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Cella di Mayer

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  • #61
    QUOTE (brunovr @ 22/2/2006, 21:11)
    Nella cella di Mayer PER FORZA DI COSE serve anche la seconda induttanza L2. Questo perchè (lo spiegherò più dettagliatamente prossimamente...) contrasta la fuga di elettroni dal condensatore-cella

    sono curioso....

    la teoria e le mie simulazioni direbbero il contrario.... ohmy.gif
    "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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    • #62
      Ciao a tutti smile.gif
      Complimenti per le realizzazioni iniziate non in maniera empirica, ma partendo da basi di elettronica ed elettrotecnica applicata.
      Io un elettrolizzatore "a risonanza" è da diverso tempo che lo uso, non sapevo della conoscenza di Mayer, ma funziona lo stesso (caspita volevo dargli il mio nome troppo tardi?). Occhio che l'acciaio inox 304 si arruginisce. Vi do un suggerimento...anzi no! non voglio influenzare il vostro lavoro, magari funziona molto meglio del mio, comunque ne discuteremo più in là a realizzazioni e test avvenuti. A proposito dove è possibile dare una occhiata allo schema che usate?

      Salutoni
      Furio57 biggrin.gif
      L' ACQUA E' IL MIGLIOR COMBUSTIBILE, BASTA SAPERLA ACCENDERE. ( Capitano Claudio F. )
      LA DIFFERENZA TRA UN GENIO ED UNO STUPIDO E' CHE IL GENIO HA I PROPRI LIMITI...
      Ma se "L'UNIONE FA LA FORZA", allora perchè "CHI FA DA SE' FA PER TRE"?

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      • #63
        CITAZIONE (brunovr @ 22/2/2006, 22:08)
        ---NOVITA'------

        Purtroppo sono riuscito a trovare maggiori informazioni riguardanti le due induttanze L1 e L2 che fino ad ora non si sapeva granchè.
        Dico purtroppo perchè, per le cartteristiche delle grandezze che le compongono, queste due induttanze sono realizzate su un supporto di 10mm della lunghezza sconosciuta, avvolte in più strati, ma soprattutto sono eseguite con un filo del diametro di 0,125mm in ACCIAIOINOX SMALTATO CON UN MATERIALE ISOLANTE CHIAMATO "Pyre-ml" che ha le caratteristiche di essere isolante a 3400V/mm e resistente a temperature di 500°
        Infatti dai miei calcoli nell'induttanza si creavano tensioni uguali e negative a quelle sulla cella-condensatore....
        Questa novità purtroppo fa si che la cella di Mayer sia di difficile costruzione e replicazione a meno che qualcuno non riesca a trovare questo benedetto filo di acciaio inossidabile 304 !
        Tale filo, come dai miei calcoli avrà una resistenza di 60 microOhm per cm...

        ciao ciao a presto....

        Ciao, il filo in acciaio non credo sia condizionante , in quanto Meyer voleva far si che il circuito avesse una resistenza interna ( sul risuonatore ) che limitasse la massima tensione , infatti in alcuni suoi scritti/brevetti si parla di limitatore di corrente ( che è una resistenza ) , infatti 1 metro di tale filo avrebbe una resistenza di 0,6 ohm . Comunque io per mia scelta le prove le voglio fare , non mi fermo per una mancanza di un materiale , considera comunque che ci sono anche altre omissioni nei scritti di Meyer che verranno fuori . Per quanto riguarda i tubi o già controllato e sono perfettamente cilindrici , tra l'altro non credo sia importantissimo , in quanto Meyer parla pure di tubi sagomati in forme diverse per formare "gradienti" di campi di tensione .

        X Furio i circuiti sono nel 3d .

        Ciao

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        • #64
          CITAZIONE (Furio57 @ 23/2/2006, 01:37)
          Ciao a tutti smile.gif
          Occhio che l'acciaio inox 304 si arruginisce.

          Salutoni
          Furio57 biggrin.gif

          Ciao , che intendi per elettrolizzatore risonante ??? usi sali o acidi ??? la cella Meyer usa acqua distillata o potabile senza elettrolita , il 304 non reagisce con idrogeno o ossigeno .

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          • #65
            ciao kalos!

            in realtà x queta cosa nn è che mi fermo! anzi!

            x Furio

            Scusa sai, ma secondo te, come è possibile che un acciaio detto inossidabile si ossidi?
            il 304 poi è un acciaio particolare(il più usato ma anche il più particolare) e sono strà sicuro al 200% che nn può assolutamente ossidarsi (fonte un mio caro amico anziano che ha passato la vita con 3 sue acciaierie). Forse il motivo di ciò può derivare da alte correnti che depositano sull'acciaio frammenti di ferro che si ossida o acciaio non inossidabile!

