Tentativi di teorizzazione dell'utente Camillo - EnergeticAmbiente.it

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Tentativi di teorizzazione dell'utente Camillo

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  • Camillo, dici bene: da ricercatore faccio un po' fatica a raccontare quello che è successo senza averlo compreso bene e senza avere elementi per poterlo riprodurre. Però visto che siamo in un forum e non su una rivista peer reviewed, e qui c'è un maggiore spirito di collaborazione, volevo mettervi al corrente (anche per avvisarvi della pericolosità della cosa).Come dicevo non ho capito bene cosa è successo ne tantomeno come e perchè: il tutto è durato circa due secondi, poi visto che ero in controllo manuale (per fortuna) ho tolto subito l'alimentazione (e questo non ha fermato subito la reazione! Forse per pura inerzia termica o chimica...). Quello che è successo è stato che all'inizio di uno dei normali cicli di riscaldamento e raffreddamento, superati i 130C, la cella si è "illuminata" fortemente, più o meno come una lampada da 100W (anche il colore del bagliore era simile). La forte luminosità mi ha impedito di vedere in dettaglio cosa succedeva, ho quindi spento tutto immediatamente. Credo di potere dire comunque che la parte che si è riscaldata non è stata la piastrina di nichel, ma la resistenza fatta con il filo di ferro. Questo componente aveva già dato dei sintomi strani negli scorsi giorni, in particolare sotto forma di grandi variazioni di resistenza a seguito del riscaldamento (molto più grandi di quelle "normali", sintomo forse che avesse adsorbito parecchio idrogeno). La resistenza era aumentata così tanto che non "suonava" più per effetto del PWM. La corrente massima che riuscivo a fare passare a regime era di circa 1A contro i 5 iniziali...Oggi improvvisamente mi ha giocato questo scherzetto: si è "acceso"! Come ha fatto? Visto che giustamente all'aumentare della temperatura la resistenza cresceva e auto-limitava la corrente? Perchè non ho registrato un picco di corrente nei dati (e un conseguente abbassamento della tensione)? Potrebbe essersi innescata una reazione chimica... La spiegazione sarebbe convincente, però considerando le ridotte quantità dei materiali tra 1 e 2 g) e i pochi reagenti in cella (Fe, Ni, H e ipotizziamo anche aria), i conti non tornano. La resistenza è diventata incandescente ed è fusa assieme al suo sostegno, e la temperatura era così alta da "metallizzare" le pareti della cella!Purtroppo non avevo rivelatori di radiazioni, sarebbe stato interessante vedere se c'era qualcosa (a parte reazioni LERN, ci sono lavori che descrivono emissioni di neutroni in condizioni simili, su fili "esplosi"). Per queste caratteristiche, benché non compreso, credo che il risultato sia interessante e mi suggerisce di continuare la sperimentazione! Magari con una cella nuova ed un po' più di prudenza... :-)

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    • Ciao vettore ma a questo punto non ti converrebbe usare del filo di nichel direttamente?
      Le corde per chitarra elettrica sono di nichel cromato, potresti usare quelle,il cromo lo togli facendogli un bagno in acido cloridrico, in più hanno anche una buona resistenza, poi se sei in grado di fare il log dell'andamento della corrente a tensione fissa sai anche quanto si carica, poi quando si ripete l'evento di fusione sai in che condizioni si è verificato, e quindi riesci a prevederlo e modularlo.
      Io avevo fatto qualcosa di simile ma tenendo il filo immerso e come anodo, in elettrolisi, tenendolo percorso da una certa corrente, in modo che si caricasse di idrogeno, e rilevavo delle anomalie nel riscaldamento, ovvero in un punto preciso del filo l'eletrolita cominciava a bollire.
      Ciao
      "Non date da mangiare ai troll"
      http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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      • Un saluto doveroso a Camillo...che ritornando dalle ferie si sta dando molto "daffare"...Ciao !
        ed invece ...a.... te ....Rampa ....(chissa perchè mi viene da dire Rampa...Cavallo...mah!!!)
        ti disilludo subito ..per offendermi ...mi ci vuole altro che un piccolo diavoletto di.... terza categoria (eh!eh!eh!)
        il mio problema attuale é invece organizzare un.....irraggiamento.....ad "AMI"
        (letto come in....Odissea nello Spazio...; ricchi cotillion e cioccolatini a chi indovina la località...o per meglio dire il ...lab.....he!he!he!)
        e più non dico...!! (sono cattivone....)
        Vabbè ..per questo non ho tempo per scrivere sul forum qualcosa di..... sensato (magari più in là...)
        Ciao anche a Littleflower...
        e...vabbè.....
        anche a tutti gli altri.....(he!he!he!)
        Mef
        (quarda Rampa che mi firmo così da un pò....sei anche disattento...sei...)

