Sistemi di accumulo per Fotovoltaico - EnergeticAmbiente.it

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Sistemi di accumulo per Fotovoltaico

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  • non sono assorbimenti reali, è solo energia reattiva.
    i miei SMA secondo i monitor dovrebbero consumare 81 W l'uno in standby, in realtà l'assorbimento misurato con strumentazione professionale è pressochè nullo.

    se leggo il contatore di produzione trifase dell'impianto aziendale infatti non vedo ancora neanche un kWh prelevato, neppure in A3, a distanza di oltre 2 anni della messa in esercizio, mentre i registri dell'energia reattiva capacitiva prelevata presentano assorbimenti in kVARh notevoli.

    la capacità di "filtrare" in uscita l'energia capacitiva credo dipenda dal tipo di inverter e interfaccia usata. se vedi l'unico a non avere il problema del falso standby sei tu con Power One

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    • Ciao a tutti, io ho controllato il contatore di produzione che indica anche i consumi, se l'inverter ne ha, ed il mio segna assolutamente 0 non capisco perchè gli altri dovrebbero consumare.
      5.76 kW 24 IBC SOLAR Tilt 19°, Azimut+54° S-SO, Power-One 6 kW , 2 boiler 0-1200W in serie, controllo domotico , SDM220Modbus x monitoraggio consumi con MeterN, 7 split a PDC, http://pvoutput.org/list.jsp?userid=8660 Aderite al Team di monitoraggio denominato EnergeticAmbiente su Pvoutput.org , così sapremo ogni giorno quanta energia pulita hanno prodotto gli amici del forum. Questo il link del Team ?https://pvoutput.org/listteam.jsp?tid=1115

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      • è vero che non sono assorbimenti reali, ma l'energia reattiva avviene quando c'è un carico induttivo quindi o l'inverter in standby ha un carico induttivo o la pinza è posizionata in un punto che lo riceve.

        @dolam
        gli assorbimenti delle utenze sono di due tipi: resistivi e induttivi.
        I carichi resistivi(quelli che non hanno motori o bobine) non produco sfasamento e quindi l'energia è pura.
        I carichi induttivi sfasano la corrente rispetto alla tensione e quindi falsano la misura.
        Non esiste un vero consumo, infatti i contatori non la rilevano, ma le pinze amperometriche che lavorano sul campo magnetico si.
        Se guardi i led rossi sulla sinistra del contatore vedrai proprio questa caratteristica.

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        • Anche nei carichi domestici esistono carichi capacitivi, provengono generalmente dagli alimentatori di tipo switching, normalmente sono alimentatori di tipo moderno senza trasformatore BF, presenti nelle TV, PC e nella maggioranza delle diavolerie elettroniche moderne presenti nelle abitazioni, è stato notato che le lampade basso consumo a neon hanno un carico leggermente capacitivo.
          Esperienza personale, il primo contatore di produzione Enel installato sul mio fotovoltaico (Primo CE - inverter Fronius) contava anche gli assorbimenti (circa 200 kWh/anno), effettivamente continuo a consumare la notte ma il nuovo contatore di produzione non lo rileva, ho provato a staccare tutta casa e lasciare solo il fotovoltaico, l'assorbimento è conteggiato dal solo contatore di scambio, probabilmente dipende dalla programmazione del contatore.
          Confermo che le pinze amperometriche sono sensibili ai campi elettromagnetici circostanti, hanno notevole influenza con carichi minimi e relativamente invisibili con carichi elevati, consiglio di scegliere il punto di lettura lungo il cavo ove si rileva il valore minimo con funzionamento notturno.

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          • Qualcuno ha visto e se si cosa ne pensa di questa proposta? http://www.lamservice.info/1/upload/kit_accumulo.pdf
            Im.2,88Kw in funzione dal 16.08.2010: 12 Sanyo HIT240HDE4; Inv.SMA Sunny Boy 3000TL; Pr.2011 = Kwh/Kwp = 4022/2,88= 1397 -2012 = Kwh/Kwp = 3821/2,88 = 1327 -2013 = Kwh/Kwp = 3619/2,88 =1257-2014 = Kwh/Kwp = 3457/2,88 =1200 -2015=Kwh/Kwp=3782/2,88 = 1313-2016 = Kwh/Kwp = 3569/2,88 =1239,24-2017 = Kwh/Kwp = 3775/2,88 =1310,76-2018 = Kwh/Kwp = 3683/2,88 =1278,76-2019 = Kwh/Kwp = 3614/2,88 =1254,86

