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Apparato Focardi-Rossi

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  • Originariamente inviato da sil-ver Visualizza il messaggio
    avviso commerciale: ho contattato la caviterm per dei cavi resistenti da alta temperatura (500°C), il costo è di 2,30e al metro e la quantità minima è 40 metri. Per me è un pò troppo, ma se qulcuno di voi è disposto a condividere la spesa poi ci spartiamo i metri di cavo. Questi sono i dati del cavo:
    http://www.caviterm.com/upload_dinam...pdf/ST-mvv.pdf
    il prezzo che esponi a quale sezione del conduttore centrale si riferisce?
    comunque io per la sezione >= di 1,5 mm^2 sono disponibile ad acquisirne una quota.

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    • La sezione a cui si riferisce il prezzo è di 1mm^2, ma credo che per quello da 1,5 il prezzo vari poco.

      Essendo il cavo in nichel lo si potrebbe usare direttamente come resistenza, basta togliere gli strati protettivi e ridurne la sezione...il conduttore è garantito per una temperatura di 600°, il problema potrebbe essere la corrente da farci circolare.

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      • Aggiornamento

        Salve a tutti
        Ho poco tempo per seguire la discussione! ho riservato quindi il tempo libero alla realizzazione di 4 piastrine a base Ni, con ingredienti di diverso grado di purezza (di cui avevo già l'analisi). Ho mantenuto uguali pressione di formattazione e temperature di sinterizzazione. Appena ho la possibilità faccio fare l'analisi chimica per vedere se vi sono variazioni significative; da presumere legate agli elementi presenti/non presenti in quantità accessoria.
        Fatta questa verifica sarebbe interessante realizzare il ciclo di riscaldamento in atmosfera di H2 - obbiettivo aumentare la durata del tempo di interazione Ni-H e potere ev. registrare ll'eccesso di energia termica prodotto.
        Torno agli argomenti speculativi - Nelle mie piastrine l'idrogeno è precaricato, se diamo per reali le trasmutazioni registrate (Co e Zn in particolare), la reazione parte velocemente, e si esaurisce o per mancanza di H e/o calo della temperatura.
        Supponiamo di volere mantenere le condizioni iniziali creando però uno stato non stazionario in cui idruri ionici (quelli in cui l'idrogeno è presente come H-) e/o idruri dei metalli di transizione, siano creati e distrutti liberando o H- o H+ che possono interagire con il Ni (che non forma idruri stabili, al centro della tavola periodica c'è un noto Hydride gap!).
        A questo punto l'idrogeno molecolare introdotto non andrebbe incontro a catalisi sulla superficie di Ni ma servirebbe ad alimentare delle transizioni (puramente chimiche o termodinamiche), di opportuni idruri intimamente mescolati al Ni stesso.

        Ho detto la mia, ci penserò ancora un po' !

        SGF come procede? appena pronto, se sei d'accordo ti porterei delle piastrine da riscaldare in atmosfera di idrogeno, e vediamo cosa succede.

        saluti Piolos

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        • Cerfcando in New Energy Times mi sono imbattuto in questa foto:
          http://newenergytimes.com/v2/news/20...athode-SBK.JPG
          cosa ne pensate?
          questo è l'articolo
          New Energy Times - Issue #36: Rossi and Focardi LENR Device: Reality or Scam?
          Ciao
          "Non date da mangiare ai troll"
          http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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          • Tentativo di interpretazione dell'elettronica del reattore Focardi-Rossi

            Salve a tutti, nel tentativo di capire qualcosa di più sul dispositivo e in funzione di qualche info in più disponibile, da softwarista con un passato di hardwarista mi sono venute da fare un po' di considerazioni puntando l'attenzione sul dispositivo elettronico di controllo.
            Non avendo compentenze di fisica sufficienti a cercare di analizzare il reattore in se' mi sono concentrato su di una analisi ingegneristica di quello che si vede dell'elettronica.
            Se si escludono impressioni e commenti sporadici sparpagliati un po' dapertutto nei post del forum, non ho visto da nessuna parte un tentativo di analisi serio di come possa essere fatta l'elettronica di controllo e come possa funzionare.
            A mio avviso una tale analisi, anche magari poi integrata da osservazione di altri, può essere molto di aiuto ad avere qualche chiave di lettura ulteriore per chi sta cercando di interpretare il funzionamento del dispositivo e per chi sta cercando di replicarlo.

            Analisi visiva - Impressione generale
            La prima cosa che salta all'occhio guardando "da fuori" il box che contiene l'elettronica è che ha una apparenza abbastanza "low-tech" e assomiglia molto all'elettronica industriale dei primi anni '90.
            Altra cosa che risulta evidente è l'imponenza dell'insieme: facendo una stima ad occhio si tratta di un grosso parallelepipedo di 50x50x30 cm del peso di 7 Kg (il peso è citato da Levi nell'intervista a Ny Teknik già citata da altri).

