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  • #61
    salve, posterò ora due articoli interessanti,
    per il caricamento di idrogeno e per elettrolisi

    Una sperimentazione con una matrice porosa apre una nuova strada allo stoccaggio dell’idrogeno in vista della costruzione di vetture non inquinanti

    Un gruppo di scienziati è riuscito a trovare una prima soluzione al problema della conservazione dell’idrogeno, in vista di un suo impiego come combustibile per mezzi di trasporto. Lo studio è stato svolto da ricercatori dell’Università di Nottingham, Regno Unito coordinati da Martin Schröder ed è stato pubblicato sulla rivista “Angewandte Chemie”. Gli scienziati hanno utilizzato una matrice porosa in cui hanno inserito quanto più idrogeno era possibile. Ma, e questa è stata la sorpresa della ricerca, successive prove con matrici con pori più grandi non hanno portato allo stoccaggio di maggiori quantità di idrogeno.




    La matrice porosa in questione, che assorbe l’idrogeno come una spugna, si chiama metal organic framework (MOF) e ha una struttura molecolare che ricorda una impalcatura piena di fori di forma cilindrica. In questi fori viene iniettato l’idrogeno in forma gassosa. Inizialmente, gli scienziati avevano immaginato che aumentando il volume dei pori sarebbe aumentata anche la quantità di idrogeno immagazzinabile. Per verificare questa ipotesi, è stata calcolata la quantità esatta di combustibile che poteva essere contenuto in un certo volume. Il calcolo si è però rivelato più complicato del previsto, e solo dopo molti sforzi si è arrivati a un dato definitivo, che costituisce il principale risultato della ricerca.




    L’idrogeno è stato pompato in tre MFO dello stesso materiale ma con pori di differente taglia, rispettivamente di 6,5, 7,3 e 8,3 angstrom di diametro (un angstrom è un decimiliardesimo di metro). I pori di taglia intermedia sono stati quelli che alla fine hanno offerto la più alta densità d’idrogeno: 43,6 grammi di idrogeno per litro, 4,7 grammi per litro in più dei buchi più piccoli e 2,5 in più di quelli più grandi. I ricercatori hanno inoltre concluso che la misura ottimale del diametro dei pori di MOF varia a seconda del materiale di cui è composto.


    ferro da elettrolisi

    La tecnica consentirebbe di evitare l’emissione in atmosfera di 1000 miliardi di CO_2 all’anno

    Produrre ferro attraverso l’elettrolisi piuttosto che attraverso le tradizionali tecniche di fusione è possibile. Sono queste le conclusioni alle quali è giunta una ricerca condotta da Donald Sadoway, scienziato dei materiali del Massachusetts Institute of Technology (MIT), che ha sviluppato un modo per produrre ferro in laboratorio attraverso l'elettrolisi di ossido di ferro liquido.

    Se il processo potrà essere riprodotto su scala industriale, questo permetterà di non avere più bisogno della tradizionale tecnologia per fusione la quale ha il difetto di rilasciare nell'atmosfera 1000 miliardi di anidride carbonica ogni anno.

    Nel processo di produzione tradizionale il minerale grezzo viene combinato con il coke, un derivato del carbone. Il coke reagisce con il ferro producendo anidride carbonica (CO2) e monossido di carbonio (CO) che vengono espulsi nell'aria lasciando il ferro allo stato puro. L'elettrolisi permette invece di dissolvere il ferro grezzo in un solvente di diossido di silicio (SiO2) e ossido di calcio (CaO) a 1600°C, con una corrente elettrica. Gli ioni di ossigeno caricati negativamente migrano verso la carica positiva fino a che le bolle di ossigeno evaporano.

    "La tecnologia presenta comunque ancora una serie di ostacoli", dice Sadoway. Il più grande riguarda l'individuazione di un materiale che sostituisca il coke e che non rilasci CO2. Il platino rappresenterebbe una buona opzione, ma il suo utilizzo finirebbe per alzare i costi della produzione in modo insostenibile. Inoltre per ora il processo che utilizza l'elettrolisi utilizza ancora troppa energia: circa 2000 kilowatt/ora per tonnellata di ferro prodotto. "Pensiamo che ci vorranno almeno 10 o 15 anni per rendere questa tecnologia economicamente sostenibile per le industrie — ha spiegato Lawrence Kavanagh del MIT — ma ora è arrivato davvero il tempo di lavorare seriamente per mettere a punto al più presto questo nuovo processo di produzione del ferro".



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    • #62
      in attesa che questa discussione passi in sezione discussioni,
      come dice il rik,
      posto un articolo sui fotoni,

      che sembra non c'entrino nulla, ma sembra con questi possa dimostrare di esistere..

      Nuovi cristalli fotonici
      Consentono di modulare la permeabilità magnetica e non solo la permittività elettrica


      Un gruppo di ricercatori dell’Università di Karlsruhe ha sviluppato un nuovo tipo di cristalli fotonici nei quali è possibile controllare non solo le proprietà elettriche, ma anche quelle magnetiche. La notizia è stata data sull’ultimo numero delle Physical Review Letters.
      I cristalli fotonici sono materiali nanostrutturati in cui variazioni periodiche di alcune proprietà – solitamente la conduttività elettrica del materale – produce un gap di banda fotonico, che influisce sul modo in cui i fotoni si propagano attraverso di esso.
      L’effetto è analogo al modo in cui un potenziale elettrico in un semiconduttore influisce sul flusso di elettroni che lo percorre.
      Nei nuovi nanocristalli è invece possibile modulare, oltre alla permittività elettrica, anche la permeabilità magnetica. In particolare, i fotoni che hanno lunghezze d’onda o energie comprese nell’intervallo di banda non possono viaggiare nel cristallo; in tal modo è possibile manipolare e controllare in modo molto fine il flusso luminoso.
      Le nuove nanostrutture, hanno osservato i ricercatori, non sono ancora adatte a una applicazione pratica, ma in prospettiva esse potranno offrire una flessibilità di progettazione molto maggiore dell’attuale nel campo dell’elettronica e della fotonica.

      altro articolo...
      chi mi ama mi segua..

