Cella di Mayer PARTE SECONDA - EnergeticAmbiente.it

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Cella di Mayer PARTE SECONDA

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  • #91
    CITAZIONE (lukemon79 @ 18/3/2008, 16:44)
    Scusate una domanda, sono un newbie dell'elettronica: come mai quando misuro col multimetro la tensione dell'uscita del mio circuito (Hydrostar modificato da Chemelec), senza collegarlo alla cella, mi dà una tensione, mentre poi quando lo collego alla cella la tensione si abbatte a circa 1V, e quindi non produco gas :angry: ?

    Ciao, dove effettui la misura ?? se ai capi della cella è normale .... la tensione residua è data dalla caduta di tensione ai capi della cella dovuta alla resistenza interna . Se usi acqua distillata non dovrebbe eserci caduta di tensione e quindi l'intera tensione di alimentazione meno la caduta sul transistor .

    Ciao

    Edited by kalos66 - 19/3/2008, 12:55

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    • #92
      Scusa Gattmes, hai ragione. Sono un ignorantone, mea culpa.image
      Kalos66: ovviamente hai ragione tu... Misuravo ai capi della cella...
      Pulchra sunt quae videntur, pulchriora quae sciuntur, longe pulcherrima quae ignorantur. Niels Steensen

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      • #93
        A tutti n caloroso augurio di:

        BUONA PASQUA
        La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.
        La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perchè.
        In questo caso, abbiamo messo insieme la teoria e la pratica:
        non c'è niente che funziona... e nessuno sa il perchè!"
        Albert Einstein

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        • #94
          CITAZIONE (hacqua2o @ 21/3/2008, 09:15)
          A tutti n caloroso augurio di:

          BUONA PASQUA

          Auguri !!!!!!!!!

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          • #95
            CITAZIONE (hacqua2o @ 9/3/2008, 09:13)
            In allegato una simulazione al computer della carica della cella con onda quadra di 100 volt all'ingresso del circuito (non visibile) e senza pulse train.

            Ciao a tutti, lo scorso week-end ho terminato (per quel che mi riguarda) le prove che mi ero imposto di fare.

            Faccio alcune premesse:

            Legge di Faraday
            L'unica ragione per cui ritenevo interessante l'esperimento cella elettrolitica-risonante (Meyer), era che, in qualche modo, forse la risonanza avrebbe potuto consentire un modo per 'aggirare' la legge di Faraday, che dice che la quantità di materia ossidata/ridotta agli elettrodi è proporzionale all'intensità di corrente, e quindi NON alla potenza applicata. Questo avrebbe significato che, potendo bypassare il potenziale minimo teorico di dissociazione molecolare dell'acqua (circa 1,5 teorici che diventano 2V e qualcosa nella realt&agrave grazie alla risonanza, si sarebbe potuta ottenere ALTA corrente con tensione quasi nulla, quindi mantenendo molto bassa la potenza applicata (che è il prodotto V x I).

            Risonanza
            Sembrava evidente che si potesse ottenere una particolare risonanza a regimi dell'ordine dei kilohertz (o decine), in una configurazione geometrica di tubi concentrici

            Modello
            Il modello elettrico della cella sembrava essere quello più volte discusso, cioè una C con R in parallelo.

            Circuitazione
            Indipendentemente da quale sia il circuito elettrico, elettronico o elettromeccanico di alimentazione, il segnale elettrico applicato alla cella, se opportunamente disegnato, avrebbe innescato gli effetti di risonanza.

            Risultati dei test:

            Ho creato un alimentatore di potenza pilotato dalla scheda audio del PC, in grado di applicare forme d'onda disegnate ad-hoc ed ho spazzolato ogni forma di segnale su una cella costituita da una singola coppia di tubi di diametro 4cm. Come diodo ho usato un diodo veloce (switching) ed ho provato vari tipi di induttanze in serie.

            Poi son passato all'alimentazione in onda quadra, usando un circuito che arrivava a 150khz circa, con il classico switching Mos in serie alla cella. Anche qui, ho spazzolato per bene tutta la gamma di frequenze, senza però rilevare alcuna differenza nell'impedenza della cella. Ergo, niente risonanza.