            Boo..? cmque giustissimo quello che dici, ne riparleremo più avanti di sicuro....

            ciao ciao a tutti
            Nel nuovo millennio l'uomo tornando alla natura distruggerà quei mostri e l'energia dell'atomo pulito costruirà ancora infinite meraviglie e le ferite dell'umanità, come le guerre non saranno che purtroppo molto tristi incidenti dì percorso. (Omero Speri -VR- Pioniere della FF )

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            • #66
              Ciao a tutti e complimenti per la serieta' che vedo nei post.

              E' la seconda volta che scrivo anche se seguo il forum da circa un anno e mezzo.

              Ho riprodotto la cella formata da 8 placche di acciaio inox AISI 304 alimentata a 14 V cc utilizzando una soluzione di acqua distillata e idrossido di potassio al 23 %,

              So per bene che non si tratta dell' esperimento di Meyer e non voglio assolutamente confondere nessuno. Questo mio primo tentativo e’ stato per valutare alcuni aspetti tecnici e per studiare il fenomeno cominciando a valutare gli aspetti termodinamici.

              Come voi sapete le istruzioni per realizzarla sono riportate sul sito http://stanleymeyer.com/, dove veniva indicato un rendimento minimo del 120 % ma posso dire, che mi sono avvicinato al 98 % ma certo e' che non e' stato superato,

              La cosa che Vi foglio far notare e' che ho smontato la cella per vedere lo stato delle piastre, ho notato che si sono fatte piu' scure con una fascia nera nella parte alta solo sul lato dell' elettrodo collegato al negativo. Non sono ancora certo di che tipo di ossidazione si tratti.

              Ripulendole per bene non ho notato nessuna alterazione dello stato rispetto al lato rimasto intatto.

              Visto che la mia intenzione e' quella di riprodurre la vera cella di Meyer, ho pensato che questa informazione poteva esserVi utile per l' ingegnerizzazione futura, ovvero se questa necessitera' di essere pulita occorreranno degli accorgimenti per consentire facili accessi .

              Vi allego le mie foto ed il link di un' azienda che vende le lamiere ed i tubi di acciaio inox AISI 304 e 316 ( che e' ancora piu' resistente)

              Il costo al kg del AISI 316 e' di 4,46 euro/kg + iva, una lamiera di 1mm da 2m x 1m pesa 16 kg,mentre la lamiera di AISI 304 con le stesse

              dimensioni della precedente il costo e' di 50 euro + iva


              Saluti e buon lavoro


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              • #67
                ciao idrogeno

                la tua esposizione in realtà non fa una piega, in effetti però penso che l'oscuramento dell'acciaio sia dovuto proprio all'idrossido di potassio che reagisce con l'acciaio inox. Infatti l'acciaio inox non è detto che non reagisca con nessuno, dentro ha cromo, nichel e manganese e questi reagiranno con qualcosa. Si usa l'acciaio inox che non reagisce con idrogeno, ossigeno e l'acqua ma può reagire con altre impurità.
                ciao ciao


                Ho trovato questo che può rispondere sia a idrogeno72 che a Furio57 .

                x furio
                in effetti avevi ragione, l'acciaio inox si può ossidare!!!!


                --------------------

                PULIZIA E MANUTENZIONE DI ATTREZZATURE DI ACCIAIO INOSSIDABILE

                I tipi di acciaio utilizzati per la costruzione di apparecchiature sono di diverse qualità ( es. AISI 304, AISI 316). E' errato però pensare che l'acciaio inossidabile sia indistruttibile e che non si corroda. Esso è definito tale perché resiste alla corrosione grazie ad una sottile pellicola di ossido che si forma a livello molecolare sulla sua superficie. E' evidente quindi che qualsiasi causa impedisca la formazione o la permanenza di questa pellicola sulla superficie dell'acciaio, ne riduce drasticamente la resistenza alla corrosione ed alla coesione in caso di saldatura di parti. L'acciaio inossidabile può subire anche notevoli danni se non viene trattato con le dovute precauzioni. La mutazione della natura chimico-fisica dell'ambiente in cui esso si può trovare danno luogo in breve ed a volte in brevissimo tempo, ad inconvenienti di notevole gravità. materiale.

                La sua resistenza e durata, sono strettamente legate ad un uso opportuno, a buona manutenzione e all'uso di prodotti e materiali di pulizia idonei a preservarne le caratteristiche originali.


                PRINCIPALI CAUSE DI OSSIDAZIONE

                Analisi metallografiche effettuate in passato hanno dimostrato inequivocabilmente che alcune sostanze o situazioni non necessariamente di carattere straordinario, possono provocare inconvenienti di questo tipo .

