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come nasce il motore a parallel path (il mostro)

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  • Originariamente inviato da finalel
    < probabilmente il ritorno del flusso non lo si vede sullo zaino
    perchè la sua energia viene dissipata nelle bobine del PP >

    ma, il flusso magnetico di ritorno dal rotore deve necessariamente riinstallarsi nello zaino;
    quindi si ha variazione di densità di flusso nello zaino e perciò segnale corrispondente sulla bobina.
    è una cosa su cui sono perplesso

    se prendiamo un trasformatore con un primario e due secondari separati
    mandiamo una quadra sul primario
    mettiamo in corto un secondario
    se leggiamo la tensione sul terzo avvolgimento non vediamo niente a meno di una minima tensione dettata dalla soglia del diodo

    il PP dovrebbe comportarsi nello stesso modo
    altrimenti o violiamo il principio di conservazione dell'energia
    o trasformiamo una qualche energia in elettricità

    Originariamente inviato da finalel
    <..il rotore senza alimentazione non girerebbe perfettamente libero >

    questo non significa che il modo in cui e' alimentato il rotore non abbia frenatura quando e' alimentato;
    quando è disalimentata la circuiteria di commutazione il flusso torna tutto nello zaino
    ma quando è alimentata la circuiteria di commutazione ci sono le condizioni per un rientro totale del flusso nello zaino prima che il rotore varchi il completo affacciamento polare?
    finalmente mi hai illuminato un poco le idee nebulose che ho

    mi spiego

    l'impulso di accensione inizia quando il rotore ha un minimo di affacciamento
    cioè quando si ha il picco di tensione indotta (prima foto)

    l'impulso cessa quando il rotore è penetrato di pochi gradi dentro il PP

    da quel momento in poi si hanno due fenomeni che "tirano" il rotore:
    il flusso spostato e che "dura fatica" a tornare per effetto del recupero del picco

    e

    il flusso spostato naturalmente dalla vicinanza del rotore al PP

    quando il rotore è totalmente affacciato si ha il massimo flusso che si sposta dallo zaino al rotore per effetto naturale
    se in questo momento noi abbiamo attivo il sistema di recupero del picco
    il flusso potrebbe mantenere una forza di attrazione mentre il rotore fugge via

    quindi una prova da fare potrebbe essere quella di disinserire il sistema di recupero del picco dopo che il picco è stato recuperato
    cosi che il flusso naturalmente spostato rientri senza fatica nello zaino e senza continuare a tirare il rotore

    questo coincide con la sperimentazione
    perchè le prove con il rotore che gira libero le ho fatte a bassissima velocità
    giravamo a mano lentamente il rotore cercando di percepire un punto in cui ci fosse attrazione



    che ne pensi ?

    ciao
    00mei

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    • Originariamente inviato da 00mei Visualizza il messaggio

      probabilmente il ritorno del flusso non lo si vede sullo zaino
      perchè la sua energia viene dissipata nelle bobine del PP
      il flusso magnetico di ritorno dal rotore deve necessariamente riinstallarsi nello zaino,
      quindi si ha variazione di densità di flusso nello zaino e perciò segnale corrispondente sulla bobina.

      Originariamente inviato da 00mei Visualizza il messaggio

      il rotore senza alimentazione non girerebbe perfettamente libero
      quando è disalimentata la circuiteria di commutazione il flusso torna tutto nello zaino ed il rotore è libero,
      ma quando è alimentata la circuiteria di commutazione ci sono le condizioni per un rientro totale del flusso nello zaino prima che il rotore varchi il completo affacciamento polare?
      questo è forse il punto arduo, occorrerebbe pensare delle misure per rilevare la dislocazione del flusso magnetico;
      semplificando si potrebbe ipotizzare che tutto il flusso che e' stato spedito sul rotore mediante le bobine di commutazione deve mancare dallo zaino e se non e' rientrato nello zaino significa che è ancora sul rotore.

      ci vorrebbe un buon ingegnere volenteroso e capace che, misurando il traffico di flusso nello zaino, deduca se e quanto flusso è ancora sul rotore.

      grazie, ciao.
      Ultima modifica di finalel; 06-08-2008, 02:53.

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      • Originariamente inviato da 00mei Visualizza il messaggio
        è una cosa su cui sono perplesso

        se prendiamo un trasformatore con un primario e due secondari separati
        mandiamo una quadra sul primario
        mettiamo in corto un secondario
        se leggiamo la tensione sul terzo avvolgimento non vediamo niente a meno di una minima tensione dettata dalla soglia del diodo

        il PP dovrebbe comportarsi nello stesso modo
        altrimenti o violiamo il principio di conservazione dell'energia
        o trasformiamo una qualche energia in elettricità
        su questo punto rifletterò.

