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Antropocene

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    Se la temperatura media varia di 5 gradi sarà un disastro per il siciliano, ma magari lo svedese sarà molto favorito, forse si stabilirà un altro equilibrio, in questo nuovo equilibrio le cose per la razza umana continueranno come prima

    Sono d'accordo. Però svedesi e siciliani sono mediamente abbastanza ricchi ed informati da adattarsi ai cambiamenti.
    Ma in prospettiva planetaria, quanta gente ha informazioni e mezzi sufficienti per allontanarsi dalla spiaggia quando arriva l'onda?
    E' un po' il discorso che si faceva sull'obiezione che anche 10.000 anni fa c'erano i cambiamenti climatici. La mia risposta è: va bene, però non c'erano sei miliardi di uomini stipati in posti pericolosi.
    Allora la preoccupazione dei cambiamenti climatici deve essere relativizzata in rapporto alla fotografia attuale del pianeta: se abbiamo la possibilità di influenzare il clima, e il clima a sua volta può influenzare la vita di miliardi di persone, non dovremmo cercare a) di studiare la cosa; b) di tentare di attuare quei comportamenti che non danneggiano quelle persone?

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    • CITAZIONE (francescomat @ 18/11/2006, 10:23)
      CITAZIONE
      Se la temperatura media varia di 5 gradi sarà un disastro per il siciliano, ma magari lo svedese sarà molto favorito, forse si stabilirà un altro equilibrio, in questo nuovo equilibrio le cose per la razza umana continueranno come prima

      Sono d'accordo. Però svedesi e siciliani sono mediamente abbastanza ricchi ed informati da adattarsi ai cambiamenti.
      Ma in prospettiva planetaria, quanta gente ha informazioni e mezzi sufficienti per allontanarsi dalla spiaggia quando arriva l'onda?
      E' un po' il discorso che si faceva sull'obiezione che anche 10.000 anni fa c'erano i cambiamenti climatici. La mia risposta è: va bene, però non c'erano sei miliardi di uomini stipati in posti pericolosi.
      Allora la preoccupazione dei cambiamenti climatici deve essere relativizzata in rapporto alla fotografia attuale del pianeta: se abbiamo la possibilità di influenzare il clima, e il clima a sua volta può influenzare la vita di miliardi di persone, non dovremmo cercare a) di studiare la cosa; b) di tentare di attuare quei comportamenti che non danneggiano quelle persone?

      Sembrerebbe saggio, ma implica il modificare uno status quo che per molti è intoccabile. Io credo che nel prossimo futuro le cose diventereanno molto più provvisorie e anche le nostre certezze subiranno dei duri colpi.
      Se la sicilia diventa invivibile i siciliani hanno due possibilità:
      1) aspettano la morte silenziosamente.
      2) si spostano a nord.
      Nella seconda ipotesi nasceranno conflitti e, dato che uno degli istinti dell'uomo è l'autoconservazione individuale, (non della specie) saremo costretti a partecipare alla difficile lotta per la soppravvivenza che oggi prevede soluzioni molto drastiche. (I giapponesi vogliono l'atomica per difendersi).
      Io sarei per operare preventivamente in modo da ridurre il più possibile gli effetti che attualmente sono evidenti, ma ancora sopportabili, prima che portino al disastro. 5 gradi di aumento della temperatura non permetteranno più di ragionare in termini di Siciliani o Svedesi.

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      • QUOTE (tersite1 @ 18/11/2006, 09:44)
        Mi indispone il fariseismo di coloro che fingono di preoccuparsi delle sorti del pianeta mentre la cosa che ci preme di più è la nostra sopravvivenza.
        Non solo come razza umana, ma proprio la nostra sopravvivenza individuale.

        Ecco, questa è un'ottima sintesi di ciò che indispone pure me in certi discorsi buoni solo a "montare" le massaie. La paura delle centrali nucleari ne è un esempio chiarissimo. A me non piacciono esattamente come non mi piace qualsiasi centrale produttiva che accentra potere e ricchezza nelle mani di pochi procurando gravi rischi ambientali, ma non sono coì cieco da non vedere che delle centrali non possiamo farne a meno con un "no grazie!".
        Accettata questa basilare precondizione non esiste alcun motivo per preferire le centrali a carbone alle centrali nucleari, se si ragiona davvero come si sostiene nell'ottica del "salvare il mondo".
        E' del tutto innegabile che se l'uomo producesse il 60% dell'energia che consuma da nucleare avrebbe in un sol colpo raggiunto e superato ogni obiettivo di Kyoto, indipendentemente da quanto reali siano le minacce climatiche.
        E' del tutto innegabile che il peggior incidente nuke non ha prodotto nemmeno un millesimo dei danni ambientali che produce quotidianamente la semplice esistenza di una singola megalopoli del sud del mondo.
        E' del tutto innegabile che la radioattività, ben lungi da essere un veleno ambientale, agisce da spinta alle mutazioni e molte forme animali non ne sono nemmeno granchè interessate. Quelle vegetali ancora meno.
        L'unica, vera e potentissima spinta al rifiuto al nuclere proviene semplicemente dalla preoccupazione individuale. Per noi e per chi ci è caro. Già se il deposito di scorie è a Canicattì difficilmente quelli di Scanzano si muoverebbero.. o penso male io? <_<
        Not In My BackYard - NIMBY è il pungente acronimo che gli americani hanno inventato per descrivere la sindrome di cui è affetta una parte importante della popolazione industrializzata. E se ci saranno dei costi in più... facciamoli pagare agli altri, astuta appendice tutta italiana.

        Per ora ce la caviamo e quindi va bene anche così. Se domani "qualcosa" cambia secondo me cambierà e di molto anche la tolleranza a livello politico. Quindi vedo molto sterile il dibattito nukesi-nukeno ora, molto meglio darsi da fare per trovare vere alternative prima che il "qualcosa" ci si pari di fronte. Sempre se esistono. <img src=">

        QUOTE (snapdozier @ 18/11/2006, 11:25)
        Io sarei per operare preventivamente in modo da ridurre il più possibile gli effetti che attualmente sono evidenti, ma ancora sopportabili, prima che portino al disastro.

        L'analisi delle cause e degli efffetti del problema l'abbiamo sviscerata e siamo tutti d'accordo.

        E' sulle modalità dell'"operare preventivamente" che resta qualche dubbio. Se davvero il problema è così serio (e ripeto, per me è serio, ma ce ne sono di anche più seri e vicini) serve solo decidere cosa si può fare!
        Non è una responsabilità da poco, proporre una idiozia e applicarla a livello mondiale potrebbe peggiorare gravemente la situazione. Il nucleare potrebbe essere una soluzione, ma lo scartiamo. Ok, sono (per ora) d'accordo.

        Cosa resta?
        “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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        • Caro francesco
          QUOTE
          a) di studiare la cosa; b) di tentare di attuare quei comportamenti che non danneggiano quelle persone?