            Ho anche provato diversi tipi di 'acqua', visto che la resistività della cella cambia ENORMEMENTE in funzione del tipo di acqua usata. Ho provato acqua filtrata proveniente dalla fase di condizionamento, acqua di fonte, acqua di montagna, acqua deionizzata. Meno è conduttiva l'acqua, più avrebbe dovuto comparire la componente capacitiva della cella, ma di risonanza o comunque variazione d'impedenza, nulla.

            Ora, l'unica possibile via d'uscita potebbe essere che la 'danza molecolare' dell'acqua possa avvenire solo a tensioni molto alte, che i vari circuiti strampalati che Meyer ha adottato in qualche modo producono per effetto lenz delle bobine coinvolte.

            A questo punto, però, facendo un conto 'energetico', mi aspetto che un alimentatore ad alta tensione e bassa corrente possa fare lo stesso effetto, però bisogna assolutamente che la R parallelo della cella sia di valore MOLTO alto, ergo la conducibilità dell'acqua deve essere quasi nulla, altrimenti l'alimentatore lavorerebbe in continua e ad alta potenza.
            Dal colore però dell'acqua nei video che ho visto (giallino-marrone), non mi pare proprio che si possa definire pura.

            Insomma, molte cose non quadrano in tutto il 'giochino', ma quello che mi preoccupa di più è il conto energetico: nessuno pare che abbia realizzato un sistema decente per valutare la produzione di gas. Anche un sistema banale, come quello che vedete nel filmato qui sotto (la bolla che esce dal tubicino).

            FILMATO

            Che ne pensate?

            Buona Pasqua
            "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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            • #96
              CITAZIONE (ElettroRik @ 21/3/2008, 11:57)
              A questo punto, però, facendo un conto 'energetico', mi aspetto che un alimentatore ad alta tensione e bassa corrente possa fare lo stesso effetto, però bisogna assolutamente che la R parallelo della cella sia di valore MOLTO alto, ergo la conducibilità dell'acqua deve essere quasi nulla, altrimenti l'alimentatore lavorerebbe in continua e ad alta potenza.
              Dal colore però dell'acqua nei video che ho visto (giallino-marrone), non mi pare proprio che si possa definire pura.

              Insomma, molte cose non quadrano in tutto il 'giochino', ma quello che mi preoccupa di più è il conto energetico: nessuno pare che abbia realizzato un sistema decente per valutare la produzione di gas. Anche un sistema banale, come quello che vedete nel filmato qui sotto (la bolla che esce dal tubicino).



              Che ne pensate?

              Buona Pasqua

              Ciao , dopo il condizionamento i tubi dovrebbero portare la cella ad essere "insensibile" alle variazioni della qualità dell'acqua e creare uno strato di "materiale" che possa favorire il formarsi ( in alta tensione ) del doppio strato "Helmholtz" che è il fenomeno su cui si basa la cella Meyer , oltre questo lo strato depositato trasforma la cella in un condensatore ceramico ad alta efficienza ( i super condensatori per altissime tensioni sono costruiti nello stesso modo ) .
              Sicuramente non puoi provare la cella con acqua sporca in quelle condizioni <img src="> , è necessaria almeno acqua "non clorata" , di fonte .

              ps: I circuiti di Meyer non sono strampalati , sono volutamente "errati" ed oscuri , ma sono dei normalissimi step Up risonanti , come quelli degli alimentatori switching con carico risonante .

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              • #97
                CITAZIONE (kalos66 @ 21/3/2008, 13:50)
                Ciao , dopo il condizionamento i tubi dovrebbero portare la cella ad essere "insensibile" alle variazioni della qualità dell'acqua e creare uno strato di "materiale" che possa favorire il formarsi ( in alta tensione ) del doppio strato "Helmholtz" che è il fenomeno su cui si basa la cella Meyer , oltre questo lo strato depositato trasforma la cella in un condensatore ceramico ad alta efficienza ( i super condensatori per altissime tensioni sono costruiti nello stesso modo ) .

                Già. 2 settimane di condizionamento a me non sono bastate, perchè non ho ottenuto alcun isolamento. Proverò con grosse quantità di Calcio.