                Possiamo elencare fra queste:

                1. Residui ferrosi lasciati decantare sulle superfici umide (non asciugate), portati in circolo dall'acqua, dai cibi o dai prodotti di cucina utilizzati per la pulizia delle apparecchiatura (raschietti, pagliette, ecc.)
                2. Residui ferrosi portati in circolo dalle cappe di aspirazione poste sopra alle apparecchiature (si presentano sotto forma di pulviscolo o microscaglie che si depositano su recipienti e superfici esterne)
                3. Calcare (si ritrova nelle parti meno accessibili dei recipienti). Esso impedisce il normale scambio termico fra l'elemento riscaldante esterno (resistenze o fiamma), il metallo dei recipiente ed il cibo ivi contenuto, contribuendo ad indebolire (stress) l'acciaio nei punti o nelle superfici dove si è accumulato
                4. Detergenti a base di cloro o ammoniaca non opportunamente risciacquati
                5. Stress del metallo per surriscaldamento. Il contatto o solo i vapori emanati da prodotti acidi (l'acido muriatico / cloridrico) o a base di ipoclorito di sodio/candeggina/varechina o ammoniaca, utilizzati direttamente o contenuti nei comuni detersivi, per la pulizia e la igienizzazione di pavimenti, piastrelle e superfici lavabili, possono avere un effetto ossidante/corrosivo sull'acciaio inox
                Nel nuovo millennio l'uomo tornando alla natura distruggerà quei mostri e l'energia dell'atomo pulito costruirà ancora infinite meraviglie e le ferite dell'umanità, come le guerre non saranno che purtroppo molto tristi incidenti dì percorso. (Omero Speri -VR- Pioniere della FF )

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                • #68
                  CITAZIONE (Furio57 @ 23/2/2006, 01:37)
                  Ciao a tutti smile.gif
                  Complimenti per le realizzazioni iniziate non in maniera empirica, ma partendo da basi di elettronica ed elettrotecnica applicata.
                  Io un elettrolizzatore "a risonanza" è da diverso tempo che lo uso, non sapevo della conoscenza di Mayer, ma funziona lo stesso (caspita volevo dargli il mio nome troppo tardi?). Occhio che l'acciaio inox 304 si arruginisce. Vi do un suggerimento...anzi no! non voglio influenzare il vostro lavoro, magari funziona molto meglio del mio, comunque ne discuteremo più in là a realizzazioni e test avvenuti. A proposito dove è possibile dare una occhiata allo schema che usate?

                  Salutoni
                  Furio57 biggrin.gif

                  Arf... w00t.gif
                  Furio dove posso trovare gli schemi e i possibili disegni del tuo elettrolizzatore a risonanza?

                  X brunovr,
                  marco ali,che ha postato quel msg sul idrossido in questo post,commercia proprio acciaio(304 e 316).
                  Lui potrebbe avere il filo che descrivi.Io gli ho chiesto delle piastre di inox 304 per costruire uno spad biggrin.gif

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                  • #69
                    OK GRAZIE, MA FORSE NON SERVE!!!!!!!


                    CIAO CIAO
                    Nel nuovo millennio l'uomo tornando alla natura distruggerà quei mostri e l'energia dell'atomo pulito costruirà ancora infinite meraviglie e le ferite dell'umanità, come le guerre non saranno che purtroppo molto tristi incidenti dì percorso. (Omero Speri -VR- Pioniere della FF )

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                    • #70
                      QUOTE (brunovr @ 22/2/2006, 13:37)
                      ....Mi servirebbe perciò un piacere,
                      Prova al simulatore lo schema con due induttanze e con una capacità 2nF. Prova con le induttanze da 15,83milliHennry ed una frequenza di risonanza circa 20-22 KHz

                      Una volta inserito questi valori, prova a variare di poco la tensione d'ingresso e sappiami dire se il circuito resta in risonanza o meno.
                      Dopo questa prova, se puoi, prova a rifare il tutto con una sola induttanza di 31,66millihenry, non dovrebbe comportarsi nello stesso modo.
                      ...

                      Manca la Ri resistenza interna del generatore virtuale.

                      In pratica è la resistenza in milliohm del secondario del toroide e il relativo valore in milliHenry.

                      Senza quelli, può essere di tutto di più.....il cerchio non si chude.

                      Edited by ElettroRik - 24/2/2006, 00:01
                      "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                      • #71
                        Brunovr Grazie per la delucidazione, e per le info sulle principali cause di ossidazione

                        Volevo chiedere al forum, gentilmente, dove reperire il "manuale di 560 pagine" di Meyer come da indicato nel post del 22/2/2006, 18:27 , io dalla rete ho
                        trovato la copia del brevetto, foto ecc...ma si tratta di poche pagine. Considerando che e' circa un mese che ho iniziato a studiarci sopra, vorrei approcciare ai miei passi successivi con una preparazione maggiore .Ho conosciuto i lavori di Meyer effettuando delle ricerche sulle "Joe cell's".

                        Anticipatamente Vi ringrazio

                        H72

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                        • #72

                          IL TOROIDE

                          Il totoide in se è poco differente di un qualsiasi altro trasformatore e matematicamente parlando è pressochè uguale.

