privata delle teste e tagliata per lungo... diventare molle come un foglio di plastica, spianato, e tagliato con le forbici a forma di foglia frastagliata. Ci fanno fiori finti che sembrano di avorio.
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Originariamente inviato da livingreen Visualizza il messaggioRenato, quando faccio bollire un ossobuco, non posso dire che si rammollisca di molto... io invece ho visto una tibia di mucca, privata delle teste e tagliata per lungo... diventare molle come un foglio di plastica, spianato, e tagliato con le forbici a forma di foglia frastagliata. Ci fanno fiori finti che sembrano di avorio.
E' una tecnica che in coltelleria non viene usata. Un manico gommoso serve a poco, se non a niente......
Anzi è proprio la parte dura dell'osso che interessa (quella esterna) che si lavora prevalentemente per abrasione.
Se non ricordo male, avevo letto da qualche parte che per ammorbidire l'osso questi vada privato della parte dura (il calcio??), per farlo occorre bollirlo in acqua e sale(non so in che %) e poi immerso in qualche composto chimico per diverse ore, non ricordo se fosse alcool, aceto o altro (ripeto non l'ho mai fatto). Sicuramente Francy sarà più preciso di me....
Per curiosità: questi fiori di osso dopo la lavorazione, restavano molli o duri?
SalutiIl dono della fantasia è stato per me più importante della mia capacità di assimilare conoscenze (A.Einstein)
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livin, la butto lì (magari c'azzecco), hai presente l'esperimento del guscio d'uovo nell'aceto? Se si lascia un uovo a bagno nell'aceto per un paio di giorni, l'acido intacca il carbonato di calcio di cui è composto trasformandolo (se non erro) in acetato di calcio e rendendo il guscio "molle" (probabilmente anche a causa di altre reazioni che coinvolgono gli strati inferiori dell'uovo). Non è che con le ossa funziona allo stesso modo?
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ciao raga
ciao Renato
composto chimico per diverse ore, non ricordo se fosse alcool, aceto o altro (ripeto non l'ho mai fatto). Sicuramente Francy sarà più preciso di me....
Per curiosità: questi fiori di osso dopo la lavorazione, restavano molli o duri?
rammollimento avorio : tenerlo per 3 ore in una miscela di 1 parte in peso di acido nitrico e 5 di acqua ,si lava si lavora e si secca (difetto .. ingiallisce )
miglior metodo : immergere l'avorio in acido ortofosforico (H3PO4) a densità 1,13 g/cm3 ,finche diviene traslucido ,si lava con acqua e si lascia seccare .
diviene così flessibile come il "cuoio forte" ,all'aria( in qualche mese ) indurisce ma riprende la sua morbidezza in acqua calda.( altri acidi tipo: solforico , cloridrico, acetico ... non producono lo stesso effetto)
è lavorabile al torchio stampi o lastre
esistono altri metodi che evito di esporre.
esiste poi l'agglomerato di avorio
i cascami di lavorazione dell'avorio vengono ridotti in polvere fine e sottoposti ad un trattamento con acido ortofosforico , filtrati lavati con acqua , si impastano con gelatina al 40% contenente 2% acido fosforico e 2% di formaldeide .
l'impasto si sottopone al torchio idraulico per la modellatura in lastre od entro stampi .
gli oggetti convenientemente essiccati , possono essere lavorati come l'avorio ,di cui posseggono identiche caratteristiche ed aspetto .
riferimenti bibliografici
Nuovissimo ricettario chimico ( A.Turco ) 3° edizione Hoepli (1990)
Enciclopedia Ricettario (Barbieri) 2° edizione Hoepli (1951)
cordialmente
Francy
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grazie, Francy!
Con l'acido nitrico sicuramente ingiallisce per la reazione xantoproteica, ma può dare l'effetto dell'avorio invecchiato. Non credo che usino quel metodo, perchè i furboni cercano di lavorare l'osso e poi spacciarlo per avorio (falso ), e so che poi lo tingono mettendolo a bagno nel thè... (e sarebbe inutile, se fosse già ingiallito).
Quindi, punterei sulla seconda, anche perchè la descrizione "duro come il cuoio" si adatta bene a quel che ho visto
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