B_N_, capisco un certo risentimento quando capita un caso simile a un proprio congiunto, ma anche il medico non è che avrebbe potuto fare diversamente. Forse quel "non lo so" lo si sarebbe più propriamente potuto trasformare in "non ricordo", perché le reazioni allergiche che conosco, per via di mia figlia in particolare, non passano inosservate (diverse volte è finita in ospedale, una di queste anche in coma, fortunatamente per poco). Quindi o l'hai avuta, oppure se non lo sai è perché in pratica non l'hai avuta, a meno che non si tratti di un episodio così lontano nel tempo da averlo rimosso dalla memoria, cosa possibile, per quanto improbabile.
L'anamnesi ha importanza se il paziente riferisce tutto quello di cui è a conoscenza, solo con le informazioni che dà il paziente, il medico può stabilire se puoi essere vaccinato e con quale vaccino. Non chiediamogli di fare l'indovino, quella dote non la si acquisisce col corso di laurea in medicina. Tu stesso dicevi che avresti voluto un colloquio col tuo medico, perché fosse lui a dirti che puoi fare il vaccino con tranquillità. Mi pare giusto, ma sulla base di cosa ti deve tranquillizzare, se non dall'analisi di quanto gli hai riferito tu nel corso del colloquio prima della vaccinazione?
L'anamnesi ha importanza se il paziente riferisce tutto quello di cui è a conoscenza, solo con le informazioni che dà il paziente, il medico può stabilire se puoi essere vaccinato e con quale vaccino. Non chiediamogli di fare l'indovino, quella dote non la si acquisisce col corso di laurea in medicina. Tu stesso dicevi che avresti voluto un colloquio col tuo medico, perché fosse lui a dirti che puoi fare il vaccino con tranquillità. Mi pare giusto, ma sulla base di cosa ti deve tranquillizzare, se non dall'analisi di quanto gli hai riferito tu nel corso del colloquio prima della vaccinazione?
Commenta