          Non posso che essere d'accordo sulle soluzioni al problema.
          Il guaio è che il problema non è affatto semplice e le soluzioni efficaci non sono così evidenti (come vorrebbe qualche ottimista)
          Esempio:
          Una ventina di anni fa si lancia l'allarme buco nell'ozono. Magari c'è sempre stata una variazione stocastica dello strato di ozono in antartide, ma se ne accorgevano solo i pinguini. Comunque viene identificato un probabile agente il CFC. Il protocollo di Montreal limita fortemente l'uso di questi composti. In cambio si adottano gli HCFC, il frigorifero non durerà più trent'anni come prima, in media una diecina, ma bisogna fare qualcosa per i pinguini.
          Dopo un certo periodo di parziale applicazione del suddetto protocollo il buco si richiude contraddicendo le apocalittiche previsioni.
          Sorge un primo dubbio: il buco era creato solo dai CFC o c'è qualcos'altro di importante non preso in considerazione?
          Nel frattempo il protocollo di Kyoto focalizzato sull'effetto serra da CO2 si accorge che gli HCFC rilasciati nell'ambiente non bucano l'ozono, ma hanno un effetto serra 10.000 volte superiore alla CO2.
          In pratica abbiamo tappato un buco prendendo il tappo da una vecchia falla.
          Si potrebbe ritornare alla vecchia ammoniaca che sembra abbastanza innocua per il buco e per l'effetto serra, però il frigorifero ad ammoniaca ha un rendimento minore per cui occorre produrre una energia maggiore per ottenere le stesse prestazioni. Se l'energia in più l'otteniamo con il bruciamento di fossili abbiamo spostato, ancora una volta il solito tappo.

          Sono stupidi o in malafede?
          Probabilmente nè uno nè l'altro. E' il problema che è estremamente complicato e le soluzioni prese sull'onda delle emozioni possono essere parziali o dannose.

          QUOTE
          E' un po' il discorso che si faceva sull'obiezione che anche 10.000 anni fa c'erano i cambiamenti climatici. La mia risposta è: va bene, però non c'erano sei miliardi di uomini stipati in posti pericolosi.

          Qui introduci un mio vecchio pallino (che non è solo mio)
          Permettimi un'ennesima metafora:
          In formula uno le macchine sono pontenzialmente pericolosissime, ma al volante ci sono dei professionisti, il percorso non è affollato e ci sono ampie vie di fuga.
          Mi pare, invece, che il genere umano stia viaggiando a tavoletta, incolonnato su un'autostrada, occupando anche le corsie d'emergenza, i guidatori, poi, sono nella migliore delle ipotesi autisti della domenica.
          Qualunque cosa succeda sarà un dramma.
          Poichè non è possibile allargare l'autostrada (pianeta) potrebbe essere opportuno limitare il numero degli ingressi.

          Ciao
          Tersite

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          • CITAZIONE (tersite1 @ 18/11/2006, 12:02)
            Una ventina di anni fa si lancia l'allarme buco nell'ozono. Magari c'è sempre stata una variazione stocastica dello strato di ozono in antartide, ma se ne accorgevano solo i pinguini. Comunque viene identificato un probabile agente il CFC. Il protocollo di Montreal limita fortemente l'uso di questi composti. In cambio si adottano gli HCFC, il frigorifero non durerà più trent'anni come prima, in media una diecina, ma bisogna fare qualcosa per i pinguini.
            Dopo un certo periodo di parziale applicazione del suddetto protocollo il buco si richiude contraddicendo le apocalittiche previsioni.

            Il buco dell'ozono non si è mica richiuso,anzi la situazione ultimamente sta peggiorando,guarda qui per esempio.

            ciao

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            • CITAZIONE
              Sorge un primo dubbio: il buco era creato solo dai CFC o c'è qualcos'altro di importante non preso in considerazione?

              D'accordissimo: post hoc non est propter hoc
              CITAZIONE
              potrebbe essere opportuno limitare il numero degli ingressi.

              D'accordo anche su questo: purtroppo mi dicono che secondo le equazioni di Volterra la popolazione umana si stabilizzerà sui nove miliardi di individui. Sono un po' preoccupato, non tanto per me o per i miei due figli (si lo so che sono troppi, ma dillo tu a mia moglie) ma per otto di quei nove miliardi di persone.
              Ti ricordi le immagini di New Orleans, con quel padre che portava sua figlia tra le braccia? Ed erano negli States, non nel Darfur.
              Bene, mi domando quanti padri potrebbero trovarsi nelle stesse situazioni se le cose dovessero peggiorare. Io mi posso sempre ritirare in una casetta sulle dolomiti dove non credo arriverà il mare tanto presto, ma gli altri?

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              • Caro Francesco
                QUOTE
                post hoc non est propter hoc

                A naso il senso della sentenza latina è chiaro, ho coinvolto i latinisti di casa per dare una versione altrettanto sintetica.
                Il consulto ha tradotto: dopo ciò non significa perciò.
                Accidenti sti vecchi!
                Io vivo a 476 m sul livello del mare, anche nella peggiore delle ipotesi non avrò la spiaggia nel cortile di casa, mi preoccupano quelli che verranno a campeggiare nel suddetto cortile.
                Nessuno può dirsi al sicuro, nè negli States e tantomeno nel Darfur.
                Qualcuno ce la farà comunque, ma onestamente, ciascuno di noi spera di essere quel qualcuno.
                Diciamolo senza ipocrisie!

                Per fabiomas
                Mai detto che il buco si sia richiuso completamente, stava riducendo la sua estensione.
                Se si è nuovamente esteso (dedotti gli effetti stagionali e di attività solare) significa semplicemente che il protocollo di Montreal non ha centrato il problema, se non molto marginalmente.
                C'è dell'altro in ballo e magari non ci possimo fare nulla, ma è opportuno saperlo altrimenti si prosegue con costosi i pannicelli caldi.
                Breve barzelletta:
                Una signora affacciata alla finestra vede passare il medico condotto:
                -Dottore, mio marito ha dei brividi di freddo!
                -Signora devo andare all'ambulatorio. Lo copra
                Il mattino dopo la signora intercetta il medico:
                -Dottore! Mio marito suda moltissimo!
                -Mi spiace signora, devo andare per un consulto. Lo scopra.
                Al ritorno dal consulto il dottore vede ancora la signora alla finestra.
                -Come va suo marito?
                -Mio marito è morto!
                -Mi spiace signora, ma la scienza ha fatto tutto il possibile!
                Non so a te, ma a me il dottore ricorda qualcuno.

                Ciao
                Tersite

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                • CITAZIONE (tersite1 @ 18/11/2006, 14:42)
                  Caro Francesco
                  CITAZIONE
                  post hoc non est propter hoc

                  A naso il senso della sentenza latina è chiaro, ho coinvolto i latinisti di casa per dare una versione altrettanto sintetica.
                  Il consulto ha tradotto: dopo ciò non significa perciò.
                  Accidenti sti vecchi!
                  Io vivo a 476 m sul livello del mare, anche nella peggiore delle ipotesi non avrò la spiaggia nel cortile di casa, mi preoccupano quelli che verranno a campeggiare nel suddetto cortile.
                  Nessuno può dirsi al sicuro, nè negli States e tantomeno nel Darfur.
                  Qualcuno ce la farà comunque, ma onestamente, ciascuno di noi spera di essere quel qualcuno.
                  Diciamolo senza ipocrisie!