      Effetto Hall di spin a temperatura ambiente
      Il risultato rappresenta un significativo passo in avanti nel campo della spintronica


      Potrebbe essere il primo passo per lo sviluppo di dispositivi spintronici il risultato ottenuto dai ricercatori dell’University della California a Santa Barbara (UCSB) che sono riusciti a rivelare l’effetto Hall di spin a temperatura ambiente.
      Questo effetto fu osservato per la prima volta nell’arseniuro di gallio (GaAs) a una temperatura di 20 kelvin dallo stesso Awschalom e da Yuichiro Kato nel 2004. In breve, tale effetto consiste in una corrente di spin che fluisce in direzione perpendicolare rispetto alla corrente di carica in un materiale non magnetico e in assenza di un campo magnetico applicato. Il risultato è un’accumulazione di elettroni dotati di spin su e spin giù sui bordi opposti di un canale di conduzione.
      Secondo quanto si legge sulla rivista “Physical Review Letters", David Awschalom e il suo gruppo di ricerca del Center for Spintronics and Computation dell’UCSB insieme con i colleghi della Pennsylvania State University hanno osservato la polarizzazione di spin di elettroni indotta da corrente e l’effetto Hall di spin in una sottile superficie di seleniuro di zinco (ZnSe). L’esperimento è stato condotto nel range di temperature compreso tra 10 e 295 kelvin utilizzando la tecnica di spettroscopia a rotazione di Kerr.
      L’immaginazione va immediatamente alle possibili applicazioni nel capo della spintronica, l’insieme delle tecniche con cui si cerca di sfruttare lo spin intrinseco dell’elettrone per ottenere dispositivi logici. L’effetto Hall di spin, infatti, potrebbe fornire una sorgente di elettroni con spin polarizzato da inserire nei dispostivi semiconduttori.









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      • #63
        e questo solo per curiosità,
        e per il genco...
        Creare materia oscura in laboratorio
        Un apposito laser potrebbe produrre assioni, particelle senza carica e senza spin


        Entro la fine dell’anno i ricercatori del Centro di Amburgo che ospita l’elettrosincrotrone DESY potrebbero arrivare a creare in laboratorio un assione, ipotetica particella priva di carica elettrica e di spin e dotata di massa minuscola che, secondo alcune teorie, costituirebbe la materia oscura.
        All’inizio dell’anno, nel quadro della collaborazione internazionale PVLAS, i fisici del centro di Trieste dell’Istituto di fisica nucleare (INFN) avevano scoperto che un fascio di luce che attraversi il vuoto può essere ruotato imponendo al vuoto stesso un opportuno campo magnetico. Secondo la meccanica quantistica, il vuoto è in realtà molto attivo, e in esso si ha la continua creazione e distruzione di coppie particella-antiparticella. Il campo magnetico interferisce con esse, “disturba” il vuoto e induce una torsione nel raggio luminoso che lo attraversa. I risultati ottenuti a Trieste non erano completamente spiegabili nei termini della meccanica quantistica classica, inducendo alcuni fisici a ipotizzare che nel processo potessero venire create particelle simili agli assioni.
        Per verificare l’ipotesi e rendere rilevabili gli assioni, i fisici di Amburgo sfrutterano le capacità del laser a elettroni liberi FLASH, l’unico al mondo attualmente in grado di generare un intenso fascio laser alla altissima frequenza richiesta dall’esperimento.


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        • #64
          Trascorrono miliardi anni e piano piano la velocità della luce si sta azzerando.
          Secondo me è possibile dimostrare matematicamente che l'universo può essere creato dal nulla se la velocità della luce è inferiore ad un certo valore.
          Penso questo perchè entro i limiti ristrettissimi di Planck le particelle possono essere create e distrutte immediantamente, (anche la costante di plank è strettamente dipendente della velocità della luce).



          Ma necessita un bravo matematico del futuro, io non sono all'altezza.

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          • #65
            boh genco-stranger...
            forse...ma sei un matematico?de adesso?
            ma perchè stare ad aspettare?
            per me.. se ci pensi bene...
            forse basta uno sforzomaggiore...guarda in ot...

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            • #66
              salve,
              in onore a genco,
              hai un gns halo?

              I segreti del litio-11
              Secondo i risultati, occorre tenere conto di un’attrazione significativa tra i due neutroni


              Come si comportano nel dettaglio i nuclei halo? (Con questo nome si indicano nuclei che si trovano lontani dalla valle di stabilità nucleare e sono ricci di neutroni, spesso debolmente legati: in molti casi si forma il cosi' detto "alone" perché i nucleoni debolmente legati si distribuiscono a distanze dal "core" a volte doppie dello stesso raggio del core, come nel caso di berillio-11 e litio-11.) È quello che hanno cercato di scoprire ricercatori del Tokyo Institute of Technology con un recente esperimento - di cui viene riferito sulla rivista "Physcal Review Letters" – in cui hanno studiato nuclei di litio-11, il più grande e fragile di questi nuclei esotici, formato da un nucleo di litio-9 a cui sono debolmente legati in posizione più esterna due neutroni halo. Sebbene se ne conosca la struttura basilare dello stato fondamentale, infatti, non è ancora stata elaborata una teoria che spieghi in che modo il litio-11 (nonché gli altri nuclei halo) rispondano a sollecitazioni esterne.
              In molti precedenti esperimenti, i fisici hanno diretto nuclei halo di energia limitata contro bersagli densi, per esempio di piombo. Sebbene in questi casi l’energia del fascio incidente sia fissata, la quantità di energia assorbita da ciascun nucleo halo prima della frammentazione varia notevolmente, in dipendenza dal tipo di urto subito. Nel caso del litio-11 sembra esserci un picco intorno a 1 MeV (megaelettronvolt).
              Ora, grazie ad alcuni miglioramenti dell’apparato sperimentale i ricercatori giapponesi sono riusciti a rilevare chiaramente un picco in corrispondenza di 0,6 MeV con una forma che si accorda bene con precedenti calcoli teorici. Nel costruire il modello teorico del litio-11, i fisici teorici non sapevano che importanza attribuire alla reciproca attrazione tra i due neutroni dovuta alla forza nucleare forte. Il picco rilevato in questa sperimentazione ha consentito di stimare l'entità di tale parametro.