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        • L'incidente di Vettore è interessantissimo...

          E' da tempo che penso che il vero materiale reagente sia il Fe e che il catalizzatore sia il Nichel.

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          • Attenzione che le corde per chitarra elettrica non sono tutte di nickel cromato. Quelle fatte esclusamente con nickel cromato inoltre non penso siano il massimo quanto a purezza dei materiali.

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            • Gabri, in effetti hai ragione: da quando ho cominciato a riscontrare tutte queste particolarità con i fili, stavo valutando se non fosse il caso di continuare solo con questi (ci sono anche parecchi vantaggi pratici). In futuro procederò sicuramente così, probabilmente con fili di ferro rivestiti elettroliticamente di nichel, o direttamente fili di Ni (ho indizi che mi suggeriscono che il ferro sia importante). Prima però avevo pianificato qualche test con le piastrine, quindi per ora continuerò con quelle. Ehm... Intanto per prima cosa mi serve un'altra cella... :-)

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              • scusate il mio post precedente é ...semplicemente ..in ritardo di ...5 pagine...vabbè...
                comunque ne approfitto per rispondere a Camillo per...la..limatura di alluminio...
                "un tanto al kilo"...:
                le microonde come tutte le onde elettromagnetiche si "fermano" sulla superficie dei metalli
                (quello che comunemente si dice "effetto pelle"....no! Rampa... non é quella filastrocca della.... "pelle di pollo...."...)
                ma l'alluminio ha la particolarità di ossidarsi in superficie in tempi brevissimi (in un ...fiat...ehmmm..)
                e quindi é un pò come se al posto della limatura di alluminio ci fossero delle briciole di ...ceramica....
                ..vabbè ...
                come ho detto prima un tanto al kilo...
                Ciao Camillo

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                • Nel frattempo ha scritto MEFISTOFELE, che saluto cordialmente...
                  Finalmente posso dormire tranquillo... sapendo che non ti sei offeso.

                  Bentornato dall'inferno, allora, per quello che fa un caldo boia qui da noi...
                  perchè si sono spalancate le porte dell'inferno...!
                  o per caso sei uscito dall'apparecchio di Vettore !
                  Dispettoso, gli hai rovinato tutto...
                  Dovremo fare una colletta per pagargli i tuoi danni...

                  Stanno succedendo cose interessantissime...
                  Dice Focardi che se le cose non le sperimenti, non avvengono...

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                  • Originariamente inviato da Vettore Visualizza il messaggio
                    ...ho indizi che mi suggeriscono che il ferro sia importante...
                    Vi ricordate della presenza di Fe per il 10% nelle polveri usate di E-Cat date a Kullander ?
                    Da allora Rossi ha chiuso i rubinetti sulle informazioni del gatto... una svolta improvvisa nel suo comportamento....
                    Incalzato, lo spiegava come derivazione dal contenitore inox... ma l'inox presenta anche cromo e altri metalli che in quelle polveri non c'erano...
                    Uno scivolone....

                    E poi il nucleo terrestre è fatto più di ferro che di nichel...eheheh
                    Ultima modifica di rampa; 22-08-2011, 19:01.

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                    • Forse perchè ha un coefficente diverso di assorbimento dell'idrogeno, così si formano delle sacche dove la densità dei protoni aumenta tantissimo e li avvengono le fusioni, leggevo da un intervento di focardi che il reattore dovrebbe generare anche dell'elio4 proprio perche lavora anche come fusione di idrogeno.
                      Ciao
                      "Non date da mangiare ai troll"
                      http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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                      • Per MAFISTOFELE
                        Ben tornato, e grazie per spiegazione, in effetti la polvere finissima di alluminio era probabilmente fortemente ossidata.
                        Sai non ne volevo neanche parlare, ma con questa storia della piezzo.. mi cominciavano a venire dubbi.
                        Ciao

                        Rampa
                        Vi ricordate della presenza di Fe per il 10% nelle polveri usate di E-Cat date a Kullander ?
                        Certo che ce lo ricordiamo, il ferro era un indiziato speciale.

                        Per Vettore
                        Allora non mi resta che provare a ripetere con prudenza.