                  Per fabiomas
                  Mai detto che il buco si sia richiuso completamente, stava riducendo la sua estensione.
                  Se si è nuovamente esteso (dedotti gli effetti stagionali e di attività solare) significa semplicemente che il protocollo di Montreal non ha centrato il problema, se non molto marginalmente.
                  C'è dell'altro in ballo e magari non ci possimo fare nulla, ma è opportuno saperlo altrimenti si prosegue con costosi i pannicelli caldi.
                  Breve barzelletta:
                  Una signora affacciata alla finestra vede passare il medico condotto:
                  -Dottore, mio marito ha dei brividi di freddo!
                  -Signora devo andare all'ambulatorio. Lo copra
                  Il mattino dopo la signora intercetta il medico:
                  -Dottore! Mio marito suda moltissimo!
                  -Mi spiace signora, devo andare per un consulto. Lo scopra.
                  Al ritorno dal consulto il dottore vede ancora la signora alla finestra.
                  -Come va suo marito?
                  -Mio marito è morto!
                  -Mi spiace signora, ma la scienza ha fatto tutto il possibile!
                  Non so a te, ma a me il dottore ricorda qualcuno.

                  Ciao
                  Tersite

                  Caro Tersite, il fatto che il buco non si sia chiuso e anzi continui ad allargarsi era ampiamente previsto. Prima che gli effetti della riduzione dei CFC si facciano sentire ci vorranno alcuni decenni. Non sono pannicelli caldi sono un inizio di intervento. Non sono però risolutivi e saranno necessari ulteriori interventi.
                  Sul fatto di ridurre le auto in autostrada e la specie umana sul pianeta sono chiaramente d'accordo, il problema è riuscire a farlo in tempi ragionevoli con in vari nazionalisti, religiosi ecc. che istigano all'incremento delle nascite.
                  Sul fatto che abitando in montagna non si corrano rischi avrei dei grossi dubbi. Se Roma, Venezia, Genova, Napoli, Cagliari ecc. vanno sott'acqua credo che all'inizio lieviteranno i prezzi degli chalet e subito dopo la proprietà privata potrebbe non essere più una certezza.

                  Commenta


                  • Caro fabiomas
                    Ho guardato il sito suggerito da te.
                    Tu guarda questo:http://www.lescienze.it/specialarchivio.php3?id=12552
                    Entrambi citano la NASA, ma traggono conclusioni diverse.
                    Non è che, trattandosi di fenomeno stagionale ,un sito usa i dati estivi e l'altro i dati invernali per dimostrare quanto fa loro comodo?

                    La cosa non è così evidente come credi

                    Ciao
                    Tersite

                    Commenta


                    • CITAZIONE
                      Il consulto ha tradotto: dopo ciò non significa perciò

                      In soldoni: il fatto che una cosa avvenga dopo un'altra, non significa che l'una abbia prodotto l'altra (rectius: che l'altra abbia prodotto l'una).
                      Come il tizio che batteva le mani per tenere lontani gli elefanti, e alla domanda "ma scusi, qui gli elefanti non ci sono", rispondeva: appunto. Visto che funziona?

                      Io penso che dovremmo investire molto per studiare se il battito delle mani allontana o no gli elefanti, perché quando poi arrivano veramente, sono cavoli amari.

                      Stiamo diventando sempre più metaforici...

                      Commenta


                      • CITAZIONE (tersite1 @ 19/11/2006, 11:22)
                        Caro fabiomas
                        Ho guardato il sito suggerito da te.
                        Tu guarda questo:http://www.lescienze.it/specialarchivio.php3?id=12552
                        Entrambi citano la NASA, ma traggono conclusioni diverse.
                        Non è che, trattandosi di fenomeno stagionale ,un sito usa i dati estivi e l'altro i dati invernali per dimostrare quanto fa loro comodo?

                        La cosa non è così evidente come credi

                        Ciao Tersite,se ti interessa qui ci sono un pò di dati.

                        ciao

                        Commenta


                        • CITAZIONE (fabiomas @ 18/11/2006, 12:56)
                          CITAZIONE (tersite1 @ 18/11/2006, 12:02)
                          Una ventina di anni fa si lancia l'allarme buco nell'ozono. Magari c'è sempre stata una variazione stocastica dello strato di ozono in antartide, ma se ne accorgevano solo i pinguini. Comunque viene identificato un probabile agente il CFC. Il protocollo di Montreal limita fortemente l'uso di questi composti. In cambio si adottano gli HCFC, il frigorifero non durerà più trent'anni come prima, in media una diecina, ma bisogna fare qualcosa per i pinguini.
                          Dopo un certo periodo di parziale applicazione del suddetto protocollo il buco si richiude contraddicendo le apocalittiche previsioni.

                          Il buco dell'ozono non si è mica richiuso,anzi la situazione ultimamente sta peggiorando,guarda qui per esempio.

                          ciao

                          Il buco nell'ozono stà al polo sud, l'inquinamento e gli inquinatori, stanno nell'emisfero nord, che vor' dì ???

                          Che come per magilla l'inquinamento mette le alucce e migra da un emisfero all'altro ?
                          http://www.meteo.it/mediateca/meteopillole/1405_awEpson.htm

                          Odisseo

                          Commenta


                          • Caro fabiomas
                            Molto buono il sito che hai segnalato, almeno ci sono dei dati affidabili ed il commento in inglese non invita particolarmente alla lettura.
                            E' innegabile che il fenomeno negli ultimi anni non ha subito significative variazioni.
                            Tranne che l'anno 2002.
                            In quell'anno si è verificata una sostanziale riduzione del fenomeno, senza che tale miglioramento si possa associare al protocollo di Montreal.
                            Non dimentichiamo che si è smesso di produrre CFC solo in certe aree e che le giacenze presenti nei vecchi elettrodomestici continuano ad essere rilasciate in atmosfera.
                            Possiamo dire che l'abbandono del CFC è servito a qualcosa, ma rimangono altri fattori molto importanti da considerare.
                            Come giustamente dice Odisseo l'emisfero nord è il maggior inquinatore, quello sud quello che ne soffre maggiormente, qualcosa non quadra.
                            Uno scettico potrebbe dire che il bando del CFC è come un rimedio omeopatico, male non fa, a qualcosa serve, almeno come placebo, ma se il problema è serio occorre altro.
                            Se il boccettino di acqua energizzata costa molto caro forse è meglio battere altre vie.
                            Invece siamo tutti soddisfatti che si stia facendo qualcosa, indipendentemente dal fatto che quel qualcosa sia effettivamente risolutivo.
                            Tutto ciò mi ricorda il medico della barzelletta.

                            Ciao
                            Tersite

                            Commenta


                            • CITAZIONE
                              Il buco nell'ozono stà al polo sud, l'inquinamento e gli inquinatori, stanno nell'emisfero nord, che vor' dì ??? Che come per magilla l'inquinamento mette le alucce e migra da un emisfero all'altro ?

                              CITAZIONE
                              Come giustamente dice Odisseo l'emisfero nord è il maggior inquinatore, quello sud quello che ne soffre maggiormente, qualcosa non quadra.

                              Premetto che di queste cose specifiche non so niente, invito però a considerare che il clima è un sistema complesso. Se non sbaglio per studiarlo si usa la teoria del caos, con tutte le implicazioni, tipo il famoso effetto farfalla (per cui se io starnutisco a Genova, voi tossite a Milano).
                              Quindi starei attento a dire: visto che si inquina a Nord, il buco dell'ozono dovrebbe verificarsi a Nord. Si rischia di cadere nella trappola delle euristiche (chi fosse interessato ad approfondire l'argomento può leggere "L'illusione di sapere" di Massimo Piattelli Palmarini).

