Pertanto ciò che mi interessava era solo un buon consiglio per pilotare la cella a 110V 5A circa, con un mosfet adeguato, tramite un generatore di frequenze che è il Dave modificato.
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Cella di Mayer PARTE SECONDA
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Originariamente inviato da shardanaelettronica Visualizza il messaggioDear Wfcross dopo aver letto queste 6 pagine, sappu che non devi acquistare ne trasformatori ne convertitori, poichè nella tua autovettura hai 12volt continui quindi per arrivare a tensioni di 110 volt
come tu aspiri per la cella di Mayer, la congettura dell'inverter collegato alla
batteria è molto dispendioso e dispersivo in termini energetici e poi l'ingombro del convertitore stesso e poi anche la forma d'onda che in genere è sinusoidale modificata (quadra rettangolare).
Caro Shardan
Questa affermazione è una delle chiavi del sistema Meyer.
Infatti l'alternatore collegato con una cinghia al motore che si vede SEMPRE in ogni suo video, è messo li (anche in esperimenti in laboratorio) per simulare quel che sarà la forma d'onda una volta inserito l'alternatore nel motore della Dune Buggy...
In effetti però non sono 12V continui xke l'alternatore sputa una tensione non livellata.......
Ricordo infine che l'etica del Meyer era quella di
"realizzare un dispositivo per creare energia a basso costo per tutti "
quindi meno elettronica possibile! Poi quello che è complicato senza elettronica è semplice introducendola, ma questo è un'altra cosa.
ciao ciaoNel nuovo millennio l'uomo tornando alla natura distruggerà quei mostri e l'energia dell'atomo pulito costruirà ancora infinite meraviglie e le ferite dell'umanità, come le guerre non saranno che purtroppo molto tristi incidenti dì percorso. (Omero Speri -VR- Pioniere della FF )
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Ciao a tutti. Quoto con Bruno. Aggiungo anche che l'alternatore del Meyer all'ingresso era da 12V come tutti gli alternatori normali, ma all'uscita erogava a 110 V come minimo.
Di questo ne sono convinto. Ora sto per far montare su un'auto un alternatore supplementare da 30A 28V (questo ho trovato), ma visto che il mio elettrauto mi ha detto che non può isolare la massa, visto anche il circuito di "Dave Lawton" dove vi è il mosfet al negativo, sicuramente non potrà funzionare in questo modo, posso ribaltare il mosfet al positivo ed eventualmente come ?
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Originariamente inviato da wfcross Visualizza il messaggioCiao a tutti. Quoto con Bruno. Aggiungo anche che l'alternatore del Meyer all'ingresso era da 12V come tutti gli alternatori normali, ma all'uscita erogava a 110 V come minimo.
Di questo ne sono convinto. Ora sto per far montare su un'auto un alternatore supplementare da 30A 28V (questo ho trovato), ma visto che il mio elettrauto mi ha detto che non può isolare la massa, visto anche il circuito di "Dave Lawton" dove vi è il mosfet al negativo, sicuramente non potrà funzionare in questo modo, posso ribaltare il mosfet al positivo ed eventualmente come ?
Ciao
ps: L'alternatore di Meyer erogava 110V è più , i 12V erano l'alimentazione del motore che simulava il motore automobilistico , questo per creare una simulazione più reale possibile .
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Originariamente inviato da kalos66 Visualizza il messaggioCiao, ma perchè devi isolare la massa ??? la massa o il negativo è la carrozzaria della macchina stessa , quindi il punto di riferimento delle tensioni elettriche di tutta l'automobile , poi se tu hai +300 V o -400V non cambia niente . Se hai comunque la necessità di isolare la massa ( o negativo ) dell'alternatore si può fare sempre , ma non capisco il motivo .
Ciao
ps: L'alternatore di Meyer erogava 110V è più , i 12V erano l'alimentazione del motore che simulava il motore automobilistico , questo per creare una simulazione più reale possibile .
Per quanto riguarda invece il discorso massa, ciò che affermi è vero, ma se osservi attentamente il circuito di Dave Lawton a pag. 5 del pdf.14, tra il drain del mosfet e il negativo (massa) dell'alternatore dovrebbe lavorare l'interruttore del mosfet stesso Drain-Source, ma se la massa è già collegata al Source del mosfet il Drain-Source del Mosfet sarà sempre by-passato.
