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Nuova Bozza Dgls Rinnovabili: QUI TUTTE LE DOMANDE E DUBBI

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  • Figurati che io lavoro con progetti che di quorter, normalmente, ne richiedono almeno 4. Naturalmente non lo so. Ma posso fare delle ipotesi e assicurarmi contro il rischio di sbagliare (dato che so già di quanto sale o scende conosco l'entità del rischio, non la sua probabilità su cui devo fare delle stime; mi sembra un tipico problema assicurativo). Certo che se non sono fatti bene ... (appunto ho detto che bisogna essere tedeschi).

    Sulla classifica a punti almeno sappiamo tutto. Ma interpone un'altra intermediazione tecnica (e quindi alza i costi, allontanandoci dalla "parity"). La mia società qualche volta ha dato assistenza a finanziamenti (POR) su energia e rifiuti. Sono anni che rifiuto di farlo, un incubo (anche se abbiamo avuto successo nel 80% dei casi).

    Comunque si vedrà, non credi?
    Ultima modifica di alvisal61; 19-03-2011, 12:54.

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    • sicuramente si vedrà...
      si parla tanto per ingannare l'attesa, e magari se qualcuno dei policymakers legge il forum gli suggeriamo qualche idea

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      • ma certo. non volevo castrare la conversazione. é che sto leggendo la comunicazione di marzo della UE.
        http://ec.europa.eu/clima/documentat...011_112_it.pdf

        Uno stralcio: "
        “Sarà necessario avvalersi di un gran numero di tecnologie esistenti, e in particolare di quelle più avanzate (quali il fotovoltaico), che con il tempo diventeranno più economiche e quindi maggiormente competitive.”

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        • Poiché il ruolo cruciale svolto dall'elettricità nell'economia a basse emissioni di carbonio
          impone un ricorso significativo alle energie rinnovabili, molte delle quali presentano un
          rendimento variabile, sono necessari ingenti investimenti nelle reti per garantire la continuità
          dell'approvvigionamento in ogni momento
          8. Per poter disporre di un sistema elettrico a bassa
          intensità di carbonio è essenziale investire nelle reti intelligenti, che consentono di gestire più
          efficacemente la domanda, di aumentare la quota di energie rinnovabili e la generazione

          distribuita e di realizzare l'elettrificazione dei trasporti.

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          • Ancora dal testo della Comunicazione: "Varie forme di fonti energetiche a basse emissioni di carbonio, con i relativi sistemi ed infrastrutture di supporto, tra cui le reti intelligenti, l'edilizia passiva, la cattura e lo stoccaggio del carbonio, processi industriali avanzati e l'elettrificazione dei trasporti (comprese le tecnologie di stoccaggio dell’energia), sono i cardini su cui va prendendo forma la struttura portante di sistemi energetici e di trasporto efficienti e a bassa intensità di carbonio per il periodo successivo al 2020.
            Ciò richiederà investimenti cospicui e sul lungo periodo: nei prossimi 40 anni l'incremento medio annuo degli investimenti pubblici e privati dovrebbe ammontare a circa 270 miliardi di euro. Questa cifra corrisponde a un investimento annuo supplementare pari all'1,5% del PIL dell'UE, che va ad aggiungersi agli investimenti globali attuali, che nel 2009 hanno rappresentato il 19% del PIL
            . Si tratterebbe quindi di tornare ai livelli di investimento precedenti la crisi economica.
            Gli investimenti di oggi determineranno la competitività delle future economie."

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            • Questi investimenti devono essere compiuti dal pubblico ma anche dal privato, anzi “Mobilitare il potenziale di investimento del settore privato e dei consumatori rappresenta una sfida importante. I mercati tendono a trascurare i vantaggi che deriveranno in futuro da tali investimenti aggiuntivi, che nel tempo saranno compensati da una diminuzione dei costi energetici e da una maggiore produttività, ignorando i rischi nel lungo periodo. Rimane quindi la questione cruciale di capire come la politica possa creare un contesto propizio a questo tipo di investimenti, in particolare mediante nuovi modelli di finanziamento. “

              Tutta la polemica sui fondi (ovvero sui capitali privati italiani e stranieri) e sul costo in bolletta è miope e in controtendenza (rispetto alle politiche UE).