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              • #67
                Invece di perdere tempo a studiare la "diffusione fotoni in sostanze trasparenti" perchè non studi la "diffusione dei neutroni lenti in ioni di idrogeno" ?

                Cosi facendo mi aiuti anche fare i calcoli e ti rendi utile.

                Se apri una nuova discussione con quel titolo io ti prometto che lo guardo tutti i giorni.

                Edited by stranger - 5/10/2006, 11:26

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                • #68
                  hei genco,
                  mica te senti diminuito, se vai in ot?
                  cos'è , un rifiuto ideologico?

                  beh, per l a diffusione dei neutroni in H,
                  mica me posso inventare una formula tutti i giorni...
                  e nun c'è bisogno, enrichetto ce prendeva de brutto...

                  nun me ricordo bene la formula, ad occhio e ricordo, mi sembra che l'H abbia un centesimo di barn di sezione,
                  uffa...
                  ma ci sono tabelle e tutto su wilki e altre pagine...
                  cercale ..te cerca d'essere utile...
                  così hai meno tempo per le stronzate...

                  wech, per favore, dacce n'a mano,ma solo
                  se genco promette di andare in sezione ot...

                  con una bomba n che esplode ogni sec nella fialetta,
                  quanto durerai?




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                  • #69
                    rispondo alle soolecitazioni del genchetto,
                    vedi che è utile?

                    una risposta sul perchè mi sto dilungando su un problema come la diffusione e il rallentamento della luce nei materiali trasparenti.

                    trovo che la mia formulka euristica di diffusione sia simile allo schema di scattering e cattura di neutroni nei vari materiali..
                    ora la formula euristica della cattura di neutroni è:_

                    Nc=ç nd Ni

                    dove

                    Nc=numero neutroni catturati

                    ç= sezione d'urto materiali(omega nun la trovo in tastiera)

                    n= numero di nuclei del materiale su Cm3(numero di Loschmidt)

                    d= sezione del materiale

                    Ni=numero di neutroni incidenti su un'area S del materiale

                    trovo interessante come possiamo trovare collegamenti con la diifusione e rallentamento dei fotoni..

                    sembra che l'urto con relativo"incollaggio"per qualche tempo, abbia influenza sulla probabilità di cattura per effetto tunnel dei neutroni...

                    commenti?

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                    • #70
                      ipotizziamo che il GNLS produca un flusso di 1 x 10^15 neutroni al secondo per centimettro quandrato

                      quindi Ni=1 x 10^15
                      (10^15 non è fantascienza, in vendita ci sono generatori che possono)

                      D = 1 cm quadrato perchè il flusso neutronico si riferisce a quella superficie

                      ç è la sezione d'urto, ma non ho la tabella, quindi non so la sezione d'urto degli ioni di idrogeno



                      n è il numero dei nuclei del materiale, cioè la densità
                      la massa atomica dell'idrogeno è 1,00794 amu e il numero di avogadro è 6 x 10^23
                      1 amu = 1,66·10^-24 grammi
                      1 amu = 1,66·10^-27 chilogrammi
                      Ipotizzimao che attaccato al catodo ci sia un centimetro di ioni, quindi abbimao a che fare con un centimetro cubo di idrogeno ionizzato.
                      il peso specifico dell'idrogeno è 9 x 10^-2 Kg/m3
                      il peso specifico dell'idrogeno è 9 x 10^-8 Kg/cm3
                      il peso specifico dell'idrogeno è 9 x 10^-5 grammi/cm3

                      1 / (1,66 x10^-24)=n / (9 x 10^-5)

                      n=(9 x 10^-5) / (1,66 x10^-24)
                      n=9 x1,66 x 10^19 atomi

                      n=14,94 x 10^19 atomi


                      Per catturare i neutroni il miglior materiale è proprio l'idrogeno ionizzato che c'è in una cella elettrolitica, mentre invece nel piombo i neutroni lo attraversano facilmente.

                      Per proteggersi dai neutroni la migliore cosa non è il piombo ma l'acqua di rubinetto, oppure l'idrogeno ionizzato.

                      La tabella della sezione d'urto non ce l'ho ma già immagino che in testa alla classifica c'è l'idrogeno o l'acqua, poi in ultimo i metalli pesanti come il piombo.

                      Ma l'urto con l'idrogeno provoca intensi raggi X e raggi gamma, per proteggersi da questi ultimi va bene il piombo, quindi si dovrebbe fare PRIMA l'idrogeno e DOPO il piombo e non viceversa.

                      Edited by stranger - 12/10/2006, 12:13

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                      • #71
                        Tratto dal sito
                        sezione d'urto

                        Edited by stranger - 12/10/2006, 13:52

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                        • #72
                          Stranger,ma la pianti di riportare sempre e solo le stesse identiche cose? la segnalazione sulla 'sezione d'urto' l'hai già postata nel thread '''la fusione protone-neutrone'''
                          E quante volte ce la dobbiamo leggere?
                          Fa' un pochino di rigore e ordine mentale per cortesia,ci stai intasando il cervello.
                          Porca zozza,ogni volta che vorrei cercare qualcosa nei post non ci riesco,è pieno zeppo di ripetizioni tue e di spiegazioni identiche da parte degli altri utenti.
                          Qui si leggevano interessanti info circa le caratteristiche dei fotoni nella materia,che pinguino c'entrano i neutroni? :angry:
                          E che cacchio,va bene la libertà di parola,ma questo è un vero e pedissequo abuso,porca l'oca assassina.

                          Commenta


                          • #73
                            genco, per favore, capisco l'entusiasmo,
                            ma datte nà calmata..
                            fra l'altro riguardati le formulette..
                            le sta sbagliando tutte..

                            per OVI,devo dire che la diffusione-scattering di tipo ottico dei neutroni l'ha lanciata un certo Fermi...

                            con sacro rispetto, tutto quello che cerco è di poter fare un piccolo passo ...anzi minuscolo.. in più in quella direzione..
                            anzi, meno di minuscolo..
                            anzi meglio, un bruscolino semplicemente accanto,
                            un passo in più già è sacrilego...
                            è semplicemente umanamente impossibile essere davanti ad enrico...

                            detto questo,
                            possiamo tentare di proporre uno schema di scattering per i fotoni nei materiali trasparenti e quello dei neutroni nella materia...