        Originariamente inviato da 00mei Visualizza il messaggio
        l'impulso di accensione inizia quando il rotore ha un minimo di affacciamento
        cioè quando si ha il picco di tensione indotta (prima foto)
        il picco di tensione indotta significa che c'è flusso che si chiude sul rotore;
        ma, prima di energizzare la bobina di commutazione, il flusso dovrebbe essere tutto nello zaino.
        questa parrebbe essere una prova che durante il funzionamento una porzione di flusso rimane stazionaria sul rotore.

        Originariamente inviato da 00mei Visualizza il messaggio
        quindi una prova da fare potrebbe essere quella di disinserire il sistema di recupero del picco ........... cosi che il flusso naturalmente spostato rientri senza fatica nello zaino ........
        esatto!, disinserire il circuito di recupero del picco al tempo utile affinchè il flusso residuo lasci il rotore prima che questi sia completamente affacciato.

        ciao
        Ultima modifica di finalel; 06-08-2008, 02:52.

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        • Originariamente inviato da finalel Visualizza il messaggio
          il picco di tensione indotta significa che c'è flusso che si chiude sul rotore;
          ma, prima di energizzare la bobina di commutazione, il flusso dovrebbe essere tutto nello zaino.
          questa parrebbe essere una prova che durante il funzionamento una porzione di flusso rimane stazionaria sul rotore.
          si, senza dubbio
          da una parte è una manna
          perchè energizzando le bobine sul picco della tensione indotta si ha un inremento di rendimento


          Originariamente inviato da finalel Visualizza il messaggio
          esatto!, disinserire il circuito di recupero del picco al tempo utile affinchè il flusso residuo lasci il rotore prima che questi sia completamente affacciato.
          ciao
          il punto è che la presenza dei diodi nel circuito di recupero
          dovrebbe far si che esso prelevi corrente solo nel momento in cui c'è il picco a polarità inversa

          mmmmmmmmmm

          00mei

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          • mostro

            Egr. colleghi ricercatori scusate se mi intrometto, ma vorrei fare i miei complimenti per il lavoro svolto e per l'impegno e la collaborazione di tutti voi. mi sono letto tutti i post e considero il progetto del mostro fattibile ma complicato per la messa a punto, ci vorrà un pò di tempo ma sono certo che funzionerà.
            Domanda: Sor Mac come stamo a sordi? l'avete iniziata la collaborazione con il centro ricerche? io conosco un ricercatore che sta sviluppando un propulsore ibrido con i fondi comunitari, se vi interessa a settembre quando rientra lo posso contattare per chiedergli qual'è l'iter per ottenere il finanziamento.

            il motorello girava a 11.000rpm, quando finirete di realizzare il nuovo motorello potete fare un test regolandolo per una marcia costante per 24h sui 3000 e 3600rpm?

            Certo è che con il mostro siete passati direttamente da un motorino 50cc a una moto da corsa da 500cc a 3 cilindri, da un sistema linerare siete passati alla geometria triangolare, in meccanica, in fisica, in chimica insomma in tutte le situazioni questa è la forma più complicata da mettere a punto. forse sarebbe interessante parlare con un tecnico della magneti marelli o della benelli per qualche info sulla centralina. mi risulta che la benelli è l'unica che costruisce motori a 3 cilindri.

            Calamite, Magneti, Imanes, Aimants, Magnets, Magnete date un'occhiata a questo sito forse trovare qualcosa che vi può interessare.

            Quando capito a Roma non vi porto il nobel ma il minimo che faccio e pagarvi la cena alla birreria viennese che sta alla parallela di via condotti! vorrei conoscervi prima che vi trasferite su Marte o a spasso per il tempo, chissà forse avete aperto il vaso di pandora e vi trasformerete e vi fonderete con il mostro in biobimostro? (legenda dell'esperimento Philadelphia).

            a parte le battute di certo voi avete l'idea che le forze con cui state lavorando sono quelle più èpotenti che ci sono, questo pianeta, l'intero sistema solare si basa sull'equilibri del magnetismo e l'energia elettrica che ne esce è solo una conseguenza marginale.

            la cena è pagata! spero che nel frattempo non diventiate astemi!?!