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              • Per chi fosse interressato su "motivazioni dell'attacco al fotovoltaico" ho messo i documenti UE che l'8 marzo la Commissione ha reso pubblici. Si tratta del percorso al 2050.
                Noi ci siamo in pieno. Questo governo, ho delle riserve (speriamo leggano).

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                • Originariamente inviato da vb_rm Visualizza il messaggio
                  .... se qualcuno dei policymakers legge il forum gli suggeriamo qualche idea
                  Nel 2005 il conto energia era a "prenotazione".... e di fatto è presto sfociato in una sorta di compravendita, si acquisiva il diritto a fare un impianto fotovoltaico con un meccanismo demenziale, i successivi impianti realizzati erano comunque diversi rispetto ai progetti iniziali. Spesso non venivano realizzati.
                  I tempi di connessione erano un mistero della fede, in compenso una volta allacciato l'impianto la tariffa del conto energia era assicurata, addirittura aggiornata in base all'ISTAT.
                  Le cose ora vanno relativamente meglio, nel 2007 l'AEEG ha fatto il suo dovere anche se Enel&C rimangono il problema principale per qualsiasi impianto. Tranne per qualcuno affiliato ad Enel (un evidente conflitto di interessi) i tempi di connessione rimangono un'incognita. Così la paranoia di tutti si sposta drammaticamente sull'inevitabile taglio della tariffa se la connessione avviene "dopo": la legge Salva Alcoa è stata la consacrazione di questa problematica, e si è scatenata una corsa al 31/12/2010 che non ha precedenti nella storia.

                  Nel frattempo ci sono voluti 2 anni per fare il 3° conto energia, per poi abortirlo in pochi istanti con un decreto retroattivo, anticostituzionale.
                  La nuova legge è al vaglio del ministero che sta raccogliendo indicazioni da alcuni attori della scena del fotovoltaico, che rappresentano interessi e lobby diverse, escludendo dal confronto il comitato spontaneo degli operatori del settore SOS rinnovabili (50.000 adesioni).

                  Un consiglio per il legislatore?
                  Fissare la tariffa del conto energia alla data fine lavori dell'impianto, alla scadenza dei lavori di connessione indicati nella TICA e naturalmente degli iter autorizzativi.
                  Una bella delibera dell'AEEG che fissa per legge la determinazione sul preventivo ENEL della DATA ULTIMA DI CONNESSIONE, oltre la quale il gestore di rete potrà anche ritardare la connessione e pagare MULTE non più al soggetto responsabile ma direttamente al GSE (che reinvestirà questi proventi in un fondo di finanziamento per l'ammodernamento delle reti elettriche, che dovranno diventare "reti attive" adatte alle SMART GRID).
                  Questo metterebbe tutti col cuore in pace, il committente senza connessione manda la segnalazione al GSE, che incomincia a contare i proventi da ritardi di connessione.

                  E' troppo difficile?
                  E' nata ATER Associazione Tecnici Energie Rinnovabili
                  ne abbiamo parlato in questo forum al link: [U][URL="http://www.energeticambiente.it/legislazione-normative-e-comunicati-ufficiali/14742578-associazione-tecnici-rinnovabili.html"][COLOR=#008ed2]http://www.facebook.com/groups/assoc...ierinnovabili/
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                  • Originariamente inviato da max62 Visualizza il messaggio
                    ..................Un consiglio per il legislatore?
                    Fissare la tariffa del conto energia alla data fine lavori dell'impianto, alla scadenza dei lavori di connessione indicati nella TICA e naturalmente degli iter autorizzativi.
                    ..............