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            • secondo voi per caricare un pacco batteria al pb composto da n.2 batt. da 12v 240ah in serie....quindi 24v a 240ah posso utilizzare questo prodotto della telwin: TELWIN: Saldatrici MIG/TIG/MMA, Puntatrici, Sistemi di taglio al plasma, Caricabatterie ed Avviatori

              l'idea è quella di caricare le batterie di giorno quando il FV produce e utilizzarla di notte per immetterla in rete con un piccolo inverter di rete da 500w (per le foto guardate i miei album nel mio profilo "il mio eolico" cliccando sul mio avatar)
              Solare termico: n.2 pannelli piani sunergsolar: bollitore 300lt
              Fotovoltaico 1: 21 Q-Cells Q PRO G2 235W polycristallino n.2 stringhe indipendenti da 7+14.Power one 5000PVI OUTD.Esposizione azimut -20°, tilt 17°.
              Fotovoltaico 2: 18 isofoton isf240w monocristallino n.2 stringhe da 9+9.Inverter schneider PVSNV14043. Esposizione azimut -20°, tilt 17°.

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              • RIUSCITO !!!!

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                ESPERIMENTO RIUSCITO evitando di bruciare un'altro UPS

                Qui il nuovo post:
                FOTOVOLTAICO e UPS INTEGRATO NELL’IMPIANTO DI CASA


                Piero


                Impianto FV 2,8 Kw, Inverter SolarMax3000s
                Impianto SolareTermico 150 litri 20 Tubi SV
                Termocamino ad aria, Climatizzatori in PdC
                Isolamento Pareti 10 cm Sughero
                Scooter Ibrido (Elettrico/Benzina)

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                • Alexmajesty ha già aperto una discussione : cosa ne pensate del sistema di accumulo della Generich il domus il 30/01.
                  4 batterie da 120 Ah costano dai 600 agli 800€, facendo la differenza tra Domus 6k e Domus 12k, apparentemente cambiano solo le batterie, risulta un costo di 2100€, un po’ troppo.
                  Inoltre ha una tensione di ingresso di 90 V, stringa di max 3 pannelli, considerando 30 V per pannello, quindi andrebbe modificato il collegamento in serie dei pannelli come utilizzato dalla maggior parte degli inverter.
                  Un prodotto similare è Solon SO Liberty, ti allego la scheda tecnica.
                  Queste sono apparecchiature per un nuovi impianti, chi lo ha già deve sostituire il proprio inverter.
                  Non ho ancora trovato sul mercato una attrezzatura da aggiungere agli impianti esistenti per l’accumulo di energia.
                  Nel sistema che ho realizzato,che come ho già detto si aggiunge all’impianto esistente, utilizzo 4 batterie da 100 Ah quindi poco meno di dei 120 del Generich ma mi manca un inverter di sufficiente potenza per caricarci elettrodomestici con assorbimenti che arrivano o passano i 2KW.(A 220 V 2 KW = 9 A a 48 V 2 KW = 40 A)
                  Comunque, dopo l’esperienza che ho fatto, sono convinto che si può realizzare un sistema di accumulo che soddisfi le suddette esigenze senza spendere cifre esorbitanti.

                  @serlater
                  fai un calcolo dei costi della tua apparecchiatura e di quelle che ho messo al post 492.
                  Stai andando nella mia stessa direzione.
                  Se conosci un po’ di elettronica guarda anche lo schema che ho allegato.
                  Attenzione , devi separare i carichi.
                  Non puoi mettere l’inverter in parallelo con la rete.

                  @piero-u
                  Sono contento che ci sei riuscito.
                  Che corrente sopporta il relè deviatore?
                  Hai fatto una prova su qualche apparecchiatura se si spegne alla commutazione?
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                  • Originariamente inviato da albvac Visualizza il messaggio
                    . @piero-u
                    Sono contento che ci sei riuscito.
                    Che corrente sopporta il relè deviatore?
                    Hai fatto una prova su qualche apparecchiatura se si spegne alla commutazione?
                    Ciao, se non ti dispiace preferirei parlarne nel thread che ho aperto, poichè ritengo che (come detto più volte) il "mio" sistema è diverso da quelli di cui si sta discutendo qua; sistemi importanti e costosi che, come spesso sto ripetendo, poco attualizzabile ai costi odierni.
                    Quindi il mio approccio differisce sul fatto che ho puntato il mio interesse non all'autosufficienza energetica (che non ritengo possibile coi sistemi attuali se non a prezzi improponibili), ma piuttosto ad un autoconsumo notturno e copertura in caso di brevi black-out.
                    Inoltre la possibilità di installazione da parte di un non professionista.

