Tentativi di teorizzazione dell'utente Camillo - EnergeticAmbiente.it

annuncio

Comprimi
Ancora nessun annuncio.

Tentativi di teorizzazione dell'utente Camillo

Comprimi
Questa discussione è chiusa.
X
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

  • Mi dici che in commercio c'è un apparato che mi permette questa regolazione, come si chiama?
    Nel messaggio precedente mi riferivo ai regolatori di temperatura da associare a termocoppia. Mi spiego meglio.
    Sono apparecchi che leggono le temperatura con la termocoppia, la visualizzano su un display e comandano un relè che accende e spegne il riscaldatore (nel tuo caso è una lampada) per mantenere la temperatura impostata sul display, che puoi cambiare a piacimento.
    Di solito, ma non sempre, hanno un programma interno che implementa un regolatore PID
    Questo per esempio
    http://www.tcdirect.it/deptprod.asp?deptid=100/1

    Se non ti interessa avere termocoppia e display, e non vuoi una regolazione automatica, puoi comprare un dimmer per lampade (quelli da mettere nelle scatolette per le lampade di casa) oppure anche recuperarne uno da una vecchia piantana alogena. Di solito anche quelli più piccoli reggono carichi di 500-700 W. La regolazione in questo caso è continua da 0 al 100%. In passato con questo sistema ci ho controllato la tensione in ingresso a un grosso trasformatore per regolare la corrente di carica di una batteria.
    Si tratta di una alimentazione a parzializzazione d'onda, quindi una specie di alternata-impulsata, parte sinusoidale e parte a taglio netto.
    Dici che stai usando un wattometro. A seconda del modello, in particolare se non è RMS, la forma d'onda alterata (anche quella del diodo in serie) potrebbe introdurre grossi errori nella misura.

    Ciao
    lostdog

    Commenta


    • Ciao Camillo bello spiroto mai arrendersi

      Comunque personalmente l'unire alluminio in polvere e sodio mi terrorizza un pò, credo sia una misciela parechio esplosiva e quindi stai atento, occhio soppratutto all'ossigeno, e se usi il bicarbonato si sodio c'è, perchè è nel CO3.
      Quindi fai attenzione, credo comunque che il sodio sia uno degli elemeti che catalizza le trasmutazioni e quindi non mi stupirei se nelle tue prove succedesse qualcosa di strano.
      "Non date da mangiare ai troll"
      http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

      Commenta


      • Per Lostdog

        Ciao
        Allora vedo di chiarire due punti:
        1) La regolazione e il mantenimento di una certa temperatura per il momento non interessa, in seguito se vedo dei risulati, collego il computer con cui ho già lavorato in passato, ho 6 ingressi-uscite il controllo della temperatura lo faccio fare al computer con facilità.
        2) Sì uso il trimmer (non mi veniva il nome, mi capita sempre più spesso... l'età!!) Ora il trimmer se lo sfrutto semplicemente per regolare il carico resistivo da 300W dato dalla lampadina, mi permette abbastanza bene di regolare la potenza da quasi 0 a 300W. Se però lo faccio seguire da un radrizzamento di una semionda con un solo diodo, la sua regolazione CAMBIA. al minimo del trimmer dove prima dava potenza 0 ora dà in "uscita radrizzata" 140W. Il perchè non l'ho capito.
        Tu mi dirai allora lavora senza raddrizzare, certo ma in una prova a soli 60 W alternati che usavo per mantenere stabile la temperatura a 300° la lampadina ha fatto un bagliore ed è defunta. Mi rendo conto che l'apparato sembra semplice, ma prima di averne il controllo succede di tutto.... contatti che si ossidano.. lampade che saltano... pressione che magari non si mantiene...

        Prima di rischiare voglio il completo controllo sicuro.

        Per Gagrichan
        Certo che l'introduzione del bicarbonato porta ossigeno, ma prima di introdurre H scaldo ripetutamente sopra i 300° il bicarbonato si decompone e si forma acqua e CO2 che tolgo aspirando. Ho visto che già al secondo ciclo di riscaldamento se ne forma pochissima. Inoltre introdurrò inizialmenta solo 10-50 cc di H2. Sarò prudente comunque in quel momento!
        Comunque nelle cose ci vuole sempre PRUDENZA e CORAGGIO.