                    Buongiorno Max,
                    permettimi di dissentire e mi scuso sin d'ora se ho mal interpretato ma mi chiedo, chi e' quell'imprenditore che inizia un impianto senza sapere a quale tariffa avra' diritto?
                    Il FV ha bisogno di certezze e di norme (poche) chiare. Servono date, termini perentori oltre al quale nn si puo' andare, nn devono esistere leggi "interpretabili" o date "elastiche".
                    Lo Stato in questo senso e' debole. Fa norme complicate per poi fare decreti attuativi ed infine stampare una "Treccani" per poter spiegare le norme.
                    Dal mio punto di vista credo che si debba adottare il metodo dei PdC in edilizia dove e' la data del rilascio dell'autorizzazione che da diritto a ricevere un certo incentivo. Dal rilascio dell'autorizzazione hai tempo sei mesi (un anno nel caso edile) per iniziare i lavori e tre per finirli. Tutto il resto nn deve interessare. Se nn inizi i lavori entro sei mesi decade l'autorizzazione senza ma e ne perche'. Ci impieghi tanto tempo a fare l'impianto? E' un problema Tuo, l'incentivo lo prendi da quando lo metti in esercizio ma con la tariffa della data dell'autorizzazione.
                    ciao car.boni
                    Acqua, sole e vento. La natura per l'energia pulita.

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                    • avete letto? Proposta della Confindustria al tavolo.
                      Ultima modifica di alvisal61; 26-05-2011, 19:02.

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                      • Ciao car.boni
                        Quello che scrivo è un tentativo di mettere regole precise che tengano conto di avvenimeti dinamici, perchè è noto che la realtà funziona sempre diversamente dalle intenzioni.

                        Lo stato della rete elettrica nazionale è multiforme, ci sono zone d'Italia dove i tempi di connessione superano i 2 anni.... Altre dove il problema è la totale ineguatezza dei gestori di rete, che acquistano il materiale (per esempio contatori, TA ecc..) all'ultimo minuto. Poi ci sono i vincoli edilizi!

                        Io come tecnico vorrei poter fare solo il mio mestiere, il calo delle tariffe a "SCAGLIONI" è una realtà consolidata che deve riguardare l'imprenditore per il solo fatto che ci possa essere una certezza del "quarter" giusto. Io gli faccio un progetto (che sevirà anche per ottenere preventivi dagli installatori) in base a questo si fa l'istanza di connessione, il preventivo ENEL fissa il "quarter" senza ulteriori sorprese in agguato.
                        Poi si chiude la trattativa commerciale, se l'installatore non sa fare il suo mestiere salta il quarter, e pagherà le penali al committente.

                        Il calo progerssivo delle tariffe è lo strumento giusto per diffondere il fotovoltaico fino alla grid-parity, possiamo prevedere tariffe eque solo nel breve periodo, ma lo sforzo deve essere quello di stabilire un metodo che possa adeguare le tariffe alla realtà del mercato, e tutelare tutti sulla certerzza di un investimento.
                        E' nata ATER Associazione Tecnici Energie Rinnovabili
                        ne abbiamo parlato in questo forum al link: [U][URL="http://www.energeticambiente.it/legislazione-normative-e-comunicati-ufficiali/14742578-associazione-tecnici-rinnovabili.html"][COLOR=#008ed2]http://www.facebook.com/groups/assoc...ierinnovabili/
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                        • "dal 31 maggio priorità di accesso viene stabilita da una graduatoria temporale tramite un registro informatico presso il GSE. Requisito per la registrazione sarà l'obbligo di una fideiussione..."