                    Piero
                    Impianto FV 2,8 Kw, Inverter SolarMax3000s
                    Impianto SolareTermico 150 litri 20 Tubi SV
                    Termocamino ad aria, Climatizzatori in PdC
                    Isolamento Pareti 10 cm Sughero
                    Scooter Ibrido (Elettrico/Benzina)

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                    • complimenti Piero-U
                      Domotica: schemi e collegamenti
                      e-book Domotica come fare per... guida rapida

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                      • Mi rifaccio al post 479 per dare un’ulteriore conferma a ciò che dice pierpiero56.
                        Nel cercare un inverter mi sono imbattuto in questo sito:
                        3500w pure sine wave power inverter 12v/230v DC to AC | eBay
                        L’interessante non sta tanto nelle caratteristiche dello strumento ma sta nella tabella sul fondo che ci fa vedere i valore di potenza massima delle varie attrezzature collegabili.
                        Questo a dimostrazione che l’accumulo di energia, per alimentare tutte le utenze di casa, con il conseguente utilizzo ad isola è veramente difficoltoso in quanto richiede inverter con correnti elevatissime.
                        Solo un sistema integrato ed in fase con la rete può fornire l’energia sufficiente per sopportare i picchi di assorbimento.

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                        • Originariamente inviato da pierpiero56 Visualizza il messaggio
                          Il funzionamento solo ad isola costringe alla costruzione di inverter spropositati, di fatto anche se non ci rendiamo conto quando si accendono alcuni elettrodomestici abbiamo dei brevissimi picchi di assorbimento altissimi, per la rete sono nulli un inverter deve essere dimensionato per sopportarli.
                          Dai test effettuati nell'arco delle 24 ore su una utenza domestica si superano almeno 4 volte picchi di oltre 10kW inferiori ad un sec.
                          In sintesi, per l'Italia dobbiamo avere un inverter da 12kW di picco per consentire il funzionamento a isola, per la Germania puoi iniziare da 1o2 kW e se vuoi aggiungi moduli.
                          C'è una differenza di costi abissale che di fatto rende difficile lo sviluppo di tali tecniche fino ad un adeguamento della normativa.
                          Basterebbe esonerare questi sistemi dalla CEI 0-21 obbligando i costruttori a creare l'impossibilità di immisione in rete per tali apparati.
                          Premetto che ho letto fin dall'inizio questa discussione, che non sono un esperto (quindi scusatemi se dico cose inesatte) e che penso che i prezzi ancora non rendano economicamente vantaggiosi questi sistemi salvo in casi particolari.
                          Mi sono posto queste domande:
                          1) Si è parlato di sistemi che si utilizzano in campo nautico o nei camper che vengono collegati alla rete in fase di ormeggio o di campeggio. Nel momento in cui si allacciano alla rete non dovrebbero anch'essi rispettare la recente CEI 0-21?
                          2) Si è parlato anche di gruppi di continuità (come quelli che si utilizzano per i pc) da utilizzare come possibili accumuli potenziando il pacco batterie. Questi UPS rientrano nel campo di applicazione della norma CEI 0-21 o ne sono esclusi? Perchè di fatto quelli a tempo di intervento 0 sono stabilmente connessi con la rete anche se non possono immettere niente per la presenza di componenti come trasformatori o ponti di diodi
                          3) Rifacendomi alla frase finale dell'intervento citato di PIERPIERO56, come si fa a creare l'impossibilità di immissione in rete: in continua immagino che basti un ponte di diodi a dare unidirezionalità alla corrente, ma in alternata penso che i sistemi siano più complessi e costosi.
                          4) La separazione costituita da un ponte di diodi è sufficiente per non dover sottostare alla CEI 0-21?

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                          • Premessa, la tensione che arriva dalla rete è una tensione alternata, questo significa che varia continuamente nel tempo da un valore 0 ad un valore massimo per tornare a 0 e quindi ad un valore minimo e di nuovo a zero. Questo variazione in Italia avviene 50 volte al secondo.
                            I pannelli solari generano una tensione continua che sostanzialmente non varia nel tempo, quindi necessita uno strumento (inverter) che trasformi questa tensione continua in tensione alternata per essere utilizzata dalle apparecchiature di casa.