            Analisi visiva - Ingressi/Uscite
            Dalle fotografie che sono riuscito a raccogliere quello che è evidente è che le uniche connessioni con l'esterno sono quelle presenti sul retro del box e sono identificabili come un probabile cavo di alimentazione elettrica (quello che entra sul lato posteriore destro direttamente in un foro del box) e 5 coppie di morsetti serrafilo a cui sono fissati altrettanti cavi elettrici bipolari.
            Sia il cavo di alimentazione che i cavi collegati ai morsetti serrafilo sembrano essere cavi elettrici a 2 o 3 conduttori intrecciati racchiusi in una stessa guaina plastica. In altre parole normalissimo cavo elettrico per uso civile reperibile in qualsiasi negozio di elettricista.
            Interessante potrebbe essere il fatto che i morsetti serrafilo usati dovrebero avere una corrente massima nominale di 25-30A; la sezione del cavo è difficile da stabilire dalle foto, ma parrebbe essere compatibile con l'amperaggio massimo dei morsetti.

            Analisi visiva - Interfaccia Utente
            Apparentemente non si vedono pulsanti, tastiere o trimmer di regolazione, l'unica cosa che si vede sono 5 distinte unità (identificabili con i 5 "PLC" descritti da Levi nelle già citata intervista) aventi ognuna un display di una cifra numerica, un pulsante "freccia giu", un pulsante "freccia su" e (apparentemente) un led nella parte bassa.
            E' ragionevole pensare che i due pulsanti freccia operino una qualche "programmazione" dell'unità e permettano di incrementare e decrementare il valore della cifra sul display numerico.
            Il led singolo nella parte bassa potrebbe essere un indicatore di allarme, soglia o guasto dell'unità (questa è pura speculazione).
            Oltre alle 5 unità sul fronte del box è presente anche quello che sembrerebbe proprio essere un interruttore differenziale (normalmente detto "salvavita") probabilmente usato sia come master switch che come dispositivo di sicurezza.

            Ipotesi di architettura interna
            Ritengo poco probabile che le 5 unità visibili sul frontale e definite da Levi dei PLC siano effettivamente dei veri e propri PLC, se non altro per il fatto che la quantità totale di ingressi/uscite non li giustificherebbe. La cosa più probabile è che si tratti di 5 driver di potenza; è clamorosamente evidente il rapporto tra le 5 unità e le 5 coppie (rosso/nero) di morsetti serrafilo presenti sul pannello posteriore.
            Andando un po' oltre con le speculazioni si potrebbe ipotizzare che si tratti di driver di potenza con uscita PWM in cui il duty cycle sia pilotato dalla "programmazione" effettuata con i due tasti e visualizzata dal display numerico (0=0%, 1=10%, 2=20%, ecc...).
            Se invece si dovesse trattare di unità un po' più intelligenti allora ogni numero sul display potrebbe essere associato ad un diverso "programma" (sequenze preprogrammate di durata e % di duty cycle).
            Non credo si tratti di nulla di più intelligente di così, sinceramente.
            Si può ipotizzare che la parte inferiore del box (da cui spuntano i morsetti) sia dedicata a all'elettronica di potenza pilotata dalle unità PWM che sono poste nella parte superiore del box.

            Ipotesi di funzionamento
            Le 5 unità presenti nel box di controllo sono tutte identiche e quindi, a parte una possibile diversa configurazione selezionata usando i tasti sul frontale, è estremamente ragionevole immaginare che facciano tutte la stessa cosa; questa ipotesi è convalidata anche dal fatto che in uscita si hanno 5 coppie di morsetti serrafili identiche e che ogni coppia è collegata ad un cavo bipolare e che i cavi sembrano essere tra loro identici.
            Considerando che i 5 cavi collegati ai morsetti serrafili entrano tutti nel reattore, mi pare più che probabile l'ipotesi che questi pilotino altrettante resistenze in PWM: una resistenza di accensione e 4 di mantenimento; quindi probabilmente se il reattore è fatto "a camere" come qualcuno ha immaginato, le camere dovrebbero essere 4 e non 5 come ipotizzato.

            Considerazioni finali
            La cosa che a mio avviso è l'aspetto più significativo di questo tentativo di analisi condotto necessariamente su semplici ipotesi è il fatto che sia quasi certo che l'elettronica di controllo del reattore opera a "loop aperto", questo significa che non ci sono logiche di feedback nel controllo della potenza fornita alle resistenze. Non ci sono sensori di temperatura, pressione o di altro genere che entrano nel box di controllo, solo cavi di potenza che ne escono.
            Questa informazione secondo me è molto molto importante e può dire molto a chi ha gli strumenti per poterla interpretare.
            Da ignorante in materia mi vengono in mente due considerazioni in merito:
            - il box contenente l'elettronica non è un sistema di controllo, ma di ignizione, di fatto è parte integrante del reattore; in una analisi "di sistema" è una distinzione molto importante;
            - il reattore (almeno nella configurazione in oggetto) è intrinsecamente sicuro, visto che non ha bisogno di sistemi di controllo attivo dei parametri di funzionamento.

