Cella di Mayer PARTE SECONDA - EnergeticAmbiente.it

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Cella di Mayer PARTE SECONDA

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  • #61
    A proposito di note musicali ( bella musichetta ) <img src="> , vi invito ad osservare questo video su un elemento di cella che è stato condizionato , che presenta una tensione residua apprezzabile .

    http://www.youtube.com/watch?v=FBn8Y0BJZqc

    Ciao <img src=">

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    • #62
      allora ho notato (logico) che piu il tubo è lungo più la frequenza si abbassa.
      usando un accordatore e Visual Analyser 8
      ciao

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      • #63
        Salve a tutti, è un po' di tempo che vi seguo, vorrei condividere con voi alcuni test eseguiti ed alcune mie considerazioni vere o sbagliate che siano con voi.
        Leggendo vari forum e raccogliendo informazioni varie dai brevetti di Mayer, test eseguiti da Lawton,test eseguiti da Ravi e il brevetto di Bob Boyce mi sembra di capire che ci sia un punto su cui ci si deve concentrare.
        Questo punto sarebbe la geometria (grandezza) della cella ed ancora piu' importante è il suo condizionamento.
        Da varie prove eseguite sia con tensione costante , pulsata (quadra, denti di sega,sinusoidale) e tubi di diverso materiale mi è sembrato di capire questo:
        1) Piu' la cella ha lavorato e meno corrente consuma.
        2) Piu' alzo la tensione applicata ai suoi capi e piu' gas produce.
        3) Piu' condiziono la cella con tensione/corrente alta e piu' ossido marrone-rosso crea.
        4) piu' il tubo è grande e piu' gas forma .

        Tentando di applicare queste 4 regoline ho ricostruito una piccola cella a 2 tubi collegati in serie.Da subito ho cercato di condizionarla in maniera molto lenta facendola funzionare alcune ore con tensione molto bassa (1,5 Vdc) e salendo progressivamente fino ad arrivare a 12 volt in tensione costante .Premetto che ho sostituito un paio di volte l'acqua al suo interno. Di poltiglia marrone ne ho visto veramente poca, in compenso il tubo interno ha cominciato a ricoprirsi di pattina bianca (la famosa pattina isolante).
        Ragionandoci sopra un po' avrei creato una mia teoria.
        La cella di Mayer non è altro che un condensatore con le armature ad altissimo isolamento dove tra armatura ed armatura c'è acqua.
        Questo fa si' che piu' la tensione applicata tra le armature è alta e piu' forte rompiamo il legame tra molecole di idrgeno ed ossigeno.
        Potrei ora sbagliarmi ,Lawton e Ravi dichiarano di fare lavorare la cella con soli 12 Vdc, creando una certa quantita di gas,Bob Boyce afferma che la sua cella lavora a 155Vdc creando piu' gas delle celle di Lawton e Ravi,Mayer affermava di lavorare con 15000volt e creare una quantita' di gas attorno ai 70 litri/minuto.
        Tutti e tre inoltre affermano che la produzione di gas aumenta notevolmente a parita' di energia immessa nella cella facendo lavorare quest'ultima con la famosa frequenza di risonanza.
        Chi ha un po' le mani in pasta di elettronica sa' quanto semplice sia creare un generatore di alta tensione per arrivare a 15000volt, il problema è la corrente ,con la conducibilita' dell'acqua sarebbe impossibile arrivare ai 15000 volt se non avessimo corrente quasi nulla.
        Per questo penso che la parte piu' importante sia il condizionamento della cella.
        Voi che ne pensate?

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        • #64
          Ciao a tutti!!!!!


          Quante volte si è rotto un toroide o un qualsiasi trasformatore in ferrite e subito lo abbiamo incollato con la colla cyano acrilica pensando di aver ripristinato e reso efficiente il trasformatore o chi per esso, ma non è così.

          A me è successo su un toroide dove avevo fatto un trasformatore, il famoso step up.

          Mi è cascato a terra e si è fatto in 4 pezzi, incavolato ma rassegnato li ho rincollati e pensavo proprio di aver risolto, ma non era così, messo il circuito sotto prova non dava lo stesso rendimento.

          Allora l’ho confrontato con un altro identico, misurando i mH con il ponte rlc, con le stesse spire quello incollato misurava 10 vote di meno del toroide nuovo.
          La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.
          La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perchè.
          In questo caso, abbiamo messo insieme la teoria e la pratica:
          non c'è niente che funziona... e nessuno sa il perchè!"
          Albert Einstein

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          • #65
            CITAZIONE (hacqua2o @ 6/3/2008, 07:58)
            Ciao a tutti!!!!!


            Quante volte si è rotto un toroide o un qualsiasi trasformatore in ferrite e subito lo abbiamo incollato con la colla cyano acrilica pensando di aver ripristinato e reso efficiente il trasformatore o chi per esso, ma non è così.

            A me è successo su un toroide dove avevo fatto un trasformatore, il famoso step up.

            Mi è cascato a terra e si è fatto in 4 pezzi, incavolato ma rassegnato li ho rincollati e pensavo proprio di aver risolto, ma non era così, messo il circuito sotto prova non dava lo stesso rendimento.