                            Risposta 1, sostanzialmente ci si può collegare alla rete in due modi o con un inverter che generi una tensione in fase con la rete stessa permettendo di mettere rete e pannelli in parallelo senza creare corto circuiti o con un sistema a commutazione che attivi o i pannelli o la rete senza però metterli in contatto tra loro. Non ho esperienza ma credo che nei camper ci sia il secondo tipo di collegamento, quindi siamo fuori dall’applicazione della CEI 0-21 perché i due circuiti non vengono in contatto.
                            Riposta 2, i gruppi di continuità sono collegati in ingresso alla rete che è in parallelo con l’inverter dei pannelli ma all’uscita devono essere posti dei commutatori che selezionano o il gruppo o la rete.
                            Ricadiamo così nella versione camper.
                            Risposta 3, come si capisce dalle risposte precedenti serve un sistema di commutazione, automatico o manuale, che selezioni una delle due senza però attivarle entrambi.
                            Risposta 4, assolutamente no.
                            Un diodo o ponte di diodi servono per estrarre una o entrambe le semionde della corrente alternata sostanzialmente per generare un tensione continua.
                            E’ chiaro che se generi due tensioni continue, una dalla rete e una dai pannelli, a quel punto puoi, disaccoppiando i circuiti con diodi come dici, ottenere un’unica uscita ma sei fuori dalla rete ed hai una tensione continua che devi ritrasformare in alternata.

                            Oggi comincino a vedersi sistemi con inverter che hanno anche un collegamento a batterie in tampone quindi utilizzano l’energia dei pannelli per caricare le batterie e quindi l’energia delle batterie quando i pannelli non vanno.
                            Credo però che l’energia utilizzata per il carico delle batterie non passi per il contatore GSE e quindi non partecipa agli incentivi.

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                            • Altra cosa da valutare è il dimensionamento della potenza max del gruppo, rispetto alla potenza max necessaria lato utilizzatori e per quante unità di tempo questa dovrà essere fornita. Vorrei più semplicemente dire che, se ho necessita di 1000W continuamente per 2 ore, non posso installare un'ups da 1000W perchè sia i mosfet di potenza che i sistemi di rafreddamento passivi e attivi presenti all'inteno, sono dimensionati per un funz. max di 10/20 minuti a seconda del produttore.
                              Utilizzarlo molto oltre questi periodi, stabiliti dal costruttore, friggerà letteralmente le componenti di potenza rendendo il gruppo inutilizzabile.
                              Vorrei precisare che mi capita spesso di installare UPS, anche di grosse potenze, e posso garantire, che solo gli UPS di fascia alta, hanno la possibilità di funzionamento di svariate ore con pacchi batteria supplementari, e sicuramente non costano poche centinaia di euro.
                              Per avere una migliore garanzia di funzionamento sarebbe opportuno perlomeno sovradimensionarli.
                              Ultima modifica di renatomeloni; 19-02-2013, 12:34.
                              Il dono della fantasia è stato per me più importante della mia capacità di assimilare conoscenze (A.Einstein)

                              Commenta


                              • Sono completamente d’accordo con te.
                                Un UPS nasce per altre funzioni non è uno strumento di accumulo nel tempo ma di salvaguardia per l’eventuale la perdita di dati in caso di blackout.
                                Consideriamo inoltre che un UPS è sostanzialmente l’insieme di un caricabatteria in tampone, delle batterie e un inverter, tutte cose che si possono acquistare separatamente e dimensionare ad per l’utilizzo che si vuole.
                                Consiglio sempre di fare riferimento alla tabella del sito del post 554 per rendersi conto delle potenze in gioco

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                                • Innanzitutto grazie per la risposta. Ho le idee molto confuse. Pierpiero56 nei suoi interventi ci spiegava che per effetto della CEI 0-21 non era possibile utilizzare piccoli inverter di 3-4 kW per soddisfare il grosso degli assorbimenti domestici notturni in parallelo con la rete, in modo che quest'ultima potesse erogare i picchi di assorbimento generati allo spunto da alcuni elettrodomestici. Mi sembra di aver capito che il problema sta nei lunghi tempi di reazione dell'inverter (o meglio del suo dispositivo di interfaccia così come richiesto dalla norma CEI). Cio comporta la necessità di separare il proprio impianto dalla rete e di sovradimensionare la potenza degli inverter che lo alimentano in modo che siano in grado di sopportare detti picchi.

                                  Riformulo a questo punto la mia 4° domanda precedente: se io la rete la utilizzo in ingresso per alimentere un UPS (cioè semplificando un pacco batterie a cui è attaccato un inverter) e in uscita alternata la mia rete domestica, rimango un utente passivo e quindo non ho bisogno di alcuna protezione di interfaccia? Questo anche se quando l'UPS entra in funzione le sue batterie continuassero ad essere alimentate dalla rete? (Lo so che il funzionamento normale degli UPS è quello di entrare in funzione quando cade la rete, ma dovrebbero esistere anche quelli per PC a tempo di intervento nullo che nel funzionamento normale sono alimentati dalla rete che ricarica le batterie che a sua volta alimentano l'inverter che fornisce la corrente al PC).
                                  Nel caso in cui l'UPS possa rimanere connesso in alimentazione delle sue batterie, è la scheda elettronica (semplificando il ponte di diodi) ad evitare che la corrente alternata da lui prodotta possa essere immessa in rete (anche qualora fosse casualmente in fase con la rete perchè altrimenti il problema non si pone perchè si andrebbe incontro ad un corto come è già stato chiarito).
                                  Infine se "i diodi" fossero sufficienti a essere condiderato utente passivo si potrebbe ipotizzare (mi rendo conto che probabilmente sto diciendo una cosa non realizzabile) un impianto domestico a corrente continua o a corrente pulsante, visto che le luci led funzionano in continua, che molte apparecchiature elettroniche sono alimentate internamente in CC e che alcuni motori (se e vero quello che mi è stato detto da un amico) sono detti motori universali proprio perchè possono funzionare indifferentemente in continua o alternata (non ricordo se si riferiva ai motori a spazzole)?