                CITAZIONE
                ps: I circuiti di Meyer non sono strampalati , sono volutamente "errati" ed oscuri

                si, intendevo in quel senso.... <img src=">
                "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                • #98
                  CITAZIONE (ElettroRik @ 21/3/2008, 14:14)
                  Già. 2 settimane di condizionamento a me non sono bastate, perchè non ho ottenuto alcun isolamento. Proverò con grosse quantità di Calcio.

                  Ciao, ma non ti avevo consigliato di mettere nell'acqua non clorata delle grosse quantità di idrossido di calcio per ottenere l'ossido di calcio sui tubi ???
                  Quella mer*a rossiccia è dovuta al cloro e minerali in soluzione nell'acqua , il condizionamento si effettua con acqua distillata e idrossido di calcio ( oppure metti ossido di calcio in acqua stando attenti a non ustionarsi ) .
                  Prova nuovamente .

                  Ciao

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                  • #99
                    CITAZIONE (kalos66 @ 21/3/2008, 16:07)
                    CITAZIONE (ElettroRik @ 21/3/2008, 14:14)
                    Già. 2 settimane di condizionamento a me non sono bastate, perchè non ho ottenuto alcun isolamento. Proverò con grosse quantità di Calcio.

                    Ciao, ma non ti avevo consigliato di mettere nell'acqua non clorata delle grosse quantità di idrossido di calcio per ottenere l'ossido di calcio sui tubi ???

                    Eh, ma mi sa che non ho afferrato bene il concetto di 'grosse quantità'.. <img src=">

                    :P
                    "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                    • Ciao rik,

                      Ma nn hai costruito lo step-up vero ? da quello che ho capito il segreto è tutto li.
                      Si potrebbe aggirare realizzando un trasformatore in cortocircuito che lavori ad alte frequenze........

                      ciao ciao
                      Nel nuovo millennio l'uomo tornando alla natura distruggerà quei mostri e l'energia dell'atomo pulito costruirà ancora infinite meraviglie e le ferite dell'umanità, come le guerre non saranno che purtroppo molto tristi incidenti dì percorso. (Omero Speri -VR- Pioniere della FF )

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                      • CITAZIONE (brunovr @ 25/3/2008, 18:22)
                        Ciao rik,

                        Ma nn hai costruito lo step-up vero ? da quello che ho capito il segreto è tutto li.
                        Si potrebbe aggirare realizzando un trasformatore in cortocircuito che lavori ad alte frequenze........

                        ciao ciao

                        Effettivamente anche io ho riscontrato che il segreto è tutto nello step-up, non serve a nulla il condizionamento, io ho codizionato la mia cella in meno di mezza ora, il mio metodo di condizionamento è di alimentare la cella al suo uso normale, all'inizio c'è poca emissione di idrogeno dopo un pò inizia a emettere più idrogeno e poi si stabilizza, ho detto meno di mezzora, ma credo che serva ancora meno.
                        La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.
                        La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perchè.
                        In questo caso, abbiamo messo insieme la teoria e la pratica:
                        non c'è niente che funziona... e nessuno sa il perchè!"
                        Albert Einstein

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                        • il segreto è......... <img src=h34r:">

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                          • il segreto è......... anche calcolare la capacità della cella.

                            Una volta trovata la giusta capacità è facile calcolare la risonanza, poi basta pochissima corrente e il gioco è fatto.
                            La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.
                            La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perchè.
                            In questo caso, abbiamo messo insieme la teoria e la pratica:
                            non c'è niente che funziona... e nessuno sa il perchè!"
                            Albert Einstein

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                            • CITAZIONE (hacqua2o @ 25/3/2008, 21:32)
                              all'inizio c'è poca emissione di idrogeno dopo un pò inizia a emettere più idrogeno e poi si stabilizza, ho detto meno di mezzora, ma credo che serva ancora meno.

                              Non hai mai detto quanto. Nè con che tensione / corrente.

                              Così non sapremo mai se la risonanza che viene fuori aumenta effettivamente il rendimento Faradaico della cella o semplicemente riduce le perdite nel circuito esterno dello step up !?
                              "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                              • CITAZIONE (ElettroRik @ 27/3/2008, 22:40)
                                Non hai mai detto quanto. Nè con che tensione / corrente.