                          Iniziamo a dire che in un trasformatore le tensioni sugli avvolgimenti si comportano proporzionalmente ai numeri di spire degli stessi (solo a vuoto!)

                          Dunque abbiamo che V1/V2 = N1/N2

                          da ciò si ricava che il rapporto di trasformazione K è V1/V2 oppure N1/N2

                          Applicando un carico resistivo la tensione d'uscita diminuirà, se il carico è induttivo la tensione d'uscita diminuirà leggermente(sfasata + ), mentre se il carico è capacitivo, la tensione sul secondario sarà SUPERIORE in proporzione alla capacità applicata.!!

                          Si vede subito che nel toroide la V2 sembra 3 volte la V1 percui essendo alimentato a 12V la tensione d'uscità sembrerebbe 36V. La coorente invece essendo I2/I1 = N1/N2 nel circuito primario la corrente sembrerebbe 3 volte quella del secondario!!

                          Inutile che vi scriva formule sopra formule, tenete come oro colato che nel toroide esistono i seguenti valori calcolati. dovrebbero essere esatti anche per frequenze elevate dato che in nessuna formula ho trovato la frequenza di lavoro :

                          Lunghezza media effettiva = 82,966 mmm

                          Area effettiva = 58,119 mm2

                          Costante geometrica = 1411,42 m-1

                          Permeabilità magnetica = 3,771 * 10^-3 Hm-1

                          Riluttanza Magnetica = 3,786 * 10^5

                          Induttanza L1 = 105,67 microH
                          Induttanza L2 = 950,99 microH

                          A questo punto però per calcolare il flusso magnetico occorre la corrente che circola nel secondario e qui è un bel casino anche perche dipende strettamente anche dalla frequenza!
                          Tralasciando per un attimo come calcolarla c'è da fare un ragionamento:
                          Visto che la corrente che circola nel primario sarebbe 3 volte quella del secondario, viene subito da pensare che tutto il circuito consumi una elevata potenza. Ipotizzando una corrente di 1A sul secondario, ci troveremo 3A sul primario con conseguenza circa 36W di potenza. C'è da dire però che nel momento in cui il circuito è in risonanza, la tensione sarà massima mentre la corrente sarà minima. Non solo, nel momento di risonanza, per la conformazione del circuito la tensione sul condensatore potrebbe essere dell'ordine dei 1000V con conseguente calo della corrente circolante.
                          Un'ultima considerazione stà nel fatto che tutto ciò sarebbe vero se il toroide funzionasse a vuoto o con carico resistivo(nel caso della risonanza). Per fare un esatto ragionamento bisognerebbe prendere il circuito nel suo insieme ed analizzarlo vettorialmente.

                          C'è da aspettarsi dunque che una volta costruita la cella, calcolato le induttanze, trovato le frequenze(ed insisto a dire che son + di una e non solo per le armoniche! )il circuito alimentato consumi parecchio ed, agendo prima sulle induttanze e poi sulla frequenza, cali bruscamente fino quasi ad una corrente nel primario quasi irrisoria! Infatti nel brevetto di Mayer dice:

                          "il calcolo della frequenza di risonanza di qualsiasi circuito è determinato da parametri conosciuti : differenti cavità hanno differenti frequenze di risonanza dipendenti da parametri come dielettrico dell'acqua, dimensione placche, configurazione e distanza, circuito induttore e FORTUNA!).

                          Dunque come dato di riscontro sul funzionamento, invece di monitorare la pressione della cella, è bene monitorare la corrente del circuito primario. Buttando le mani avanti c'è da dire che sarebbe opportuno che gli impulsi nel primario fossero variabili in ampiezza per diminuire così la corrente nella fase di ricerca della risonanza.

                          pROSSIMAMENTE ANALIZZERò IL CIRCUITO SECONDARIO.....

                          pS. attendo con ansia smentite, conferme di quanto sopra esposto (spero nell'aiuto di qualche prof. di elettrotecnica)


                          Nel nuovo millennio l'uomo tornando alla natura distruggerà quei mostri e l'energia dell'atomo pulito costruirà ancora infinite meraviglie e le ferite dell'umanità, come le guerre non saranno che purtroppo molto tristi incidenti dì percorso. (Omero Speri -VR- Pioniere della FF )

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                          • #73
                            QUOTE (brunovr @ 24/2/2006, 11:13)
                            Permeabilità magnetica = 3,771 * 10^-3 Hm-1

                            Riluttanza Magnetica = 3,786 * 10^5

                            Induttanza L1 = 105,67 microH
                            Induttanza L2 = 950,99 microH

                            ......
                            Dunque come dato di riscontro sul funzionamento, invece di monitorare la pressione della cella, è bene monitorare la corrente del circuito primario. Buttando le mani avanti c'è da dire che sarebbe opportuno che gli impulsi nel primario fossero variabili in ampiezza per diminuire così la corrente nella fase di ricerca della risonanza.