                              Non so se il paragone sia calzante, però pongo una domanda agli esperti di fisica del Forum: è una giornata molto fredda. Ho bisogno di ghiaccio, ma il congelatore è rotto. Allora prendo un secchio, lo riempio d'acqua e mi accingo a metterlo sul balcone per farlo ghiacciare. Però ho molta fretta, allora mi viene in mente che per accelerare il processo di congelamento, potrei fare una cosa: mettere prima l'acqua sul fuoco e farla bollire e poi mettere l'acqua bollente sul balcone. Così otterrei il ghiaccio più rapidamente.
                              Giusto?

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                              • Ciao Francesco


                                1° caso:

                                prendo una pentola d'acqua a 20°C e la metto all'esterno ad una temperatura ambiente di -5°C, mi ci vorrà un tempo x per farla ghiacciare.

                                2° caso:
                                prendo una pentola d'acqua a 20°C, riscaldo il tutto fino a 100°C e mi ci vorrà un tempo Y, poi la metto all'esterno ad una temperatura ambiente di -5°C, per arrivare a 20°C mi ci vorrà un tempo W,

                                quindi, nel primo caso mi serve un tempo x, nel secondo caso mi serve un tempo Y+W+X.....

                                forse intendevi dire che stò tanto prima ad abbattere uno stesso numero di gradi centigradi quanto maggiore è il delta di temperatura tra un corpo caldo e la temperatura ambiente, ma questa è un'altra cosa, adesso non ho tempo ma magari ritorniamo sull'argomento...

                                a presto
                                francesco

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                                • CITAZIONE
                                  quindi, nel primo caso mi serve un tempo x, nel secondo caso mi serve un tempo Y+W+X.....

                                  Scusa, non mi sono spiegato bene: non consideriamo il tempo che ci vuole per farla bollire, ma solo quello per farla ghiacciare: la domanda (trabocchetto) è: ci mette meno a ghiacciare l'acqua bollente o l'acqua a temperatura ambiente?

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                                  • Caro francescomat,

                                    CITAZIONE
                                    Così otterrei il ghiaccio più rapidamente.
                                    Giusto?

                                    No assolutamente!
                                    La quantita' di calore (le calorie o i joule) da estrarre sarebbe maggiore, quindi serve piu' tempo.
                                    Se vuoi accelerare il raffreddamento puoi mettere l'acqua in una pentola nera - ad alta emissivita' di infrarossi - in modo che l'impedenza termica fra pentola e ambiente sia la minore possibile.
                                    Puoi anche metterla a contatto con una superficie fredda, in modo da accelerare l'asportazione di calore per conduzione dal metallo.
                                    Se poi riesci a posizionarla dove c'e' tramontana, ancora meglio, usi anche il raffreddamento per convezione.
                                    Scegli una pentola bassa e larga, ghiaccera' prima!

                                    Ciao
                                    Mario

                                    Molto urgente: cerco socio: Collaborazione a Milano
                                    -------------------------------------------------------------------
                                    Mala tempora currunt, non contattatemi piu' per questioni riguardanti il forum, grazie, il mio tempo e' finito.
                                    -------------------------------------------------------------------
                                    L'energia non si crea ne' si distrugge, ma ne sprechiamo troppa in modo irresponsabile. Sito personale: http://evlist.it
                                    Se fate domande tecniche e volete risposte dal forum precise e veloci, "date i dati" specificando anche l'ambiente operativo e fornendo il maggior numero possibile di informazioni.
                                    ------------------------------------------------

                                    Commenta


                                    • CITAZIONE
                                      No assolutamente!

                                      Questa è la risposta che, a naso, avrei dato anche io.
                                      Ma è anche un esempio di come le euristiche ti facciano sbagliare.
                                      Infatti, non consideri che se fai bollire l'acqua e la metti fuori ancora bollente, la quantità d'acqua complessiva diminuisce per evaporazione e continua a farlo per un bel po'. Tanto che quella rimanente ci mette di meno a ghiacciare rispetto alla stessa quantità iniziale di acqua a temperatura ambiente.
                                      Almeno così sostiene "Il Luna Park della Fisica", libro scritto da uno scienziato (che spero abbia controllato prima di fare questa affermazione).
                                      Naturalmente quello che mi interessava sottolineare non è l'esperimento specifico in sé, ma il fatto che quando si ha in testa un'idea è facile dimenticarsi di altri fattori.
                                      Se questo avviene con le pentole d'acqua, figuriamoci con il clima, che è caratterizzato da milioni di variabili.

                                      Quindi, chi lo sa se il buco nell'ozono si crea sopra la testa di chi inquina, o invece va dove non sanno neanche cosa sia un frigorifero.

                                      CITAZIONE
                                      cosa ti fa credere che l'acqua bollente ghiacci prima dell'acqua a 20 gradi?

                                      Ci siamo sovrapposti: cosa ne dici della risposta? Ti convince?

                                      Edited by francescomat - 20/11/2006, 17:37

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                                      • CITAZIONE (francescomat @ 20/11/2006, 17:09)
                                        CITAZIONE
                                        1° caso:

                                        prendo una pentola d'acqua a 20°C e la metto all'esterno ad una temperatura ambiente di -5°C, mi ci vorrà un tempo x per farla ghiacciare.

                                        2° caso:
                                        prendo una pentola d'acqua a 20°C, riscaldo il tutto fino a 100°C e mi ci vorrà un tempo Y, poi la metto all'esterno ad una temperatura ambiente di -5°C, per arrivare a 20°C mi ci vorrà un tempo W,

                                        quindi, nel primo caso mi serve un tempo x, nel secondo caso mi serve un tempo Y+W+X.....

                                        Scusa, non mi sono spiegato bene: non consideriamo il tempo che ci vuole per farla bollire, ma solo quello per farla ghiacciare: la domanda (trabocchetto) è: ci mette meno a ghiacciare l'acqua bollente o l'acqua a temperatura ambiente?

                                        non ci sono trabocchetti, se guardi meglio c'è la risposta alla tua domanda: ti serve sempre il tempo W per portare la temperatura da 100 a 20°C, che era la condizione iniziale,

                                        la mia domanda è: cosa ti fa credere che l'acqua bollente ghiacci prima dell'acqua a 20 gradi?



                                        CITAZIONE (francescomat @ 20/11/2006, 17:26)
                                        Naturalmente quello che mi interessava sottolineare non è l'esperimento specifico in sé, ma il fatto che quando si ha in testa un'idea è facile dimenticarsi di altri fattori.

                                        naturalmente ci si riferisce ad una uguale quantità di ghiaccio, se le variabili cambiano logicamente cambia il risultato

                                        Edited by en.ergo - 20/11/2006, 17:53

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                                        • CITAZIONE (francescomat @ 20/11/2006, 15:06)
                                          CITAZIONE
                                          Il buco nell'ozono stà al polo sud, l'inquinamento e gli inquinatori, stanno nell'emisfero nord, che vor' dì ??? Che come per magilla l'inquinamento mette le alucce e migra da un emisfero all'altro ?

                                          CITAZIONE
                                          Come giustamente dice Odisseo l'emisfero nord è il maggior inquinatore, quello sud quello che ne soffre maggiormente, qualcosa non quadra.