                                Così non sapremo mai se la risonanza che viene fuori aumenta effettivamente il rendimento Faradaico della cella o semplicemente riduce le perdite nel circuito esterno dello step up !?

                                Purtroppo non ho ancora niente di concreto da prendere in considerazione, diciamo che ho fatto prove mirate su singoli stadi con le idee che mi sono fatto durante tutti questi anni di sperimentazione.

                                Purtroppo se non metto a punto lo step up non posso quantificare il voltaggio e la corrente finale.

                                Per quanto riguarda il rendimento alla risonanza, ti posso assicurare che è molte volte di più dell’elettrolisi in continua, non solo per l’assorbimento di corrente, ma anche come quantità di emissione di idrogeno.

                                Poi c’è anche il fattore stechiometrico.

                                Non so se hai mai provato a fare esplodere le bolle che si formano con l’elettrolisi in continua, il botto lo senti rapido e secco, al contrario dell’elettrolisi con la risonanza dove lo scoppio è più morbido, e quindi penso più idoneo per l’applicazione come combustibile per motori a scoppio.



                                La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.
                                La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perchè.
                                In questo caso, abbiamo messo insieme la teoria e la pratica:
                                non c'è niente che funziona... e nessuno sa il perchè!"
                                Albert Einstein

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                                • CITAZIONE (hacqua2o @ 28/3/2008, 12:16)
                                  Per quanto riguarda il rendimento alla risonanza, ti posso assicurare che è molte volte di più dell’elettrolisi in continua...

                                  Ok, ma quel che mi chiedo è questo: una buona elettrolisi in continua lavora con poco più di 2V (elettrolizzatori commerciali) di tensione, e molti ampere.

                                  Quanto tu affermi sopra, lo paragoni all'elettrolisi in continua a 12V oppure ad un'elettrolisi cc ottimale, intorno ai 2V ?

                                  Dico questo perchè 10A di corrente (che è l'unico parametro che secondo la legge di Faraday regola la quantità di gas ottenuto), a 2V fanno 20W ma a 12V fanno ben 120W !!!

                                  Da qui capisci che ottenere anche più gas con 50W dice poco.. Bisognerebbe ottenerne di più con MENO di 20W. Allora tutto cambia!
                                  "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

                                  Commenta


                                  • Saluti a tutto il forum, da poco mi sto accostando al progetto "Cella di Mayer", e stò preparando il circuito di LUCHEMON 79 ma senza la parte con la bobina e i 2° NE 555 che evidentemente serve ma se ho ben capito necessita di altro; vorrei unirmi nella sperimentazione anche se sono indietro rispetto a voi, ma chiedo umilmente aiutooo! :blink:
                                    PS:Grazie in anticipo

                                    Commenta


                                    • Caro Lluigi, sinceramente.... Ti sconsiglio di fare quel circuito! Perchè è sorpassato da quello di Dave Lawton o di Ravi Riu.^_^
                                      Se vuoi gli schemi del circuito di Dave Lawton, ti rimando a questa pagina:
                                      Eccolo
                                      Facci sapere! <img src=">
                                      Pulchra sunt quae videntur, pulchriora quae sciuntur, longe pulcherrima quae ignorantur. Niels Steensen

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                                      • CITAZIONE (ElettroRik @ 29/3/2008, 18:19)
                                        Ok, ma quel che mi chiedo è questo: una buona elettrolisi in continua lavora con poco più di 2V (elettrolizzatori commerciali) di tensione, e molti ampere.

                                        Quanto tu affermi sopra, lo paragoni all'elettrolisi in continua a 12V oppure ad un'elettrolisi cc ottimale, intorno ai 2V ?

                                        Dico questo perchè 10A di corrente (che è l'unico parametro che secondo la legge di Faraday regola la quantità di gas ottenuto), a 2V fanno 20W ma a 12V fanno ben 120W !!!

                                        Da qui capisci che ottenere anche più gas con 50W dice poco.. Bisognerebbe ottenerne di più con MENO di 20W. Allora tutto cambia!