                            L1 e L2 sono le iduttanze di primario e secondario?

                            Direi che affidarci a Sant'Empirico potrebbe essere un ottima soluzione.

                            Nel circuito che sto preparando, ho previsto 3 ingressi analogici a 10bit che consentono di far fare l'ottimizzazione automatica al software.
                            Così si può tener conto sia della portata del gas in uscita, sia della corrente (e quindi potenza) in ingresso, sia di un terzo parametro che, per esempio, potrebbe essere una temperatura delle placche.

                            P.S. Per diminuire la corrente basta agire sul duty-cycle. Variare l'ampiezza sarebbe molto più scomodo, occorrerebbe un altro switching sul primario.

                            Edited by ElettroRik - 24/2/2006, 17:33
                            "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                            • #74
                              Ciao, la cella utilizza un circuito che per quanto semplice risulta complicatissimo far funzionare bene . Come si è compreso è necessario che il circuito risuoni ( massimo trasferimento di energia con minimo assorbimento ) e a determinate frequenze che sono tipiche del dielettrico , cioè dell'acqua, se si vuole ottenere qualcosa da questo oggettino . In uno dei "papaer2 di Meyer descrive le due bobine "volano" avvolte nello stesso toroide wacko.gif wacko.gif wacko.gif questo chiaramente dovrebbe avere un doppio effetto ( non ci metto la mano sul fuoco wink.gif ) :
                              - Comprendere il trasformatore Toroidale all'interno del circuito volano , con l'utilizzo del nucleo come accumulatore di flusso magnetico .
                              - Produrre ( ora qualcuno mi lancia un siluro fotonico shifty.gif biggrin.gif ) onde "scalari" atte a produrre un sovrappiù di energia , un pò come si usa in alcuni Tesla coil di costruzione non "ortodossa" ( poi il Tesla coil di per se non è ortodosso wink.gif ) , questo l'affermo dopo aver visto le schermate di oscilloscopi di costruttori americani di macchine di Tesla.
                              Si potrebbe forzare la produzione di idrogeno/ossigeno con campi elettrostatici prodotti da trasformatori ad alta tensione , ma questa metodologia raggiunge un'efficienza del 90% rispetto a quella dell'elettrolisi classica , non mi sembra opportuno .
                              Come dice Elettrorik mi sà che dobbiamo montare il risuonatore e vedere cosa succede , variare di poco alcune variabili fino ad ottenere la risonanza e quindi l'alta tensione alle placche . Oggi ho finito di montare su proto board il driver di potenza , domani lo testo con il generatore di segnali per vedere se funziona secondo le caratteristiche volute e successivamente mi metto di santa pazienza ad avvolgere il toroide con rapporto spire 1>>>3 sinceramente avvolgere 800 spire totali mi rompe un pò .
                              Ieri in un sito di sperimentatori americani ho visto che stanno brevettando un sistema "stranissimo" per aumentare il flusso magnetico all'interno di un motore o trasformatore ; in pratica oltre al normale flusso creato con avvolgimenti alimentati con tensioni/correnti variabili hanno inserito fra i traferri dei nuclei in ferrite dei magneti permantenti con polarità opportune . Dicono che si possono inserire anche degli avvolgimenti alimentati con opportune forme d'onda oltre quelli di "funzionamento" . In ogni caso il processo porta a quadruplicare il flusso magnetico di quella particolare macchina elettrica . Successivamente sono andato a riguardare un paio di documenti riguardanti le invenzioni di Tesla e ho notato che in un motore c'era l'identico avvolgimento di cui sopra ... lui purtroppo non aveva magneti al neodimio per eseguire esperimenti "strani" . Purtroppo la verità è che non sappiamo con certezza quello che accade in un trasformatore o macchina elettrica ... non credo che in 150 anni dalla loro invenzione non ci sono novità su parti oscure di modelli "non del tutto" reali che attualmente si utilizzano per il loro calcolo ( mi riferisco a correnti parassite e perdite varie non di joule ) .
                              Buonaserata smile.gif

                              Edited by kalos66 - 24/2/2006, 21:47

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                              • #75


                                Saluto tutti gli amici, sia quelli che conosco che quelli che non conosco.


                                Voglio inviare un messaggio ad Idrogeno 72

                                CITAZIONE
                                La cosa che Vi foglio far notare e' che ho smontato la cella per vedere lo stato delle piastre, ho notato che si sono fatte piu' scure con una fascia nera nella parte alta solo sul lato dell' elettrodo collegato al negativo. Non sono ancora certo di che tipo di ossidazione si tratti.