                            Commenta


                            • #74
                              cattura neutronica da parte di idrogeno a densità normale...

                              dunque, rifacendo i calcoli, con una sezione d'urto di 1 centesimo di barn=10-26cm2

                              abbiamo con un flusso di 10+15 neutroni/sec,
                              una cattura di 10+8 neutroni, un decimilionesimo circa,
                              su un cm3 di idrogeno ...
                              se la sezione fosse anche maggiore, 1 decimo di barn, saremmo sempre ad un milionesimo...
                              forse non troppo alti , come rendimenti..

                              Commenta


                              • #75
                                CITAZIONE (rabazon @ 13/10/2006, 02:40)
                                cattura neutronica da parte di idrogeno a densità normale...

                                dunque, rifacendo i calcoli, con una sezione d'urto di 1 centesimo di barn=10-26cm2

                                abbiamo con un flusso di 10+15 neutroni/sec,
                                una cattura di 10+8 neutroni, un decimilionesimo circa,
                                su un cm3 di idrogeno ...
                                se la sezione fosse anche maggiore, 1 decimo di barn, saremmo sempre ad un milionesimo...
                                forse non troppo alti , come rendimenti..

                                Non ho capito da dove ai preso quel 10^-26, sul link che avevo ultimamente segnalato ci sono 3 grafici.
                                Nell'ultimo grafico che c'è in basso c'è scritto che se l'energia posseduta dal neutrone termico è di 1,6 elettronvolt la sezione d'urto corrispondente è 10 mila barn e non un centesimo di barn.


                                Forse non sono capace di leggere l'ultimo grafico che sta in basso, potresti aiutarmi a capire?


                                link che avevo segnalato

                                Commenta


                                • #76
                                  ok, genketto-strano,
                                  parlavo di barn dell'idrogeno a medie energie dei neutroni..
                                  la spallazione avviene ad alte energie..ma vabbè...

                                  ma l'ultimo grafico a quale materiale si riferisce?
                                  dai grafici che mi hai mandato, nel primo, quello che riporta anche i materiali, sono i protons,che interessano...
                                  acqua e paraffina sono diversi dall'idrogeno..difficile?

                                  e da lì, per neutroni termici, , sembra comunque siamo sui 300/500 barns,
                                  vogliamo esagerare?mettiamo 1000 barns, siamo sempre ad un neutrone catturato su cento,
                                  qualcosa ce sfugge..

                                  mettiamo che nel terzo grafico il materiale sia l'acqua, e che l'emissione di neutroni termici per strani motivi sia propio incentrata sul picco di risonanza, dovremmo comunque avere almeno 10 cm d'acqua..(come minimo) per riuscire ad assorbire tutti i neutroni...
                                  con flussi di 10+15 neutroni..
                                  ma di solito emissioni così dovrebbero essere in un range abbastanza ampio..
                                  ma vabbè...tanto per discutere

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                                  • #77
                                    hei genco-strano,
                                    ma pensi che l'assorbimento di un neutrone da parte di una molecola d'acqua, comporti emissione di energia?
                                    boh, se sì, dammi però anche una qualche spiegazione...

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                                    • #78
                                      CITAZIONE (rabazon @ 13/10/2006, 12:43)
                                      mettiamo che nel terzo grafico il materiale sia l'acqua, e che l'emissione di neutroni termici per strani motivi sia propio incentrata sul picco di risonanza, dovremmo comunque avere almeno 10 cm d'acqua..(come minimo) per riuscire ad assorbire tutti i neutroni...
                                      con flussi di 10+15 neutroni..
                                      ma di solito emissioni così dovrebbero essere in un range abbastanza ampio..
                                      ma vabbè...tanto per discutere

                                      Va bene!
                                      Ho deciso di farti contento.
                                      La sezione d'urto è zero, cioè nessun neutrone viene acquisito dall'idrogeno o dall'acqua.
                                      Contento?


                                      Ma il semplice fatto di bersagliare con ioni di idrogeno un target di piombo, (o di tungsteno), non dovrebbe produrre energia ?

                                      Io so che la normale centrale nucleare a fissione funziona in questo modo: un atomo di uranio decade emettendo un neutrone, questo neutrone fa decadere un altro atomo di uranio, eccetera, eccetera.
                                      L'atomo di piombo non emette neutroni, tuttavia può essere indotto a farlo tramite un piccolo acceleratore di ioni da 500 mila volts.
                                      Ovviamente il neutrone emesso è lento e quindi non è capace di rompere un'altro atomo di piombo.

                                      Ma il target di piombo è sempre bersagliato da ioni di idrogeno e continua a produrre energia.

                                      E' logico che il target di piombo deve essere raffreddato molto bene, la cosa migliore sarebbe quella di prendere un tubo di piombo e attorcigliarlo molte volte fino a farlo diventare una molla con tante spire.
                                      All'interno di questo solenoide passerebbe l'acqua di raffreddamento, quest'acqua si scalda molto perchè la disintegrazione dei nuclei del piombo non è cosa da poco, quindi quest' acqua potrebbe essere utilizzata per raffreddare il target e anche per alimentare una turbina.

                                      Se il piombo si scioglie nonostante il raffreddamento forzato, allora è meglio sostituirlo con il tungsteno che ha un punto di fusione 10 volte superiore.

                                      Però per rompere l'atomo di tungsteno necessita una tensione un pò più grande.

                                      Se il peso atomico del materiale scelto come target scende.... allora deve aumentare la tensione, se la tensione sale troppo non c'è più convenienza di bersagliare materiali pesanti.