            L'unica cosa che mi lascia perplesso dopo aver fatto tutti questi ragionamenti è che per ottenere lo stesso risultato sarebbe bastato un qualsiasi banale sistema a microcontrollore o un semplice PLC associato ad una adeguata scheda di potenza per pilotare le resistenze. Invece ci troviamo davanti ad uno scatolone di dimensioni enormi e del peso di 7 kg! Questo può voler dire due cose: o tutta la mia analisi ipotetica è completamente cannata o l'ingegnerizzazione dell'elettronica non è ancora stata fatta....

            Spero che questo mio sproloquio possa essere utile a qualcuno e se ci sono osservazioni o commenti, sono bene accetti.

            BEPO

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            • E se una di questi 5 riscaldatori fosse posto maliziosamente vicino all sensore di temperatura di uscita ? (Quello posto a circa meta' del tratto verticale dell'involtone) in modo da mostrare una temperatura a piacere del fluido in uscita ?.
              Dopotutto nella demo del 14 nessuno ha visto effettivamente del vapore se non un lungo tubo ficcato nello scarico di un lavandino posto in un altra stanza non accessibile.
              I testimoni dicono di averne sentito solo il rumore e da quanto ho letto su vortex-l basterebbe vaporizzare solo il 2% dell'acqua immessa per dare la propulsione necessaria muovere il fluido di raffreddamento.
              La dryness di questo vapore in uscita come e' stata verificata ?

              La prova successiva delle 18 ore poi per me non ha nessun valore essendo dichiaratamente non ufficiale e di cifre sparate in giro per la rete ne ho lette N version.

              Scusate ma io personalmente ho bisogno di più per non credere che questa sai una vaporella insalsicciata.

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              • Originariamente inviato da GabriChan Visualizza il messaggio
                Cerfcando in New Energy Times mi sono imbattuto in questa foto:
                http://newenergytimes.com/v2/news/20...athode-SBK.JPG
                cosa ne pensate?
                Dovrebbe essere una barretta di Nichel usata da Piantelli. L'avevo già vista, ma non mi convince moltissimo: non sembra un banale pezzo di metallo semi-fuso, sembra piuttosto una barretta con avvolto qualcosa che si è fuso...

                BEPO:
                A mio avviso una tale analisi, anche magari poi integrata da osservazione di altri, può essere molto di aiuto ad avere qualche chiave di lettura ulteriore per chi sta cercando di interpretare il funzionamento del dispositivo e per chi sta cercando di replicarlo.
                Purtroppo la scatola è (sembra) talmente semplice da non fornire quasi nessuna informazione utile, se non confermare alcune cose dette da Rossi. Io l'avevo guardata con attenzione dai video e dalle foto, ed ero giunto più o meno le stesse considerazioni che hai fatto tu.

                Analisi visiva - Impressione generale
                E' vero, è abbastanza "low-tech", ed apparentemente è composta solo da 5+1 moduli 48x96 (questo permette di stimare con precisione le dimensioni). Internamente da dietro di intravede una scheda elettronica nuda, che probabilmente è la scheda di alimentazione.

                Analisi visiva - Ingressi/Uscite
                I cavi che escono sono normalissimi bipolari da 1.5, quindi corrente abbastanza minore di 20A, e tensione non più alta di quella di rete.
                Sia dai cavi che dai connettori si capisce che non c'è alta tensione.

                Analisi visiva - Interfaccia Utente
                Le 5 unità blu sono verosimilmente unità di controllo della potenza. Non sono termostati veri e propri come avevo scritto in precedenza perchè il display ha una cifra sola e non si vedono sensori di temperatura collegati al reattore. Potrebbero essere anche qualcosa di più esotico però, ad esempio unità di controllo di elettrovalvole (nel brevetto viene citata una valvola a solenoide per regolare la pressione dell'idrogeno), o essere usati per funzioni diverse tra loro. Non lo possiamo sapere.
                Sicuramente non sono PLC o controlli "intelligenti".

                Considerazioni finali
                Condivido quello che dici, e che è importante: il sistema funziona a ciclo aperto. Questo significa che è intrinsecamente stabile e quindi sicuro, ma anche che è tenuto volutamente molto più "basso" di come potrebbe andare. Questo è anche il motivo per cui attualmente non si auto-sostiene, cosa che invece evidentemente potrebbe fare. Questa cosa l'ha anche detta Rossi stesso.