                        Vediamo le condizioni.
                        1) Idrogeno a pressione atmosferica.
                        2) Una piastrina da 1 g di nichel: poroso? trattato elettrochimicamente? puro?
                        3) Un filo di ferro con una corrente da 5 A poi scesa: il filo ricavato da dove? Ferro dolce? Diametro & lunghezza?

                        4) Il filo di ferro era a contatto diretto col nichel? Che isolante usavi?
                        5) la corrente era continua o alternata?

                        La cella ha fatto entre aria al momento dello scoppio o poco prima?

                        Mi scuso per tutte le domande, ma meglio non trascurare nulla.

                        Ciao
                        Ultima modifica di Camillo; 22-08-2011, 21:56.
                        Hai figli che frequentano le scuole Medie e vorresti dare un aiuto in matematica?
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                        • A questo punto mi sa che conviene inserire nella strumentazione 2 telecamere: una normale, che riprenda, magari veloce, quanto succede durante l'esperimento, ed una "accecata" in modo da rilevare solo particelle e raggi vari, come hai fatto durante il check-in...

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                          • @Rampa

                            Il Fe, a parte le analisi delle polveri di Rossi, ha alcune particolarità: è come il Ni ferromagnetico, ha una delle più grosse binding energy (assieme al Ni62) eppure funziona meglio di altri nelle reazioni piezomucleari, ha una buona affinità con l'idrogeno, e secondo Piantelli può dare le stesse reazioni del Ni (come quasi tutti i metalli di transizione)... Poi ci sono anche considerazioni geologiche, articoli vari, etc...

                            @Gabri

                            Ho letto di recente diversi articoli in cui dalle reazioni tra Ni e H (sia in gas che elettrolitiche), anche soli di caricamento, si otteneva He3, He4 e soprattutto Trizio!

                            @Camillo

                            Mi fa piacere che vuoi ripetere l'esperimento, ma mi sa che è un po' prematuro, fino a quando non succede di nuovo o non si trova una spiegazione io lo classificherei più come "incidente" che non come "risultato"... :-)

                            Comunque ecco la ricetta:
                            - filo di ferro da 0.5mm (comprato a rotolo dal ferramenta), lungo circa 1m, avvolto a solenoide di diametro 5mm e lunghezza circa 8cm. Nella cella era piegato a U visto che l'ingresso dei fili era da un solo lato.
                            - Cella riempita di H a press. atm. e chiusa ermeticamente e non riaperta più dopo per un paio di settimane, nei quali ho fatto gli esperimenti (è probabile che nel tempo sia uscito un po' di H e/o sia entrata un po' di aria.

                            - il Ni non ha apparentemente giocato nessun ruolo nell'ultimo evento, ma osservato da vicino riportava qualche segno particolare (un paio di piccole bruciature circolari). Era una piastrina di 1g di Ni puro di circa 1cm2, non trattata in nessun modo (doveva essere quello il prossimo step...). La piastrina era posta sopra la resistena, vicino ma non a contatto, la temperatura era presa sopra la piastrina. Tutto era retto e tenuto fermo da supporti di lamierino incollati con cianoacrilato al tappo della cella (la colla faceva anche da isolante elettrico).

                            - la stessa cella una volta chiusa aveva subito parecchi cicli, quindi sia il Ni che il filamento dovevano essere abbastanza carichi di H. La piastrina era leggermente ingiallita, mentre il filamento si era annerito.

                            Aggiungo che la reazione violenta mi ha fatto pensare alla termite. Non escludo che il tutto possa essere stato frutto di una strana reazione chimica... L'altra impressione che ho avuto è stata che la grande energia rilasciata potesse essere stata in qualche modo stata accumulata durante i precedenti cicli sotto qualche forma...
                            Finchè non succede di nuovo purtroppo non ne sapremo di più... (non so se augurarmelo o meno! :-)) Nel frattempo sto cercando di riparare la cella e continuare gli esperimenti che avevo in programma.

                            Saluti!
                            Ultima modifica di Vettore; 23-08-2011, 06:51.

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                            • Benissimo
                              Molto chiaro.
                              Mi manca solo un dato: Corrente continua o alternata? Potrebbe essere importante.