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Originariamente inviato da wfcross Visualizza il messaggioCiao Kaloss. Mi fa molto piacere di essere in perfetta sintonia con te e Bruno sul disacorso alternatore, per un pò temevo d'averne intuito da solo l'importanza.
Per quanto riguarda invece il discorso massa, ciò che affermi è vero, ma se osservi attentamente il circuito di Dave Lawton a pag. 5 del pdf.14, tra il drain del mosfet e il negativo (massa) dell'alternatore dovrebbe lavorare l'interruttore del mosfet stesso Drain-Source, ma se la massa è già collegata al Source del mosfet il Drain-Source del Mosfet sarà sempre by-passato.
Consiglio questo ebook sull'alternatore automobilistico :
Alternator Secrets
Ciao
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Originariamente inviato da pancia 37 Visualizza il messaggioCiao kalos , volevo chiederti se avete provato la risonanza sonora , invece di quella elettrica?
Ciao
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Kind Kalos
non son riuscito a scaricare l'ebook da te postato al Pc come ebbi già modo di dirvi
sono franoso, tuttavia stando allo schema da te postato, credo d'aver capito che ti
riferisci ad un'ebook già in mio possesso su cd room dove son apportate anche altre
modifiche al progetto da te postato, è un'eboock che tratta seriamente e con dovizia di particolari le celle di Meyer e solo quelle. Peccato che sia scritto in inglese ma il
tutto è intuibile grazie ad un nutito apporto di immagini e schemi applicativi, io ho ritenuto sempre i timer 555 un componente elettronico antipatico per cui ho sempre
evitato di farne uso ma è solo una mia mania non che gli NE555 non siano degli ottimi timer. Ho costruido qualcosa in passato col gemello NE7555 ma non ricordo in quale circostanza e a che scopo, sarà certamente in qualche scatola di cartone assiepato
a tanti altri dispositivi, di 555 ne ho a centinaia ma non uso questo componente per i motivi suesposti. Quanto alla domanda posta dal caro amico Pancia, nostro attivo collaboratore sulla cavitazione o sonofusione, Kalos hai risposto in maniera semiprecisa,
ma la sonofusione non serve a staccare l'idroxi dagli elettrodi, bensì a drenare
in maniera miriamicroscopica gli elettrodi (tubi) che per effetto galvanoplastico intasano irrimediabilmente le microporosita dei metalli preposte al rilascio dell'idroxi
e rendono le molecole dell'acqua micronizzate e già semiscisse in HHO, ma di questo parleremo in un secondo momento e con analisi più dettagliate e circostanziate.
Buona giornata Kaloss, kind regards.
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Originariamente inviato da shardanaelettronica Visualizza il messaggioKind Kalos
nQuanto alla domanda posta dal caro amico Pancia, nostro attivo collaboratore sulla cavitazione o sonofusione, Kalos hai risposto in maniera semiprecisa,
ma la sonofusione non serve a staccare l'idroxi dagli elettrodi, bensì a drenare
in maniera miriamicroscopica gli elettrodi (tubi) che per effetto galvanoplastico intasano irrimediabilmente le microporosita dei metalli preposte al rilascio dell'idroxi
e rendono le molecole dell'acqua micronizzate e già semiscisse in HHO, ma di questo parleremo in un secondo momento e con analisi più dettagliate e circostanziate.
Buona giornata Kaloss, kind regards.
Ciao
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Ciao kalos , con un amico che mi fa la elettronica , non riusciamo a tirare fuori molto gas , per questo ti ho chiesto della risonanza sonora cmq intendevo prorpio la sonofusione e cavitazione ( perdonami sono un po ignorante con i nomi delle cose ), è da circa un anno che esperimento con questo sistema , è il mio non funziona , arriviamo a mala pena a 80 litri orari , ho provato la joe cell ( per me una buffala ) la ff fredda , che però non riesco a sfruttarla , con i mezzi casalinghi , è la cella di hho , è ti sono sincero , per me la direzione , è quella della sonofusione , per me ci depistano a posta per non raggiungere dei risultati , kalos ho visto dei video sulla sonofusione e cavitazione , che sono stranisimi la materia si deforma , si fonde si scalda in un modo esagerato , l'acqua secondo me si scinde con poca spesa solo in quel modo , spero di non andare in ot , cmq grazie .