                                Caro amico (se può farti piacere), se mi invi quel materiale scuro che si trova sopra le tue piastre di acciaio potrò analizzarlo da me nel mio laboratorio e farti sapere gli eventuali risultati.

                                Soprattutto, sarei interessato ad analizzare i residui quando riuscirai ad effettuare l'esperimento canonico di Meyer.

                                Un abbraccio caloroso a te e a tutti gli amici di questa discussione

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                                • #76
                                  ciao Ennioooo!!!

                                  E' un onore averti qui! Speravo veramete tanto di risentirti !

                                  Come vedi mi sono "spostato" sulla cella di Mayer, dopo il "Botto" con quella a fusione ho deciso di virare su qualcosa di "meno" pericoloso!

                                  Ti ringrazio molto di essere passato di qui e spero in qualche tuo preziosissimo intervento....

                                  ciao ciao

                                  Nel nuovo millennio l'uomo tornando alla natura distruggerà quei mostri e l'energia dell'atomo pulito costruirà ancora infinite meraviglie e le ferite dell'umanità, come le guerre non saranno che purtroppo molto tristi incidenti dì percorso. (Omero Speri -VR- Pioniere della FF )

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                                  • #77


                                    Ti saluto con estrema gioia Brunovr, anch'io ho avuto piacere nel leggerti.
                                    Comunque sono molto ignorante sul problema della cella di Meyer ma, vi sto leggendo con interesse.

                                    Buon lavoro, abbraccio a voi tutti.

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                                    • #78
                                      Grazie Ennio

                                      Sei gentilissimo, e ti ringrazio vivamente di cuore, purtroppo ho ripulito il tutto e vedendo bene sono rimaste piccole tracce che potrei asportare con dell' ovatta,
                                      ma desidererei che mi indicassi tu la modalita' di prelievo o la spedizione dell' intera piastra.

                                      x Brunovr , saresti cosi gentile da indicarmi su come reperire il documento da 560 pg che e' stato mesionato il 22/02.

                                      Anticipatamente Vi ringrazio

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                                      • #79
                                        Salve

                                        Sono nuovo del forum, ma non nelle ricerche per quanto riguarda l’idrogeno, Ho fatto diversi esperimenti e circuiti del progetto WFC Meyer.

                                        Io penso che il sistema non è una bufala come qualcuno afferma, anche perché ho visto dei risultati con le mie prove.
                                        E’ un sistema complicatissimo ed ognuno interpreta lo schema del brevetto a modo suo.
                                        Ognuno pensa che la sua interpretazione sia la più giusta.

                                        Vediamo per ora a grandi linee la mia interpretazione del WFC Meyer.

                                        Il solito generatore di onda quadra al 50% duty cicle, con regolazioni della frequenza, pulse train come lo chiama il Meyer, con relative regolazione di pausa e numero di impulsi, e si arriva poi allo stadio finale che pilota il trasformatore.

                                        Questo è la base di partenza, facilmente realizzabile e necessariamente da realizzare, altrimenti il resto del circuito non è veritiero.

                                        Ora arriva il difficile, Il trasformatore step up, e il risonatore L C, il quale per risonanza ci porta la tensione a valori altissimi, ma per far questo occorre che ci sia un ottimo adattamento di impedenza tra l’uscita dello step up e il risonatore LC e un circuito che ci limiti la corrente in uscita.
                                        Il Meyer c’è riuscito calcolando la frequenza dello stadio LC a ¼ lambda, adottando il principio delle linee di trasmissione.
                                        A grandi linee, con ¼ lambda la tensione che alimenta la cella è massima, mentre la corrente è zero, in questo modo possiamo avere grandissime tensioni con correnti trascurabili, altrimenti con le tensioni in gioco e sapendo che nel circuito risonante serie si ha bassissima resistenza alla frequenza di risonanza, vi lascio immaginare che corrente circolerebbe con tensioni dell’ordine di più di 1000 volt.

                                        Spero di aver dato un aiuto alla vostra lodevole ricerca, anche perché in Italia si sente poco parlare di questo meraviglioso progetto, mentre in America in Francia e nel resto del mondo anche se non sono arrivati ad una conclusione, se ne parla.
                                        Speriamo che con questo forum qualcuno si faccia avanti, come ho fatto io, non penso che non ci siano persone che non abbiano provato o che stanno a sperimentare il WFC MEYER.

                                        Continuerò con i miei esperimenti, sono testardo, devo arrivare alla fine.

                                        Ciao a tutti.



                                        La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.
                                        La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perchè.
                                        In questo caso, abbiamo messo insieme la teoria e la pratica:
                                        non c'è niente che funziona... e nessuno sa il perchè!"
                                        Albert Einstein

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                                        • #80
                                          CIAO a tutti!!!

                                          e bravo il hacqua2 !!!

                                          in effetti se spulciate indietro ho detto che le frequenze sono più di una!!!!

                                          idro72 recevuto.......