                              Comunque cosa mi costa mettere li in atmosfera di idrogeno un pezzetttino di filo di ferro e farli fare dei cicli? Niete, o meglio in questo momento non mi metto a farlo perchè l'apparato è in mansarda, il caldo è arrivato anche qui nelle prealpi. Appena posso..
                              Finora quest'anno ero abituato benissimo, in casa sempre sott0 i 25° a letto con leggera coperta (lo dico per fare invidia eh... eh... mafistofele insegna.) ma ora.. anche 28° in casa.
                              ciao
                              Hai figli che frequentano le scuole Medie e vorresti dare un aiuto in matematica?
                              Forse ti potrebbe interessare il mio sito. Già oltre 20.000 scaricamenti. Assolutamente gratuito.
                              http://didatticacomputer.it/index.ph...fileinfo&id=40

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                              • Ciao Camillo e grazie...

                                Nel tuo messaggio @774, citi una dichiarazione di Focardi del 1994 sulle esperienze con filo di Platino e Nichel, in cui egli evidenzia la assenza di radiazioni durante le prove pur in presenza di energia (termica), in eccesso.
                                Per contro Rossi dichiara ripetutamente che il calore che riscalda l'acqua nell'Ecat deriva dalla termalizzazione dei Gamma (assorbimento).
                                Ma dunque cosa realmente viene prodotto? oppure i Gamma vengono "termalizzati" o diciamo meglio assorbiti nell'ambito del reticolo cristallino e nell'immediato intorno del punto di emissione; e ciò non permette un loro riconoscimento all'esterno? (ma ciò dovrebbe essere condizionato anche dalla massa di metallo, diciamo Nichel, in gioco che può pertanto fare da sorgente e da schermo - una frazione di microgranuli diviene centro di emissione, l'altra parte è semplicemente schermante e diviene riserva di energia termica)
                                Oppure siamo di fronte a una sorgente di Gamma tale da dover impiegare una schermatura ad hoc che deve essere addirittura raffreddata?


                                Ciao Piolos

                                Commenta


                                • ancora un intervento a volo di uccello...
                                  (o di pipistrello...)
                                  allora
                                  @ Vettore :
                                  non ho avuto tempo di leggere tutto, ma mi sembra che la tua ipotesi di "Termite" mi sembra la più probabile,
                                  solo un appunto ...stai attento con il cianoacrilato (il comune attack) non é vero che sia isolante (o almeno noi in elettronica lo sconsigliamo) e poi, funzionando su strati sottilissimi (a meno che non sia il gel ultimo uscito) é molto sensibile a agli sforzi di taglio dovuti alle diverse dilatazioni.
                                  ah ...ultima cosa.... che il fatto che il ferro sia un elemento determinante l'ho sembpre sostenuto....
                                  sia nella mia strampalata teoria delle dislocazioni sia perchè ...grattando...grattando ...in tutte le "ecto-apparizioni di fusione"
                                  si può sempre ricondursi alla sua presenza ....cognita o non cognita....
                                  Ciao
                                  Mef

                                  Commenta


                                  • Ciao Piolos
                                    in questa faccenda ci sono più misteri che verità.
                                    Per il momento una cosa a mio parere è certa:
                                    NON è una reazione nucleare nel senso da noi conoscito.
                                    Forse possiamo dire che è nucleare allargando un po' con un nuovo significato, ciòe è nucleare in quanto c'è la modificazione dei nuclei. Ma la modalità con cui esso avviene NON è riconducibile a ciò che finora sapevamo sulle reazioni nucleari, conoscenze che avevamo conquistato con grande fatica e sperimentazioni.

                                    Il fenomeno ricorda qualcosa che ha a che fare con il gioco delle probabilità.
                                    Immagina di sparare in verticale dei pallini di piombo quando ricadono può succedere di tutto, dal nulla al ferimento di esseri.
                                    Dipende da dove cadono.
                                    Qui ogni prova sembra essere una sparata in aria, in genere non ci sono conseguenze, a volte ci sono, ma cambiano è un caos.

                                    Il primo problema era la ripetibilità di un qualche fenomeno.
                                    Per la ripetibilità nella FF Ni-H a mio avviso ci siamo.

                                    Piantelli ha più celle, funzionanti. Se uno non ci crede potrebbe andare a vedere. Ma poi chi si fiderebbe della sua parola? Focardi e altri confermano il tutto, Roy ha visto.
                                    Ma c'è sempre chi dice che c'è bisogno di una pubblicazione scientifica, eh.....???!!!
                                    Come dire che 3 persone ti dicono che hanno vista una persona morta, tu li dici non è una prova. Voglio vedere l'epigrafe...
                                    Alla faccia della sfiducia sulle persone...

                                    Quello che vogliamo in realtà è una caldaia in vendita, e vino a quel momento per chi NON sperimenta sono solo discorsi.