                                      Per quanto riguarda l'uranio la tensione può essere anche zero, perchè l'uranio decade spontaneamente, ma l'uranio non è disponibile invece il piombo si. <img src=">
                                      ------------------------------------------------------



                                      Cambiando discorso:
                                      Sinceramente io personalemte non ho tanta fiducia nella GDPE perchè sto vedendo che l'obbiettivo di quelli che la stanno sperimentando non è la produzione di energia, ma è la realizzazione del plasma cioè la realizzazione della luce.
                                      Non si capisce se vogliono produrre energia, oppure se vogliono estrarre nuovi materiali per trasmutazione, oppure se vogliono ottenere plasma (cioè una grande sorgente di luce).
                                      Gli avevo proposto di provare a sostituire il tungsteno con il piombo e c'è stato uno che mi ha risposto che non va bene perchè se raffreddiamo il catodo non c'è plasma.
                                      Io mi domando: che gliene frega a lui del plasma?
                                      Deve fare produzione di energia? o deve fare tanta luce col plasma!
                                      Devono prendere questa energia scaldando acqua (e quindi raffreddando il catodo), o devono lasciarla li inutilizzata e aspettare che si formi il plasma? :wacko:

                                      Edited by stranger - 13/10/2006, 14:06

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                                      • #79
                                        CITAZIONE (stranger @ 13/10/2006, 13:51)
                                        Sinceramente io personalemte non ho tanta fiducia nella GDPE perchè sto vedendo che l'obbiettivo di quelli che la stanno sperimentando non è la produzione di energia, ma è la realizzazione del plasma cioè la realizzazione della luce.

                                        Non si capisce se vogliono produrre energia, oppure se vogliono estrarre nuovi materiali per trasmutazione, oppure se vogliono ottenere plasma (cioè una grande sorgente di luce).
                                        Gli avevo proposto di provare a sostituire il tungsteno con il piombo e c'è stato uno che mi ha risposto che non va bene perchè se raffreddiamo il catodo non c'è plasma.
                                        Io mi domando: che gliene frega a lui del plasma?
                                        Deve fare produzione di energia? o deve fare tanta luce col plasma!
                                        Devono prendere questa energia scaldando acqua (e quindi raffreddando il catodo), o devono lasciarla li inutilizzata e aspettare che si formi il plasma? :wacko:

                                        Con queste affermazioni dimostri solo di essere piombato qui dentro senza aver capito un tubo di cosa si stia facendo.
                                        Siccome però hai fatto tanto casino che in molti potrebbero chiederselo, voglio dare una risposta utile in generale, per chi si stia legittimamente chiedendo queste cose.

                                        GDPE: Glow Discharge Plasma Electrolysys
                                        Vale a dire: No plasma, no party.
                                        Se togli il plasma, ricadiamo nello straconosciuto fenomeno della normale elettrolisi, tecnologia abbondantemente studiata ed adoperata in moltissimi processi industriali di galvanizzazione. Inoltre, a parte che nessuno ha mai rilevato eccessi di calore o trasmutazioni in essa, direi che non è certo un filone su cui ha senso indagare con i rudimentali mezzi che abbiamo, visto che è tutto stra-noto e sfruttato.
                                        Mentre la GDPE è considerata da questo settore tecnologico un fenomeno NON VOLUTO e da evitare, per cui ha senso vederci più chiaro. Se ci aggiungiamo che qualcuno ha misurato eccessi di calore e trasmutazioni, che farebbero pensare a fenomeni nucleari.... Ecco perchè è interessante.
                                        ... altro che plasma per fare luce.... mah!

                                        I fenomeni prima si studiano per cercare di capirli, poi si cercano conferme sperimentali delle teorie ipotizzate, e SOLO DOPO si tenta di ingegnerizzarne il processo di sfruttamento energetico.

                                        Per costruire una casa, tu parti dalle fondamenta o dall'intonaco?
                                        "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                                        • #80
                                          CITAZIONE (ElettroRik @ 13/10/2006, 17:37)
                                          Se togli il plasma, ricadiamo nello straconosciuto fenomeno della normale elettrolisi, tecnologia abbondantemente studiata ed adoperata in moltissimi processi industriali di galvanizzazione.

                                          Se invece lo aggiungi, ricadiamo nello straconosciuto fenomeno della normale saldatura al plasma o fusione al plasma, tecnologia abbondantemente studiata ed adoperata da molti saldatori e fabbri.

                                          --------------------------------------------------------------------------------------------------------

                                          Processi veramenti sconosciuti sono quelli che avvengono nei piccoli acceleratori di ioni H+.

                                          Questi H+ dovrebbero fare la spallazione di materiali pesanti come il piombo e il tungsteno, l'acceleratore di ioni potrebbe essere un bottiglione pieno di idrogeno, all'interno di questo bottiglione gli ioni vengono accelerati con una tensione di almeno 500 mila volts.

                                          In altre parole i processi veramente sconosciuti sono quelli che avvengono all'interno di un valvolone di Goldstein, (con aggiunta di un target di materiale pesante).

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                                          • #81
                                            CITAZIONE
                                            Cambiando discorso:
                                            Sinceramente io personalemte non ho tanta fiducia nella GDPE perchè sto vedendo che l'obbiettivo di quelli che la stanno sperimentando non è la produzione di energia, ma è la realizzazione del plasma cioè la realizzazione della luce.

                                            Porc... ed io che ero convinto che studiassi la cosa per produrci energia! Mi hai illuminato su quel che pensavo e non pensavo di pensare. Grazie del pensiero!

                                            CITAZIONE
                                            Non si capisce se vogliono produrre energia, oppure se vogliono estrarre nuovi materiali per trasmutazione, oppure se vogliono ottenere plasma (cioè una grande sorgente di luce).

                                            In realtà io sono stato incaricato dall'ENEA per trovare il modo di usare la GDPE per fare i tortellini. Infatti modulando opportunamente il plasma in modo che questo tocchi la pasta in certi punti, è possibile piegarla per ottenere tortellini. Pensa alle applicazioni! In una pentola GDPE metti pasta in fogli ed ottieni tortellini! Trasmutazioni eh?

                                            CITAZIONE
                                            Gli avevo proposto di provare a sostituire il tungsteno con il piombo e c'è stato uno che mi ha risposto che non va bene perchè se raffreddiamo il catodo non c'è plasma.
                                            Io mi domando: che gliene frega a lui del plasma?

                                            A quale scopo e con quale criterio hai scelto il piombo? Perchè ferma i neutroni? Ti deludo, il piombo non ferma i neutroni veloci come ti aspetti. Inoltre noi cerchiamo neutroni e ci mettiamo il piombo. MA SCHERZIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!


                                            CITAZIONE
                                            Deve fare produzione di energia? o deve fare tanta luce col plasma!