                                  Infine in un post precedente sono state allegate le caratteristiche del Solon Soliberty fra le quali (pag.3): "Aumento di 2,6 kW della potenza massima disponibile per l’utenza domestica". E' pertanto evidente che il sistema funzioni in parallelo con la rete e inoltre che se viene commercializzato in Italia sia conforme alla CEI 0-21 (anche se fra le conformità a pag. 6 questa norma non è indicata). Dovranno aver superato in qualche modo i problemi evidenziati da Pierpiero56?
                                  Ultima modifica di francoc; 19-02-2013, 18:17.

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                                  • La CEI 0-21 non permette di avere apparecchiature che mandano tensione in rete quando questa viene a mancare.
                                    Pensa ad un operaio Enel che toglie tensione in rete per manutenzione e quindi interviene toccando i fili e il tuo sistema immette in rete tensione: il rischio di prendere una bella scossa è notevole.
                                    Nell’impianto di casa puoi inserire tutti i vari tipi di attrezzature basta che non rimettano tensione in rete quando questa viene a mancare.
                                    Non sono i tempi di reazione dell’inverter ma la richiesta di energia delle apparecchiature che hanno avvolgimenti elettrici (trasformatori, motori, bobine di relè o elettrovalvole ecc) All’accensione, spunto, possono necessitare, per frazioni di secondo, di energie anche oltre 10 volte superiore al consumo in funzionamento stabilizzato.
                                    Cerco di chiarire in modo semplice cosa succede: negli avvolgimenti elettrici avviene in fenomeno, si chiama induzione magnetica, che si oppone alla variazione di stato in cui si trova l’avvolgimento stesso, per cui per vincere questa opposizione necessita un’energia superiore a quella che serve quando si è raggiunta la stabilità alla nuova situazione.

                                    Sicuramente se colleghi l’impianto di casa dopo l’UPS hai il tuo impianto è scollegato dalla rete e quindi non hai problemi.
                                    Devi vedere UPS come un carica batterie che prende energia dalla rete ma non la riporta indietro, tutto quello che succede dopo non ha importanza.

                                    Se utilizzi un circuito con componenti in CC il tuo discorso fila.
                                    Io ho appunto realizzato una cosa del genere e riesco a gestire tutte la luci di casa e ho eliminato i piccoli alimentatori delle varie attrezzature come sistema di allarme, monitor e altro a 12V senza essere collegato alla rete.
                                    Nei prossimi giorni, finita un modifica che sto realizzando, rimetterò a disposizione l’allegato con lo schema e le spiegazioni del funzionamento.

                                    Le caratteristiche del Solon le ho messe io al post 549 ma questi sistemi come ti ho detto al post 554 vanno bene su un impianto nuovo in quanto le batterie in tampone fanno parte integrante del sistema pannelli + inverter in regola con la normativa CEI 0-21.
                                    Inoltre, mi sembra che la carica delle batterie avvenga prima del contatore di produzione.
                                    Se è così tutta quell’energia non viene conteggiata e non partecipa agli incentivi

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                                    • @albvac: l'ultimo punto credo non sia del tutto esatto, nel senso che è vero che l'accumulo avviene insieme all'inverter a monte di qualunque contatore, ma quando poi lo dà alla casa negli orari fuori dalla produzione dell'impianto FV, passa sempre dal contatore di produzione e poi dal bidirezionale, quindi a quel punto viene conteggiato. È vero però che le perdite dovute all'accumulo e quelle fisiologiche all'autoscarica delle batterie vanno considerate come energia non conteggiata e quindi non retribuita.
                                      FV 5,76 Kwp.Auto elettrica:Nissan Leaf 24 Kw.Acs:boiler PDC 300L,Cordivari,con solare termico a CF con 5 mq di pannelli piani,tilt:61,8°.Riscaldamento:8 pdc aria/aria di cui 6 inverter con COP fra 3,6 e 5,25, integrati da un termocamino Vulcano.Piano a induzione.1 auto a metano.Asciugatrice a PDC inverter.Vetrocamera Saint Gobain selettivi/basso-emissivi 4/12/4 con Argon