        Ciao a tutti e buone ferie!
        Hai figli che frequentano le scuole Medie e vorresti dare un aiuto in matematica?
        Forse ti potrebbe interessare il mio sito. Già oltre 20.000 scaricamenti. Assolutamente gratuito.
        http://didatticacomputer.it/index.ph...fileinfo&id=40

        Commenta


        • Ciao Camillo, e bentornato anche da me!
          E` evidente che sei troppo preso dall'esperimento quando dici che non capisci perche` la potenza si dimezza raddrizzando: e` ovvio: la corrente non passa per un semiperiodo, nel quale la potenza e` quindi zero, pertanto la potenza nel periodo si dimezza.
          Come ti suggeriva Lostdog, se vuoi un controllo continuo, dovresti usare un dimmer (non trimmer!) con un triac. In questo caso, controlli la parzializzazione di entrambe le semionde, e puoi controllare la potenza da "molto poco" (quasi zero) al massimo.
          Buon lavoro.

          Commenta


          • Grazie bwana del chiarimento
            Be.. per il momento tento di lavorare con una potenza minore della lampada per dare il tempo al calore di uniformarsi un po' di più. Uso una da 160 W che radrizzata (ho capito la spegazione) dà un minimo di 77W a 130W.
            I miglioramenti li farò in seguito, vado per miglioramenti progressivi.
            Ciao
            N.B. non occorre che tu sia così gentile nel dirmi che l'errore, sono assolutamente consapevole che ho perso molte conoscenze, è un pezzo che non lavoro con l'elettronica e la mente si... cancella. Io non so come facciano i politici a voler governare l'Italia da ultra settantenni o peggio.


            Per LostDog grazie per avvertimento sul wattometro ho controllato hai ragione.
            Quando lavoro con la semionda raddrizzata segnala più potenza della reale. In una prova dando 74 W raddrizzati la temperatura sale dopo 10 minuti a 330° Invece se dò la normale alternata e il wattometro segna 72 W (mi sono tenuto un po'più scarso di 74 per sicurezza) la temperatura sale più velocemente e arriva 370°.
            Immagino che il problema nascca per motivi simili a quelli descritti da Bwana.

            Anche per te vale il discorso di non farti scrupolo di segnalarmi gli errori.
            Ciao
            Ultima modifica di Camillo; 29-07-2011, 16:44.
            Hai figli che frequentano le scuole Medie e vorresti dare un aiuto in matematica?
            Forse ti potrebbe interessare il mio sito. Già oltre 20.000 scaricamenti. Assolutamente gratuito.
            http://didatticacomputer.it/index.ph...fileinfo&id=40

            Commenta


            • Complimenti per i progressi a Camillo e SGF!
              Volevo segnalarvi al volo un paio di cose:
              - x SGF: anche io ho avuto qualche problema nella giunzione tra i fili in rame che vengono dall'esterno e la resistenza interna. Avevo provato diverse soluzioni, ma non erano molto affidabili. Alla fine ho risolto con dei piccoli morsetti a vite privati delle parti in plastica.
              - x Camillo: la tua "fusione" è molto interessante, perchè dalle foto si vede che è fusa la lampada alogena! Questo significa che la temperatura ha raggiunto e probabilmente superato i 1300°C, visto che sono fatte di quarzo fuso! Ti confermo che il modo migliore di procedere è riscaldare molto lentamente (a potenza bassa) sia per evitare surriscaldamenti, sia tensioni meccaniche e conseguenti rotture dovute alla dilatazione non uniforme dei materiali.
              - x tutti: confermo che dopo un'accurata valutazione e confronto, il sensore di temperatura migliore si è rivelato essere la termocoppia K.

              Saluti

              Commenta


              • confermo che dopo un'accurata valutazione e confronto, il sensore di temperatura migliore si è rivelato essere la termocoppia K.
                Con il circuito di amplificazione calcolato da Vettore...costa poco e funziona bene :-)
                Ciao
                __________________________________________________ ___________________________________________
                Stirling

                Commenta


                • Per il futuro se le cose procederanno favorevoli, realizzerò apparati usando la sonda K. Per il momento, a mio giudizio, nel mio sistema la temperatura è da considerarsi molto approssimativa.
                  Sostanzialmente i miei 300° in realtà si suddividono in strati nella polvere, avranno un gradiente notevole.
                  Gli strati vicino alla lampada avranno sicuramente temperature molto superiori a quelle segnalate dal sensore. Quindi la precisione del sensore termico è relativa.


                  In questo momento sta funzionando tutto benino.
                  Vi posto alcune curve.
                  Dati:
                  -La lampada è da 160 W fatta funzionare in alternata regolando con un trimmer a 73 W di lettura nel Wattometro è quasi costante (in realtà c'è una certa oscillazione, verso la fine, con temperatura della lampada maggiore, la potenza assorbita tende a diminuire e divenire 72W)

                  - all'interno della cella c'è alluminio e sodio 10 g di polvere in tutto.