                          potrebbe funzionare, ma ricordiamoci i problemi di accesso al sito del GSE a dicembre,

                          speriamo di avere fra 20 giorni, le nuove disposizioni, altrimenti siamo nei guai
                          Impianto 2,24 kWp;Inclinazione stringhe 18 °; Orientamento -40 ° Sud-Est
                          Suntech STP 160S/24AC MONO (7x2); Inverter SOLARMAX 2000C
                          Ubicazione Lercara Friddi (PA) 37°44;13° 36

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                          • Si. Va bene.
                            Ma quando si fa la registrazione (e si mette la fidejussione)?
                            Ad impianto finito non ha senso (metto una fidejussione a garanzia di qualcosa che ho già fatto?).
                            Ad autorizzazione conseguita, va bene. Ma devo avviare l'autorizzazione e sostenerne i costi senza sapere se avrò l'incentivo (se mettono i limiti di potenza annuali).
                            A domanda presentata. Ancora meglio.

                            Tutto ciò aggiunge costi al procedimento (e rischi. Una fidejussione di questo tipo si escute se entro un anno non hai avviato il cantiere dell'impianto autorizzato. Si restituisce se non hai avuto l'autorizzazione. Resta da vedere nei casi in cui il diniego avviene per colpa del proponente - a rigore tutti -).

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                            • La leggendaria inaffidabilità del GSE ancora protagonista!
                              E perchè una fidejussione? Forse perchè gli interlocutori di Romani sono le banche, che su queste operazioni si fanno le budella d'oro!
                              Piuttosto un bonifico, che verrà restituito immediatamente all'attivazione della convenzione di incentivazione.

                              Vedo già schiere di guardie forestali a caccia di impianti fotovoltaici, ci sarà da fare dei corsi per spiegare l'argomento tecnico a personale non preparato.... mi proporrò alla Prestigiacomo come istruttore fotovoltaico forestale.
                              E' nata ATER Associazione Tecnici Energie Rinnovabili
                              ne abbiamo parlato in questo forum al link: [U][URL="http://www.energeticambiente.it/legislazione-normative-e-comunicati-ufficiali/14742578-associazione-tecnici-rinnovabili.html"][COLOR=#008ed2]http://www.facebook.com/groups/assoc...ierinnovabili/
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                              • per chi come me è nel solare fotovoltaico dal primo conto energia, messo in atto dallo stesso schieramento politico attuale, ricorderà che anche allora, era in essere il limite annuale di potenza incentivabile, risultato: bolla speculativa da non credere, i grossi gruppi del settore, avevano in mano già ad inizio anno tutto il plafond della potenza ammissibile... tanti privati cittadini che volevano fare l' impiantino per la copertura consumi, erano esclusi da tale meccanismo di incentivazione. Pertanto se oggi venisse rimessa in atto tale dinamica (visto la scelta dei 2 GWp o 6 mld di euro) con pari condizioni, metterò in atto proteste clamorose, come quella di sospendere il pagamento delle tasse, che per noi operanti nel settore, che dobbiamo sempre fatturare tutto, ci ritroviamo a fine bilancio che il 50% degli utili lo diamo allo stato (si dice per i servizi..... avete visto che servizio ci hanno fatto loro!?) e l' altro 50% lo teniamo per noi... a queste condizioni io non ci sto più
                                *** Firma irregolare rimossa d'ufficio ***

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                                • Ripeto un mio post precedente:

                                  Salve a tutti. Non so se mi sbaglio, ma il peggior danno al settore lo farebbe quanto previsto nel Decreto firmato nei giorni scorsi, in particolare:

                                  10. Fatto salvo ..., l’incentivazione della produzione di energia elettrica da impianti solari fotovoltaici che entrino in esercizio successivamente al termine di cui al comma 9 è disciplinata con decreto del Ministro dello sviluppo economico, da adottare,.... sulla base dei seguenti principi:
                                  a) determinazione di un limite annuale di potenza elettrica cumulativa degli impianti fotovoltaici che possono ottenere le tariffe incentivanti;

                                  Subordinare l'ammissibilità all'incentivazione al raggiungimento di un limite è devastante:
                                  Quale banca finanzierà un impianto se non vi sarà certezza che esso verrà incentivato?
                                  Quale azienda o privato investirà senza la certezza di ottenere l'incentivo?
                                  Le banche/leasing si rifiuteranno di erogare a Stato Avanzamento Lavori, erogando solo a incentivi ottenuti
                                  Quale installatore rischierà di acquistare i materiali (sempre ad avviso merce pronta) con risorse proprie?