            Salutoni da un vs. fan e auguroni!
            Mtz

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            • Originariamente inviato da mtz.mtz Visualizza il messaggio
              Egr. colleghi ricercatori scusate se mi intrometto, ma vorrei fare i miei complimenti per il lavoro svolto e per l'impegno e la collaborazione di tutti voi. mi sono letto tutti i post e considero il progetto del mostro fattibile ma complicato per la messa a punto, ci vorrà un pò di tempo ma sono certo che funzionerà.
              Domanda: Sor Mac come stamo a sordi? l'avete iniziata la collaborazione con il centro ricerche? io conosco un ricercatore che sta sviluppando un propulsore ibrido con i fondi comunitari, se vi interessa a settembre quando rientra lo posso contattare per chiedergli qual'è l'iter per ottenere il finanziamento.

              il motorello girava a 11.000rpm, quando finirete di realizzare il nuovo motorello potete fare un test regolandolo per una marcia costante per 24h sui 3000 e 3600rpm?

              Certo è che con il mostro siete passati direttamente da un motorino 50cc a una moto da corsa da 500cc a 3 cilindri, da un sistema linerare siete passati alla geometria triangolare, in meccanica, in fisica, in chimica insomma in tutte le situazioni questa è la forma più complicata da mettere a punto. forse sarebbe interessante parlare con un tecnico della magneti marelli o della benelli per qualche info sulla centralina. mi risulta che la benelli è l'unica che costruisce motori a 3 cilindri.

              Calamite, Magneti, Imanes, Aimants, Magnets, Magnete date un'occhiata a questo sito forse trovare qualcosa che vi può interessare.

              Quando capito a Roma non vi porto il nobel ma il minimo che faccio e pagarvi la cena alla birreria viennese che sta alla parallela di via condotti! vorrei conoscervi prima che vi trasferite su Marte o a spasso per il tempo, chissà forse avete aperto il vaso di pandora e vi trasformerete e vi fonderete con il mostro in biobimostro? (legenda dell'esperimento Philadelphia).

              a parte le battute di certo voi avete l'idea che le forze con cui state lavorando sono quelle più èpotenti che ci sono, questo pianeta, l'intero sistema solare si basa sull'equilibri del magnetismo e l'energia elettrica che ne esce è solo una conseguenza marginale.

              la cena è pagata! spero che nel frattempo non diventiate astemi!?!

              Salutoni da un vs. fan e auguroni!
              Mtz
              grazie veramente..che bel msg di fiducia e ammirazione che ci hai mandato..

              come vedi siamo qui tutti quanti e chi più o chi meno mette il suo contributo.. partorire un mostro del genere in tre mesi... solo l'entusiasmo la passione la solidarietà dimostrata qui ci ha fatto spingere come non mai..

              si certo il motorello lo faremo girare giorni a quel regime di 3500 4000 gmin..

              faremo tutte le verifiche..

              per quanto riguarda il polo tecnico, attendiamo la fine delle ferie, che come ben sai l'italia è ferma ad agosto..

              cmq seguici sempre e se passi a roma, mandami un MP che ti lascio il numero e ci vediamo!

              e tranquillo che non ci ferma nessuno!

              sempre a spigne daje dajeeeee!!!!

              grazie sempre a tutti.. per tutto.. solidarietà fiducia correttezza..

              il mostro ha tirato fuori il meglio da tutti noi..

              questo clima che se instaurato è bello solido e guai a chi ci tocca!

              vedi tu che se si fa vivo un troll fa la fine dei mosfet..

              ssbbrraaassttttt!!

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              • Originariamente inviato da mac-giver Visualizza il messaggio
                vedi tu che se si fa vivo un troll fa la fine dei mosfet..

                ssbbrraaassttttt!!
                e magari se è un pò più tosto quello degli igbt

                un fesseria come altre ne ho tirate fuori, per limitare la tensione picchi non si potrebbero mettere le bobine in parallelo (so che comporta una perdita di effeicienza ma la prova la farei)?
                se ragiono dal punto di vista elettrico direi che i picchi si dovrebbero dimezzare (sempre come tensione lasciando inalterata la potenza) quindi essere meno distruttivi per il mos.

                bye libero

                P.S. ovviamente se non avete momentaneamente abbandonato questo per passare al motore a 12 poli.

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                • circuito recupero picchi

                  Originariamente inviato da 00mei Visualizza il messaggio

                  il punto è che la presenza dei diodi nel circuito di recupero
                  dovrebbe far si che esso prelevi corrente solo nel momento in cui c'è il picco a polarità inversa
                  il circuito di recupero del picco si potrebbe aprire mediante il contatto di un relay modificando lo schema come tracciato in blu;
                  ovviamente con un relay non si potrà salire di giri ma ai 100 che mi hai indicato il relay deve aprire il contatto ogni 150 mS e quindi si potrebbe fare il test.