                                        Penso che tu debba smettere di sperimentare la cella di Meyer, tanto non ci riuscirai mai, ma non perché non hai le cognizioni tecniche per raggiungere la metà, ma perché sei partito con il piede sbagliato, ovvero con molto scetticismo.

                                        Io so che se vuoi raggiungere una metà ci devi credere, ma credere veramente, e non porre dei dubbi, ma........., se……. , però…… etc….


                                        Comunque nella cella di Meyer non si parla di 2volt, ne di 12 volt, tanto meno di 10A, ma di KV e mA.

                                        La potenza massima alla sorgente deve essere max 40-50W al massimo dell’emissione di idrogeno.

                                        Per quanto riguarda i miei esperimento, non sono arrivato ancora a questi livelli, ma penso di arrivarci presto, perché ci credo.

                                        La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.
                                        La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perchè.
                                        In questo caso, abbiamo messo insieme la teoria e la pratica:
                                        non c'è niente che funziona... e nessuno sa il perchè!"
                                        Albert Einstein

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                                        • Dopo avere costruito una cella con otto tubi ho fatto alcune prove, innanzi tutto ho condizionato i tubi con della calce in polvere, con buoni risultati, applicato il circuito di Dave e un piccolo trasformatore in ferrite con diodo al secondario, bobina bifilare e cella.
                                          Il trasformatore e la bobina emettevano dei suoni variabili in funzione delle regolazioni di corrente, tensione, frequenza più o meno acuti, alla cella una leggere emissione di idroxi, la tensione alla bobina a certe regolazioni risultava anche più di 1000 V.
                                          Ma dopo un breve periodo il circuito di dave di circa 10-15 minuti non funzionava più (mosfet bruciato-diodo 1N4007 bruciato).
                                          Perchè ?

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                                          • CITAZIONE (rosswfc @ 31/3/2008, 10:28)
                                            Ma dopo un breve periodo il circuito di dave di circa 10-15 minuti non funzionava più (mosfet bruciato-diodo 1N4007 bruciato).
                                            Perchè ?

                                            Perchè al mosfet o transistor arrivano dei picchi di tensione superiori alla tensione massima sopportata.

                                            Devi mettere un circuito di protezione, tipo diodi o altro per limitare questi picchi, sia alla base che al collettore del transistor, o mosfet.
                                            La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.
                                            La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perchè.
                                            In questo caso, abbiamo messo insieme la teoria e la pratica:
                                            non c'è niente che funziona... e nessuno sa il perchè!"
                                            Albert Einstein

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                                            • CITAZIONE (hacqua2o @ 31/3/2008, 10:51)
                                              CITAZIONE (rosswfc @ 31/3/2008, 10:28)
                                              Ma dopo un breve periodo il circuito di dave di circa 10-15 minuti non funzionava più (mosfet bruciato-diodo 1N4007 bruciato).
                                              Perchè ?

                                              Perchè al mosfet o transistor arrivano dei picchi di tensione superiori alla tensione massima sopportata.

                                              Devi mettere un circuito di protezione, tipo diodi o altro per limitare questi picchi, sia alla base che al collettore del transistor, o mosfet.



                                              Tipo i diodi zenere come nell'ultimo circuito di Dave ?

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                                              • CITAZIONE (rosswfc @ 31/3/2008, 11:50)
                                                Tipo i diodi zenere come nell'ultimo circuito di Dave ?

                                                Non conosco il circuito di cui parli, postalo, ti potrò dire qualcosa di più.

                                                Ma sicuramente ti sbagli con i diodi scottky.
                                                La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.
                                                La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perchè.
                                                In questo caso, abbiamo messo insieme la teoria e la pratica:
                                                non c'è niente che funziona... e nessuno sa il perchè!"
                                                Albert Einstein

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                                                • CITAZIONE (hacqua2o @ 31/3/2008, 13:30)
                                                  CITAZIONE (rosswfc @ 31/3/2008, 11:50)
                                                  Tipo i diodi zenere come nell'ultimo circuito di Dave ?

                                                  Non conosco il circuito di cui parli, postalo, ti potrò dire qualcosa di più.