                L'unica cosa che mi lascia perplesso dopo aver fatto tutti questi ragionamenti è che per ottenere lo stesso risultato sarebbe bastato un qualsiasi banale sistema a microcontrollore o un semplice PLC associato ad una adeguata scheda di potenza per pilotare le resistenze.
                In realtà la versione che abbiamo visto non credo sia uguale a quella commerciale, per il semplice fatto che non ha nessun controllo di sicurezza. Immaginate se per un attimo viene a mancare il flusso dell'acqua e non c'è un operatore ad abbassare prontamente la potenza o spegnere tutto: l'intero reattore fonderebbe in pochi minuti con quelle potenze! Il flusso dell'acqua è l'unica "sicurezza" che si ha: questo spiega anche perchè nell'ultima prova hanno aperto il rubinetto a manetta, è un'azione necessaria e sufficiente a garantire che tutto funzioni senza problemi.
                Quindi chiaramente si tratta di una versione semplificata, diciamo "da laboratorio".

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                • bravo Bepo! la tua descrizione nuda e cruda conta molto di più delle mille parole dette a s-proposito qui e altrove!
                  E questo scatolone tardi anni '90 dovrebbe essere la salvezza dell'umanità??? non ha nemmeno un lampeggiante, una sirena.. Di una povertà bulgara. Poteva farlo un poco più attraente.
                  Qui non si tratta di capire come funziona 'sto coso ma come fa certa gente a trovare i polli suoi da spennare con tutta calma..
                  Wanna Marchi Regards

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                  • Originariamente inviato da miglietto Visualizza il messaggio
                    E se una di questi 5 riscaldatori fosse posto maliziosamente vicino all sensore di temperatura di uscita ?
                    Per questo tipo di considerazioni (e per i discorsi inconcludenti associati) c'è l'altro thread. Qui si presuppone che non ci sia niente di "malizioso" nel funzionamento del reattore.

                    Scusate ma io personalmente ho bisogno di più per non credere che questa sai una vaporella insalsicciata.
                    E allora che senso ha continuare a discuterne o continuare a porsi domande simili?

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                    • @barnumxp
                      Le mie osservazioni vogliono solo essere una descrizione il più possibile oggettiva di ciò che si vede dell'elettronica (che è quello di cui capisco di più). Al di la delle osservazioni oggettive ho aggiunto alcune mie speculazioni abbastanza caute sul suo possibile funzionamento.
                      Il fatto di avere definito "low-tech" l'elettronica non ha minimamente alcun intento di darne un giudizio di merito, era solo una osservazione oggettiva.
                      Oltretutto proprio il suo essere dichiaratamente a bassa tecnologia permette di identificarne componenti e possibili funzioni; se invece che il box di 7 kg si fosse trattato di una scatoletta con dentro una schedina a microcontrollore con aggiunta una manciata di transistor di potenza, non si sarebbe potuto dire assolutamente niente circa il suo possibile funzionamento.
                      Quello che ho cercato di fare è di mettere la mia (poca) compentenza in materia a disposizione di chi sta ragionando sul dispositivo, non darne un giudizio.

                      Se però un giudizio lo devo dare, personalmente mi ritengo un cauto ottimista, nel senso che al punto in cui siamo arrivati ci sarebbe troppa gente che si sta s*******ndo la reputazione accademica perchè sia una bufala. Quindi penso proprio che qualcosa di buono (speriamo molto buono) ci sia; se poi si tratta di lenr, di una nuova chimica nucleare o altro personalmente mi interessa solo a titolo intellettuale, anche perchè è certo che appena ci saranno abbastanza info pubbliche, si scatenerà la caccia grossa al nobel e quindi si arriverà a trovare una spiegazione teorica del fenomeno. Quello che mi interessa veramente è la disponibilità di una fonte di energia a bassissimo costo e davvero pulita.
                      Io attendo fiducioso

                      BEPO

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                      • @Bepo: Il mio plauso era per l'ottima descrizione fornita dell'apparecchio. Non mi ero reso conto di quanto esso fosse pateticamente "vintage" prima di leggere il tuo post, cosa che mi ha rafforzato ancor più nelle mie convinzioni. Tuttavia, come giustamente è stato fatto notare, questo è lo spazio dedicato a chi crede che lo stesso non sia una bubbola. Gli scettici hanno i loro spazi e lì - eventualmente - posterò i miei commenti.
                        Au revoir

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                        • Originariamente inviato da barnumxp Visualizza il messaggio
                          @Bepo: Il mio plauso era per l'ottima descrizione fornita dell'apparecchio. Non mi ero reso conto di quanto esso fosse pateticamente "vintage" prima di leggere il tuo post, cosa che mi ha rafforzato ancor più nelle mie convinzioni. Tuttavia, come giustamente è stato fatto notare, questo è lo spazio dedicato a chi crede che lo stesso non sia una bubbola. Gli scettici hanno i loro spazi e lì - eventualmente - posterò i miei commenti.
                          Barnum nome omen ...
                          e quest 3d doveva rimanere tecnico ...
                          il dito medio di Galileo

                          "che sempre l' ignoranza fa paura ed il silenzio è uguale a morte"

                          damn the soul of your dead ancestors

                          Commenta


                          • La foto della barra di nichel non mi convince, quel nero fumo da dove viene?
                            Sicuramente cera qualcosa attorno di organico che ha fuso, anche perché in atmosfera di idrogeno ad alte temperature dovrebbe diventare più lucido(riduzione).