                  Commenta


                  • Originariamente inviato da finalel Visualizza il messaggio
                    il circuito di recupero del picco si potrebbe aprire mediante il contatto di un relay modificando lo schema come tracciato in blu;
                    I relè vanno bene per accendere le luci delle scale, molto meglio un buon mosfet.

                    Commenta


                    • Originariamente inviato da finalel Visualizza il messaggio
                      il circuito di recupero del picco si potrebbe aprire mediante il contatto di un relay modificando lo schema come tracciato in blu;
                      ovviamente con un relay non si potrà salire di giri ma ai 100 che mi hai indicato il relay deve aprire il contatto ogni 150 mS e quindi si potrebbe fare il test.

                      secondo me è inutile quella interruzione
                      perchè il flusso indotto naturalmente nelle bobine
                      genera una tensione che non pu polarizzare direttamente i diodi di recupero
                      che rimangono quindi un circuito aperto

                      se cosi non fosse
                      nella prima schermata dell'oscilloscopio non avremmo una cresta di 50 V

                      ciao
                      00mei

                      Commenta


                      • Originariamente inviato da 00mei Visualizza il messaggio
                        secondo me è inutile quella interruzione
                        perchè il flusso indotto naturalmente nelle bobine
                        genera una tensione che non pu polarizzare direttamente i diodi di recupero
                        che rimangono quindi un circuito aperto

                        se cosi non fosse
                        nella prima schermata dell'oscilloscopio non avremmo una cresta di 50 V

                        ciao
                        00mei
                        secondo me l'approcciarsi del rotore al pp, se c'è flusso stazionario lato rotore, genera richiamo di flusso verso il rotore;
                        invece il circuito di recupero del picco recupera dal flusso di ritorno dal rotore ed è questo che occorre "liberare" quando il rotore è completamente affacciato, per evitare frenatura.

                        richiamo di flusso verso il rotore : concetto probabilmente da correggere alla luce degli sviluppi esposti nel post seguente.
                        Ultima modifica di finalel; 07-08-2008, 01:53.

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                        • Originariamente inviato da 00mei Visualizza il messaggio
                          vi allego l'immagine presa dall'oscillospcopio con i puntali messi sulla bobina del PP

                          si vede chiaramente che mentre il polo del rotore si avvicina al PP spento si ha una induzione di tensoine sulla bobina

                          quando il polo è affaccaito per circa 1 mm sul PP viene dato l'impulso al mosfet

                          Quando il polo è affacciato per circa 5 mm sul PPviene spento l'impulso

                          Il picco impega un bel po di tempo per scaricarsi, vedete la distanza tra la linea gialla e quella rossa

                          inoltre, se ci fate attenzione, c'è uno scalino sulla destra che nonabbiamo capito cosa può essere

                          la misura è stata fatta con un solo PP acceso (gli altri due erano scollegati)

                          idee ???

                          ciao
                          00mei

                          PS
                          forse ho capito perchè i mosfet finiscono brasati
                          l'idea me l'ha data "Franco",
                          adesso devo fare un pò di verifiche
                          se è come penso (polarizzazione che si sposta durante il picco) il problema è risolvibilissimo con facilità


                          esaminando la videata si osserva che il segnale relativo all'avvicinamento del rotore al pp ha la stessa polarità del segnale dopo l'impulso alle bobine.
                          questo punto mi era sfuggito in un primo tempo; significa che è flusso che varia nel tempo nella stessa direzione, sia prima che dopo l'impulso di commutazione.
                          poichè le bobine non sono energizzate è flusso di rientro nello zaino.

                          ergo, se la quantità di flusso indirizzato sul rotore dall'impulso è maggiore della quantità di flusso che può rientrare nello zaino durante il tempo rimanente del ciclo, si ha accumulazione di flusso stazionario sul rotore.

                          questo è ciò che avviene quando il motore aumenta il numero di giri, diminuisce il tempo di rientro e quindi aumenta l'accumulo di flusso sul rotore.
                          è vero che il flusso stazionario sul rotore tira ed accelera il rotore nella fase di avvicinamento, ma è altrettanto vero che nella fase di allontanamento lo trattiene e decelera.
                          ora se la componente di accelerazione fosse maggiore della componente di decelerazione il rotore andrebbe in fuga fino ad equilibrare le frenature degli attriti, invece raggiunge una velocità di equilibrio che probabilmente è tanto più bassa quanto più è ampio l'impulso.
                          ne consegue che il flusso stazionario sul rotore ha un comportamento parassitico e quindi va tenuto a zero per ottenere il massimo rendimento.