                  - il rilevamento lo faccio (per il momento) a mano ogni 30 secondi. (serve come "meditazione" ed esercizio di pazienza)

                  - scaldo per 10 minuti e registro la temperatura in raffreddamento per altri 5 minuti.

                  - le 2 curve in azzurro sono fatte con vuoto <= 1 mbar

                  - le 2 curve in giallo sono fatte introducendo circa il 6% di aria (200 cc su 3400 cc di capacità)

                  Non mi è chiaro perchè con l'aria si ha un leggero aumento della temperatura.
                  Si vede che comunque c'è una certa uniformità, quindi il sistema è in grado di vedere se ci sarà una variazione di calore anomala.
                  Devo provare a vedere la sensibilità aumentando la potenza via via e vedere come cambiano le curve.




                  Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

Nome:   curve2.jpg 
Visite: 1 
Dimensione: 352.9 KB 
ID: 1926400



                  Spero di fare domani qualche prova con l'idrogeno.

                  La settimana prossima ho l'ultimo turno di ferie in montagna, poi riprenderò questo giochino.
                  ciao
                  Ultima modifica di Camillo; 29-07-2011, 22:17.
                  Hai figli che frequentano le scuole Medie e vorresti dare un aiuto in matematica?
                  Forse ti potrebbe interessare il mio sito. Già oltre 20.000 scaricamenti. Assolutamente gratuito.
                  http://didatticacomputer.it/index.ph...fileinfo&id=40

                  Commenta


                  • Curve Temp. vs. tempo

                    Caro Camillo,

                    complimenti per l'apparato sperimentale. Molto lodevole per l'efficacia delle misure prese senza dover spendere grandi cifre economiche. Spero che ispiri altri "ricercatori" casalinghi a fare altrettanto.

                    La mia opinione sulla differenza in temperatura tra i run con e senza vuoto è dovuta al fatto che l'introduzione di aria ha facilitato lo scambio termico tra termocoppia e riscaldatore omogeneizzando la temperatura del sistema, dovuta ai moti convettivi.

                    Vorrei ricordare che la conducibilità dei gas (che non ha a che fare con i moti convettivi, che non essendo aria forzata non sono molto importanti) è costante da 1 mbar a 10 bar circa, metre è lineare crescente al di sotto di un mbar.
                    Il motivo è che la maggior densità porta più calore per unità di tempo ma a sua volta il libero cammino medio viene ridotto. I due effetti si compensano e si ha un valore costante.

                    Buon lavoro!

                    Commenta


                    • Per chi è interessato la polvere di Ni si può anche realizzare elettrochimicamente da una soluzione di Nichel opportuna. E' anche possibile elettrochimicamente Nichel spugnoso che mi pare più adatto allo scopo delle varie sperimentazioni.

                      Commenta


                      • Ciao Camillo:

                        Penso ti converrà collegare il PC per i rilevamenti, sopratutto perché da quel che ho capito l'esperimenti vanno condotti per un tempo piuttosto lungo affinché si verifichi il fenomeno.

                        La settimana prossima ho l'ultimo turno di ferie in montagna.
                        Ma ché lo fai apposta a infierire, io me le posso scordare ho del lavoro accumulato da risolvere.

                        Buona vacanza
                        Ciao
                        __________________________________________________ ___________________________________________
                        Stirling

                        Commenta


                        • Curve termiche di riscaldamento

                          Camillo e QED,
                          sono daccordo, la presenza di aria (pressione piu' elevata) incrementa il fattore di scambio termico convettivo allinterno del cilindro.
                          Ma la mia osservazione e' come mai questo scambio convettivo si fa piu' evidente dopo i 5 min? Anzi dalle mie nozioni d chimica fisica ricordo che la viscosita' della miscela gassosa aria aumenta all'aumentare della temperatura.
                          Pertanto concludo che la temperatura piu' alta registrata sia dovuta alla parziale osssidazione del nichel con l'ossigeno presente dando cosi' un contributo entalpico e relativo aumento di temperatura.
                          In pratica la tua polvere di Ni si e' parzialmente ossidata a NiO.

                          Ciao,

                          Commenta


                          • Ciao Camillo, per me e` normale incappellarmi su cose che conosco bene, quando le perdo di vista per tenerne d'occhio delle altre, e cosi` penso che sia successo anche a te. Per quanto riguarda la riduzione della potenza assorbita dalla lampada all'aumentare della temperatura, e` normale, poiche` all'aumentare della temperatura aumenta la resistenza, mentre la tensione efficace applicata rimane costante : P=V^2/R, come tu ben sai. Di sicuro ricorderai come Hewelett e Packard fecero la loro fortuna vendendo un oscillatore a sfasamento che manteneva costante la tensione di uscita utilizzando come controllo la resistenza dinamica di una lampadina...
                            Buona Domenica

                            Commenta



                            • Per Qued

                              ciao condivido osservazioni su propagazione del calore. Anche sul discoso di stuzzicare quacuno a sperimentare concordo. non penso che otterrò particolari risultati ma mi diverto, sai che il mio scopo è soprattutto didattico. Mi piacerebbe che i giovani prendessero interesse alle sperimentazioni.