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Originariamente inviato da kalos66 Visualizza il messaggioForse dovresti osservare bene manca la massa collegata ( questa dovrebbe corrispondere se non sbaglio al centro stella dell'alternatore ) !!! la cella viene alimentata con la tensione generata dall'alternatore , questa tensione poi viene "modulata e impulsata" dal BUZ350 che controlla la corrente che attraversa la bobina del rotore "rotor winding" . Fermo restando queste condizioni mi sembra una complicazione ulteriore usare l'alternatore che dovrebbe essere modificato per ottenere alte tensioni , togliendo regolatori e facendo qualche modifica all'avvolgimento .
Consiglio questo ebook sull'alternatore automobilistico :
Alternator Secrets
Ciao
Ciao Kaloss. Molto interessante l'ebook sui segreti dell'alternatore. Lo studierò per bene perchè sembra che si possa modificare l'uscita a tensioni più alte (60V - 120V ecc.).
Bisogna chiarire comunque che un'alternatore ha un'ingresso al rotore che è quello pilotato da Dave Lawton, di conseguenza l'uscita (statorica) avrà una tensione pulsata. Sul "Alternator Secret" sembra che la tensione in uscita di un alternatore a 12V (dell'auto) possa essere modificata e portata anche a 120V, ma è scritto in inglese e bisogna capire bene.
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Originariamente inviato da wfcross Visualizza il messaggioCiao Kaloss. Molto interessante l'ebook sui segreti dell'alternatore. Lo studierò per bene perchè sembra che si possa modificare l'uscita a tensioni più alte (60V - 120V ecc.).
Bisogna chiarire comunque che un'alternatore ha un'ingresso al rotore che è quello pilotato da Dave Lawton, di conseguenza l'uscita (statorica) avrà una tensione pulsata. Sul "Alternator Secret" sembra che la tensione in uscita di un alternatore a 12V (dell'auto) possa essere modificata e portata anche a 120V, ma è scritto in inglese e bisogna capire bene.
Ciao
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Originariamente inviato da pancia 37 Visualizza il messaggio
Peter Lindemann è uno dei maggiori studiosi della free energy e dei motori magnetici .
Ciao
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Originariamente inviato da pancia 37 Visualizza il messaggioCiao kalos , con un amico che mi fa la elettronica , non riusciamo a tirare fuori molto gas , per questo ti ho chiesto della risonanza sonora cmq intendevo prorpio la sonofusione e cavitazione ( perdonami sono un po ignorante con i nomi delle cose ), è da circa un anno che esperimento con questo sistema , è il mio non funziona , arriviamo a mala pena a 80 litri orari , ho provato la joe cell ( per me una buffala ) la ff fredda , che però non riesco a sfruttarla , con i mezzi casalinghi , è la cella di hho , è ti sono sincero , per me la direzione , è quella della sonofusione , per me ci depistano a posta per non raggiungere dei risultati , kalos ho visto dei video sulla sonofusione e cavitazione , che sono stranisimi la materia si deforma , si fonde si scalda in un modo esagerato , l'acqua secondo me si scinde con poca spesa solo in quel modo , spero di non andare in ot , cmq grazie .
Anch'io penso che la sonoluminescenza è un fenomeno interessante, se è vero che esiste qualche reazione nucleare allora ci sarebbe un fortissimo eccesso di calore mediante poca energia.
Il calore generato permetterebbe di produrre idrogeno con poca energia elettrica.
Infatti è già risaputo che, (a parità di energia elettrica erogata), si ottiene più idrogeno dal vapore caldo che dall'acqua fredda.
Ma l'energia per scaldare l'acqua fredda chi me la regala ?
Questo regalo potrebbe realizzarsi SOLTANTO se c'è qualche reazione nucleare, io penso che la sonoluminescenza può realizzare la reazione nucleare tanto agoniata.