                                    Il problema delle radiazioni è il secondo ostacolo.
                                    Per quello che si capisce se il fenomeno è modesto i raggi gamma sono quasi indistinguibili dal fondo naturale, se cominciamo a salire e produrre KW pare che ci siano, ma direi che questo lo stanno facendo all'università di Bologna.

                                    Quando poi andiamo a vedere i sottoprodotti delle reazioni, le cose si mettono molto peggio. A volte ci sono, altre volte non ci sono.

                                    La fantasiosa spiegazione che viene spontanea è l'idea che, il protone idrogeno per motivi xxx sparisca da questa realtà dimensionale (pallini sparati in alto) per ricomparire poi colpendo a caso. Se ricompare entro l'isotopo del nichel opportuno lo fa passare a rame ed emette il sorplus energetico. Se compare su di un altro tipo di isotopo, le cose non sono così liscie, per trovare una qualche stabilità si crea un movimento nucleare con possibili emissioni.

                                    Quando un fenomeno è nuovo si cercano nuove teorie per poterlo inquadrare. Fino a una decina di anni fa, in realtà non c'era un fenomeno ripetibile, quindi si faceva prima a negarlo.

                                    Siamo agli albori.
                                    Ma qualche passo in avanti c'è stato.
                                    Hai figli che frequentano le scuole Medie e vorresti dare un aiuto in matematica?
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                                    http://didatticacomputer.it/index.ph...fileinfo&id=40

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                                    • @Camillo Uso corrente continua modulata PWM per controllare la potenza immessa. La tensione è 12V circa proveniente da una batteria al litio che carico prima di ogni esperimento. Il fatto di usare tensioni continue basse, controllare in PWM, e potere ottenere buone correnti se serve è un vantaggio da molti punti di vista. Inoltre l'energia contenuta o fornita dalla batteria si può determinare in modo preciso.@MefistofeleIl cianoacrilato ha (aveva!) soltanto una funzione meccanica nella cella, ed era usato solo dove la temperatura non saliva oltre i 100C. Ovviamente l'isolamento elettrico era affidato ad isolanti appositi (a seconda delle zone).@piolosSe c'è eccesso di energia ci sono almeno i gamma, sempre direi. Però a quanto pare sono gamma a bassa energia, questo significa che buona parte potrebbe essere assorbita prima di uscire dal reticolo (da fuori si vedrebbe solo il calore). Ho anche la sensazione che funzioni un po' come per i laser: se un mezzo attivo emette una certa lunghezza d'onda, la assorbe anche...

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                                      • Nel post 774 Camillo cita Focardi:

                                        "
                                        Nella zona centrale di questo filo di platino c'è una barretta di nichel o di acciaio, possiamo comunque metterci quello che vogliamo."


                                        Il Fe a questo punto sarebbe il reagente vero, e il Ni potrebbe benissimo essere il catalizzatore (data la sua nota capacità di scindere l' H2).
                                        Rossi invece ha sempre dichiarato che il reagente è il Ni e che le transmutazioni che portano col fantomatico catalizzatore al Cu, giustificano l'eccesso energetico, e su questo il sornione Focardi gli fa da bordone.
                                        La cosa può stare in piedi o meglio, deve almeno essere credibile per chi legge su JONP, ma potrebbe non essere del tutto vera.
                                        Anchel'effetto joule della corrente per innescare l'evento mi sembra molto riduttivo per la spiegazione del fenomeno.
                                        Quando il prodotto della reazione (calore) è lo stesso che la innesca (calore), se i reagenti sono sempre a contatto, la reazione può diventare esplosiva, questo è evidente, a meno che non si attui un sistema di raffreddamento che anche se efficiente e accurato, resta sempre in bilico tra lo spegnimento della reazione e la fusione della cella stessa.

                                        Mi sembra che le dichiarazioni di Rossi siano un chiaro e legittimo depistaggio, oltretutto sembra troppo sicuro di non essere copiato, quindi va letto col dubbio nostro, altrettanto legittimo...


                                        Riassumo in breve le mie convinzioni...



                                        Alla base di tutte le LENR, a mio parere, c'è il neutrone ultra lento (ULN), il neutrone che si forma sulla superficie del metallo dalla fusione del protone con un elettrone energetico.

                                        Il Neutrone Ultra Lento è la pietra filosofale della nostra epoca.
                                        Se questo è vero, ben poco è stato fatto da Fermi in poi: è stato solo scoperto che gli ULN possono essere prodotti nei pressi della materia condensata, come poi ? I modi sono parecchi...