                              Per lukapat
                              sono decisamente curioso di approfondire la fattibilità del nickel spugnoso per via chimica. Se puoi dare qualche dritta ben venga. Grazie

                              Per SGF
                              Mi spiace per te, ti cederei volentieri un po' delle mie "ferie" da quando sono in pensione le ferie sono uguali agli altri giorni.
                              Ci vado perche ho una compagnia di "fuori di ..." Argomenti base: Uscite dal corpo in astrale, reincarnazione e vite precedenti, tecniche di meditazione e di accumulo di energia... Sai la fisica così reale, così certa, così prevedibile, ma anche a volte così difficile da capire è una quisquiglia rispetto a quando ti devi muovere senza certezze, devi agire senza agire, credere senza credere. Spero di averti confuso abbastanza, così sei contento di non fare questo tipo di vacanza.

                              Per quanto riguarda il mettere in funzione il computer, guardacaso ho lavorato tutto il pomeriggio con un mio nipote per riattivare. Ho visto che l'ultima volta che l'ho usato era settembre del 2002.
                              Comunque ha ripreso a funzionare normalmente ha win 98 è un veccio 386. Ho eliminato alcune parti costruito due nuovi circuitini per le sonde termiche, (prima usavo come sensori termici diodi) Ora il mio apparato di trasformazione da analogico a digitale opera da 0- 4 V
                              Le sonde termiche mi danno da 0 a 30 mV quindi ho dovuto amplificare con un operazionale. La taratura la faccio via software.
                              Per pilotare l'esterno ho usato la porta della stampante, in finale ho un interrutore allo stato solido con cui accendo o spengo il riscaldatore. Il programma che usa mio nipote (per il momento mi rifiuto di spremere anche queste meningi) è il solito LabVIEW è carino da vedersi.
                              Ciao

                              Per moebius
                              Sì potresti avere ragione come potrebbe essere che ci siano concause contemporanee, grazie per contributo. Ciao

                              Ciao anche a te caro bwana forse tu troveresti stuzzicanti le mie amicizie sopradescritte. ciao
                              Hai figli che frequentano le scuole Medie e vorresti dare un aiuto in matematica?
                              Forse ti potrebbe interessare il mio sito. Già oltre 20.000 scaricamenti. Assolutamente gratuito.
                              http://didatticacomputer.it/index.ph...fileinfo&id=40

                              Commenta


                              • ...Effettivamente...!

                                Commenta


                                • Per Camillo,
                                  sono venuto a conoscenza di questo forum 3 gg fa circa ed ho letto velocemente la storia di diversi temi che mi interessano sin dall'inizo del forum.Ho anche cercato di capire il livello di conoscenze tecniche/scientifiche e di esperienza relativa per i singoli membri dei partecipanti e devo dire che sono rimasto positivamente sorpreso.
                                  Personalmente sono qui xche seriamente intenzionato a realizzare una reazione LENR. Questa disciplina mi affascina moltissimo e' un po' un mix di chimica generale, chimica nucleare (2 anno universita'), fisica dei materiali, fisica sub-atomica, fisica quantistica, modelli astroficisi e infine , come molto molto importante le proprieta' di uno stato della materia chiamato Bose-Einstein Condensate BEC.
                                  A questo punto ti chiedo quale eì il tuo obiettivo, al di la del discorso didattivo di per se davvero lodevole.
                                  Vuoi replicare l'esperimento FR?
                                  Hai intenzione di sviluppare una reazione LERN e poi commercializzarla?
                                  Soddisfazione personale per la comprensione del processo?
                                  Ad ogni modo il mio parere e' che andare avanti a fare prove senza un piano di attivitaì sviluppato a valle di una ipotesi del meccanismo fi funzionamento della LENR ricercata, non possa portare alcun beneficio.
                                  L'esempio che mi viene in mente e' quello della scimmietta, che pigiando a caso i tasti di una tastiera di un compiuter possa scrivere la divina commedia di DA. (magari un 8 ore).
                                  Ciao
                                  Alessandro.