Sulla pagina di Wikipedia si parla di una pressione di 200 Megabar, tale pressione sarebbe sufficiente e fare la reazione
p+p ----> deuterone + e+
il p+p proviene dall'idrogeno, quindi non basta l'onda sonora, am occorre anche un pò di elettricità per indurre qualche molecola di acqua a scomporsi in idrogeno cioè protoni cioè p.
Ovviamente se al posto di acqua di rubinetto, ci fosse acqua pesante, le reazioni nucleari sarebbero più appariscenti, ma questo è un'altrotipo di reazione nucleare.i peggiori nemici del fotovoltaico sono gli speculatori edilizi perché costruiscono alveari di 15 piani anziché case di zero piani.
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Kind Uforobot
Come già ebbi modo di dirti fai un'associazione confusionaria coi termini poichè probabilmente ci siamo espressi male noi nei termini, la sonoluminiscienza appartiene
ad un'altra considerazione che non è stata contemplata in nessun post che a me
risulti. Ora ti spiego meglio. Hai mai fatto l'aerosol con un apparecchietto ultrasonico a vapore freddo d'acqua in cui hai sciolto una fiala di eucaliptolo? Hai mai pulito un
orologio subaqueo, un'antica moneta o un monile in una vasca ultrasonica senza che l'acqua riscaldi di un solo grado centigrado? Cerca su EBAY lavatrice ultrasonica o vasca ultrasonica, ne trovi una interessante da Giordanoshop a Salerno che costa
sui 22 euro se non ricordo male, non penso che per 22 euro ti diano lo sfratto, almeno parli con sufficienza di opinioni dopo aver sperimentato questo gioiellino molto efficiente
per il lavaggio a freddo di qualsiasi impurità presente con conseguente depurazione dell'acqua da batteri e virus per la presenza costante d'una lampada ultravioletta
battericida. In sostanza questa vaschetta, minuta per dimensioni, agisce per sonofusione o cavitazione infatti libera le microcavità dei metalli dal calcare e dalle altre impurezze accumulatesi nel tempo negli oggetti, per la forte pressione indotta dagli ultasuoni all'acqua che rimane sempre fredda e sopprattutto silenziosa o con lieve ronzio. Se hai le unghie o la dentiera sporca ti pulische anche questo, Se ti sei acquistato già il pane per domani comprati questo oggetto da Giordanoshop e così
non perdi nemmeno il pasto e parlerai con cognizione di causa nei secoli a venire.
La sonofusione o cavitazione e la sonoluminiscenza funzionano in base ad un principio
meccanico piuttosto che elettronico. Le pompe idrauliche a cavitazione son molto rumorose e subiscono la consunzione in breve tempo per le correnti galvaniche che
corrodono anche l'acciaio inox. e consistono in un motore esterno che fa girare un'indotto con delle cavità in cui viene immessa acqua a strettissimo contatto con un controindotto a distanza di qualche micron, quindi non si parla di millimetri. L'acqua
così imprigionata in queste cavità ed a tali pressioni esplode trasformandosi in vapori incandescenti e nella luce dovuta all'esplosione, con questo sistema si ha acqua calda
a volontà con la sola spesa dell'energia consumata dal motore che fa girare l'indotto.
Tuttavia questi dispositivi son molto rumorosi e durano poco altrimenti siamo intorno
più che alla overunity gli unici ostacoli son il rumore e la consunzione dei materiali.
al contrario la cavitazione tramite induttore ultrasonico è silenziosa e non consuma i metalli. Uforobot , ridiscutiamone quando avrai la tua lavatrice ultrasonica da 22 euro
per il resto ti rimando alle tue congetture protoniche che non c'entrano un Kaiser con
gli esperimenti seri di Kalos e Wfcross che io stesso non ritengo disturbare o correggere
ma attingere ddalla loro bisaccia culturale. Kind regards , non offenderti ti stimo Uforobot.
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Mister shardanaelettronica...
Non ti viene il sospetto che la lavatrice ultrasonica emette una frequenza ed una intensità che vanno bene per lavare e non per fare la sonoluminescenza ?
Quindi su Sonoluminescenza - Wikipedia sono scritte delle scemenze ?
Oppure io non sono capace di leggere...?