                                          Premetto che di queste cose specifiche non so niente, invito però a considerare che il clima è un sistema complesso. Se non sbaglio per studiarlo si usa la teoria del caos, con tutte le implicazioni, tipo il famoso effetto farfalla (per cui se io starnutisco a Genova, voi tossite a Milano).
                                          Quindi starei attento a dire: visto che si inquina a Nord, il buco dell'ozono dovrebbe verificarsi a Nord. Si rischia di cadere nella trappola delle euristiche (chi fosse interessato ad approfondire l'argomento può leggere "L'illusione di sapere" di Massimo Piattelli Palmarini).

                                          Fino ad un certo punto
                                          Però, macroscopicamente:
                                          http://www.meteo.it/mediateca/meteopillole/1405_awEpson.htm

                                          Odisseo

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                                          • CITAZIONE (francescomat @ 20/11/2006, 17:26)
                                            CITAZIONE
                                            No assolutamente!

                                            Questa è la risposta che, a naso, avrei dato anche io.
                                            Ma è anche un esempio di come le euristiche ti facciano sbagliare.
                                            Infatti, non consideri che se fai bollire l'acqua e la metti fuori ancora bollente, la quantità d'acqua complessiva diminuisce per evaporazione e continua a farlo per un bel po'. Tanto che quella rimanente ci mette di meno a ghiacciare rispetto alla stessa quantità iniziale di acqua a temperatura ambiente.
                                            Almeno così sostiene "Il Luna Park della Fisica", libro scritto da uno scienziato (che spero abbia controllato prima di fare questa affermazione).
                                            Naturalmente quello che mi interessava sottolineare non è l'esperimento specifico in sé, ma il fatto che quando si ha in testa un'idea è facile dimenticarsi di altri fattori.
                                            Se questo avviene con le pentole d'acqua, figuriamoci con il clima, che è caratterizzato da milioni di variabili.

                                            Quindi, chi lo sa se il buco nell'ozono si crea sopra la testa di chi inquina, o invece va dove non sanno neanche cosa sia un frigorifero.

                                            CITAZIONE
                                            cosa ti fa credere che l'acqua bollente ghiacci prima dell'acqua a 20 gradi?

                                            Ci siamo sovrapposti: cosa ne dici della risposta? Ti convince?

                                            se mi basta una minore quantità di ghiaccio si, ma allora bastava mettere una minore quantità d'acqua a ghiacciare, senza doverla ridurre per evaporazione :-) se l'obiettivo è avere in tutti e due i casi la stessa quantità di ghiaccio l'acqua bollente non risolve il problema.


                                            a presto
                                            francesco

                                            Edited by en.ergo - 20/11/2006, 18:06

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                                            • CITAZIONE
                                              se mi basta una minore quantità di ghiaccio si, ma allora bastava mettere una minore quantità d'acqua a ghiacciare, senza doverla ridurre per evaporazione :-) se l'obiettivo è avere in tutti e due i casi la stessa quantità di ghiaccio l'acqua bollente non risolve il problema.

                                              Ma certo. Il "trabocchetto" consisteva proprio nel fatto che quando pensi all'acqua che bolle ti immagini facilmente il calore che si contrappone all'idea del ghiaccio, e non rifletti sull'ulteriore effetto che il calore comporta, ovvero la riduzione della quantità d'acqua complessiva.
                                              Secondo me questo è (solo) uno spunto interessante per riflettere sulle conseguenze inaspettate che possono venir fuori nell'analisi di una determinata situazione.
                                              In soldoni: è tutto un gran casino, e bisogna studiare con molta attenzione prima di fare previsioni.

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                                              • Una considerazione sull'esempio del ghiaccio da acqua bollente.
                                                La stessa cosa la disse il mio professore di fisica tecnica all'università,la spiegazione era però che nel secchio con l'acqua fredda si formava uno strato di ghiaccio esterno che isolava l'acqua dall'ambiente,mentre nel caso dell'acqua bollente il ghiaccio non si formava sulla superficie perchè l'agitazione termica fa in modo che lì resti l'acqua più calda,così il ghiaccio parte dal basso senza formare "tappi" isolanti.

                                                Spero di essermi spiegato bene

                                                ciao

                                                Edited by fabiomas - 21/11/2006, 12:29

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                                                  Si. Molto interessante: un'altro fattore non intuitivo che cambia le carte in tavola.

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                                                    Citazione: francescomat 20/11/2006, 17:26
                                                    ...Questa è la risposta che, a naso, avrei dato anche io.
                                                    Ma è anche un esempio di come le euristiche ti facciano sbagliare.
                                                    ...Se questo avviene con le pentole d'acqua, figuriamoci con il clima, che è caratterizzato da milioni di variabili.
                                                    ...Quindi, chi lo sa se il buco nell'ozono si crea sopra la testa di chi inquina, o invece va dove non sanno neanche cosa sia un frigorifero.
                                                    ****
                                                    Risposta 22/11/2006 da Gianluigi Lanzoni

                                                    Per intenderci ... mi permetto di introdurmi nella discussione non per una stravagante pretesa di avere qualcosa da insegnare a qualcuno, ma per imparare qualcosa di nuovo dagli altri ed aggiungerla al mio modesto "bagaglio" ... e l'argomento in discussione mi interessa.

                                                    Quando mi pongo un quesito di fisica non ritengo rilevante che si tratti di fenomeni macroscopici piuttosto che quantistici ... cambiano soltanto gli strumenti di osservazione ..., ma l'impostazione del problema comporta sempre che al "quesito" corrisponda una risposta; nel senso che una domanda sbagliata non ammette mai una risposta giusta (irrilevante se l'osservatore voglia ritenersi comunque soddisfatto).
                                                    A questo proposito mi sono attrezzato di una "performance", non esaustiva ma di premessa e, a questa mi richiamo ogniqualvolta mi pongo un "quesito".