                                  Commenta


                                  • Camillo.... devo comunque dire che quest esoterismo non esoterico a cui bisogna credere senza credere è da un po che mi incuriosisce.
                                    Ciao
                                    __________________________________________________ ___________________________________________
                                    Stirling

                                    Commenta


                                    • Originariamente inviato da Camillo Visualizza il messaggio
                                      Per lukapat
                                      sono decisamente curioso di approfondire la fattibilità del nickel spugnoso per via chimica. Se puoi dare qualche dritta ben venga. Grazie
                                      A seconda di come viene condotta la deposizione elettrolitica (galvanica) è possibile realizzare un deposito di nichel bello compatto e privo di idrogeno oppure uno spugnoso saturo di idrogeno... Nella pratica galvanica quest'ultimo è considerato un difetto e quindi non voluto ma mi pare di capire che per gli sperimentatori del settore ni/h sia un qualcosa di ricercato.
                                      Tra il resto facendo un esperimento più per curiosità che altro ho notato che in queste condizioni vi era uno sviluppo di calore che non era riconducibile alla corrente che passava nel circuito. Ho passato a gabrichan i dati per verifica incrociata e concorda con me. Ora vorrei riprovare magari introducendo un campo magnetico.
                                      Resto dell'idea che nel deposito elettrolitico del nichel l'idrogeno si combina con questo e dati i campi elettrici in gioco (siamo sul catodo quindi polo - ) possano spingere nella direzione di qualche combinazione nucleare tra Ni e H. Come dissi a Gabri, in altro 3d se qualcuno potesse misurare le radiazioni in una galvanica dove si fa nichelatura (che tra il resto è un processo comunissimo a quasi tutte le galvaniche) si potrebbe avere una certezza definitiva su queste reazioni. Basterebbe misurare dentro e fuori.

                                      Commenta


                                      • A seconda di come viene condotta la deposizione elettrolitica (galvanica) è possibile realizzare un deposito di nichel bello compatto e privo di idrogeno oppure uno spugnoso saturo di idrogeno...
                                        Ciao Lukapat.
                                        Cosa aspetti a dirci come deve essere condotta? un secchio e un alimentatore ce lo abbiamo.

                                        Va a finire che per avere l'energia del terzo millennio basta mettersi nichelare i bulloni. Cosi invadiamo il pianeta con i bulloni esausti. :-)
                                        Ultima modifica di SGF; 31-07-2011, 11:26.
                                        Ciao
                                        __________________________________________________ ___________________________________________
                                        Stirling

                                        Commenta


                                        • Originariamente inviato da SGF Visualizza il messaggio
                                          Ciao Lukapat.
                                          Cosa aspetti a dirci come deve essere condotta? un secchio e un alimentatore ce lo abbiamo.
                                          Questo quanto avevo scritto a Gabrichan 2 settimane fa e che ha riverificato i miei calcoli ritenendoli congruenti.

                                          Sperimentazione:

                                          Ho prelevato del bagno di watts nichel da uno dei nostri impianti alla temperatura di 50°C, in laboratorio. Una parte la ho messa in una cella che poi ti descrivo. Dopo circa 5 minuti ho misurato la temperatura, era 57°C nella cella dove stavo facendo la deposizione modificata e 42 nella parte di bagno che avevo lasciato come bianco.

                                          La dispersione termica sia della cella (fatta con becker in vetro da 300 ml) posto su un piano in alluminio per meglio dissipare era equivalente a quella del bagno posto in becker analogo che si trovava poco distante ma non su alluminio.
                                          La corrente era dopo 5 minuti di 5,12 A per 5 V applicati; dopo 13 minuti questa era salita a 6.68 A (presumo dovuto al fatto che non avevo decapato il catodo).
                                          Ora dopo 13 minuti il bagno in cella ha raggiunto 64°C e continua a crescere mentre quello a parte aveva raggiunto i 33°C.

                                          Dato che il catodo è un fascio di fili la superficie catodica cambia nel tempo ma l'anodo è fisso ed è una piastrina di Ni al 99.999% con immersa una superficie di 5x6 cm ed era a una distanza di 2 cm dal catodo

                                          Ora se consideri che un simile bagno che opero a pH 2 circa ha una resistenza specifica circa 0,5 ohm per cm puoi calcolare un valore di resistenza che nel mio caso dovrebbe essere 1 ohm.

                                          Dopo 5 minuti dato che posso supporre la corrente costante per detto tempo assumo 5,12 A e, dato che la potenza dissipata dal bagno se ben ricordo è P= Ri^2 avrei dissipato 26,22 W che in un arco di 5 minuti sono 26,2144 W x 300 s = 7864.32 Joule che corrispondono a 7864.32 / 4,184 = 1879,62 cal

                                          Ora considerato che ho un bagno di 250 ml avrei con questa potenza ottenuto un aumento di temperatura di 1879,62 /250 = 7.51°C

                                          Invece facendo la differenza tra la temperatura del bagno di rifierimento e quello della cella ovvero 57-42 = 15 mi ritrovo un aumento di temperatura doppio !!.