Là avevo letto che la bolla acqua si riscalda, e quindi si riscalda anche l'acqua.
Sempre là: è scritto che lo studio mirato iniziò nel 1988, cioè un anno prima della grande pubblicità di Flasman e Pons e la loro fusione fredda. (ma guarda che strana combinazione di diversivi!)
Purtroppo nessuno è a conoscenza della frequenza ne dell'intenistà, i quali servono per fare questi effetti luminosi.
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Le onde elettromagnetiche non sono la stessa cosa di onde sonore.
Però è possibile costruire un trasduttoe capace di convertire un segnale elettromagnetico in un segnale sonoro di pari frequenza, rispettandone cioè la fedeltà; ed è proprio questo il lavoro che si dovrebbe fare, cioè si dovrebbe fare un trasduttore che converta il segnale elettromagnetico in un segnale sonoro.
Io penso che non sia impossibile progettare un trasduttore capace di convertire un segnale elettrico in segnale acustico (vedi altoparlanti o atre cose piezoelettriche).
Siccome bisogna cercare la frequenza giusta, allora ne consegue che la frequenza deve essere variabile a piacimento, quindi servirebbe:
1) un generatore di segnali (frequenza variabile)
2) un amplificatore di segnali elettrici (amplificazione variabile)
3) un trasduttore
4) un recipiente pieno d'acqua distillata
5) 2 elettrodi per fare una leggera elettrolisi
elettrolisi perchè interessa fare le bolle in prossimità del catodo, in prossimità del catodo perchè in prossimità del catodo ci sono già le bollicine di idrogeno.
Purtroppo non ho tempo ne voglia di leggere gli innumerevoli messaggi postati da Kalos e Wfcross, quindi non posso sapere se loro hanno già provato la variante del trasduttore di cui parlavo sopra.
Tanti varianti loro avevano fatto, ma forse si sono dimenticati di fare questa variante, cioè quella di variare a piacimento la frequenza e e l'intensità di un'anda sonora fino a vedere qualcosa di luminoso nell'acqua.
Per quanto riguarda le pompe e le turbine, quelle sono troppo rumorose e costose, ed inoltre non mi interessa sapere niente di quei macchinari perchè non sono macchine STATICHE (statiche nel senso che hanno bisogno di un perno che deve girare), inoltre io penso che la velocità angolare dei perni non può andare oltre una certa misura quindi impossibile collaudare un ampio spettro di frequenza.
In ulitma analisi le macchine rotanti sono fortemente limitate in frequenza e non vanno bene per fare esperimenti di sonoluminescenza, vano bene invece generatori di segnali elettrici i quali segnali vengono trasdotti.
Una volta capità qual'è la giusta frequenza, allora è possibile sostituire il generatore di segnale con un opportuno meccanismo piezoelettrico cui segnale non è variabile ma in futuro questo non importerà perchè ormai la frequenza non sarà più un segreto di Stato.
E' facilmente intuibile che la frequenza deve essere tale da non lavare le monetine (distruggendo lo sporco), ma distruggere la moneta stessa!
Il tentativo iniziale dovrebbe essere quello di distruggere le bollicine di idrogeno che si creano sul catodo, cosa impossibile ma il tentativo fallimentare sarebbe (da un'altro punto di vista) costruttivo perchè creerebbe il fenomeno della sonoluminescenza.
Se quello che è scritto su wikipedia è falso, allora tutto quello che ho scritto è pure esso falso, perchè tutto quello che ho scritto è derivato da quello che ho letto.
E' la stessa cosa di inserire dati sulla calcolatrice, se i dati sono veri i risultati saranno veri, altrimenti saranno falsi.Ultima modifica di uforobot; 03-08-2008, 10:06.i peggiori nemici del fotovoltaico sono gli speculatori edilizi perché costruiscono alveari di 15 piani anziché case di zero piani.
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Kind Uforobot quanto da te letto su wikipedia è vero ed hai letto benissimo, forse hai
capito malissimo ed anche questo può succedere a chi come me e come te si inoltra in un labirinto di nozionismi e poi fa un minestrone di tutto. Pensa che la cavitazione e la sonoluminiscenza funzionanano con lo stesso principio. e la vasca ad ultrasuoni idem,
compra la vasca ad ultrasuoni da Giordanoshop ed esperimenta, poi possiamo parlare
di sonoluminiscenza di sonufusione e di cavitazione, kind regards.