                                  Fatemi sapere se concordate o se io ho travisato la questione.

                                  Ciao
                                  Giovanni

                                  Commenta


                                  • Originariamente inviato da solarwatt77 Visualizza il messaggio
                                    per chi come me è nel solare fotovoltaico dal primo conto energia, messo in atto dallo stesso schieramento politico attuale, .....ci ritroviamo a fine bilancio che il 50% degli utili lo diamo allo stato (si dice per i servizi..... avete visto che servizio ci hanno fatto loro!?) e l' altro 50% lo teniamo per noi... a queste condizioni io non ci sto più
                                    quoto al 100%, stessa analisi stesse conclusioni

                                    Commenta


                                    • Originariamente inviato da pdrgnn Visualizza il messaggio
                                      Subordinare l'ammissibilità all'incentivazione al raggiungimento di un limite è devastante:
                                      Quale banca finanzierà un impianto se non vi sarà certezza che esso verrà incentivato?
                                      Quale azienda o privato investirà senza la certezza di ottenere l'incentivo?
                                      Le banche/leasing si rifiuteranno di erogare a Stato Avanzamento Lavori, erogando solo a incentivi ottenuti
                                      Quale installatore rischierà di acquistare i materiali (sempre ad avviso merce pronta) con risorse proprie?


                                      Giovanni
                                      Hai perfettamente ragione

                                      Commenta


                                      • Purtroppo questo aspetto è ampiamente sottovalutato e sottaciuto.....

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                                        • Marcegaglia viaggia insieme a ENEL green power... socio di maggioranza nello stabilimento da 3,2MW di Taranto, che guarda caso ha usufruito del "Salva alcoa".
                                          L'estate scorsa Green Power, la società del gruppo Enel che gestice gli impianti per le energie rinnovabili, ha avviato l'iter per costruire a Brindisi un impianto fotovoltaico da 71,64 megawatt.
                                          I grandi interessi sono tutelati, peccato che la miriade di piccoli impianti, che hanno maggior diritto ad accedere al conto energia, dovranno confrontarsi con nuove restrizioni.
                                          I rincari delle bollette per colpa del fotovoltaico, anche nelle dichiarazioni della Marcegaglia, sono la scusa ufficiale per limitare la pericolosa proliferazione del fotovoltaico in Italia.
                                          Ci sono voci in bolletta che paghiamo da anni che sono veri e propri soprusi, nessuno finora si è mai lamentato; il fatto è che finalmente i soldi che tutti paghiamo nella componente A3 (fonti rinnovabili) rischiano di ritornare nelle tasche della gente comune, facendo nascere un ciclo virtuoso che nessun potere forte sarà presto in grado di controllare.
                                          E' giusto che nessuna restrizione punitiva cada sulla testa dei piccoli impianti.
                                          Il tetto annuale può avere senso solo per gli impianti grossi che non fanno autoconsumo, e per questi può essere utile un meccanismo economico di prenotazione, a garanzia della tariffa e quindi dei finanziamenti; purtroppo qualsiasi soluzione che dovrà passare attraverso il GSE si risolverà nel solito caos, la vedo grigia!
                                          E' nata ATER Associazione Tecnici Energie Rinnovabili
                                          ne abbiamo parlato in questo forum al link: [U][URL="http://www.energeticambiente.it/legislazione-normative-e-comunicati-ufficiali/14742578-associazione-tecnici-rinnovabili.html"][COLOR=#008ed2]http://www.facebook.com/groups/assoc...ierinnovabili/
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                                          • Non mi trovi pienamente d'accordo: il Conto Energia, non ha finalità redistributive, nè di creare un reddito a favore di (piccoli) risparmiatori. Se uno è un autoconsumo, beneficia automaticamente della maggiore valorizzazione che l'energia da lui prodotta avrà. Ma l'obiettivo, io credo, è di incentivare la produzione di energia da fonte rinnovabile nella maniera più efficiente possibile (ie meno costosa). Perchè comunque l'incentivo è pagato in ogni caso dal consumatore (a cui nessuno pensa maim, tranne quelle cupole delle associazioni dei copnsumatori) che avrà interesse che siano impiantati il maggior numero di kW possibili al minor costo possibile... o no?