                                          ciao a tutti !!!!!!!!
                                          Nel nuovo millennio l'uomo tornando alla natura distruggerà quei mostri e l'energia dell'atomo pulito costruirà ancora infinite meraviglie e le ferite dell'umanità, come le guerre non saranno che purtroppo molto tristi incidenti dì percorso. (Omero Speri -VR- Pioniere della FF )

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                                          • #81
                                            CITAZIONE (hacqua2o @ 27/2/2006, 16:21)
                                            Spero di aver dato un aiuto alla vostra lodevole ricerca, anche perché in Italia si sente poco parlare di questo meraviglioso progetto, mentre in America in Francia e nel resto del mondo anche se non sono arrivati ad una conclusione, se ne parla.
                                            Speriamo che con questo forum qualcuno si faccia avanti, come ho fatto io, non penso che non ci siano persone che non abbiano provato o che stanno a sperimentare il WFC MEYER.

                                            Continuerò con i miei esperimenti, sono testardo, devo arrivare alla fine.

                                            Ciao a tutti.

                                            Ciao e benvenuto alla discussione, vorrei dirti che qualcuno in Italia è arrivato alla conclusione shifty.gif ( non sono io ) riuscendo ad alimentare un motore di automobile per alcuni minuti prima della sua distruzione ; aveva pure un sito internet , ma trovando derisione e ostruzionismno stà continuando il progetto con un pò di amici in totale "penombra" .
                                            Detto questo concordo con te delle complicazioni che presenta questo apparato , ma credo che la sua difficoltà di realizzazione ne gratifica sia la ricerca che l'eventuale successo in modo proporzionale .
                                            A proposito di cella risonante .... vorrei far vedere questo circuito che sicuramente "Ed.Gray" conoscerà benissimo , che presenta notevolissime somiglianze con il circuito risonante della cella Meyer e può suggerire una modifica wink.gif .

                                            Fatemi sapere ....


                                            Attached Image

                                            Attached Image

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                                            • #82
                                              Ciao kalos66

                                              Una domanda : la distruzione del motore di cui tu parli sopra e’ avvenuta per un problema di carattere tecnico oppure si e’ voluto far intendere cosi’ ? Ho sempre avuto un grosso dubbio sul fatto di utilizzare una miscela di idrogeno in un motore a combustione interna ( leggevo dell’ infragilimento dei metalli a contatto con l’ drogeno) , per questo motivo una settimana fa’ ho chiesto ad un’ amico,he lavora in BMW, visto e’ tra le poche case rinomate ad usare l’idrogeno nella combustione interna, se la stessa utilizzasse degli accorgimenti meccanici o di altro tipo come additivi da utilizzare con l’olio motore o cos’ altro, ma non ho ancora avuto riscontro.

                                              Vi anticipo brevemente quale sara’ la mia modalita’ di approccio al progetto:
                                              La mia idea e’ legata fondamentalmente alla possiblita’ di creare un flusso modulante di gas il piu’ preciso possibile, cioe’ con un gradiente quanto piu’ piccolo possibile tra un incremento e l’ altro, ovvero penso di studiare una cella molto piccola ed utilizzare “n” celle in funzione della quantita’ di gas necessaria, e di “m” “celle volano” per far ritornare le celle in uso di nuovo in equilibrio quando queste per fattori di temperatura non risultano piu’ “accordate” perdendo cosi’ la loro corretta funzionalita’ evitando in tal modo di creare parti di circuito difficilmente variabili tipo le bobine.

                                              Questa mia idea non vuole assolutamente fuorviarvi, ma ho sentito di dirla.

                                              Un saluto affettuoso a tutti.

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                                              • #83
                                                CITAZIONE (idrogeno72 @ 28/2/2006, 11:06)
                                                Ciao kalos66

                                                Una domanda : la distruzione del motore di cui tu parli sopra e’ avvenuta per un problema di carattere tecnico oppure si e’ voluto far intendere cosi’ ? Ho sempre avuto un grosso dubbio sul fatto di utilizzare una miscela di idrogeno in un motore a combustione interna ( leggevo dell’ infragilimento dei metalli a contatto con l’ drogeno) , per questo motivo una settimana fa’ ho chiesto ad un’ amico,he lavora in BMW, visto e’ tra le poche case rinomate ad usare l’idrogeno nella combustione interna, se la stessa utilizzasse degli accorgimenti meccanici o di altro tipo come additivi da utilizzare con l’olio motore o cos’ altro, ma non ho ancora avuto riscontro.