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Ragazzi siete OT !!!!!!!Nel nuovo millennio l'uomo tornando alla natura distruggerà quei mostri e l'energia dell'atomo pulito costruirà ancora infinite meraviglie e le ferite dell'umanità, come le guerre non saranno che purtroppo molto tristi incidenti dì percorso. (Omero Speri -VR- Pioniere della FF )
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Originariamente inviato da brunovr Visualizza il messaggioRagazzi siete OT !!!!!!!
Ciao Bruno
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Ciao a tutti. Ieri ho eseguito delle prove con alternatore, due bobine e cella a 8 tubi, all'alternatore ho bypassato il regolatore di carica l'ho alimentato con pilotaggio circuito Dave Lawton.
La tensione in uscita a vuoto era 50V, sotto carico era da 30 a 500 V, lo strumento amperometrico misurava circa 8-9 A ma aveva la batteria interna scarica e quest'ultimo dato non lo do per certo. La cella comunque aveva una bella produzione di idroxy.
l'alternatore che ho usato (accoppiato con motore 800 W 220V) è da 30A - 28V.
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Originariamente inviato da wfcross Visualizza il messaggioCiao a tutti. Ieri ho eseguito delle prove con alternatore, due bobine e cella a 8 tubi, all'alternatore ho bypassato il regolatore di carica l'ho alimentato con pilotaggio circuito Dave Lawton.
La tensione in uscita a vuoto era 50V, sotto carico era da 30 a 500 V, lo strumento amperometrico misurava circa 8-9 A ma aveva la batteria interna scarica e quest'ultimo dato non lo do per certo. La cella comunque aveva una bella produzione di idroxy.
l'alternatore che ho usato (accoppiato con motore 800 W 220V) è da 30A - 28V.
la tensione d'uscita come è stata misurata ( l'ideale sarebbe con l'oscilloscopio ) ??
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Ciao Kaloss. La corrente assorbita misurata all'ingresso dell'alternatore corrisponde alla corrente dell'uscita del circuito di Dave Lawton (circuito pilota) dove ho installato amperometro analogico (come piace a Shardana). La misura è variabile da 0,1A a 2A a 25V.
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Originariamente inviato da wfcross Visualizza il messaggioCiao Kaloss. La corrente assorbita misurata all'ingresso dell'alternatore corrisponde alla corrente dell'uscita del circuito di Dave Lawton (circuito pilota) dove ho installato amperometro analogico (come piace a Shardana). La misura è variabile da 0,1A a 2A a 25V.
Comunque è necessario misurare l'idroxy prodotto per avere una certa misura d'efficienza .
Ciao
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Originariamente inviato da kalos66 Visualizza il messaggioQuindi sarebbero al massimo 50W ( se fosse corrente continua ) , ma purtoppo non stiamo parlando di corrente continua , qui è pulsata e frequenza diversa da quelle canoniche , per questo è necessario l'oscilloscopio.
Comunque è necessario misurare l'idroxy prodotto per avere una certa misura d'efficienza .
Ciao
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1a domanda:
vedo scritto 50V a vuoto e 500V a carico.. sicuri che non è scappato il "ditino" sulla tastiera?
2a ...non domanda, ma osservazione:
il circuito con l'elettronicume vario su avv. rotore... non è altro che un sostituto del regolatore originale che (di solito) regola a 14V fissi...
...rimando al mio circuitino in risparmio/fuori casa: http://www.energeticambiente.it/fuor...e-energia.html
...ora tutto questo circuitame può essere sostituito con qualcosa di + banale ...(molto + banale anche di quello da me usato...) inoltre può essere usato lo stesso ponte a 9 diodi originario (sempre se i 500V non sono veri...)
In tal caso l'avv rotore è già scollegato dalla massa....:
da una parte va al "+" dei 3 diodi aggiuntivi del ponte (sarebbero 6 x un trifase... NB gli altri 3 di ritorno sono in comune con quelli di potenza...) dall'altra andrebbe in origine al regolatore... una specia di reostato elettronico (transistor) che lo collega a massa con + o meno resistenza...