                                          Avendo il riferimento uguale al campione la cosa ha un senso ma non solo, dopo 13 minuti la temperatura è già 64°C e continua a crescere. Ma la temperatura del bagno riferimento era già 33° quindi abbiamo un guadagno di ben 31°C e consideriamo anche che la cella dissipa meglio per via dell'alluminio (un disco da 20 cm) che ho messo sotto quindi i miei calcoli sono conservativi.

                                          La cella era un semplice becker in vetro con piastrina in Ni, catodo una serie di fili metalllici (paglietta) su cui depositava Ni da un bagno di Watts satandard di processo.



                                          In effetti ho poi repilicato poi questa prova e ho ritrovato dei dati simili.
                                          Non ho strumentazione per verificare se si tratta di fenomeni radioattivi o con emissione di radiazioni. Come catodo non avevo nulla a disposizione e ho utilizzato una paglietta per pulire le pentole in acciaio... per curiosità questo ed altro.

                                          Nei calcoli non ho tenuto conto della dissipazione termica per evaporazione e per irraggiamento che comunque dovrebbero essere similari sia per la soluzione lasciata a parte sia per quella in opera (i contenitori e i volummi erano gli stessi).

                                          Per il bagno di Watts si tratta di un bagno contenente circa 70 g/l come Ni (ossia 240 g/l di solfato idrato) e 15 g/l di cloruri insieme a 20 g/l di acido borico. Forse non era il bagno migliore ma questo lo avevo già pronto; tornando al discorso del nichel spugnoso si potrebbe pure usare questo bagno diluito di alcune volte (in modo da rendere il deposito di nichel e sviluppo idrogeno di pari probabilità; nel bagno galvanico ovviamente si favorisce con le alte concentrazioni quella del metallo)

                                          Come galvanico posso dare delle dritte nel mio campo ma su misurazioni di radiazioni e similari sono un po meno preparato

                                          Certo che la paglietta fornisce la massima superficie e il nichel che si forma essendo favorito il deposito di idrogeno sul ferro (i galvanici lo sanno bene in quanto è un bel problema... abbiamo un deposito polverulento e poroso...) e questo il motivo principale perchè la ho usata.

                                          Se avete possibilità di fare qualche misurazione ben contento di sapere i risultati... a disposizione per i dubbi sulla parte elettrochimica

                                          Ovviamente questi risultati vanno presi con le pinze e riverificati mi raccomando.
                                          Ultima modifica di lukapat; 31-07-2011, 12:19.

                                          Commenta


                                          • Originariamente inviato da lukapat Visualizza il messaggio
                                            Non ho strumentazione per verificare se si tratta di fenomeni radioattivi o con emissione di radiazioni
                                            Non potrebbe invece essere la firma della formazione di idruro di Ni?

                                            Commenta


                                            • Come chimico ho valutato anche la possibile formazione dell'idruro; su tempi lunghi il fenomeno permane, mentre l'idruro una volta formato finisce l'effetto termico.

                                              Commenta


                                              • Ricetta Nickel

                                                Per il bagno di Watts si tratta di un bagno contenente circa 70 g/l come Ni (ossia 240 g/l di solfato idrato) e 15 g/l di cloruri insieme a 20 g/l di acido borico. Forse non era il bagno migliore ma questo lo avevo già pronto; tornando al discorso del nichel spugnoso si potrebbe pure usare questo bagno diluito di alcune volte (in modo da rendere il deposito di nichel e sviluppo idrogeno di pari probabilità; nel bagno galvanico ovviamente si favorisce con le alte concentrazioni quella del metallo)
                                                Caro LukaPat,

                                                vorrei chiederti quale sia la miglior ricetta per la deposizione di Nickel spugnoso per via elettrochimica.
                                                Io tentai questo approccio molti anni fa per la costruzione di un elettrodo, ma trovai molte difficoltà.
                                                La prima è che a dispetto della variazione di potenziale elettrico non riuscivo a depositare nickel, ma mi si sviluppava sempre idrogeno (al catodo). Premetto che partivo da una soluzione di Nickel Cloruro. Per lunghi tempi, invece di formarsi un deposito dendritico, mi si formava un colloide verde. Poi provai ad addizionare la soluzione con NH4NO3 per abbassare il potenziale di deposizione del Nickel. Stanco dei fallimenti, lasciai una notte la cella con un piccolo potenziale elettrico una notte intera. Il giorno successivo trovai un elettrodo spugnoso (ma non troppo).