                                                  Ma sicuramente ti sbagli con i diodi scottky.



                                                  Il circuito è quello indicato a pag.14 di :
                                                  http://www.panaceauniversity.org/D14.pdf

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                                                  • CITAZIONE (rosswfc @ 31/3/2008, 15:33)
                                                    Il circuito è quello indicato a pag.14 di :
                                                    http://www.panaceauniversity.org/D14.pdf

                                                    Stai usando un mosfet con tensione tra drain source di 200 volt, in funzionamento sicuramente ci sono delle tensioni più elevate che mandano off il mosfet.

                                                    Poi c'è il problema del gate, il mosfet non accetta tensioni al gate superiori a circa 20 volt, quindi se c'è un picco che supera questo valore lo mette off.

                                                    Per prima cosa ti consiglio di usare un mosfet con tensioni più elevate, e poi proteggi con dei diodi zener l’ingresso tra gate e source, e con un diodo 1.5ke tra drain e source, come allegato.

                                                    Attached Image

                                                    Attached Image

                                                    La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.
                                                    La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perchè.
                                                    In questo caso, abbiamo messo insieme la teoria e la pratica:
                                                    non c'è niente che funziona... e nessuno sa il perchè!"
                                                    Albert Einstein

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                                                    • Ciao H2O. Che sigla di mosfet consigli ?

                                                      E perchè i diodi sono contrapposti tra loro ?

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                                                      • CITAZIONE (rosswfc @ 1/4/2008, 12:10)
                                                        Ciao H2O. Che sigla di mosfet consigli ?

                                                        E perchè i diodi sono contrapposti tra loro ?

                                                        Devi usare un mosfet con tensione drain sorce più alta possibile, l'ideale sarebbe 800-1000volt, ma potresti provare anche con un 500 volt, tipo irfp450.

                                                        I diodi sono messi in quel modo per limitare sia il picco positivo che il negativo.

                                                        Quindi se vuoi provare con il mosfet irfp450, metti i due zener da 15 volt tipo bzx85/c15 al gate, e il diodo di protezione 1.5KE 400CA tra drain e source, e non dovresti avere più problemi.

                                                        La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.
                                                        La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perchè.
                                                        In questo caso, abbiamo messo insieme la teoria e la pratica:
                                                        non c'è niente che funziona... e nessuno sa il perchè!"
                                                        Albert Einstein

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                                                        • CITAZIONE (hacqua2o @ 31/3/2008, 09:03)
                                                          CITAZIONE (ElettroRik @ 29/3/2008, 18:19)
                                                          Ok, ma quel che mi chiedo è questo: una buona elettrolisi in continua lavora con poco più di 2V (elettrolizzatori commerciali) di tensione, e molti ampere.

                                                          Quanto tu affermi sopra, lo paragoni all'elettrolisi in continua a 12V oppure ad un'elettrolisi cc ottimale, intorno ai 2V ?

                                                          Dico questo perchè 10A di corrente (che è l'unico parametro che secondo la legge di Faraday regola la quantità di gas ottenuto), a 2V fanno 20W ma a 12V fanno ben 120W !!!

                                                          Da qui capisci che ottenere anche più gas con 50W dice poco.. Bisognerebbe ottenerne di più con MENO di 20W. Allora tutto cambia!

                                                          Penso che tu debba smettere di sperimentare la cella di Meyer, tanto non ci riuscirai mai, ma non perché non hai le cognizioni tecniche per raggiungere la metà, ma perché sei partito con il piede sbagliato, ovvero con molto scetticismo.

                                                          Io so che se vuoi raggiungere una metà ci devi credere, ma credere veramente, e non porre dei dubbi, ma........., se……. , però…… etc….

                                                          Beh, a me piace restare con i piedi per terra. Il nonno diceva "Chi vive sperando.....". Se non trovo un accordo decente con le basi teoriche, non mi va di insistere più di tanto.
                                                          L'effetto doppio strato di Helmholtz nominato da Kalos66 mi pare una plausibile spiegazione del fenomeno, ma qui nessuno ha ancora capito se questa configurazione rende meglio di una cc.
                                                          Oppure, chi lo ha fatto non lo dice, in barba a tutti gli speranzosi sperimentalisti che si sbattono qui dentro.