3a domanda:
credete di riuscire ad ottenere forme d'onda "singhiozzanti" a varie frequenze in uscita?.
Io dico che la F principale è legata alla velocità di rotazione (macchina sincrona).. e che l'eventuale pilotaggio pulsato sul rotore (dipende da che freq., ok...) è spianato dagli effetti induttivi dell'avv rotorico stesso (leggi avv. eccitazione..)
...Fare si può! Volerlo dipende da te.
Consulta e rispetta il REGOLAMENTO
Piano cottura induzione: consumo energia 65...70% in meno rispetto uno a gas! Pure a costi doppi dell'elettricità fa risparmiare, almeno 30%! Contrariamente a quanto si dice si può usare con contratti 3 kW, perfino se sprovvisto di limitazione.
Gas 100% fossile, elettricità 30...100% rinnovabile. Transizione ecologica? Passa all'induzione!
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Originariamente inviato da gattmes Visualizza il messaggio1a domanda:
vedo scritto 50V a vuoto e 500V a carico.. sicuri che non è scappato il "ditino" sulla tastiera?
2a ...non domanda, ma osservazione:
il circuito con l'elettronicume vario su avv. rotore... non è altro che un sostituto del regolatore originale che (di solito) regola a 14V fissi...
...rimando al mio circuitino in risparmio/fuori casa: http://www.energeticambiente.it/fuor...e-energia.html
...ora tutto questo circuitame può essere sostituito con qualcosa di + banale ...(molto + banale anche di quello da me usato...) inoltre può essere usato lo stesso ponte a 9 diodi originario (sempre se i 500V non sono veri...)
In tal caso l'avv rotore è già scollegato dalla massa....:
da una parte va al "+" dei 3 diodi aggiuntivi del ponte (sarebbero 6 x un trifase... NB gli altri 3 di ritorno sono in comune con quelli di potenza...) dall'altra andrebbe in origine al regolatore... una specia di reostato elettronico (transistor) che lo collega a massa con + o meno resistenza...
3a domanda:
credete di riuscire ad ottenere forme d'onda "singhiozzanti" a varie frequenze in uscita?.
Io dico che la F principale è legata alla velocità di rotazione (macchina sincrona).. e che l'eventuale pilotaggio pulsato sul rotore (dipende da che freq., ok...) è spianato dagli effetti induttivi dell'avv rotorico stesso (leggi avv. eccitazione..)
...
Ciao Gattmess.
1a risposta: Confermo che il ditino sulla tastiera non è scappato, anzi agendo sul reostato del circuito che pilotava il rotore dell'alternatore, la tensione continuava a salire fino a superare i 1000V (fuori scala).
Lo strumento che uso è il METEX M-3630D, finora mi è sembrato buono.
2a risposta: Come già scritto ho semplicemente ponticellato (con tanto di saldatura a stagno) uno dei contatti del regolatore di tensione; così facendo al rotore ho inviato pari pari ciò che usciva dal circuito generatore di frequenze, a sua volta alimentato da un alimentatore in grado di fornire 27V.
L'uscita dell'alternatore era pertanto influenzata dal generatore di frequenze, che secondo le varie regolazioni potenziometriche influenzava visibilmente l'erogazione del gas su una cella a due tubi e cosa molto importante, variava contestualmente anche la velocità di rotazione dell'alternatore, come se si indurisse all'aumentare della corrente fornita al rotore, cioè erogava maggioer potenza, queste sono le mie osservazioni al fenomeno sperimentato.
Non ho ancora eseguito misure di frequenza, al più presto ne prenderò diverse e ti farò sapere. Le misure di cui sopra le ho effettuate all'uscita dell'alternatore.
Trovo molto interessanti le tue osservazioni sul risparmio energetico, ma in questa fase io forse mi muoverò in questo modo: invierò tensione al rotore tale in modo da avere allo statore circa 120V, da un lato la raddrizzerò e la piloterò con circuito generatore di frequenze vero la cella; eseguirò un parallelo con l'uscita dell'alternatore che trasformeò con un trasformatore abbastanza potente
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