                            Intanto o risolto il problema dei passa cavi nel reattore, "candele per motore a scoppio"
                            Ancora un po di pazienza e ci siamo.
                            Ciao
                            __________________________________________________ ___________________________________________
                            Stirling

                            Commenta


                            • Originariamente inviato da SGF Visualizza il messaggio
                              Intanto o risolto il problema dei passa cavi nel reattore, "candele per motore a scoppio"
                              Ancora un po di pazienza e ci siamo.
                              Fai attenzione che le candele hanno una resistenza interna abbastanza alta e sul tunsteo come ti attacchi? non riesci a saldargli i fili, l'idea è buona, credo, so che esistani dei morsetti passanti in ceramica per alte temperature.
                              Ciao.
                              "Non date da mangiare ai troll"
                              http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

                              Commenta


                              • Materiali

                                Una domanda per gli sperimentatori: dove reperite il nichel? Vorrei fare alcune prove anch'io, e per questo mi servirebbero delle barrette di nichel abbastanza pure, che però a quanto pare non sono molto facili da trovare!

                                Commenta


                                • non ricordo se sia già apparso qui, ma sulla richiesta di brevetto Rossi afferma: [0094] Powder nickel: Gerli Metalli--Milan

                                  su un altro thread ho letto che taluni sospettano usi Raney nickel in considerazione della maggiore possibilità di assorbire idrogeno data dalla elevata superficie della polvere, sembra, inoltre che Rossi, abbia avuto il laboratorio negli stati uniti incendiato due volte proprio a causa proprio dell'utilizzo non corretto del Raney nickel (relata refero! ho ricavato l'informazione da un thread di vortex-l)

                                  se non ricordo male, durante la conferenza stampa dopo l'esperimento del 14 gennaio si era parlato di un nuovo esperimento da effettuarsi per intero sotto il controllo del dipartimento di fisica dell'uni di bologna e da quanto mi è parso di capire l'esperimento dell'11 febbraio alla presenza del prof Levi ed altri era propedeutico al nuovo esperimento "ufficiale".
                                  Per quanto cerchi, però, non riesco a trovare notizie in proposito; c'è qualcuno che sappia se sia stata stabilita già una data ed un eventuale protocollo da seguire che, non mettendo a repentaglio i segreti industriali in attesa dell'approvazione del brevetto, fughi definitivamente i dubbi relativi all'effettiva efficienza dell'apparato?
                                  Ultima modifica di Quantum Leap; 03-03-2011, 18:01.

                                  Commenta


                                  • Per quanto riguarda il nickel ti posso dare una mano io. Se vuoi barre di nichel di varie dimensioni e anche piuttosto pure, devi contattare aziende che producono materale per celle elettrolitiche (es celle per la nichelatura). Queste ti possono fornire anodi di varie forme e misure (es Catodi di nichel anodi e Sali di nickel per la galvanotecnica e l'elettrolisi).

                                    Per la polvere di nichel, trovi parecchie chimiche su internet che vendono prodotti "nanotecnologici" ovvero polveri di vari materiali abbastanza sottili e anche piuttosto pure. Ma le quantità in vendita sono esagerate. Allora io mi sono rivolto a ebay (in particolare 1LB, 3µm, Filamentary Nickel Powder (Ni>97.9%) su eBay.it Metals Alloys, Manufacturing Metalworking, Business Industrial), ne ho presa in eccedenza...se vuoi ce la possiamo anche dividere, anche se non è così pura.

                                    Ultima opzione, il cavo che avevo proposto qualche post fa, ha l'anima in nichel abbastanza puro (http://www.caviterm.com/upload_dinam...pdf/ST-mvv.pdf). Lo si può usare anche come resitenza per riscaldare l'idrogeno oltre che per adsorbirlo, a patto di ridurne la sezione e far circolare abbastanza corrente.

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                                    • Originariamente inviato da Vettore Visualizza il messaggio
                                      Una domanda per gli sperimentatori: dove reperite il nichel? Vorrei fare alcune prove anch'io, e per questo mi servirebbero delle barrette di nichel abbastanza pure, che però a quanto pare non sono molto facili da trovare!
                                      ti suggerisco di guardare su SIGMA ALDRICH
                                      http://www.sigmaaldrich.com/material...ePage=19297722

                                      è un pö costosa, ma puoi trovare nickel in molte forme (fili, fogli, barre, polveri, nanopolveri, nanopolveri su silica, su zirconia, colloidi, leghe per idrogenazione, nickel dopati Tungsteno, Rodio, Alluminio, Ittrio etc, etc.) su richiesta possono prepararti qualunque cosa ma il costo lievita moltissimo.