                                                          P.S. Hai nuovamente eluso la domanda: hai determinato / raffrontato il gas prodotto col sistema da te raggiunto al momento rispetto ad una elettrolisi di Faraday in continua a bassa tensione ?
                                                          Perchè se non diciamo questo, cosa che Dave e Ravi hanno invece fatto, dimostrando di aver avuto un approccio serio al problema, (al di là che sia vero o meno...), stiamo solo facendo chiacchiera inutile, questo lo capisci, vero? Nessuno si sogna di ottenere dettagli che svelino COME chi sta sperimentando abbia raggiunto dei risultati, ma pretendere l'onestà etica e morale di dire se i risultati ci sono o meno, o quanto si è arrivati vicino (o distante), quello mi pare più che equo.
                                                          "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                                                          • Opssss..... image
                                                            ...
                                                            CITAZIONE
                                                            CITAZIONE (hacqua2o, Inviato il: 31/3/2008, 17:10)
                                                            .....
                                                            Poi c'è il problema del gate, il mosfet non accetta tensioni al gate superiori a circa 20 volt, quindi se c'è un picco che supera questo valore lo mette off
                                                            ....

                                                            Quanto detto da hacqua2o è ampiamente condiviso dal sottoscritto eccetto (permettimi, hacqua2o!) per il valore della tensione che coincide solo nella maggior parte dei casi. Infatti molte.. varianti... sono state sviluppate/prodotte negli ultimi tempi circa i mosfets. Di conseguenza ci sono mosfet che "tengono" fino a 30V... ma anche mosfet che non reggono oltre i 10V (parliamo sempre di dispositivi "di potenza" o simili... non RF ed altri).. Ci sono anche mos che presentano già una protezione (tipo zener) ad es +-10V, come il BUK9518-55... (NON È IL MOS ADATTO, è solo un esempio per il discorso di gate [non si sa mai... poi lo comprano/usano e dicono che l'ho suggeritoi io!])
                                                            Quindi vi esorto a guardare BENEnelle caratteristiche (pdf) del mos che vi accingete ad usare (avessi avuto io i-net decenni fa!..)

                                                            Inoltre hacqua2o ha.. prudentemente ... indicato un circuito limitatore in ingresso a circa +-16V (si, confermo, ho scritto circa 16 e non 15). Questo perchè (permettimi, hacqua2o!) la tensione massima (nell'esempio indicato 20V) è intesa tra gate-source INTERNI/DENTRO il mosfet!..... E non è detto che (per una serie di ragioni che vi risparmio... principalmente dipendenti dalla velocità di commutazione e corrente gestita..) coincida con quella "visibile" ai piedini esterni.. o comunque dove si collega/riferisce il pilotaggio. Quindi meglio stare salomonicamente (un po.. senza esagerare e secondo i livelli necessari al pilotaggio -> vedere "pdf") alla larga dal massimo assoluto!

                                                            CITAZIONE
                                                            ....Devi mettere un circuito di protezione, tipo diodi o altro per limitare questi picchi, sia alla base che al collettore del transistor, o mosfet....

                                                            e
                                                            CITAZIONE
                                                            un diodo 1.5ke tra drain e source

                                                            questo si può chiamare "damper"/limitatore. Sebbene fa il suo lavoro ricordo semplicemente che DISSIPA l'energia (e quindi tenete la cosa in considerazione nei rendimenti)


                                                            CITAZIONE
                                                            .. l'ideale sarebbe 800-1000volt, ma potresti provare anche con un 500 volt, tipo irfp450...

                                                            E qua permettimi di aggiungere che più si sale in tensione ..più generalmente peggiorano le caratteristiche conduttive del mosfet (RDSon, ecc.).
                                                            D'altra parte "aumentanto" il DIE ovvero le celle mosfet (traduco: usando un mos più "correntoso", come es. lo
                                                            irfp450 su indicato [ size "50"]) si ottiene un componente più "duro" sia come pilotaggio... sia come Miller... sia come capacità d'uscita (ecc.).. specialmente se di tecnologia datata (come lo è irfp450..).