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                                      • Originariamente inviato da albvac Visualizza il messaggio
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                                        Devi vedere UPS come un carica batterie che prende energia dalla rete ma non la riporta indietro, tutto quello che succede dopo non ha importanza.
                                        Scusa se insisto: quali sono le componenti elettroniche che impediscono alla mia apparecchiatura di mandare tensione in rete o al mio caricabatteria di far tornare indietro l'energia della batteria? Da quel poco che ho capito parlando con amici riparatori elettronici, il componente più semplice ed economico per far si che la corrente scorra da una sorgente A (ad esempio rete pubblica) verso un punto B (pacco batterie o impianto domestico) e non viceversa è il diodo. Aprendo un vecchio caricabatteria per auto, sono rimasto stupito dal fatto che ci fossero solo 2 pezzi: un trasformatore e un ponte raddrizzatore. Quelli moderni saranno più sofisticati ma immagino siano sempre dei semiconduttori a evitare che la corrente delle batterie possa andare verso la rete. Quindi da un punto di vista pratico un ponte di diodi è sufficiente a far si che la rete alimenti il mio impianto e che non possa accadere il contrario, cioè che le mie batterie e/o inverter possano trasferire energia alla rete. Quello che volevo capire (almeno per il momento per pura curiosità) se da un punto di vista normativo (CEI) la separazione costituita da un ponte di diodi è sufficiente per essere considerato utente passivo ed evitare l'adozione di ulteriori dispositivi.

                                        Un circuito a 12V è sicuramente valido sotto il profilo della sicurezza, ma non lo è sotto il profilo della efficienza: comporta perdite di trasformazione con relativo costo degli apparati e perdite di trasporto e obbliga a sezioni dei conduttori elevate. Tralasciando per un momento il problema rilevante della sicurezza, mi domando non sarebbe fattibile un impianto domestico a 220 raddrizzata? Mi hanno detto che gli alimentatori switching che ormai sono dapertutto per prima cosa raddrizzano al 220 alternata e quindi potrebbero continuare a funzionare. Dell'illuminazione a led e dei motori universali ho gia detto prima.

                                        Per quanto riguarda il Solon sia dalla descrizione a pag.3 e ancor più dallo schema a pag. 4 mi sembra chiaro che il sistema è stato concepito per essere applicato anche ad impianti esistenti. Il sistema è posto dopo il contatore di produzione e quindi non ha alcun effetto sull'energia prodotta e quindi sugli incentivi.
                                        Ultima modifica di francoc; 20-02-2013, 18:55.

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                                        • Il diodo è un componente che permette il passaggio della corrente in una sola direzione.
                                          La corrente alternata della rete inverte direzione per ben 50 volte al secondo.
                                          Considera il mare con onde e risacca, l’acqua va verso la spiaggia e ritorna in mare.
                                          Se poni un fantomatico strumento per sfruttarne il movimento hai una generazione di energia sia con l’onda che con la risacca con il diodo è come se utilizzassi solo l’onda.
                                          Il diodo preleva solo una parte della corrente, con un ponte di diodi puoi prelevare anche la seconda parte ma a quel punto la tua forma d’onda non è più la stessa.
                                          Credo che tu non abbia capito che il problema di rimandare tensione in rete non è legato all’utilizzo dell’impianto di casa ma al fatto che il tuo sistema pannelli posto prima del suddetto impianto genera tensione in parallelo alla rete, tu prelevi energia dopo, e con qualsiasi cosa la prelevi non la rimetti più in rete quindi sei fuori dal campo della CEI 0-21.

                                          Sono d’accordo con te che un circuito a 12 V necessita di conduttori di sezione più grande se non vuoi avere perdite e generare calore con le conseguenze immaginabili.
                                          Non lo sono sull’efficienza, per caricare le batterie devi abbassare la tensione ai canonici 12, 24 o 48 V con sicuramente un po’ di perdita ma poi se questa tensione la riporti a 220 V aggiungi la perdita dell’inverter che la ritrasforma.

                                          Gli alimentatori switching normalmente servano per darti una tensione continua a livelli più bassi di quella in entrata e poi credo che non sia molto facile trovare lampade ed apparecchiature per casa che funzionano con 220 V di tensione continua.
                                          In quel caso non puoi certo utilizzare le attrezzature in alternata.

                                          Per Solon hai ragione, non mi ero reso conto che viene posto dopo il contatore pensavo che sostituisse l’inverter.