                          ps: la gobbetta contrassegnata con i tre punti interrogativi rossi attende interpretazione. ricomplimenti per le misure eseguite.

                          ciao
                          Ultima modifica di finalel; 07-08-2008, 02:10.

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                          • Originariamente inviato da finalel Visualizza il messaggio
                            esaminando la videata si osserva che il segnale relativo all'avvicinamento del rotore al pp ha la stessa polarità del segnale dopo l'impulso alle bobine.
                            questo punto mi era sfuggito in un primo tempo; significa che è flusso che varia nel tempo nella stessa direzione, sia prima che dopo l'impulso di commutazione.
                            poichè le bobine non sono energizzate è flusso di rientro nello zaino.

                            ergo, se la quantità di flusso indirizzato sul rotore dall'impulso è maggiore della quantità di flusso che può rientrare nello zaino durante il tempo rimanente del ciclo, si ha accumulazione di flusso stazionario sul rotore.

                            questo è ciò che avviene quando il motore aumenta il numero di giri, diminuisce il tempo di rientro e quindi aumenta l'accumulo di flusso sul rotore.
                            è vero che il flusso stazionario sul rotore tira ed accelera il rotore nella fase di avvicinamento, ma è altrettanto vero che nella fase di allontanamento lo trattiene e decelera.
                            ora se la componente di accelerazione fosse maggiore della componente di decelerazione il rotore andrebbe in fuga fino ad equilibrare le frenature degli attriti, invece raggiunge una velocità di equilibrio che probabilmente è tanto più bassa quanto più è ampio l'impulso.
                            ne consegue che il flusso stazionario sul rotore ha un comportamento parassitico e quindi va tenuto a zero per ottenere il massimo rendimento.

                            ps: la gobbetta contrassegnata con i tre punti interrogativi rossi attende interpretazione. ricomplimenti per le misure eseguite.

                            ciao
                            Perfettamente d'accordo

                            mi stò intrecciando le idee con i movomenti del flusso e i picchi (dev'essere una crisi di astinenza da
                            adesso faccio una bella pensata e poi posto le mie idee

                            la prima cosa che im viene in mente è che
                            per poter avere flusso nullo sul rotore per il tempo che serve
                            dovremmo alimentare al contrario le bobine nel periodo in cui il rotore fugge dal PP
                            e questo richiede una fornitura di energia dall'esterno
                            almeno che non si trovi un'altra idea
                            che non sia quella di aumentare il traferro tra PP e rotore
                            (abbiamo provato: il rendimento cala subito !!!)

                            ma mi viene in mente un'altra cosa
                            supponiamo di NON alimentare le bobine
                            faciamo girare a mano il rotore
                            abbiamo comunque uno spostamento naturale del flusso...

                            quindi

                            se io prelevo corrente nel momento in cui ho la cresta dell'onda
                            la corrente si oppone allo spostamento del flusso
                            quindi ho meno flusso sul rotore
                            e il mostro dovrebbe girare piu libero

                            .. o no ???

                            ciao
                            00mei

                            PS
                            se hai un oscilloscopio con doppia traccia e doppia base dei tempi e sai come usarlo
                            queste sono misure abbastanza facili da fare
                            Ultima modifica di 00mei; 07-08-2008, 08:25.

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                            • Originariamente inviato da 00mei Visualizza il messaggio
                              Perfettamente d'accordo

                              la prima cosa che im viene in mente è che
                              per poter avere flusso nullo sul rotore per il tempo che serve
                              dovremmo alimentare al contrario le bobine nel periodo in cui il rotore fugge dal PP
                              e questo richiede una fornitura di energia dall'esterno
                              almeno che non si trovi un'altra idea
                              che non sia quella di aumentare il traferro tra PP e rotore
                              (abbiamo provato: il rendimento cala subito !!!)
                              Dopo qualche giorno di osservazione delle tue foto, la spiegazione più plausibile per il rientro lento del flusso nello zaino è proprio quella evidenziata in alcuni post, cioè che il circuito per il recupero dei picchi sia "sovradimensionato",o meglio, che il prelievo in corrente sia troppo elevato, e allora il flusso stenta a rientrare nello zaino.

                              Inoltre, non credo che tutto il flusso venga deviato dallo zaino verso il rotore, altrimenti la prima cresta tornerebbe a zero prima che il mosfet venga aperto nuovamente.