                                            La seconda. <img src=">

                                            CITAZIONE
                                            Devono prendere questa energia scaldando acqua (e quindi raffreddando il catodo), o devono lasciarla li inutilizzata e aspettare che si formi il plasma?

                                            E con questa dimostri, e stavolta parlo seriamente, che non sai neanche di cosa parli. Io al posto tuo prima leggerei tutti i vecchi post del forum, poi leggerei qualche libro sui plasmi e poi proverei a fare DOMANDE e non a dare risposte.

                                            Stranger, S V E G L I A !

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                                            • #82
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                                              che significa che processi veramente sconosciuti avvengono nei piccoli produttori di protoni?
                                              identificane uno...

                                              noi cerchiamo di dimostrare -
                                              uno-perchè misuriamo eccessi di energia?
                                              due- perchè ci sono trasmutazioni?
                                              tre- perchè misuriamo RF?
                                              quattro-perchè si accende il plasma?

                                              he, sì, lo so,piccole domande per piccole cose, ma noi ci accontentiamo dei nostri esperimenti casalinghi---

                                              speriamo non mi censurino,
                                              dall'alto di cotanta scienza..
                                              me hanno censurato una semplice domanda...se remond aveva trovato dei restringimenti in rame con assorbimento di idrogeno...
                                              adesso se lo chiedono tutti...

                                              mah..
                                              voglio ora postare un interessante articolo...
                                              sembra ot.
                                              ma ...ma...
                                              anteprima
                                              Una molecola di positronio
                                              Sarebbe formata da materia e antimateria


                                              Alcuni fisici potrebbero aver creato le prime molecole di positronio, vale a dire molecole formate da particelle e dalle corrispettive antiparticelle. Allen Mills dell'Università della California di Riverside e colleghi sostengono di aver osservato i segni caratteristici di molecole formate da due "atomi" di positronio, in ciascuno dei quali un elettrone ruota attorno a un nucleo costituito da un positrone, la controparte di antimateria dell'elettrone. Un positrone ha carica positiva come il protone, ma la stessa massa dell'elettrone (solo 1/1836 di quella del protone). Pertanto, rispetto all'idrogeno, il positronio è un "atomo" estremamente leggero.
                                              Proprio come due atomi di idrogeno si combinano per formare una molecola, in teoria è possibile unire due atomi di positronio per formare una molecola che verrebbe indicata con Ps2.
                                              Ma il positronio non esiste in natura, poiché la materia e l'antimateria si annichilano a vicenda se entrano in contatto, liberando una grande quantità di energia. Quando un positrone e un elettrone vengono combinati artificialmente per creare un atomo di positronio, come fu fatto per la prima volta nel 1951, questo si autodistrugge rapidamente emettendo energia sotto forma di raggi gamma.
                                              Poiché il positronio è così instabile, è difficile produrre un gas di positronio abbastanza denso da far legare insieme gli atomi. Eppure, Mills e colleghi ritengono di esserci riusciti, e sospettano di aver osservato brevemente alcune molecole di positronio prima che si siano autodistrutte.
                                              Gli scienziati hanno inviato un fascio di positroni, emessi nel decadimento di una forma radioattiva di sodio, verso un bersaglio di normale silice. Nelle collisioni, alcuni dei positroni hanno raccolto un elettrone formando positronio. Gli atomi di positronio si sono accumulati nella silice porosa, dove la loro densità sarebbe diventata abbastanza elevata da consentire la formazione di Ps2. L'esperimento è stato descritto in un articolo (di D.B. Cassidy et al.) pubblicato sulla rivista "Physical Review Letters".

                                              ora viene l'interessante


                                              Molecole di materia-antimateria per via chimica
                                              Il risultato apre la strada alla realizzazione di sorgenti di protoni ad alta efficienza


                                              Particelle di materia e di antimateria che si incontrano annichilandosi in un piccolo lampo di energia: è avvenuto agli albori dell’universo e avviene ogni giorno negli acceleratori di particelle di tutto il mondo. Per la prima volta però la collaborazione internazionale Athena, che vede coinvolti ricercatori dell’INFN di Genova, Pavia e Brescia, è riuscita ad indurre una reazione chimica fra materia e antimateria che ha prodotto il protonio, formato da uno ione di idrogeno e da uno di anti-idrogeno, cioè da un protone e da un antiprotone. Il risultato è stato pubblicato oggi sulla Physical Review Letters.
                                              L’esperimento Athena, una “fabbrica di antimateria” allestita presso il Cern di Ginevra, nel 2002 ha prodotto, per la prima volta, una “nuvola” di antimateria, costituita da alcune migliaia di atomi di anti idrogeno. Il risultato fu pubblicato dalla rivista Nature, tuttavia nello studio i ricercatori indicavano una strana struttura che compariva nella distribuzione dei punti annichilazione dell’antimateria. “Alla fine del 2004 Athena ha smesso di prendere dati, ma l’analisi di quelli raccolti è proseguita e la ricerca che sarà pubblicata venerdì è uno dei risultati di questa attività. E spiega proprio quella struttura allora misteriosa”, dice Evandro Lodi Rizzini, che ha coordinato questa analisi ed è associato all’Infn presso il gruppo collegato di Brescia.
                                              In Athena gli atomi di anti idrogeno venivano creati facendo entrare in contatto anti-protoni e anti-elettroni in un ambiente dove era stato fatto alto vuoto. In queste condizioni rimangono circa 10.000-100.000 molecole di idrogeno per centimetro cubo, contro i molti miliardi di miliardi di molecole che sarebbero presenti in un ambiente dove non fosse stato fatto il vuoto. “Probabilmente proprio queste molecole residue sono le responsabili del fenomeno che abbiamo osservato. Infatti riteniamo che gli anti elettroni che vengono immessi nella camera da vuoto abbiano causato la ionizzazione di alcune molecole di idrogeno, sottraendo loro un elettrone. Queste molecole ionizzate (H2+) sarebbero poi state attratte dagli antiprotoni, che qui si possono considerare ioni di anti-idrogeno, e ne sarebbe seguita quella vera e propria reazione chimica che ha prodotto il protonio,” continua Evandro Lodi Rizzini.
                                              La produzione di protonio è stata in realtà già osservata in passato, ma in altre condizioni. Questa è la prima volta che si produce questa semplice e simmetrica struttura di materia e anti-materia, che assomiglia sia ad un atomo di idrogeno che a uno di anti-idrogeno, tramite una reazione chimica. Questo risultato apre la strada per la realizzazione di sorgenti di protonio di alta efficienza. Si potranno studiare in dettaglio caratteristiche fondamentali di questa struttura, in particolare i livelli energetici al fine di poterli confrontare con modelli teorici.


