Riferito a questo ultimo intervento, volevo fare alcune considerazioni che da tempo mi ritrornano in mente, ma non mi sono mai confrontato con nessuno con sufficienti competenze.
Escludendo per il momento il confort, questione piuttosto importante, ma per il momento secondaria, se parlaimo di aspetti puramente tecnici.
Da un punto di vista dei consumi, è più conveniente lasciare acceso il riscaldamento( in temperatura richiesta) solo per il tempo di permanenza in casa, e le altre ore spento, oppure continuativamente acceso?
Ipotizzando una presenza a casa, diciamo dalle 19.00 alle 07.00, ... dalle 07.00 alle 17,30 ( un'ora e mezzo prima del rientro per riportare in temperatura l'immobile) consuma di più lasciarlo spento o acceso?
Io mi sono dato una risposta ma non so se corretta:
visto che le dispersioni termiche delgi edifici aumentano con la differenza di temperatura tra l'interno e l'esterno, se lascio l'appartamento a temperature più fredde avrò minore dispersione energetica.
Ovviamente ( come nel mio caso) con case del 700 in pietra, e limitata coibentazione .... forse una classe G, il discorso è maggiormente accentuato rispetto ad una A, ma concettualmente è giusto?
Io penso che il calore necessario per riportare la temperatura ai livelli richiesti sia inferiore rispetto a quella di mantenerla costante.
Evete esperienze in merito o teoriche per confrontare i miei pensieri?
Saluti a tutti
Escludendo per il momento il confort, questione piuttosto importante, ma per il momento secondaria, se parlaimo di aspetti puramente tecnici.
Da un punto di vista dei consumi, è più conveniente lasciare acceso il riscaldamento( in temperatura richiesta) solo per il tempo di permanenza in casa, e le altre ore spento, oppure continuativamente acceso?
Ipotizzando una presenza a casa, diciamo dalle 19.00 alle 07.00, ... dalle 07.00 alle 17,30 ( un'ora e mezzo prima del rientro per riportare in temperatura l'immobile) consuma di più lasciarlo spento o acceso?
Io mi sono dato una risposta ma non so se corretta:
visto che le dispersioni termiche delgi edifici aumentano con la differenza di temperatura tra l'interno e l'esterno, se lascio l'appartamento a temperature più fredde avrò minore dispersione energetica.
Ovviamente ( come nel mio caso) con case del 700 in pietra, e limitata coibentazione .... forse una classe G, il discorso è maggiormente accentuato rispetto ad una A, ma concettualmente è giusto?
Io penso che il calore necessario per riportare la temperatura ai livelli richiesti sia inferiore rispetto a quella di mantenerla costante.
Evete esperienze in merito o teoriche per confrontare i miei pensieri?
Saluti a tutti
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