                                                Da quanto scrivi io ho capito la seguente ricetta:

                                                240 g/l NiHSO4
                                                15 g/l NiCl2
                                                20 g/l H3BO3

                                                catodo: Placca di Nickel puro 99,999% (se è meno puro?)
                                                anodo: Qualunque (paglietta di ferro)

                                                Nota: controllare che il pH sia circa 2

                                                Appunto ti chiedo, in riferimento alla cella di Watts, quale sia la migliore ricetta (oltre a quella data) per procedere aggiungendo ulteriori particolari come la distanza degli elettrodi, la temperatura del bagno e il potenziale più appropriato nonchè se ci sono ulteriori agenti da aggiungere (livellanti, bagnanti, brillantanti...)

                                                In particolare ho le seguenti domande:

                                                1 - qual è la distanza fra gli elettrodi (è un parametro sensibile?)
                                                2 - qual è la tensione di cella da applicare (o la corrente?) più indicata per la deposizione spugnosa?

                                                Ti ringrazio anticipatamente!

                                                Commenta


                                                • Sono contento che qualcuno possa intraprendere la carriera galvanica, provo a spiegarmi al meglio
                                                  Per depositare il nichel vi sono diversi tipi di bagni ma principalmente quelli che vanno per la maggiore sono 3, bagno di Watts (a base di solfato di nichel), Bagno ai cloruri (basato sul Nichel cloruro), bagno al solfammato (basato sul solfammato) Il bagno di Watts è il più diffuso soprattutto per la protezione tramite nichelatura, quello ai cloruri da un nichel più duro e compatto, quello al solfammato è con ridotte tensioni interne e viene usato soprattutto in elettroformatura (ossia creazione di manufatti attraverso deposizione galvanica su supporti conduttivi)
                                                  Allora cominciamo; la ricetta che uso è leggermente diversa, abbiamo circa 15 g/l come cloruri ma anche la tua va bene cosi
                                                  se te ne servono di alternative qui ce ne sono un poche
                                                  Nickel electroplating - Wikipedia, the free encyclopedia

                                                  La teoria è piuttosto semplice; per ottenere deposizioni spugnose bisogna codepositare idrogeno (o scaricare idrogeno al catodo se preferisci) insieme al Nichel perchè sono in competizione per la stessa corrente. Per favorire lo scarico dell'idrogeno si può operare in TRE modi

                                                  a) Aumentare la corrente ( la diffusione di H+ è molto più rapida di quella di Ni+) ma la riduzione di idrogeno porta a un innalzamento di PH locale che fa precipitare in parte il nichel come idrossido se l'acido borico che fa da tampone è poco

                                                  b) Abbassare il pH che è la più semplice. Bisogna poi trovare la corrente che meglio si adatta per la spugnosità che desideri; la mia esperienza è sui pH intorno a 1 in questo settore

                                                  c) Codeposizione di nichel insieme ad altro elemento solubile in condizioni in cui il nichel non lo è e poi solubilizzazione del composto estraneo tipo preparazione del nichel raney per intenderci

                                                  La ricetta in dotazione può andare poi si può perfezionare con l'esperienza.
                                                  Per le altre questioni; il bagno di watts è buono già cosi non servono addittivi, temperatura consigliata almeno 45 gradi per partire

                                                  Distanza tra gli elettrodi? Mettine una di partenza tenendo presente che più sono vicini più corrente passa a pari voltaggio per via della resistenza del bagno. Puoi partire coi miei parametri e poi provare a modificare, allontanando gli elettrodi a pari voltaggio cala la corrente e depositi più nichel avvicinandoli aumenta l'idrogeno e la corrente e cala il nichel. Il parametro è comunque importante una volta trovati i paramtri distanza elettrodi/corrente/tensione/temperatura ottimali suggerisco di mantenersi in range.

                                                  Per la spugnetta ho usato quella da lavare i piatti e manufatti in acciaio; vantaggio di questa è che favorisce lo scarico dell'idrogeno e la sua struttura random permette di formare nichel poroso e pori coi vari ponti tra filo e filo, insomma con poco si può fare molto

                                                  Fammi sapere come vai che poi posso aiutarti step by step con la mia esperienza di tecnico galvanico per le parti che conosco... magari in tanti arriviamo al RISULTATO e sono convinto di si

                                                  Commenta


                                                  • Originariamente inviato da lukapat Visualizza il messaggio
                                                    l'idruro una volta formato finisce l'effetto termico.
                                                    L'eventuale idruro non potrebbe continuare a formarsi durante tutto il processo galvanico?