                                                    Tale "performance" è necessariamente perfettibile e via-via cerco di introdurre concetti che ne migliorino l'uso senza limitarne il campo di applicazione.
                                                    La "performace" attualmente si presenta così:
                                                    ****
                                                    PREMESSA GENERALE SULLA RICERCA
                                                    - SI RICHIAMA QUI UN ASSUNTO CHE CI SERVA PER NON CADERE INESORABILMENTE IN CONTRADDIZIONE.
                                                    ****
                                                    - NELLA REALTÀ DELLE COSE OSSERVABILI, CIÒ CHE VIENE OSSERVATO
                                                    CORRETTAMENTE CON STRUMENTI SEMPLICI NON PUÒ ESSERE SMENTITO DA
                                                    OSSERVAZIONI CONDOTTE CON L’AUSILIO DI STRUMENTI PIÙ AFFINATI: SEMMAI, PUÒ ESSERE CONFERMATO IN MODO PIÙ CORRELATO.
                                                    - LE OSSERVAZIONI VERIFICATE CON L’ESPERIMENTO POSSONO FAVORIRE LA
                                                    FORMULAZIONE DI TEORIE.
                                                    - LE OSSERVAZIONI FALSIFICATE DALL’ESPERIMENTO EURISTICO POSSONO RICHIEDERE UN MIGLIORAMENTO DELLO STRUMENTO DI OSSERVAZIONE.
                                                    - LA MATEMATICA È, PUR ESSA, UNO STRUMENTO UTILE PER OSSERVARE, MISURANDO, LE COSE DELLA REALTÀ OSSERVABILE.
                                                    - UN BUON STRUMENTO, USATO CORRETTAMENTE, PUÒ DARE UNA IMMAGINE DELLA REALTÀ OSSERVATA CON L’ESPERIMENTO:
                                                    - L’IMMAGINE OSSERVATA NON È MAI LA REALTÀ OSSERVATA, MA, PER L’APPUNTO, SOLO UNA POSSIBILE “IMMAGINE” DELLA REALTÀ OSSERVATA.(NON DEVE CONFONDERSI UNA “IMMAGINE DELLA REALTÀ” CON LA “REALTÀ”)
                                                    - UNA TEORIA CHE NON REGGA ALLA FALSIFICAZIONE DELL’ESPERIMENTO NON È ADATTA A RENDERE UNA IMMAGINE DELLA REALTÀ OSSERVATA.
                                                    - UN MODELLO, CONGEGNATO SU UNA TEORIA, PUÒ ESSERE UTILE PER RAGIONARE SU QUELLA SPECIFICA TEORIA:
                                                    - SE UNA TEORIA FORMULATA VIENE FALSIFICATA DALL’ESPERIMENTO, IL MODELLO CONGEGNATO SU QUELLA TEORIA È DA RIGETTARE.
                                                    - BISOGNA COMUNQUE SEMPRE RAMMENTARE, CHE LA VERIFICA E LA FALSIFICAZIONE DI UN ESPERIMENTO DEVONO PASSARE IL VAGLIO DELLA PROVA E DELLA RIPROVA; DIVERSAMENTE, L’ESPERIMENTO PUÒ, AL MASSIMO, FAVORIRE UN “PROCESSO DI INTUIZIONE” NELL’INTORNO DI UNA REALTÀ OSSERVATA; MA CIÒ NON È COMUNQUE UNA COSA TRASCURABILE:
                                                    - IN TAL SENSO, UN ESPERIMENTO FALSIFICATO DEVE ESSERE SCARTATO, MA NON CONVIENE RIGETTARNE I RISULTATI, PERCHÉ IL “PROCESSO DI INTUIZIONE” SUL COMPORTAMENTO DI UN FENOMENO OSSERVATO SI SVILUPPA PER SUCCESSIVI PASSAGGI E, COME IN UN PERCORSO RAMIFICATO, NON HA SENSO TAGLIARSI LA STRADA ALLE SPALLE, ANZI, OGNI PUNTO DI DIRAMAZIONE PUÒ SEGNARE UN CONVENIENTE PERCORSO A RITROSO SE LA DIRAMAZIONE IMBOCCATA DOVESSE RISULTARE IMPERCORRIBILE. (QUANDO SI AVANZA SU UN RAMO NON È NEPPURE
                                                    RAGIONEVOLE TAGLIARSELO ALLE SPALLE).
                                                    ****
                                                    Un quesito relativo ai fenomeni che coinvolgono la termodinamica e gli stati
                                                    macroscopici della materia (solido, liquido, gassoso) sono fin qui riferibili ai noti e acquisiti principi della termodinamica e, ove il fenomeno osservato riguardi un cambiamento di stato (ad esempio per l'acqua) ci aiuta assai il diagramma di Mollier ove si ritrovano anche le transizioni critiche.
                                                    (n.d.r. - Sulle applicazioni del diagramma di Mollier sto preparando da tempo una funzione matematica non lineare in "ambiente di transeuenza", ancora in fase di studio, che consenta di esplorare doviziosamente l'ambiente interessato ove evolvono fenomeni naturali in sistemi isolati in presenza di risorsa limitata. ... Chissà che possa essere utile per risparmiare un po' di tempo nell'esplorare anche il problema in discussione!

                                                    Per proseguire adotterò in calce alcuni versi a me molto cari:
                                                    ****
                                                    ***
                                                    Giacomo Zanella "La conchiglia fossile" ...E’ fresca la polve - Che il fasto caduto - de'

                                                    Cesari involve. - Si crede canuto, - appena a l’Artefice - uscito di mano, - il genere

                                                    umano! ...Su i tumuli il piede, - ne’ cieli lo sguardo, - a l’ombra procede - di santo

                                                    stendardo; - per golfi reconditi, - per vergini lande - ardente si spande. ...

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                                                    • per Gianluigi:

                                                      Stai cercando di dirmi qualcosa, ne sono sicuro...

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                                                      • Citazione - 22/11/2006 francescomat ha scritto per Gianluigi: - Stai cercando di dirmi qualcosa, ne sono sicuro ...
                                                        ****
                                                        Aggiungi la risposta - 22/11/2006: da Gianluigi Lanzoni
                                                        ****
                                                        Si! Tu ne sei sicuro ed è vero.
                                                        Ma è un discorso da sviluppare passo per passo.
                                                        Non tanto per la lungaggine del discorso (nella sua complessità è fattodi cose più semplici fra loro interagenti), ma sarà lungo il tempo per portare il discorso a maturazione.
                                                        Si tratta sempre di un discorso "Solare", quindi nel tema, ma si apre con un "apostrofo" (dal greco apóstrophos, da apostréphein ‘volgere indietro’) sul quale costruire correttamente un quesito.
                                                        L'apostrofo si riferisce al tema "antropocene" già trattato in questo forum e sul quale abbiamo interloquito.
                                                        ****
                                                        Cioè: - La "vita" sul nostro pianeta (tanta vita) è resa possibile dal Sole che invia energia elettromagnetica captata dalla Terra nel suo cono di deiezione.
                                                        E' vero che anche gli altri pianeti, sui quali la vita non ha altrettanto attecchito, sono raggiunti dalla stessa energia, ma sul nostro si sono rese disponibili condizioni fisiche un po' speciali.
                                                        Queste speciali condizioni hanno consentito di convertire un po' dell'energia che viene ricevuta dal Sole ed il convertitore naturale più eccellente si è manifestato nella fotosintesi clorofilliana ... da qui il metano(serraiolo eccellente) ha ceduto posto all'ossigeno in atmosfera generandosi così una "biosfera" ...
                                                        Per conservare quel po' di caldo che serve alla vita, la respirazione e le ossidazioni (combustive e non) hanno immesso in biosfera l'anidride carbonica a fare compensazione per la "serra" ed è nato il ciclo del carbonio.
                                                        Tutto è filato per il meglio (comprese le catastrofi naturali che non hanno interrotto la vita) e si è giunti all'<antropocene> con lo sviluppo dei consorzi umani.
                                                        Ma la vita, per progredire se stessa, ha bisogno sempre più di energia disponibile.
                                                        Pare che la vita sia un fenomeno "neghentropico" che, sottraendosi dall'entropia naturale del nostro universo ne lascia inalterato l'equilibrio complessivo; nel senso che l'entropia sottratta nell'universo dall'ambiente di vita va ad incrementare un tantino l'entropia generale all'esterno dell'ambiente della vita (non è un'idea mia, ma estratta da pensatori termodinamici patentati).
                                                        Il quesito, a questo punto, potrebbe scaturire nel constatare come l'antropocene giochi le carte a suo favore incrementando se stesso a spese dell'universo (non mi risulta che quest'ultimo abbia in qualche modo da lamentarsene).
                                                        So bene che il discorso da qui va alla lontana, ma oggi, giunti ad un bivio del percorso antropocenetico, l'uomo si trova ad agire consapevolmente e gli arrivano in mano le carte da giocare.
                                                        Qui può svilupparsi il quesito nello studiare le regole più convenienti per giocarsi quelle carte e pescarne altre dal mazzo.
                                                        Nel determinare, alla fin fine, le scelte non c'è multinazionale finanziaria che tenga ... se non sa adattarsi al gioco è giocoforza che cambi le regole al suo "croupier".
                                                        A noi tutti resta il compito da svolgere: - Se la CO2 diventa troppa e la "serra" diventa troppo calda, anzichè gettare o confinare nei rifiuti la CO2 cerchiamo in qualche modo di recuperarla e destinarla a convertitori più efficienti che generino nuova energia disponibile, partendo ancora dalla energia elettromagnetica profusa a iosa dal sole in modo inesauribile per una durata prevedibile, alla lunga superiore alla durata di questo percorso dell'antropocene; rammentiamoci che l'energia solare non convertita mano a
                                                        mano che scende viene rinviata e dispersa nello spazio (perduta per sempre e non più recuperabile come la "manna" biblica), sia da una Terra più calda che da una Terra più fredda.
                                                        E qui giunti il discorso diventa squisitamente termodinamico e da proseguire.