                              Come prima prova in assoluto,per confutare la seconda ipotesi, bisognerebbe effettuare la stessa prova variando però il duty di accensione del mosfet (o igbt o quello che è), per vedere se la prima parte dell'onda ritorna a zero o almeno non è più piatta. Si potrebbe iniziare con un duty del 33%, per vedere se questo effetto si manifesta. Oppure, provare a togliere uno dei due magneti, in modo da avere meno flusso da spostare. Sempre che non si rischi di danneggiare qualcosa.

                              Per confutare la prima ipotesi, invece, la cosa più semplice sarebbe provare altri trasformatori, magari con una resistenza maggiore, in modo da limitare l'assorbimento in corrente (forse basterebbe mettere una resistenza variabile in serie al secondario che usate come primario ) e iniziare con duty piccoli in modo da non abbrastecare nuovamente il tutto.

                              Ma l'oscilloscopio è tuo (meno bene) o è a Roma con Mac (molto bene)??
                              Ciao!

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                              • Originariamente inviato da btbbass Visualizza il messaggio
                                Dopo qualche giorno di osservazione delle tue foto, la spiegazione più plausibile per il rientro lento del flusso nello zaino è proprio quella evidenziata in alcuni post, cioè che il circuito per il recupero dei picchi sia "sovradimensionato",o meglio, che il prelievo in corrente sia troppo elevato, e allora il flusso stenta a rientrare nello zaino.

                                .... cut
                                Sono d'accordo, con il circuito adottato ogni tensione superiore alla Vcc provoca un forward biasing dei diodi.
                                E come dice Flynn
                                Unlike a conventional VRM the back emf (BEMF) is generated by the magnet flux switching back and forth through the field coil during rotation. The result is a generator action internal to the motor that provides an additional energy source from the switching magnet flux to augment the energy coming from the power supply. A PPMT motor will display an over-voltage condition at the output of the power supply that will back bias the power supply rectification diodes and prevent power supply conduction during the over-voltage condition. In other words, even when being driven as a motor, a PPMT device is also simultaneously acting as a generator for part of each switching cycle.
                                Bel problema, direi che il circuito più adatto è ancora il recupero attivo che ho postato tempo fà tratto dalla tesi sulla commutazione induttiva, aggiungendo magari un controllo optoisolato sul gate del MOS P. Mah?
                                Il 12 poli in costruzione avrà lo stesso problema ... mi vien da dire ...

                                Commenta


                                • Originariamente inviato da Elektron Visualizza il messaggio
                                  Sono d'accordo, con il circuito adottato ogni tensione superiore alla Vcc provoca un forward biasing dei diodi.
                                  E come dice Flynn
                                  Bel problema, direi che il circuito più adatto è ancora il recupero attivo che ho postato tempo fà tratto dalla tesi sulla commutazione induttiva, aggiungendo magari un controllo optoisolato sul gate del MOS P. Mah?
                                  Il 12 poli in costruzione avrà lo stesso problema ... mi vien da dire ...
                                  no elek!! il 12 poli come il motorello a due poli non ha questo probelma!!

                                  assolutamente..

                                  quello li pilotarlo è una passeggiata di salute.. il perchè nei dettagli ve lo posterà kekko..

                                  la problematica sta qui sul mostro..

                                  cmq ancora complimenti per i vostri neuroni spremuti a manetta

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                                  • Come fai a dire che non ha lo stesso problema? Se lo comandate con i MOS lo avrà, per la stessa natura del dispositivo, come fà notare Flynn. Per una data porzione del ciclo il suo motore si comporta come un generatore. Nel "mostro" il problema è più evidente, e questo ha portato i problemi con i MOS, nel 12 poli sarà meno evidente, ma sempre per una data porzione del ciclo la tensione dalle bobine sarà superiore a quella di alimentazione con conseguente frenatura SE recuperate i picchi. Se NON recuperate allora il problema non sussiste.

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                                    • Cari miei!
                                      come dice Mac i problemi sono solo sul mostro a 3PP, e come avevo post in precedenza
                                      prima che vi si fondono i cervelli a cercare di mettere a punto il mostro 3PP dovete studiare la centralina di un motore a 3 cilindri, il problema è la fasatura!!! cercate un tecnico che ci ha lavorato sopra!!!

                                      se non fate così noi tutti staremo anni a vedere arrosti mentre Mac & Kekko volano sulle nostre teste con un semplice biPP o una turbina da 12PP.