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                                              • #83
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                                                Molto interessanti, ma a causa di diversi discorsi evasivi hai dimenticato di confermarmi se la fissione del piombo si realizza all'interno di acceleratore di ioni da 500 mila volts.
                                                Tieni presente che la fissione dell'uranio si realizza con ZERO volts perchè l'uranio è più pesante.


                                                (io sono anticonformista cioè non seguo i pecoroni, infatti preferisco accelerare gli ioni di idrogeno mediante un piccolo acceleratore di ioni, e NON mediante elettrolisi, e che ce vo fa.... io sono testardo e penso che la velocità degli ioni sia importante e penso anche che dentro un liquido non sono affatto veloci)

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                                                • #84
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                                                  ti chiedo di identificare un solo piccolo fenomeno,misurabile ...
                                                  piccolo,piccolissimo.. a me me basta...
                                                  embè?cosa diavolo stai chiedendo?
                                                  il costo di ionizzare idrogeno, lanciarlo a 500.000V contro piombo.... e sapere se la fusione (eventuale) porta a un'ipotetica fissione / decadimento.. e questo produce energia in eccesso?
                                                  ...ma no..che può fregare ad un dodicenne...
                                                  poi ci sono da calcolare fastidiose probabilità che questo avvenga...
                                                  meglio credere al sole freddo...

                                                  poi lascia ad altri i discorsi evasivi, almeno poi bisogna saperli sostenere...


                                                  per hell, non sempre leggo tutto di tutti,
                                                  anzi ,sinceramente quasi mai...

                                                  ma ..ma..ho letto un tuo post or ora..quando mi prende l'insonnia faccio cose strane...
                                                  si può sapere dove hai letto che la cella mizuno adopera acqua pesante...?????????..quando mai?????
                                                  da quello che so, abbiamo provato con acqua pesante tempo fa con remond...e misurato le RF... boh...

                                                  mentre la cella "iorio.cirillo"..cella iorio.cirillo??????--bah..
                                                  adopera acqua leggera??????????
                                                  ma dove trovi queste barzellette,
                                                  sulla settimana enigmistica?
                                                  no..troppo impegnata...diabolik?neanche... troppo seri...
                                                  forse un tuo lampo?

                                                  uffa, sig rio...
                                                  sapere che mi sta gentilmente facendo lezione..troppo onore..
                                                  magari invece di perdere tempo,con un ignorantone come me,
                                                  capire la differenza tra spallazione e fusione, oppure il legame tra massa ed energia...forse più utile...
                                                  chiedo troppo?
                                                  poi vado a lezione di italiano..
                                                  mia sorella è prof di italiano...

                                                  per rik, veramente spassoso, hai un bersaglio da mirare?
                                                  urca, magari diccelo prima...c'è sempre una prima volta...

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                                                  • #85
                                                    quando mi prende l'isonnia è perchè sono di cattivo umore..

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                                                    • #86
                                                      CITAZIONE (rabazon @ 14/10/2006, 10:12)
                                                      quando mi prende l'isonnia è perchè sono di cattivo umore..

                                                      Allora senti questa:

                                                      Di ritorno da un safari, in Africa, 4 gentiluomini se la raccontano ricordando il momenti più salienti della caccia appena terminata. Il primo fa: "Ero appostato dietro un albero e, ad un certo punto, ho sentito un verso agghiacciante. Dietro di me, un rinoceronte mi stava per caricare. Ma io, freddo ed impassibile, ho mirato dritto in mezzo agli occhi e.... pum! L'ho steso!". "Seeeeh!" Fa l'altro. "In confronto al Leone che ho abbattuto io è niente!". Interviene il terzo: "Calma gente, e allora io, che ho tirato giù 40 capi fra zebre, gazzelle ed impala in meno di mezza giornata?". Tutti guardano l'ultimo, che fa: "Io veramente ho preso solo un sacco di nusbari". Gli altri, perplessi, gli chiedono: "Nusbari? E cosa sono?". "Mah, non so bene... Son dei cosi neri che quando li punti agitano le mani e fanno: Nu sbari! Nu sbari!". :woot:

                                                      Beh, me la ricordate parecchio questa barzelletta voi due! <img src=">
                                                      Invece che sparare a tutto quel che si muove, per poi sperare che qualcuno vi spieghi se quel che avete preso è un nusbari o cos'altro, non sarebbe meglio organizzarsi un po' meglio pianificando come e cosa cercare?
                                                      "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                                                      • #87
                                                        CITAZIONE
                                                        Nella cella di Mizuno c'e' deuterio, e se consideriamo il meccanismo che prevede l'urto del deuterio e la compressione dovuta alla combinazione del reticolo e del campo, allora anche li abbiamo un'espulsione forzata dei neutroni. Ma c'e' un però. All'ENEA han trovato tracce di Helio 4, e quindi neutroni sparati fuori non ce ne dovrebbero essere. Se questo da una parte fa intuire che neutroni non ne troviamo, dall'altra assicura i fenomeni nucleari. In ogni caso, a differenza del fusor (fondamentalmente un collisore a geometria sferica, con zona di collisione al centro della camera) che genra ondate di ioni molto veloci che collidono, nella cella Mizuno da quanto ne sappiamo invece il deuterio fonderebbe (teoricamente) per via di una sorta di compressione. Quindi non si tratta di un urto, e la fisica legata al fenomeno cambia, non potendo piu' andare a considerare le equazioni sulle energie degli urti.

                                                        Nella cella Iorio Cirillo, non sappiamo bene cosa succede. La presenza di H2 e non D2 influenza di sicuro la produzione di eventuali neutroni, perchè in partenzanella cella non ce ne sono. Si parla di meccanismi di cattura, ma in questo caso tali meccanismi dovremmo, credo, averli anche nella cella Mizuno. Forse però i neutroni, se ci sono, prodotti dalla cattura sono a bassissima energia, e quindi non si possono rivelare.