                                                        Ciao a tutti da Gianluigi Lanzoni

                                                        p.s.- diciamoci pure anche questo: - nel frattempo occorrente alla maturazione di un quesito, posto correttamente (un po' di tempo ci vorrà comunque), possiamo ricorrere in suffragio alle "trasmutazioni" della materia inerte con le pur avveniristiche fusioni fredde, fusioni calde e con le attuali fissioni nucleari per aggiustarci un po' la strada nel percorso.
                                                        Non è "proibito"!
                                                        ***
                                                        Giacomo Zanella "La conchiglia fossile" ...E’ fresca la polve - Che il fasto caduto - de' Cesari involve. - Si crede canuto, - appena a l’Artefice - uscito di mano, - il genere umano! ...Su i tumuli il piede, - ne’ cieli lo sguardo, - a l’ombra procede - di santo stendardo; - per golfi reconditi, - per vergini lande - ardente si spande. ...

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                                                        • QUOTE (Gianluigi Lanzoni @ 23/11/2006, 01:41)
                                                          So bene che il discorso da qui va alla lontana, ma oggi, giunti ad un bivio del percorso antropocenetico, l'uomo si trova ad agire consapevolmente e gli arrivano in mano le carte da giocare.

                                                          Il succo del problema "antropocene" è tutto qua.
                                                          L'equilibrio climatico si è già rotto in passato molte volte, addirittura ci sono stati almeno tre o quattro eventi "palla di neve" in cui l'ntera terra è stata avvolta da una crosta di ghiaccio che avrebbe dovuto riflettere ogni radiazione condannando il mondo a un perpetuo inverno senza vita. Invece ogni volta la caparbia spinta "neghentropica" della vita ha imprevedibilmente superato la crisi e riformato il sottile guscio atmosferico necessario.

                                                          Oggi la situazione prevede un attore più o meno cosciente che ha la capacità di analisi critica del passato e presente, proiezione razionale nel possibile futuro e gli strumenti operativi per agire (almeno parzialmente) sul problema. L'uomo.
                                                          Che la sola presenza di miliardi di esseri viventi altamente energivori crei squilibri nell'equilibrio vitale di Gea è evidente. Così come dovrebbe essere evidente che l'energia che questi esseri consumano NON proviene dalla fotosintesi clorofilliana e più in generale dall'energia di flusso solare (che anzi in gran parte è effettivamente inutilizzata e va dispersa entropicamente), ma proviene dall'uso intelligente, ma miope, dei grandi depositi di energia solare accumulata da altri esseri viventi nello spazio di milioni di anni.
                                                          Questa situazione è potenzialmente disastrosa, non tanto per la terra, che se è sopravvissuta a un evento "palla di neve" figuriamoci cosa può temere da un pò di cambiamenti climatici, ma per la stessa umanità.
                                                          E' l'umanità che deve capire che per mantenere l'equilibrio di Gea deve trovare il proprio equilibro energetico.
                                                          La squilibratissima domanda energetica proviene da due fattori: il numero degli esseri umani che chiedono energia e il livello qualitativo dell'energia richiesta. Ci sono cioè sempre più persone a chiedere e molte di queste richiedono energia di altissima qualità (sanità, fast food, telefonini) mentre altre si accontentano di energia di minor qualità (cibo, legna da ardere) ma non certo per scelta e queste ultime tenderanno comunque a richiedere appena possibile la stessa energia di alto livello.
                                                          Al momento l'ingegno umano permette di sopperire a fatica a queste richieste, ma molti vedono la crisi dietro l'angolo.
                                                          La risposta più banale e semplicisitica è quella che va ora per la maggiore. Freniamo il consumo, torniamo indietro, limitiamoci e tutto tornerà com'era 200 anni fa. Correremo di meno, ma vivremo più sobri e felici.
                                                          Immane sciocchezza. Senza l'avanzatissima (e energeticamente costosissima) tecnologia attuale non si produrrebbe nemmeno il cibo per sfamare 1 dei 6 miliardi di persone attualmente esistenti.
                                                          E' il classico effetto "San Francesco", il fraticello è conosciuto per aver rinunciato a una vita da ricchi donando tutto ai poveri. Scelta ammirevole e degna di santificazione. Ma se per paradosso tutti i ricchi del suo tempo avessero seguito il suo esempio rinunciando a ogni bene terrestre tempo pochi anni e l'intera popolazione si sarebbe ridotta a un centesimo dell'originale con un ritorno all'era delle caverne e dell'economia di sussistenza di caccia e raccolta. Anzi solo raccolta perchè la caccia non è in tema con lo spirito francescano. <img src=">
                                                          La scelta entropica di vibrare sempre meno perchè siamo tanti e tutti hanno diritto a vibrare un pochino porterà inevitabilmente a due conclusioni soltanto. Una in pieno spirito termodinamico ci porterebbe a vibrare sempre meno fino a fermarci allo zero assoluto dell'umanità. L'altra è parte della visione neghentropica della vita ed è del tutto naturale e probabilissima e, per Gea, anche giustissima: un nucleo di molecole umane da qualche parte deciderà a un certo punto che se si fa un pò di spazio avrà molta più facilità di vibrare un pò come gli pare e lo farà... e non certo con le buone. It's natural business, stupid. :P
                                                          La risposta giusta sta invece nello sfruttare la capacità tecnologica e l'inventiva umana per raggiungere l'equilibrio energetico necessario. Quindi certo il doveroso risparmio energetico e l'ottimizzazione dei consumi (senza alcun "ritorno al calesse") abbinato però a un deciso, poderoso e veloce spostamento dell'approviggionamento energetico dalle fonti di deposito alle fonti di flusso, cioè solare e nucleare "giusto" (fusione fredda, calda, fissione intrinsecamente sicura e con scorte di carburante adeguate, ecc.).
                                                          Anche una stabilizzazione del livello demografico non sarebbe una cattiva idea, ma il rallentamento è già in corso e pare arduo comunque intervenire ora.