                                      Per quanto riguarda la purezza possono fornire fili sino al 99.995%.
                                      (una Barretta di circa 10 cm di larghezza e 6.5 mm di spessore costa circa 800€, questo costo è parzialmente giustificato dalle certificazioni di purezza che sono normalmente fondamentali in ricerca,
                                      se la purezza richiesta è "solo" 99.9.... il costo è circa dieci volte inferiore)

                                      Spero aiuti, un saluto
                                      Ultima modifica di Tereftalico; 03-03-2011, 12:11.

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                                      • Ciao a tutti, finalmente rientrato il mio problema di connessione internet, sono di nuovo on line.

                                        Intanto, riguardando i miei conti dopo le osservazioni che mi sono state fatte, ho scoperto di avere utilizzato per l'Idrogeno il peso atomico medio, e non quello del prozio, pari alla somma dei pesi di protone ed elettrone. Il difetto di massa cosi` ottenuto e` molto inferiore e richiede di gran lunga piu` reazioni al secondo.
                                        Postero` tra un po' il foglio corretto, aggiungendo anche le osservazioni di FrancescoG1. Osservo pero` che con il Ni59 la reazione non termina, perche`, per quanto abbia un periodo di dimezzamento di 76000 anni che lo fa considerare quasi stabile, e` comunque un radionuclide, e cio` porterebbe l'apparato ad essere debolmente radioattivo nel lungo periodo, mentre mi sembra di aver letto che tutta la radioattivita` decade nel giro di un quarto d'ora. Mi andro` a leggere finalmente le varie cose che avete postato tutti e vedro` se mi viene in mente qualcosa.
                                        Cordialita`


                                        Sil-ver, potresti usare un tubo di piombo anche per la schermatura, ho visto che ne producono fino a 115 mm di diametro.

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                                        • Bwana non so se ti può servire; leggi questo: http://www.lenr-canr.org/acrobat/FocardiSanewenergy.pdf

                                          ovviamente quei quasi 35 MeV sono il massimo teorico (nell'ipotesi che tutti i nuclei danno luogo a tutta la sequenza di eventi) ed è una specie di catena dove si parte da Ni58 e si arriva al Ni64..
                                          Ultima modifica di francescoG1; 03-03-2011, 13:40.

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                                          • Si FrancescoG1, ora guardo, grazie.
                                            Pero`ho gia`fatto un controllo, che non impieghi molto a fare anche tu:
                                            se consideri gli estremi di reazione (Ni58+H1,Ni59) e supponi che le reazioni intermedie non introducano altra energia, il difetto di massa ottenuto (0.00882 u=8.22 MeV) non basta a raggiungere i 35 MeV.
                                            Ti allego il mio nuovo file.
                                            Inoltre anche nei posts precedenti viene indicato come punto di arrivo il Co o lo Zn, e mi sembra piu` logico, dato che non restano prodotti radioattivi. Comunque, in difetto di dati piu` solidi, restano purtroppo solo supposizioni.
                                            Cordialita`

                                            File allegati
                                            Ultima modifica di bwana; 03-03-2011, 14:17. Motivo: aggiunta allegato

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                                            • Una domanda per gli sperimentatori: dove reperite il nichel? Vorrei fare alcune prove anch'io, e per questo mi servirebbero delle barrette di nichel abbastanza pure, che però a quanto pare non sono molto facili da trovare!
                                              Elettrodo di nichel per saldatura ad arco, Euro 1,8 , ce ne sono anche in percentuale con ferro, quindi bisogna specificare solo nichel. Certo non sarà puro al 99,99%, ma chi ha detto che serve purissimo?
                                              Per la nichelatura ci sono gli elettrodi, oppure in forma chimica senza bisogno di elettricità, se non sbaglio nichel solfato, e a prezzi abbordabili. 800 Eu per 10 grammi non mi sembra proprio il caso per i nostri esperimenti.
                                              Ciao
                                              __________________________________________________ ___________________________________________
                                              Stirling

                                              Commenta


                                              • Grazie di nuovo, FrancescoG1, ho iniziato a leggerlo ed e` davvero illuminante su molte cose! Per esempio sui famosi 35 MeV. Devo leggerlo con un po'di calma per capirlo bene. Resto pero` abbastanza stupefatto nel vedere che lo stesso Ni viene successivamente fatto reagire con piu`H; non riesco ad immaginare come sia possibile caricare il reticolo cristallino di supporto con una tal quantita` di H e riuscire ancora a far partire la reazione, per di piu` in istanti successivi, quando l'energia emessa a causa della prima trasmutazione dovrebbe aver gia` deformato/danneggiato il reticolo cristallino stesso.
                                                Segnalo fra l'altro che l'unita` di massa atomica utilizzata nel tuo link e`l'amu, basata sull'O16 e non l'u (Dalton) basata sul C12.