                                                            Insomma dovete vedere bene cosa serve e scegliere il dispositivo appropriato.. e i tagli salomonici giusti (damper compreso)

                                                            --------------------------------------------------
                                                            PS: Un'ultima precisazione:
                                                            attenzione bene alla sigla suggerita da hacqua2o
                                                            La sigla CA... è importante perchè indica se il dispositivo è "bidirezionale" o meno (traduco: se equivale a due zener in antiserie/punta-punta o a un singolo zener che, nell'altro senso, conduce come un diodo).
                                                            Nell'uso indicato (Drain Source) nel 99% dei casi (mos usato) la bidirezionalità non serve (c'è comunque un diodo dentro il mos tra Source e Drain).. mentre se si opta per un simile dispositivo da mettere in gate potrebbe o meno servire (dipende come "spazzola" il pilotaggio...)

                                                            Edited by gattmes - 2/4/2008, 10:39
                                                            Fare si può! Volerlo dipende da te.

                                                            Consulta e rispetta il REGOLAMENTO

                                                            Piano cottura induzione: consumo energia 65...70% in meno rispetto uno a gas! Pure a costi doppi dell'elettricità fa risparmiare, almeno 30%! Contrariamente a quanto si dice si può usare con contratti 3 kW, perfino se sprovvisto di limitazione.
                                                            Gas 100% fossile, elettricità 30...100% rinnovabile. Transizione ecologica? Passa all'induzione!

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                                                            • CITAZIONE (ElettroRik @ 2/4/2008, 09:21)
                                                              Beh, a me piace restare con i piedi per terra. Il nonno diceva "Chi vive sperando.....". Se non trovo un accordo decente con le basi teoriche, non mi va di insistere più di tanto.
                                                              L'effetto doppio strato di Helmholtz nominato da Kalos66 mi pare una plausibile spiegazione del fenomeno, ma qui nessuno ha ancora capito se questa configurazione rende meglio di una cc.
                                                              Oppure, chi lo ha fatto non lo dice, in barba a tutti gli speranzosi sperimentalisti che si sbattono qui dentro.

                                                              P.S. Hai nuovamente eluso la domanda: hai determinato / raffrontato il gas prodotto col sistema da te raggiunto al momento rispetto ad una elettrolisi di Faraday in continua a bassa tensione ?
                                                              Perchè se non diciamo questo, cosa che Dave e Ravi hanno invece fatto, dimostrando di aver avuto un approccio serio al problema, (al di là che sia vero o meno...), stiamo solo facendo chiacchiera inutile, questo lo capisci, vero? Nessuno si sogna di ottenere dettagli che svelino COME chi sta sperimentando abbia raggiunto dei risultati, ma pretendere l'onestà etica e morale di dire se i risultati ci sono o meno, o quanto si è arrivati vicino (o distante), quello mi pare più che equo.

                                                              Ancora non ho capito cosa vuoi che ti dica.

                                                              Purtroppo non sono un fisico, e ti devi accontentare delle prove che faccio.

                                                              Provo a spiegarmi in un altro modo, sperando di farmi capire.

                                                              Dalle prove finora eseguite, ho riscontrato che posso ottenere una certa quantità di idrogeno, al momento non quantificabile, ma indubbiamente superiore di molto a quella prodotta con elettrolisi in continua a parità di potenza, e valutata visivamente tramite l’osservazione dell’effetto nebbia prodotta dalla scissione dell’acqua e dalla prova dell’aumento di fiamma di un accendino acceso.
                                                              Sono prove empiriche, ma efficace, data la notevole differenza di produzione di idrogeno.

                                                              Le prove come le intendi tu, le farò quando sarò soddisfatto del sistema in costruzione, per ora ti devi accontentare.

                                                              Comunque posso fin da ora dirti che l’idrogeno prodotto dalla mia cella è di volume molto superiore a quella prodotta con elettrolisi in continua e alla decantata cella del Ravi.


                                                              La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.
                                                              La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perchè.
                                                              In questo caso, abbiamo messo insieme la teoria e la pratica:
                                                              non c'è niente che funziona... e nessuno sa il perchè!"
                                                              Albert Einstein

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