                                        E' accettabile quindi come ipotesi che :
                                        1- il reagente sia il Fe (e le mie considerazioni
                                        geologiche volevano essere poco più di una spiritosaggine),
                                        2 - che il catalizzatore sia il Ni (che riveste appena appena il Fe)
                                        3- che l'uso della corrente elettrica serva a produrre elettroni energetici idonei a loro volta a produrre ULN e che prescinda dal semplice effetto di riscaldamento.



                                        Forse da qui si può iniziare per far qualcosa ?
                                        Ultima modifica di rampa; 23-08-2011, 14:10.

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                                        • Ciao Vettore una domanda la barrettina di nichel era collegata al meno dell'avvolgimento di filo di ferro?
                                          sei sicuro che il filo sia di ferro puro, non è che fosse anodizzato, con zinco, cromo o addirittura nichelato?
                                          "Non date da mangiare ai troll"
                                          http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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                                          • Ciao Gabrichan
                                            sei sicuro che il filo sia di ferro puro, non è che fosse anodizzato, con zinco, cromo o addirittura nichelato?
                                            Domanda inevitabile.

                                            A questo punto c'è da chiedersi se è ferro o una combinazione.
                                            Ho riflettuto un po' sulla cosa.
                                            Piantelli usava una spirale di platino, un solenoide, con filo di platino.
                                            Io 10 anni fa ho usato un filo credo di costantana da 1 mm (mi sembra ricavato da un veccio boiler) avvolto in spirali larghe 3-4 cm all'interno al centro del solenoide c'era la barra di nichel.
                                            Il filo era portato ad incandescenza e pilotato con corrente alternata.

                                            NON ci furono "stranezze" sul filo. Deduco che la variabile nuova è il ferro.

                                            Quindi è fondamentale capire la sua composizione, oltre che ripetere l'esperimento.

                                            Quello che non capisco e mi chiedo, ci saranno state tante altre situazioni in cui il ferro era in atmosfera di idrogeno e subiva saliscendi di temperatura, possibile che il fenomeno del cambiamento di resistenza e relativa "esplosione" non si fosse notato?
                                            Il nichel sembra non c'entri nulla, ma anche questo è da verificare.

                                            Infine nutro una certa paura a riprovare nel mio sistema in quanto ho 3 litri di idrogeno e in caso di esplosione... Posso modificare la vecchia cella in acciaio inox cambiando il solenoide da costantana a ferro.
                                            Ma forse prima è meglio seguire il consiglio di Vettore che dice di attendere che faccia ulteriori verifiche.

                                            Ma il sospetto che il catalizzatore di Rossi non sia altro che fondamentalmente una resistenza di ferro riscaldata comincia a farsi strada.
                                            Forse regolando la temperatura di questo ferro hanno un certo controllo sul fenomeno.
                                            Ciao
                                            Hai figli che frequentano le scuole Medie e vorresti dare un aiuto in matematica?
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                                            • @Rampa
                                              Sembrerebbe confermato che parecchi metalli di transizione possono dare reazioni LENR con l'idrogeno, lo ha detto esplicitamente Piantelli (anche negli ultimi brevetti) e lo ha accennato anche Rossi, che però sostiene che il Ni sia quello che da risultati migliori. Da tutto quello che ho letto fin'ora credo che Rossi sfrutti effettivamente il Ni, e non so se gli altri metalli nel suo caso hanno qualche ruolo...
                                              Ai fini dei nostri esperimenti l'impiego del ferro è forse più comodo e vantaggioso, ma non credo che abbiamo ancora elementi per dire che funzini meglio del nichel in generale.
                                              Il discorso dei neutroni ultra-lenti, è stato ipotizzato da Widom e Larsen nella loro teoria sulle LENR, che spiega come questi neutroni poi diano vari effetti. Purtroppo però la teoria non spiega come e perchè si formino questi neutroni! C'è una spiegazione qualitativa, ma non mi sembra molto robusta e comprovata...

                                              @Gabri
                                              Si, la piastrina di nichel è collegata indirettamente a massa (dico indirettamente perchè viene portata a massa dal contatto con la termocoppia, che ha il polo negativo a massa), la resistenza invece è collegata da un lato a 12V (11.1V nominali, che salgono a 12.4V circa a batteria carica), dall'altro a massa attraverso il MOSFET che genera il PWM.
                                              Come giustamente supponi il filo di ferro che ho utilizzato è originariamente rivestito di uno strato metallico chiaro (argenteo) che ne evita l'ossidazione. Non so di preciso cosa sia questo metallo, molto probabilmente zinco, ma potrebbe anche essere nichel (!). In ogni caso, dal momento che non volevo "interferenze", prima di usare il filo l'ho rimosso con un bel bagnetto in HCl caldo, ne è rimasto solo un pò vicino ai terminali. Cercherò di verificare di che metallo si tratta comunque, a questo punto è un particolare importante...