                                                @Vettore:
                                                Guarda anche fra gli elettrodi per saldatura TIG. Una volta ne avevo trovati anche di Tungsteno toriato.
                                                Cordialita`
                                                Ultima modifica di bwana; 03-03-2011, 15:00. Motivo: nota aggiunta

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                                                • Ragazzi, riguardo al reperimento del nichel ho fatto un'indagine confrontando dati e prezzi ed ho concluso quanto segue:
                                                  - Sigma Aldrich: il massimo in quanto a qualità, ma prezzi spropositati...
                                                  - altri fornitori di reagenti: qualcosa si trova (fili, barrette, lamierini, sferette e polvere), ma a volte i prezzi sono altini e/o le quantità minime troppo grosse per l'uso che ne dobbiamo fare, e a volte richiedono partita IVA e visura camerale;
                                                  - elettrodi per saldatura: discreta alternativa, tuttavia quelli in nichel non sono diffusissimi, e comunque la purezza lascia molto a desiderare.
                                                  - filo proposto da Sil-ver: tutto sommato ha un costo ragionevole e può risultare utile sia per i collegamenti, sia come resistenza. Purtroppo risulta poco adatto sia per provare effetti superficiali (come vorrei fare io) sia per ricavarne polvere.

                                                  Il discorso della purezza non è secondario se si vuole fare un'indagine seria. I problemi di avere materiali non purissimi sono due: in primo luogo è difficile fare un'analisi a valle di eventuali reazioni (quali elementi c'erano da prima, e quali sono venuti fuori dopo?), in secondo luogo si ha poco controllo sui fattori che favoriscono o fermano la reazione, il pericolo è che o la reazione non si inneschi a causa delle impurità (e non si sa quali), o che si inneschi ma proprio per loro causa (il che rende il processo non ripetibile perchè la composizione è sostanzialmente casuale).

                                                  Ritornando agli aspetti pratici, ho trovato incidentalmente una buona fonte di nichel abbastanza puro (almeno 99.9%): lingottini di nichel da collezione! Si prestano molto bene sia come forma sia come qualità del metallo, si trovano facilmente (per esempio su ebay) e costano relativamente poco.
                                                  L'idrogeno non è un problema, l'ho sempre prodotto elettroliticamente: filtrando ed essiccando il gas si ottiene un'ottima purezza. Pressurizzarlo però non è tanto facile, anche se fino ad un paio di bar si può fare con mezzi non troppo esotici...

                                                  Alla prossima

                                                  Commenta


                                                  • pressurizzazione H2

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                                                    Tempo fa in un sito di una ditta americana di fuel cells/idrogeno (Hpower, ora Plugpower) ho letto che innalzando la tensione di elettrolisi riuscivano ad evitare l'uso di un compressore poiche` con questo sistema l'idrogeno continuava ad evolvere fino, mi sembra, a 12 bar. Riguardando ora in rete ho trovato questo:
                                                    High pressure electrolysis - Wikipedia, the free encyclopedia
                                                    che mi sembra pure meglio.
                                                    Cordialita`

                                                    Commenta


                                                    • Ciao SGF hai anche fatto la parte di sensori per i gamma? se si come?
                                                      "Non date da mangiare ai troll"
                                                      http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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                                                      • Ho scritto il programma di conteggio, in sostanza e un contattore con impostazione tempi a piacere, devo ancora reperire la sonda. Le candele non vanno bene, problemi di tenuta. Se non trovo altro userò raccordi in ottone per tubo da 5mm quelli con tenuta in teflon.
                                                        Ciao
                                                        __________________________________________________ ___________________________________________
                                                        Stirling

                                                        Commenta


                                                        • Originariamente inviato da bwana Visualizza il messaggio
                                                          Riguardando ora in rete ho trovato questo:
                                                          High pressure electrolysis - Wikipedia, the free encyclopedia
                                                          che mi sembra pure meglio.
                                                          Ottimo, non ci avevo pensato: in questo modo credo sia abbastanza facile raggiungere alcuni bar di pressione senza usare un compressore. Questo mi fa pensare anche che una volta ho raggiunto involontariamente una pressione notevole (almeno 10 bar) utilizzando l'altro metodo classico da laboratorio per produrre idrogeno (reazione metallo+acido)...

                                                          AVVERTENZA per i non addetti ai lavori: stiamo parlando di cose potenzialmente molto pericolose, che non devono essere assolutamente provate o riprodotte in nessun modo da chi non ha una preparazione specifica.

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                                                          • Concordo pienamente con l'invito alla MASSIMA PRUDENZA: in caso si tenti un'elettrolisi che raccolga i gas in qualcosa di poco piu` grande di una provetta e` indispensabile separare le semi-celle di evoluzione dei gas mediante un ponte salino o quant'altro per evitare in modo assoluto di miscelare i due gas o di far contaminare l'Idrogeno dall'aria. Per chi non lo sappia, la miscela idrogeno-ossigeno(o aria) che qualcuno chiama anche gas Brown da noi, non a caso, si chiama GAS TONANTE.