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                                            • Mi pare un ravvedimento importante.

                                              Rinnovabili, l'idea di Tremonti "Finanziarle con gli Eurobond" - Repubblica.it

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                                              • Originariamente inviato da luciof Visualizza il messaggio
                                                Non mi trovi pienamente d'accordo:.......................impiantati il maggior numero di kW possibili al minor costo possibile... o no?
                                                NO
                                                Impianti ovunque ci sia autoconsumo, efficienza della rete, rispamio immediato.
                                                Impianti "poco costosi" a km di distanza dagli utilizzatori sono solo un affare per chi ci lucra sopra. L'efficienza dei grandi impianti è la peggiore possibile. E magari è un investitore estero, che non ha mai pagato una bolletta; o il ricco proprietario di una acciaieria, che riceve scandalosi indennizzi in bolletta in base ai propri consumi.
                                                Seccare il conto energia a favore dei soliti 4 gatti è gia stato tentato col "salva Alcoa", il conto energia invece deve durare a lungo, per poter raggiungere la grid parity, e per questo la corsia prefenziale la devono avere i piccoli. Anche per ragioni di mercato, che deve essere capillare e non in mano ai soliti speculatori da strapazzo.
                                                Dobbiamo pensare a chi vorrà fare un impianto sul proprio tetto fra 5 anni, a chi vorrà continuare a fare questo mestiere, alla crescita delle rinnovabili nei prossimi 20 anni, non a miopi conti di bottega.
                                                E' nata ATER Associazione Tecnici Energie Rinnovabili
                                                ne abbiamo parlato in questo forum al link: [U][URL="http://www.energeticambiente.it/legislazione-normative-e-comunicati-ufficiali/14742578-associazione-tecnici-rinnovabili.html"][COLOR=#008ed2]http://www.facebook.com/groups/assoc...ierinnovabili/
                                                -> E' attivo il sito http://www.assotecnicirinnovabili.it visitatelo e scrivete le vostre impressioni

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                                                • Ma se sono così efficienti, come dici tu, basterebbero incentivi bassi.. invece si chiedono sempre incentivi più alti per sti efficientissimi piccoli

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                                                  • Non ciurlare nel manico, sai benissimo che parlo di efficienza della rete, che fastidio ti danno gli impianti domestici? Sei un monopolista?
                                                    E' nata ATER Associazione Tecnici Energie Rinnovabili
                                                    ne abbiamo parlato in questo forum al link: [U][URL="http://www.energeticambiente.it/legislazione-normative-e-comunicati-ufficiali/14742578-associazione-tecnici-rinnovabili.html"][COLOR=#008ed2]http://www.facebook.com/groups/assoc...ierinnovabili/
                                                    -> E' attivo il sito http://www.assotecnicirinnovabili.it visitatelo e scrivete le vostre impressioni

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                                                    • Credo sia indispensabile distinguere i meccanismi di incentivazione; un impianto da 10Kw ed un da 10MW sono fatti con logiche completamente diverse.

                                                      Sugli impianti di grossa taglia è inevitabile una qualche forma di contingentamento, altrimenti 10 - 20 impianti grandi mi consumano una quota significativa dei fondi di un anno. 7 impianti da 70Mw fanno da soli 0,5Gw.
                                                      Inoltre, visto che si tratta di impianti industriali, costruiti da professionisti, è il caso di metterli almeno un minimo in concorrenza, con meccanismi che favoriscano le tecnologie ed i prodotti più efficienti e che prevedano competizione sulle tariffe.