                                                L'idrogeno danneggia la struttura metallica dei cilindri e delle indebolendoli fino alla frattura ; per un funzionamento continuo sarebbero necessari additivi chimici ( non credo sia la soluzione migliore ) , oppure il deposito superficiale di sostanze ceramiche che non interaggiscono chimicamenmte con l'idrogeno . Per la cronaca il motore è letterarmente esploso per un ritorno di fiamma . La tua idea di singole celle con funzionamento "on demand" inserite in una pseudo matrice di funzionamento credo sia ottimale . Io comunque non credo che l'uso dell'idrogeno in motori a combustione interna sia ottimale ( per via di complessita costruttive dei carburatori iniettori e di altre problematiche ) meglio usarlo per alimentare una turbina a gas ; in ogni caso ancora non sono nella posizione di scegliere l'utilizzo.
                                                Ciao

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                                                • #84
                                                  Un caloroso saluto a tutti

                                                  Tanto per cominciare inserisco un sito Ungherese dove è spiegata molto bene anche se letteralmente incomprensibile, la cella del Meyer, e un programma per il calcolo della capacità della cella e degli induttori.

                                                  http://fenykapu.free-energy.hu/pajert/inde.../IngyEnLind.htm

                                                  Il circuito elettrico secondo me è efficiente la parte oscillatore e generatore di impulsi, è da rivedere la parte finale “LM358, trasformatore e cella”

                                                  Quindi per iniziare la sperimentazione del WFC Meyer potete benissimo fare tale circuito eliminando la parte finale.

                                                  Tale circuito “oscillatore generatore di impulsi” l’ho provato e va benissimo, ma poi sono passato ad un circuito più semplice progettato da me, eliminando diversi integrati, accontentandomi di 9 impulsi contro i 14 del progetto in questione.


                                                  Ciao
                                                  La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.
                                                  La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perchè.
                                                  In questo caso, abbiamo messo insieme la teoria e la pratica:
                                                  non c'è niente che funziona... e nessuno sa il perchè!"
                                                  Albert Einstein

                                                  Commenta


                                                  • #85
                                                    Chiedo scusa, ho visto che la pagina non si apre proprio sull'articolo, dovete cercare nel sito, cliccate su "Tartalom" fino a visualizzare
                                                    un elenco tipo free energy ma in Ungherese e cercate "Meyer elektrolizàloja"

                                                    Buon divertimento
                                                    La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.
                                                    La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perchè.
                                                    In questo caso, abbiamo messo insieme la teoria e la pratica:
                                                    non c'è niente che funziona... e nessuno sa il perchè!"
                                                    Albert Einstein

                                                    Commenta


                                                    • #86
                                                      CITAZIONE (hacqua2o @ 28/2/2006, 12:48)
                                                      Chiedo scusa, ho visto che la pagina non si apre proprio sull'articolo, dovete cercare nel sito, cliccate su "Tartalom" fino a visualizzare
                                                      un elenco tipo free energy ma in Ungherese e cercate "Meyer elektrolizàloja"

                                                      Buon divertimento

                                                      Sito molto interessante ... molto ricco e completo.
                                                      Ciao .

                                                      Commenta


                                                      • #87

                                                        Buongiorno!!!! volevo segnalare un bellissimo sito dedicato all'acqua , dove vengono spiegati particolari meccanismi chimico/fisico :

                                                        http://www.lsbu.ac.uk/water/index.html

                                                        Edited by kalos66 - 1/3/2006, 09:39

                                                        Commenta


                                                        • #88
                                                          Buon giorno a tutti

                                                          Ciao Kalos66

                                                          ho visto che inserisci schemi con molta facilità, mi puoi spiegare come si fà.

                                                          Ti ringazio fin da adesso


                                                          La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.
                                                          La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perchè.
                                                          In questo caso, abbiamo messo insieme la teoria e la pratica:
                                                          non c'è niente che funziona... e nessuno sa il perchè!"
                                                          Albert Einstein

                                                          Commenta


                                                          • #89
                                                            CITAZIONE (hacqua2o @ 2/3/2006, 11:08)
                                                            Buon giorno a tutti

                                                            Ciao Kalos66

                                                            ho visto che inserisci schemi con molta facilità, mi puoi spiegare come si fà.

                                                            Ti ringazio fin da adesso

                                                            Ciao , è abbastanza facile . Quando scrivi un messaggio nel forum sulla sinistra del tasto "aggiungi risposta" c'è un campo dove c'è scritto "puoi allegare un file a questo messaggio. Dimensione MASSIMA ( in byte ) : 153600 " , con sfoglia puoi scegliere la tua immagine da inserire e facendo aggiungi risposta avrai l'immagine allegata al tuo messaggio .

                                                            Una domanda sai per caso indicarmi un fornitore di circuiti integrati pilota Mosfet tipo TC4420 ????

                                                            Ciao

                                                            Edited by kalos66 - 2/3/2006, 11:22

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                                                            • #90
                                                              Ciao kalos66

                                                              In giornata ti faccio sapere ... forse riesco a regalarteli ... mi fai sapere quanti te ne occorrono ?


                                                              Ciao e buona giornata

                                                              H72

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