                                                    Commenta


                                                    • Supponiamo che l'idruro sia NiH; quando una quantitò di idrogeno atomico equivalente al nichel ha reagito non ne resta altro per reagire... magari potrebbero formarsi idruri superiori ma dopo un certo tempo ci fermiamo comunque per esaurimento di uno dei reagenti ti pare?

                                                      Commenta


                                                      • ciao lukapat.
                                                        Domanda 1) ma nelle parti più interne della spugnetta il nichel si deposita nella stessa misura che in periferia?
                                                        " " 2) la spugnetta va decapata ?

                                                        Tank
                                                        Ciao
                                                        __________________________________________________ ___________________________________________
                                                        Stirling

                                                        Commenta


                                                        • Domanda
                                                          1) ma nelle parti più interne della spugnetta il nichel si deposita nella stessa misura che in periferia? NO, nei meandri il Ni non deposita
                                                          2) la spugnetta va decapata ? SI, con acido cloridrico; A fare bene conviene prima sgrassarla con una soluzione di acqua e sapone per piatti, ad almeno 60-70°C poi conviene fare un lavaggio abbondante ma estremamente abbondante per eliminare eventuali tracce di sapone, quindi decapare per almeno 40" poi dopo il decapaggio rilavare per un minuto, eventuali tracce di cloruri non interferiscono col bagno essendovi già presenti e poi procedere immediatamente alla deposizione.

                                                          Tank[/QUOTE]

                                                          Commenta


                                                          • Ciao Lukapat,
                                                            il procedimento che hai descritto è molto interessante, e anche io avrei una domanda: con lo stesso procedimento si potrebbe depositare ferro poroso su ferro o rame poroso su ferro? (Supponiamo per semplicità di usare come soluzione dei soli cloruri o solfati, o addirittura solo HCl che atteccherebbe poi l'anodo del metallo prescelto).
                                                            Te lo chiedo perchè negli esperimenti che sto facendo (in atmosfera di idrogeno gassoso) uso come resistenza di riscaldamento proprio un sottile filo di ferro*, che a pensarci potrei direttamente rivestire con il metallo da fare reagire con l'idrogeno, invece di riscaldarne una quantità separata. In altre parole verrebbe fuori una variante degli esperimenti di Celani (quelli con i fili di Pd ricoperti di nanoparticelle e sottoposti a impulsi di corrente in atmosfera di D), ed avrei intenzione di provarci con il Ni, il Fe e il Cu.

                                                            Saluti


                                                            * Non ho usato la più tradizionale costantana perchè ha una resistenza troppo elevata per le correnti e tensioni che utilizzo...

                                                            Commenta


                                                            • con lo stesso procedimento si potrebbe depositare ferro poroso su ferro o rame poroso su ferro?
                                                              Il ferro si può depositare sul ferro dopo aver sgrassato e decapato il substrato per favorire l'adesione
                                                              Discorso diverso per il rame su ferro (sarebbe possibile invece ferro su rame) in questo caso occorre fare un trattamento a bassa concentrazione di rame (Strike) e poi si può depositare con una soluzione concentrata di rame sulla superficie ramata del ferro. Infatti il ferro per via del suo potenziale riducente viene spostato dal rame in soluzione concentrata dando pessima adesione

                                                              (Supponiamo per semplicità di usare come soluzione dei soli cloruri o solfati, o addirittura solo HCl che atteccherebbe poi l'anodo del metallo prescelto).

                                                              Nel caso del ferro si lavora a pH intorno posso eventualmente fornirti con calma una soluzione adatta (una semplice e universale è a base di NaCl e FeSO4)
                                                              Nel caso del rame per la facilità di reperire i reagenti si fa una soluzione con H2SO4 e CuSO4 ossia rame solfato e acido solforico

                                                              Te lo chiedo perchè negli esperimenti che sto facendo (in atmosfera di idrogeno gassoso) uso come resistenza di riscaldamento proprio un sottile filo di ferro*, che a pensarci potrei direttamente rivestire con il metallo da fare reagire con l'idrogeno,
                                                              Da quello che ho capito la opinione comune è che le reazioni avvengano in superficie, nel qual caso la tua idea mi sembra la migliore perchè potresti provare diverse varianti semplicemente placcando fili diversi che puoi testare in modo rapido semplicemente intercambiandoli fino a trovare ciò che si presta meglio (inoltre sono possibili anche multistrati e leghe...)

                                                              avrei intenzione di provarci con il Ni, il Fe e il Cu.


                                                              Scelta saggia il Ni e il Cu sono soluzioni comunissime nella galvanica il ferro un po meno anche se qualcuno lo usa; inoltre il ferro a differenza degli altri non è tossico



                                                              Saluti

                                                              che ricambio

                                                              Commenta

                                                              Attendi un attimo...
                                                              X