                                      Vi prego a nome di tutta la comunità studiate la centralina a 3cilindri e piantatela di sfondarvi il cervello ci servite integri!!!

                                      salutoni dal vs. più caro tifoso!!!
                                      Mtz

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                                      • Originariamente inviato da Elektron Visualizza il messaggio
                                        Come fai a dire che non ha lo stesso problema? Se lo comandate con i MOS lo avrà, per la stessa natura del dispositivo, come fà notare Flynn. Per una data porzione del ciclo il suo motore si comporta come un generatore. Nel "mostro" il problema è più evidente, e questo ha portato i problemi con i MOS, nel 12 poli sarà meno evidente, ma sempre per una data porzione del ciclo la tensione dalle bobine sarà superiore a quella di alimentazione con conseguente frenatura SE recuperate i picchi. Se NON recuperate allora il problema non sussiste.
                                        il picco che si genera nel mot di flynn va ad limentare il PP dell'impulso successivo..

                                        il motorello aveva un ponte ad H

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                                        • Ok, con il ponte ad H il problema ovviamente non sussiste. (o quasi)

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                                          • Ciao ragazzi , dico una castroneria , non si puo per il momento scaricare a terra i picchi , è vedere il rendimento che ha ? sucesivamente guardare come utilizzare i picchi , per recuperarli in una batteria ect?

                                            Commenta


                                            • Mc

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                                              ricordati che mi sono rimasti ancora 2 desideri!

                                              spero di poter pagare la cena a tutti!!!!!!!!

                                              salutone! Mtzzzzz

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                                              • Originariamente inviato da pancia 37 Visualizza il messaggio
                                                Ciao ragazzi , dico una castroneria , non si puo per il momento scaricare a terra i picchi ,
                                                ma no, dai...
                                                i picchi inquinano, non si possono scaricare a terra...

                                                anche il pres. del consiglio da i lbuon esempio per tenere le città pulite

                                                [stò scherzando, eh....]

                                                Originariamente inviato da pancia 37 Visualizza il messaggio
                                                è vedere il rendimento che ha ? sucesivamente guardare come utilizzare i picchi , per recuperarli in una batteria ect?
                                                stiamo lavorando con un sistema isolao da terra,
                                                quindi non si può scaricare a terra

                                                casomai possiamo scaricare a massa (che è dverso)
                                                è una prova già fatta
                                                il rendimento rimane identico

                                                su tutto il resto che è stato scritto stò meditando...

                                                ciao
                                                00mei

                                                Commenta


                                                • Originariamente inviato da 00mei Visualizza il messaggio
                                                  ma no, dai...
                                                  i picchi inquinano, non si possono scaricare a terra...

                                                  anche il pres. del consiglio da i lbuon esempio per tenere le città pulite

                                                  [stò scherzando, eh....]



                                                  stiamo lavorando con un sistema isolao da terra,
                                                  quindi non si può scaricare a terra

                                                  casomai possiamo scaricare a massa (che è dverso)
                                                  è una prova già fatta
                                                  il rendimento rimane identico

                                                  su tutto il resto che è stato scritto stò meditando...

                                                  ciao
                                                  00mei

                                                  neuroni neuroni.. spremuti come limoni!

                                                  okkio che se vanno in corto

                                                  Commenta


                                                  • Originariamente inviato da finalel Visualizza il messaggio

                                                    ps: la gobbetta contrassegnata con i tre punti interrogativi rossi attende interpretazione. ricomplimenti per le misure eseguite.
                                                    Qui il ns. fantastico elettricista, su due piedi, ipotizza che a determinate condizioni le bobine possano entrare in risonanza... Non segue il forum.. lo tengo aggiornato a voce (vedi: rompere le balle) per quello che riesco a capire....

                                                    Commenta


                                                    • Originariamente inviato da capper Visualizza il messaggio
                                                      Qui il ns. fantastico elettricista, su due piedi, ipotizza che a determinate condizioni le bobine possano entrare in risonanza... Non segue il forum.. lo tengo aggiornato a voce (vedi: rompere le balle) per quello che riesco a capire....
                                                      ciao capper,
                                                      ho impiegato un pò di tempo a rispondere al tuo intervento perchè non lo trovavo comprensibile; non ho la presunzione di dire che ora l'ho capito, ma dopo aver letto tutti i tuoi interventi mi azzardo a risponderti nel seguente modo:

                                                      l'affermazione "a determinate condizioni le bobine possano entrare in risonanza" e' molto vaga ovvero di nessun concreto apporto alla conoscenza dei fenomeni allo studio, lo devi onestamente riconoscere.