                                                          L'antropocene è già qui, ora, e la pretesa ecoromantica di "congelare" la terra com'era 200 anni fa è ridicola. Stiamo cambiando la terra per il semplicissimo fatto che siamo in 6 miliardi a calpestarla e siamo anche solo per questo un pesante fattore di selezione e modificazione naturale.
                                                          Se ci saranno cataclismi climatici ci adatteremo, come sempre abbiamo fatto. Facciamo il possibile per evitarlo certo, cercando nel contempo però di evitare la tragedia energetica che incombe su tutto il mondo e che pare molto più prossima dell'acqua alta a Broadway. <img src=">
                                                          “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                                                          • [QUOTE]( BrightingEyes 23/11/2006 12:12; Citazione: ...Così come dovrebbe essere evidente che l'energia che questi esseri consumano NON proviene dalla fotosintesi clorofilliana e più in generale dall'energia di flusso solare...

                                                            Risposta di Gianluigi Lanzoni 23/11/2006:

                                                            L'energia fossile che stiamo estraendo dai magazzini GEA proviene anch'essa dalla conversione di fotosintesi clorofilliana azionata dal Sole in tempi remoti e poi riconvertita dalla catena alimentare ed infine chimicamente fossilizzata nel ciclo del carbonio e accumulata nei depositi sottotterranei dai quali oggi la estraiamo e fin qui è storia biologica acquisita.
                                                            Ora osserviamo, da una parte i problemi della CO2 in atmosfera derivanti dall'utilizzo energetico del carbone e dall'altra il precipitoso svuotamento dei depositi ancestrali di metano e petrolio, dobbiamo chiederci cosa ci conviene predisporre a favore della continuità dell'antropocene che ci sta a cuore.
                                                            "Energia disponibile cercasi" ... un bell'annuncio economico che non avrà risposte convincenti finchè non sarà formulato un quesito corretto sul del "dove" cercarla.
                                                            I magazzini naturali sono stati, in un certo senso, un regalo anticipato che l'antropocene ha ricevuto prima della sua nascita ed ora che siamo un po' più cresciuti grazie allo sfruttamento del regalo non disponiamo ancora di mezzi di produzione per rabboccarli in tempi utili.
                                                            Non siamo qui a ripetere l'eperimento delle sette vacche magre dell'antico Egitto perchè, pur disponendo di granai non si risolverà il problema del prodotto nè in sette anni nè in tempi utili.
                                                            Per i ritorni "bucolici" credo che siamo tutti ormai d'accordo che il loro ritorno sarebbe soltanto un capitolo conseguente a guerre disastrose che non convengono a nessuno.
                                                            Il Sole è sempre lì, quasi a spronarci a proseguire noi, con nostri mezzi di R&S, ad una conversione più efficiente dei suoi raggi per soddisfare la nostra sete vitale di energia ... e lì nella quotidiana "manna fotosolare" di energia ce n'è in avanzo, solo condizionata da un efficiente rendimento elettromagnetico e termodinamico dei convertitori che potremmo costruirci.
                                                            Il Sole e i magazzini ancestrali ci hanno aiutato ad arrivare fin qui e ci hanno distribuito le prime carte per iniziare il gioco, altre carte impareremo ad estrarle dal mazzo per proseguirlo.
                                                            Prima di congedare il Sole licenziandolo dalla nostra azienda antropogenetica dovremmo essere almeno ben sicuri di poter "cavare il ragno dal buco" con le trasmutazioni di materia inorganica di fusione se non di fissione nucleare; nella forza forte che tiene unito il nucleo, rompendo l'equilibrio, la quantità di energia disponibile di certo non fa problema (E = m + c^2), ma allo stato dell'arte non avremo energia disponibile pro capite, ma accentramento di potere finanziario nelle mani di pochi.
                                                            Il quesito allora si ingarbuglia nella politica anzichè chiarirsi ammettendo risposte corrette e soluzioni convenienti: - Noi dobbiamo capire se ci conviene!
                                                            Come io stesso ho già accennato in precedenza ... - nel frattempo occorrente alla maturazione di un quesito, posto correttamente (un po' di tempo ci vorrà comunque), possiamo ricorrere in suffragio alle "trasmutazioni" della materia inerte con le pur avveniristiche fusioni fredde, fusioni calde e con le attuali fissioni nucleari per aggiustarci un po' la strada nel percorso.
                                                            Non è "proibito"! ...
                                                            La natura ha dotato l'uomo di mani e piedi per operare, di un cervello per ragionare e di altre sublimi facoltà gerarchicamente superiori per gestire il nostro "libero arbitrio", inalienabile persino da Domineiddio che ce ne ha dotati.
                                                            Fin qui cisiamo sempre costruiti strumenti a misura d'uomo per progredire e crescere (anche per ammazzarci a vicenda, ma questo fa parte delle esperienze), quindi congeniali alla nostra natura; allora, forse, conviene proseguire su questa strada per continuare a cescere, non solo inevitabilmente in quantità, ma sopratutto in qualità.
                                                            Qui orienterei il "quesito" senza tralasciare il "nuke" quantomeno per recuperare mezzi di sostentamento per proseguire il cammino, ma sopratutto senza trascurare l'uso degli "occhiali" per guardarci bene intorno al fine di formulare correttamente la parte essenziale del quesito (se gli "occhiali" come strumento di osservazione si mostreranno obsoleti dovremo solo perfezionarli)
                                                            E' chiaro che al "business" e a chi lo sostiene fa "gola" il "nuke" (non proibito!), ma non è il caso di favorire ammalamenti generali per favorire la "soddisfazione della gola" di qualcuno.
                                                            Non tocca a noi muovere guerre ad "business" incorreggibli, ma tocca a noi saperli rendere "non convenienti" al loro "croupier" ... indicando strade per formulare un corretto quesito che, in quanto tale, non potrà dispiacere neppure al "croupier" per spostare la mira ai suoi incorreggibili peccati di gola.
                                                            Se la strada ci apparisse troppo faticosa per le nostre attuali abitudini acquisite non ci resterà che "cambiar mestiere" e nella giungla della vita lasciare il passo aed altri più solerti.
                                                            Un ciao a tutti da,
                                                            Gianluigi Lanzoni

                                                            p.s.- Per quanto mi riguarda non mi è mancato di sicuro il tempo nei trascorsi venticinque anni dacchè ho iniziato a "guardare" la "fotosintesi" e i suoi misteri, massaggiandomi il mento barbuto per reggere alla curiosità.
                                                            Ancora oggi non trovo giustificati motivi per desistere; qualora ne trovassi non mi costerebbe più che tanto l'abbandono ... non si tratta per me di un "oggetto d'amore" bensì di "speculazione razionale".
                                                            Fin qui mi dico: - Dai! Forza! Si tratta di formulare un "quesito corretto".
                                                            ****
                                                            Giacomo Zanella "La conchiglia fossile" ...E’ fresca la polve - Che il fasto caduto - de' Cesari involve. - Si crede canuto, - appena a l’Artefice - uscito di mano, - il genere umano! ...Su i tumuli il piede, - ne’ cieli lo sguardo, - a l’ombra procede - di santo stendardo; - per golfi reconditi, - per vergini lande - ardente si spande. ...

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