                                          @LukckyLukeJonn
                                          Hai ragione pensavo solo al momento della ricarica

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                                          • ehm... ho trovato le batterie!

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                                            chiedo al ferramenta se sono disponbili...

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                                            • Certo sarebbe bello ma a me sembra ancora lontano, come questo del resto: Il grafene nell’impianto solare | Idee Green Ma noi continuiamo a sperare
                                              5.76 kW 24 IBC SOLAR Tilt 19°, Azimut+54° S-SO, Power-One 6 kW , 2 boiler 0-1200W in serie, controllo domotico , SDM220Modbus x monitoraggio consumi con MeterN, 7 split a PDC, http://pvoutput.org/list.jsp?userid=8660 Aderite al Team di monitoraggio denominato EnergeticAmbiente su Pvoutput.org , così sapremo ogni giorno quanta energia pulita hanno prodotto gli amici del forum. Questo il link del Team ?https://pvoutput.org/listteam.jsp?tid=1115

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                                              • Litio

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                                                Perchè secondo voi l'accumulo con il Litio non è conveniente ?

                                                ... o notato che a livello di distribuzione i prezzi sono scesi di molto e alcuni siti danno un prezzo attorno ai 400 Euro al kWh.

                                                Secondo voi siamo ancora molto lontani da una qualche convenienza?
                                                Quale sarebbe un prezzo accettabile per un impianto FV con accumulo?

                                                Teniamo presente che fino a non più di un paio di anni fa i piani di ammortamento di un impianto FV tradizionale con incentivo erano di 6-7 al sud 8-9 al centro e attorno ai 10 annni per il nord (per ovvie considerazioni di producibilità).
                                                Inoltre con l'accumulo (per un impianto ex-novo no conto energia no scambio) possiamo usufruire dalla possibilità di funzioni UPS che la connessione diretta alla rete non permette.
                                                Quanto saremmo disposti a pagare in più questa funzione?

                                                Altro discorso riguarda la convenienza dell'accumulo per impianti già incentivati per i quali l'accumulo del surplus di produzione diurma per il consumo notturno si deve confrontare con la differenza tra il valore del kWh risparmiato e il valore del kWh rimborsato (II, III, IV conto energia) e la il valore del kWh risparmiato per il V conto.

                                                Teniamo presente però che che per un futuro molto prossimo (fine dei CE) chi farà un impianto FV dovrà confrontarsi solo con la prima condizione e con gli eventuali sgravi (50% fino e fine giugno e poi 36%(?)).

                                                Grazie a chi vorrà dare il proprio contributo.

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                                                • Credo che 400 € al Kwh siano troppi.
                                                  Considerando che una batteria al piombo da 100Ah produce circa 1,2 Kwh e costa circa 100-130 € fatti i conti.

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                                                  • Peter, puoi indicarci i tuoi riferimenti per avere 1 Kwh di batterie al litio a 400€? Grazie
                                                    FV 5,76 Kwp.Auto elettrica:Nissan Leaf 24 Kw.Acs:boiler PDC 300L,Cordivari,con solare termico a CF con 5 mq di pannelli piani,tilt:61,8°.Riscaldamento:8 pdc aria/aria di cui 6 inverter con COP fra 3,6 e 5,25, integrati da un termocamino Vulcano.Piano a induzione.1 auto a metano.Asciugatrice a PDC inverter.Vetrocamera Saint Gobain selettivi/basso-emissivi 4/12/4 con Argon

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                                                    • @LuckyLukeJohn
                                                      EV-Power | Lithium Battery 12V/90Ah (WB-LP12V90AH)
                                                      Sono stato anche pessimistico visto il cambio $ / €, ma c'è sempre da tener conto che
                                                      essendo batterie gestite c'è anche un costo per l'elettronica di controllo (BMS) che
                                                      comunque si spalma sull'intero pacco.

                                                      @albvac
                                                      1 kWh di piombo per applicazioni stazionarie (storage) profodità di scarica 30%,
                                                      energia utilizzzabile 300 Wh ciclo per - 1000 (?) cicli

                                                      1 kWh di litio per appl. stazionarie profodità di scarica 70%/80% diciamo 70% per sicurezza
                                                      700 Wh utilizzabili per ciclo - 3000 (?) cicli

                                                      E' vero il piombo costa 3/4 quattro volte di meno, ma a parità di energia nominale il litio rende
                                                      ca 2 volte e mezza di più e ha una vita tre volte superiore.

                                                      In attesa di riscontro

                                                      P.S. Chiedo venia ai moderatori e spero di non aver violato qualche regolamento del forum
                                                      postando un link ad un sito di vendita online. Con il quale peraltro non ho nulla a che fare,
                                                      ma non sapevo in quale altro modo dare dei riscontri oggettivi richiesti.
                                                      Ultima modifica di peter12; 23-02-2013, 12:50.