                                                      se ho capito bene tale affermazione l'hai ottenuta dal tuo capo, il quale probabilmente ha risposto così vagamente o perchè non competente sull'argomento o per tacitarti.

                                                      non te la prendere, apprezzo il tuo intento di collaborare e ti sollecito a continuare.
                                                      come puoi ben vedere, nella discussione di interventi troll ce ne sono e poichè penso che tu non intendi unirti a loro ti invito a migliorarti costantemente in competenza e concretezza.

                                                      in merito all'ipotesi da te riportata ti dirò che non so con cosa dovrebbero risuonare le bobine; se vuoi puoi di nuovo provare a chiedere al tuo capo ma non insistere troppo se nò magari ne va del tuo lavoro, e non sarebbe proprio il caso!.

                                                      la disamina in cui ti sei inserito è giunta al capolinea; ha evidenziato il comportamento del flusso magnetico chiarendo inequivocabilmente l'esistenza del flusso stazionario sul rotore;
                                                      era la parte che mi interessava ed a cui ho lavorato alacremente e con soddisfazione grazie anche alla fattiva e determinante partecipazione di 00mei.
                                                      ora occorrerà elaborare i rimedi studiandoli in dettaglio e dopo si potrà pensare ad elaborare la circuiteria di controllo, sotto a chi tocca!

                                                      mi auguro di averti motivato a ben continuare.

                                                      ciao
                                                      Ultima modifica di finalel; 08-08-2008, 22:27.

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                                                        ciao capper,
                                                        l'affermazione "a determinate condizioni le bobine possano entrare in risonanza" e' molto vaga ovvero di nessun concreto apporto alla conoscenza dei fenomeni allo studio, lo devi onestamente riconoscere.
                                                        ciao
                                                        Riferivo del piccolo picco.
                                                        Non sono nè elettronico, nè elettricista. Dubito di avere margini di miglioramento. Semplicemente seguo la discussione dall'inizio con passione. E rendo partecipe anche l'elettricista che lavora da noi, che conosco per essere particolarmente "smanettone" in elettronica.
                                                        Semplicemente, vedendo quel piccolo picco, mi ha detto che qualsiasi cosa, anche in elettronica a determinate frequenze entra in risonanza. Anche le bobine.
                                                        Può essere che la bobina per la misurazione del flusso, entri in risonanza con un'altra parte del circuito.
                                                        Chiedo scusa se ho riportato cavolate.

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                                                        • no, non è una risonanza....

                                                          le frequenze in gioco sono troppo basse per far risuonare le bobine di alimentazione
                                                          figuriamoci quella sullo zaino che ha una induttanza molto piu piccola
                                                          comunque non è una caxxata
                                                          per chi non ci ha messo le mani
                                                          presumere una risonanza è sicuramente una idea da valutare

                                                          quel coso che non sappiamo ancora bene cosa sia
                                                          che nella foto è evidenziato con ???
                                                          credo che sia dato dalla forma meccanica del mostro

                                                          ci penserò quando sarò sulla spiaggia, in mezzo all'oceano

                                                          ciao
                                                          00mei

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                                                          • Secondo me il fatto è questo: in quel momento il rotore sta lasciando lo statore.
                                                            O meglio: supponiamo che per contenere tutto il flusso magnetico residuo siano necessari A cm^2 di superfice affacciata tra rotore e statore, proprio nel preciso istante in cui ci sono A cm^2 di superfice affacciata.
                                                            Ora, se si ipotizza che la superfice affacciata diminuisca più rapidamente di quanto diminuisca la necessità di superfice per contenere il flusso, si può immaginare che questa differenza di velocità sia compensata in due modi, e cioè il flusso magnetico fa da freno al rotore, e il rientro del flusso magnetico aumenta di velocità, cosa che spiegherebbe quel piccolo picco. Compensate le due velocità il picco si riappiana.
                                                            Ora, può essere una teoria valida senza aver visto girare il motore, chissa se poi è così?!?
                                                            Ciao!

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                                                              Ebbene sembra proprio che si generi un doppio picco, cioè quando si stacca l'impulso dalla bobina si ha prima un picco negativo e poi uno positivo, ecco forse svelato il motivo per cui saltano i mosfet!

                                                              Con una generazione di un doppio picco sarà un po' complicato recuperarli senza mandare in corto anche l'alimentazione!

                                                              x btbbass, sono daccordo con te, sicuramente quel gradino è proprio quando il rotore esce dallo statore
                                                              La sapienza è figlia dell'esperienza... Leonardo da Vinci

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