                                                        Partendo dal principio che se io la cella la voglio chiamare Iorio-Cirillo e non con altri nomi posso farlo senza che nessuno mi rompa le cosiddette ( e tu non sei lo Zanichelli per dirmi come chiamare qualcosa e come no. Ed anche se lo fossi potrebbe non fregarmene nulla di quello che ciarli), a meno di rivendicazioni di chi dice che è sua, vediamo di capire cosa ho scritto.

                                                        La cella Mizuno esiste sia con acqua leggera che pesante. Anche nell'acqua leggera e' presente deuterio, in quantità minime ma c'e'. Dipende poi dai processi di distillazione ecc... ma in genere le tracce ci sono.
                                                        Molti però, e forse tu non lo sai Rab, stanno sperimentando delle Mizuno (lo stesso Mizuno ha provato) usando quantitativi di acqua pesante miscelati (o anche pura) per vedere cosa succede. Dire quindi che nella Mizuno c'e' acqua pesante non è scorretto.

                                                        Nel nostro caso (tungsteno) Iorio e Cirillo hanno verificato (se non mi sbaglio, spero di no) che non c'e' differenza apparente fra usar deuterio ed acqua nella cella con tungsteno. Questo fa pensare che forse le differenze vertono sul catodo, e non sull'acqua che si usa. Però, come dicevo nel post, nel caso del deuterio han trovato elio4. Questo non implica che le stesse tracce non si trovino nell'acqua leggera. Solo che per vedere se c'e' elio 4 credo che serva almeno uno spettrometro di massa, e sinceramente non credo che lo abbiamo a disposizione.
                                                        Una nota, Mizuno ricorre a catodi di palladio ( anche altra roba ultimamente) ecc... e questo mi ricorda la Pons. La cella di Mizuno allora chiamiamola Pons no?

                                                        Ecco alcune foto di una cella Mizuno ad acqua pesante.

                                                        image
                                                        http://www.geocities.com/spfaile/plasma/Plasma.html
                                                        Questo tanto per non perdere tempo a cercare le decine di PDF dove si parla di esperimenti simili.

                                                        Ora, la differenza fra le nostre celle e le altre è il catodo. Il tungsteno non si comporta come al palladio e quindi le celle possono essere considerate differenti. Prova ad infilarci un catodo di titanio e poi mi dici.



                                                        Detto questo, ci arrivi adesso a quel che volevo dire io?
                                                        Se non ci arrivi forse è perchè non dormi. Prova a riposar di piu'.

                                                        Siccome ultimamente vedo che c'e' chi si diverte a metter in bocca alla gente quel che pensano questi individui e non quel che pensa chi ha scritto (si possono sempre chiedere chiarimenti, anche perchè ammetto di esser parecchio pasticcione) vedrò di non postare più in questa sezione. Tanto neanche mi interessa e non ci perdo certo io.

                                                        Saluti!

                                                        Edited by Hellblow - 14/10/2006, 13:51

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                                                        • #88
                                                          salve hell,
                                                          non c'è dubbio che uno come te si può inventare tutti i nomi che vuole,ci mancherebbe,,
                                                          figurati...
                                                          siamo in libertà...
                                                          non c'è dubbio che mizuno,
                                                          ne ha sperimentato tantissime...
                                                          dire però che mizuno non è partito con celle in acqua leggera e con catodi anche in tungsteno...
                                                          mah...non capisco...boh..

                                                          de solito, per avere un linguaggio comprensibile,
                                                          occorre in ambito scientifico,
                                                          chiamare le cose con il loro nome,
                                                          e nel mondo,che forse è più grande del forum, tutti conoscono mizuno...
                                                          e comunque non capisco tutti questi risentimenti...
                                                          mica siamo sotto i soviet...
                                                          cos'è,dobbiamo per forza essere d'accordo con tutto quello che proponi?
                                                          magari dovrei essere d'accordo con quelle " teorie" che hai sulla meccanica quantistica?

                                                          comunque ,
                                                          amicod o genco, almeno ,non mollano, sulle loro teorie,
                                                          e forse avrebbero qualche motivazione in più per starsene zitti......

                                                          per rik, divertenti le tue storielle,
                                                          le prendi dalla settimana enigmistica?
                                                          ognuno ha i suoi metodi,
                                                          anzi , abbiamo proposto propio noi dei metodi per misurare eccessi di energia o anche trasmutazioni...
                                                          se qualcuno ci spiega poi.. ben venga..



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                                                          • #89
                                                            CITAZIONE (rabazon @ 14/10/2006, 02:08)
                                                            hei genco-stranger,
                                                            che significa che processi veramente sconosciuti avvengono nei piccoli produttori di protoni?
                                                            identificane uno...

                                                            Risposta:
                                                            Te ne identifico 83
                                                            83 è il numero degli elementi a partire dall'idrogeno che è il più leggero fino al bismuto, gli altri con numero atomico superiore non li voglio considerare perchè sono radioattivi.

                                                            vedere link qui sotto:
                                                            Elementi per numero atomico


                                                            Di tutti questi elementi nessuno sà con precisione l'energia minima necessaria per attivare la spallazione di ognuno.

                                                            Ognuno ha il suo valore che è diverso dagli altri, è sbagliato pensare che ci sia un valore che va bene per tutti gli elementi.

                                                            Se tu riesci a trovare un elenco (impossibile che tu riesca perchè l'elenco non esiste oppure esiste ma è stato insabbiato in quelche spiaggia)

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                                                              CITAZIONE
                                                              dire però che mizuno non è partito con celle in acqua leggera e con catodi anche in tungsteno...

                                                              Ho detto questo? Sicuro che eri sveglio oppure dormivi e sognavi me che scrivevo questa frase?

                                                              CITAZIONE
                                                              non c'è dubbio che uno come te si può inventare tutti i nomi che vuole

                                                              Bello mio, gioca con i barattoli, cosi' magari trovi marmellata trasmutata. A ciascuno il suo si dice. <img src=">

                                                              Edited by Hellblow - 15/10/2006, 16:15

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