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                                                      • Originariamente inviato da peter12 Visualizza il messaggio
                                                        .......
                                                        Secondo voi siamo ancora molto lontani da una qualche convenienza?
                                                        Quale sarebbe un prezzo accettabile per un impianto FV con accumulo? -------
                                                        Secondo me (correggetemi se sbaglio), si può ragionere in questo modo per valutare la convenienza. Ipotizzando per semplicità, un rendimento unitario (in realtà inferiore e penso stimabile fra 0.6 e 0.9) del sistema si può calcolare un Costo unitario del servizio di accumulo pari a:

                                                        Costo complessivo del sistema
                                                        -----------------------------------------------------------------------
                                                        Capacità effettiva di accumulo x N° di cicli di carica


                                                        La capacità effettiva è pari a quella nominale per la profondità di scarica (DOD), mentre i cicli sono quelli garantiti dal produttore a quella DOD.
                                                        Il costo del servizio di accumulo deve essere minore al risparmio (unitario) che l'accumulo consente: nel caso di impianti in SSP (che sono la quasi totalità) esso è pari alla parte (45-50%) non rimborsata del costo al kWh della bolletta elettrica.

                                                        Volendo, applicando la formula inversa si può determinare il costo max di un sistema di accumulo. Buttando giù (a braccio) dei valori è venuto fuori che il sistema (batterie litio) dovrebbero costare sotto i 150 euro/kWh. Quindi siamo ancora molto lontani dalla convenienza, anche se sono convinto che i progressi tecnoligici che ridurranno i prezzi e/o aumenteranno la vita utile degli accumulatori renderanno presto l'accumulo una strada percorribile.
                                                        Ultima modifica di francoc; 26-02-2013, 21:37.

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                                                          riprendo l'argomento dopo tanto tempo per dirvi che considero tuttora sconveniente qualsiasi tipo di accumulo, visti i costi attuali, pertanto ho deciso di acquistare due batterie da 80 ampere al piombo Costo ( 100 euro totale) che caricherò nelle ore diurne quando il fotovoltaico produrrà almeno 600 watt (350 la mia casa li assorbe a causa degli energivori fissi) e con esse farò una linea per le sole luci esterne che installerò per funzionamento a 12volt, onde tenerle accese tutta la notte con un bel crepuscolare.
                                                          Spero cosi di risparmiare nei consumi notturni e tenere la casa illuminata, esternamente ,nelle ore buie a costo quasi zero. Credo sia attualmente la cosa più semplice,
                                                          avendo 4 lampade da 13 watth a risparmio energetico per circa 11 ore accese dovrei consumare complesivamente 572 watt a notte pari a circa 50 amp a 12 volt , corrispondenti più o meno al 30 percento della capacità delle batterie. Spero cosi di sfruttare un minimo di energia notturna ad un costo ragionevole.
                                                          l'operazione mi farebbe risparmiare all'incirca 36 euro all'anno per 4 anni che sarebbero complessivamente 244 euro ,
                                                          se calcoliamo 100 euro le batterie e 50 il carica batteria il guadagno è pressochè inesistente considerata anche la perdita dello scambio sul posto. Lo faccio solo per provare fino a quando non ci saranno sistemi più convenienti, io spero sempre nell'aria compressa e motori reversibili performanti.
                                                          5.76 kW 24 IBC SOLAR Tilt 19°, Azimut+54° S-SO, Power-One 6 kW , 2 boiler 0-1200W in serie, controllo domotico , SDM220Modbus x monitoraggio consumi con MeterN, 7 split a PDC, http://pvoutput.org/list.jsp?userid=8660 Aderite al Team di monitoraggio denominato EnergeticAmbiente su Pvoutput.org , così sapremo ogni giorno quanta energia pulita hanno prodotto gli amici del forum. Questo il link del Team ?https://pvoutput.org/listteam.jsp?tid=1115

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                                                            avendo 4 lampade da 13 watth a risparmio energetico per circa 11 ore accese dovrei consumare complesivamente 572 W
                                                            Se sostituisci le 4 lampade a risparmio energetico, con 4 a led da 7W (7,90€ cad.) andresti a consumare 28W, potresti mettere una sola batteria 12v 100Ah, durano il doppio e avresti anche più luce (700LM). Il calcolo del risparmio annuo, fallo tu poi mi dici che ne è venuto fuori.
                                                            Saluti
                                                            Il dono della fantasia è stato per me più importante della mia capacità di assimilare conoscenze (A.Einstein)

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