                                              P.S. Non riesco a riparare la cella in vetro, non è più stagna come prima. Mi sa che dovrò passare al reattore in acciaio, e questo purtroppo causerà una certa perdita di tempo... Non escludo di anticipare gli esperimenti con l'elettrolisi...

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                                              • Mi spiace di non aver nominato WL nel post precedente, che conosco molto bene...
                                                Poteva sembrare che volessi assumermi la paternità dell'idea...
                                                Non ho quel cervello, eheheh...
                                                Buon lavoro a tutti !

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                                                • Ciao Vettore;

                                                  In passato ho utilizzato come resistenza, per scaldare un crogiuolo di ceramica, un filo di acciaio armonico. Non è semplice da modellare a spirale ma ha una maggiore resistività. Lo portavo al calor rosso, e nel momento in cui cedeva si osservava un "fiammata" di colore bianco-giallastro. La superficie esterna, operando in aria si rivestiva di una pellicola nerastra fragile di ossido. Sei certo che non fosse entrata aria nella cella? Mi pare di avere capito che il riempimento di idogeno l'avevi fatto giorni prima della prova!

                                                  ciao
                                                  Piolos

                                                  Commenta


                                                  • Ho fatto una rapida analisi del metallo che riveste il filo di ferro che ho usato, con i reagenti che avevo a portata di mano: dovrebbe essere zinco. Si scioglie molto facilmente in HCl liberando H e il cloruro che si forma è incolore in soluzione, bianco da solido. Il carbonato ottenuto facendo reagire il cloruro con Na2CO3 è un precipitato bianco. Il metallo non viene attaccato da NaOH. L'ossido ottenuto per riscaldamento è anch'esso bianco. Direi che da questi risultati si può escludere che si tratti di Ni, Cr e Al, visto che i loro sali hanno colori diversi e reattività diversa. Ribadisco che comunque il filamento che avevo usato era stato ripulito dal metallo superficiale con HCl (la differenza nell'aspetto è molto evidente). Lo zinco comunque è anche lui un metallo interessante: sempre a livello di chiacchere da bar, se vi ricordate compare nelle analisi dei campioni presentati nel brevetto di Rossi... :-).
                                                    @rampa
                                                    credo che si fosse capito che ti riferivi a WL... @
                                                    @Piolos
                                                    confermo quello che dici: il filo che ho usato non è facile da sagomare e tenere fermo! Infatti inizialmente pensavo di realizzare un solenoide ampio che contenesse il campione, però non teneva la forma! Allora ho ripiegato (nel vero senso della parola) su un salsicciotto molto più stretto... Confermo anche l'altra cosa che dici: in aria la resistenza si ricopre di uno strato nero di ossido (in H no). Come dicevo do quasi per scontato che nella cella fosse entrata un po' di aria (una parte c'era sicuramente dall'inizio), ma parliamo di percentuali piccole. Inoltre la tensione massima che applico non è sufficiente a far diventare incandescente la resistenza, anche considerando il fatto che più aumentava la temperatura, più diminuiva la corrente... Alla fine a regime arrivavo a 1A circa, e non potevo forzare più di così.
                                                    @Camillo
                                                    tempo fa esistevano delle "valvole" realizzate con un filamento di ferro in atmosfera di H. La loro funzione era, se non ricordo male, regolare la tensione sfruttando proprio le variazioni di resistena dovute alla temperatura e all'adsorbimento di H. Non credo che mai nessuno ne abbia misurato il rendimento termico o l'emissione di gamma però... :-)
                                                    Ultima modifica di Vettore; 24-08-2011, 17:11.

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                                                    • Saluti da un nuovo del forum

                                                      Ciao a voi tutti di questo interessante forum.

                                                      Un Grazie Speciale lo dedico a Camillo per le sue lezioni di chimica-fisica che mi hanno riportato indietro negli anni
                                                      e di fatto rinfrescato la memoria .
                                                      Ho delle idee circa l'argomento da voi trattato ,le sto mettendo giu' poi le postero' per sentire cosa ne pensate.
                                                      Ho visto che un po' tutti voi siete passati dalla teoria alla pratica, chissa che non possano tornarvi utili.