                                                      Al lato opposto, per i piccoli impianti domestici, accesso il più possibile "automatico" all'incentivazione

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                                                      • mi dispiace max62 ma non riesco proprio ad essere d'accordo con te. Lo vorrei proprio. Ma non ci riesco.
                                                        Se si vuole fare una politica sociale, o sostenere un settore economico si può naturalmente fare. Ma a carico della fiscalità generale. Si tratterebbe di politiche redistributive del reddito, o di politiche di assistenza a qualche settore in crisi (legittime).
                                                        Ma le rinnovabili si devono fare:
                                                        1- per garantire l'affidabilità e la certezza degli approvvigionamenti energetici di fronte a tempi complessi (difficoltà di approvvigionamento di fonti fossili causata dal raggiungimento del "picco di Hubbart" e dall'ingresso di attori che legittimamente vogliono crescere -Cina, India, Brasile e tra poco Africa-);
                                                        2- per ottenere la decarbonizzazione del sistema economico in tempo per fermare il cambiamento climatico a 2 gradi (che comporterà già grossi danni);
                                                        3- per avere vantaggi su innovazione, crescita (proteggendola dalle minacce) ed occupazione.

                                                        La sola occupazione non giustificherebbe un impegno così grande. Non credi?

                                                        E poi non capisco proprio tecnicamente in che senso l'efficienza dei grandi impianti sarebbe illusoria. Ne parliamo?
                                                        A proposito, un'altra cosa che non è, la politica sulle rinnovabili (e sull'ambiente in generale), è l'occasione per fare la rivoluzione.
                                                        Ultima modifica di alvisal61; 19-03-2011, 21:28.

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                                                        • Max62......come l'hai scoperta la Marcegaglia a braccetto con la green power!....scorreranno fiumi di inchiostro rosso?

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                                                          • Originariamente inviato da vb_rm Visualizza il messaggio
                                                            Credo sia indispensabile distinguere i meccanismi di incentivazione; un impianto da 10Kw ed un da 10MW sono fatti con logiche completamente diverse.
                                                            ...
                                                            Al lato opposto, per i piccoli impianti domestici, accesso il più possibile "automatico" all'incentivazione
                                                            Alla fine io sarei d'accordo. Mi sembra giusto. Ma qui stiamo inserendo DUE politiche distinte:
                                                            - quella sulle FER promossa dalla UE per ragioni ben chiare e che hanno a che fare con la sicurezza ed il cambiamento climatico;
                                                            - una nuova e diversa politica volta a favorire l'autoconsumo domestico nelle zone a bassa densità (ovviamente solo di questo si parla, sul mio palazzo, del '700, al centro di Napoli non credo si possano mettere pannelli) e non soggette a vincoli storico-paesistici. Questa politica può essere giustificata con ragioni congiunturali (sostegno a settori economici in crisi), e di comunicazione (esibizione dell'autoconsumo e della decentralizzazione della produzione). Ma, come mostra l'esperienza, è costosa e non aiuta a raggiungere gli obiettivi quantitativi.

                                                            Tutto si può fare. Ma bisogna farlo per le ragioni giuste, delle quali bisogna discutere esplicitamente e decidere coscientemente.
                                                            Ultima modifica di alvisal61; 19-03-2011, 21:45.

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                                                            • Originariamente inviato da alvisal61 Visualizza il messaggio
                                                              Con che livello di incentivi? e che prezzi a watt? Erano a questi livelli all'inizio del II CE con i pannelli sopra i 4,5 €/W. O mi sbaglio?
                                                              No io parlo del 2010 in centro Italia :
                                                              impianto domestico da 3kw : 13-15.000euro = 1.600euro di CE 2-400 di SSP e autoconsumo ... si siamo sulle cifre ?
                                                              Se si : si parla di 6-8 anni

                                                              Pero' non capisco dai tuoi interventi , se operi nel settore o no ?!
                                                              AUTO BANNATO

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