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                                                            • Strumentazione della prova del 14 gennaio

                                                              A completamento dell’ottimo lavoro fatto da BEPO sull’analisi dell’elettronica dell’apparato, penso sia utile presentare il seguente elenco della strumentazione esterna all’E-cat utilizzata nel corso della prova del 14 gennaio per determinarne il bilancio termico. I modelli qui indicati sono tratti da segnalazioni reperite da vari interventi apparsi in rete, quelli sulla misura della temperatura dell’acqua li ho scovati io stesso. Per tutti ho verificato l’apparente similitudine con quanto appare nella documentazione visiva disponibile (soprattutto le foto della cronaca su “22passi”, la foto dell’articolo su “La Repubblica” e il 2° filmato su YouTube).
                                                              ---------------------------------
                                                              1 – wattmetro, poggiato sull’unità di controllo
                                                              Modello: WATTS UP? PRO (come dichiarato nello stesso report di Levi)
                                                              Link: Wattsup pro measures electric waste- The Inquirer

                                                              2 – pompa dosatrice, fissata la tavolo
                                                              Modello: LMI serie J5
                                                              Link: LMI Series J5 12VDC Electronic Metering Pumps on Hawkins & Associates, Inc.
                                                              Problema! La pompa J5 eroga una portata massima inferiore alla metà del valore indicato nel report di Levi

                                                              3 – misura temperatura acqua
                                                              3a: strumento (data logger), poggiato sull’unità di controllo
                                                              Modello: TESTO 177-T3, dotato di sensore interno per temperatura ambiente + 2 ingressi per sonde esterne NTC
                                                              Link: http://www.allemanometrology.com/pro...datalogger.pdf (pag.10)
                                                              3b: sonda NTC (bassa temperatura), infilata nella tanica
                                                              Modello:TESTO Waterproof Immersion / Penetration Probe NTC 0613 1212
                                                              Link: testo 0613 1212 Probe Waterproof Immersion / Penetration NTC testo 06131212 0613 1212 0613-1212
                                                              3c: sonda NTC (alta temperatura), infilata lateralmente nella parte verticale dell’E-cat
                                                              Modello: TESTO ???? (non essendo visibile la terminazione non si capisce di quale modello si tratta)

                                                              4 – condizioni del vapore in uscita
                                                              4a: sonda infilata alla sommità della parte verticale dell’E-cat
                                                              Modello: ROTRONIC SPC C-45-0500 BEX
                                                              Link: http://www.hsingnan.com.tw/roline_20...isch%20low.pdf (pag.13)
                                                              Problemi! la sonda nelle foto non assomiglia affatto a quella indicata nel report di Levi, cioè la HP474AC (link: Sonda Combinata Termoigrometrica HP 474 AC - Trimtec Sistemi).
                                                              Per di più la sonda SPC C-45-0500 BEX misura solo la temperatura e non anche l’umidità e quindi non si capisce come abbiano potuto utilizzarla per stabilire che il vapore era secco, ammesso, ma non concesso, che esista un modo per farlo a partire dall’umidità relativa.
                                                              Infine la spina è quasi sempre scollegata dallo strumento di lettura, sia nei filmati sia nelle foto con l’eccezione di quella scattata alle 17:09.
                                                              4b: strumento di lettura
                                                              Modello: ???
                                                              Problema! lo strumento indicato nel rapporto di Levi, che non si vede in nessuna foto o filmato, è il modello HD37AB1347 della Delta Ohm (link: HD37AB1347 Indoor Air Quality Monitor), che però non è abbinabile alla sonda SPC C-45-0500 BEX.
                                                              ---------------------------------
                                                              Avere un quadro completo della strumentazione utilizzata per la stima del bilancio termico è essenziale per verificare che esso sia stato effettuato correttamente. Come si vede dal precedente elenco ci sono diversi problemi di incongruenza tra quanto dichiarato nel rapporto di Levi e i modelli che sembrano più assomigliare agli strumenti delle foto e dei filmati. Queste incongruenze tolgono valore alle conclusioni del report e rendono plausibile l’ipotesi che il calore generato in quella prova derivi semplicemente dalla potenza elettrica dissipata nelle resistenze.

                                                              Prima di tentare di replicare in cantina l’E-cat, forse sarebbe utile risolvere questi problemi, cercando meglio della strumentazione che conforme non solo a quanto visibile nelle foto e nei film, ma anche a quanto raccontato nel report di Levi.
                                                              Riepilogo dei commenti sui test e-cat condotti dal DF-UniBo: http://www.energeticambiente.it/sist...#post119332757
                                                              Riepilogo dei commenti sulla cella INFN: http://www.energeticambiente.it/sist...#post119359024

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