                                                      Saluti

                                                      Commenta


                                                      • Ciao ragazzi,
                                                        complimenti vivissimi per la sperimentazione. E' il sale di questo forum e quello che lo rende diverso da qualsiasi altra brutta copia

                                                        Vi interrompo per portarvi (più che altro confermarvi) queste info:
                                                        La cella di Piantelli lavora SEMPRE in sottopressione (a meno di 1 bar). L'idrogeno quindi viene praticamente "richiamato" nella cella per differenza di pressione e il tutto deve rimanere sempre in una condizione di "non equilibrio".
                                                        Uno dei punti chiave è proprio qui: la cella non deve mai poter raggiungere un equilibrio... ma vi deve solo tendere.
                                                        Finchè si mantiene questa "differenza di potenziale" la cella "vive" e produce energia.

                                                        Buona sperimentazione!!!
                                                        Roy
                                                        Essere realisti e fare l'impossibile

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                                                        • @Roy: anche altri autori parlano di non-equilibrio, sembrerebbe una cosa ormai assodata. Però il non-equilibrio termodinamico si può ottenere in tanti modi, non solo con la pressione (o meglio con un valore preciso di pressione assoluta).

                                                          @GabriChan: Ieri ho provato a depositare il Ni sul filo di ferro per via elettrolitica. Ho seguito la tua "ricetta" (piastrina di Ni all'anodo e filo al catodo). Il risultato è stato molto interessante: il deposito di Ni sul filo è venuto benissimo, ma soprattutto ho visto gli strani effetti che hai detto tu: ebollizione immediata della soluzione vicino al filo (con corrente abbastanza piccola), leggero plasma vicino la superficie, e altre cose curiose che non avevo mai visto neanche in processi elettrolitici più turbolenti (tipo quella dell'NaCl per produrre Cl e NaOH). Sarei curioso di sentire da Lukapat se in questo processo avviene qualche reazione esotermica nota, perché di calore ce n'era veramente tanto!
                                                          Purtroppo non ho potuto fare misurazioni di radiazioni o analisi dei sottoprodotti (ho conservato la soluzione come hai suggerito comunque, che al momento è di un bel verde intenso... :-) ).
                                                          Ultima modifica di Vettore; 26-08-2011, 06:32.

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                                                            ... il deposito di Ni sul filo è venuto benissimo, ma soprattutto ho visto gli strani effetti che hai detto tu: ebollizione immediata della soluzione vicino al filo (con corrente abbastanza piccola), leggero plasma vicino la superficie, e altre cose curiose che non avevo mai visto neanche in processi elettrolitici più turbolenti (tipo quella dell'NaCl per produrre Cl e NaOH). Sarei curioso di sentire da Lukapat se in questo processo avviene qualche reazione esotermica nota, perché di calore ce n'era veramente tanto!
                                                            Bene vedo con piacere che si stanno formando dei nuovi galvanici bravi.. per quanto riguarda reazioni esotermiche note l'unica fonte certa che abbiamo nella reazione è quella derivante dalla corrente che attraversa la soluzione per effetto joule. I processi di liberazione del nichel all'anodo e deposizione al catodo si compensano tra di loro essendo opposti. C'è un effetto termico nel caso si produca dell'idrogeno al catodo quando viene assorbito dal nichel ma non credo che il calore sviluppato sia cosi tanto come mi pare di capire qui. Nella pratica industriale riscaldiamo i bagni fino a 50-60° e li manteniamo riscaldati ovvero dobbiamo fornire energia per tenerli in temperatura..
                                                            Nella sperimentazione che avevo effettuato e della quale avevo fornito a gabrich. i dati avevo notato anche io una produzione di calore che non riuscivo a spiegarmi con il solo passaggio di corrente... anche qui io depositavo il nichel su una spugna di acciaio (quelle per pulire le pentole per intenderci)

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                                                              P.S. Mi sono ricordato di un particolare importante: i fili che ho usato per collegare la batteria alla cella avevano una sezione piuttosto piccola! Il fatto che il filo di ferro dentro la cella (molto corto, quindi resistenza trascurabile) fosse rovente ma i due fili fuori non fossero neanche caldi è un ulteriore indizio che c'è qualcosa di poco chiaro in questi processi... ...Mi è venuta una gran voglia di comprarmi un Gamma Scout... :-)
                                                              Ultima modifica di Vettore; 26-08-2011, 09:36.

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