            Allora l’ho confrontato con un altro identico, misurando i mH con il ponte rlc, con le stesse spire quello incollato misurava 10 vote di meno del toroide nuovo.

            Ciao, è ovvio che non dia lo stesso risultato , hai creato un mini o micro gap ( di colla ) che cambia le caratteristiche del toroide ( che non è più toroide <img src="> ) . Un prova del genere l'avevo fatta in passato , pensando che si potesse avvolgere un toroide semplicemente tagliandolo per poi incollarlo , in modo da non perdere tempo nella fase pallosissima di avvolgimento , ma avevo notato che avevo in mano un pezzo di ferrite "morto" <img src="> .
            Ciao

            CITAZIONE (tex1976 @ 5/3/2008, 20:25)
            ,
            1) Piu' la cella ha lavorato e meno corrente consuma.
            2) Piu' alzo la tensione applicata ai suoi capi e piu' gas produce.
            3) Piu' condiziono la cella con tensione/corrente alta e piu' ossido marrone-rosso crea.
            4) piu' il tubo è grande e piu' gas forma .
            La cella di Mayer non è altro che un condensatore con le armature ad altissimo isolamento dove tra armatura ed armatura c'è acqua.
            Questo fa si' che piu' la tensione applicata tra le armature è alta e piu' forte rompiamo il legame tra molecole di idrgeno ed ossigeno.
            Chi ha un po' le mani in pasta di elettronica sa' quanto semplice sia creare un generatore di alta tensione per arrivare a 15000volt, il problema è la corrente ,con la conducibilita' dell'acqua sarebbe impossibile arrivare ai 15000 volt se non avessimo corrente quasi nulla.
            Per questo penso che la parte piu' importante sia il condizionamento della cella.
            Voi che ne pensate?

            Per me è il condizionamento è essenziale per aumentare notevolmente la capacità della cella e abbassare contestualmente la conduttività , questo provoca la diminuizione della corrente assorbita , l'aumento della tensione ai capi della cella e la contestuale diminuizione della frequenza di risonanza del sistema .
            La poltiglia rossa marrone sono ossidi di ferro in combinanzione con "cloriti" che provengono da parti non di acciaio inox , in una cella costruita interamente di acciaio aisi 316 ( comprese viti e cavi di collegamento se questi sono scoperti ) non dovrebbe accadere .

            Ciao

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            • #66
              CITAZIONE
              hacqua2o
              ..si è rotto un toroide... in ferrite ... il famoso step up.

              ... 4 pezzi... rincollati...non dava lo stesso rendimento...Allora l’ho confrontato con un altro..
              misurando i mH con il ponte rlc, con le stesse spire quello incollato misurava 10 vote di meno...

              CITAZIONE
              kalos66
              ..hai creato un mini o micro gap ( di colla ) che cambia le caratteristiche del toroide ( che non è più toroide..
              Un prova del genere l'avevo fatta in passato... semplicemente tagliandolo per poi incollarlo...
              ma avevo notato che avevo in mano un pezzo di ferrite "morto"

              A mio modesto avviso le cose dovrebbero stare in questo modo:
              Parliamo di nuclei che lavorano ad una certa frequenza.. sicuramente più elevata del canonico 50Hz (rete) .. e di almeno 3 od anche 4 ordini di grandezza (considerando le forme d'onda). Parliamo di ferrite... probabilmente sinterizzata.
              In tal caso il nucleo è una specie di polvere legata da materiale + o - inerte...
              C'è quindi già un.. gap..che io chiamo "traferro"... o più propriamente un "traferro distribuito".
              Quanto sia questo traferro d. dipende dai parametri costruttivi ("impasto", ecc.), tuttavia è da comprendere che è ..infinitesimale... tra una particella di "polvere" di ferrite ed un'altra (in quanto distribuito, appunto).
              Andare a stendere uno strato di collante, significa (a livelli di "ragionamento" della materia..) mettere un bel traferro di diversi micron. In sostanza si aumenta sensibilmente il traferro globale
              Che cosa serve il traferro?... Questa non è la sezione adatta per addentrarsi in mu assolute, relative, ... cicli d'isteresi ecc.... Adotterò per tagliar corto una unità di misura introdotta/usata da molti produttori (es Siemens/Epcos... Ferroxcube...ecc.) ..si chiama "AL".
              Questo "numerino" caratteristico di un nucleo (di quei produttori che lo adottano) è molto pratico.
              In pratica dato lo AL basta moltiplicarlo per il quadrato delle spire e si ottiene l'induttanza..ovvero
              L [nH] = N x N x AL
              Un nucleo "chiuso" può avere un AL 2500... un nucleo volutamente tagliato può presentare AL che crollano immediatamente sui 600... e giù fino ad una 50.. e senza grandi "spazi" vuoti
              vediamo il seguente "pdf" relativo ad un nucleo NON toroidale (a titolo d'esempio)
              http://www.ferroxcube.com/prod/assets/efd30.pdf

              Cosa comporta allora l'AL basso / il traferro alto?...Beh possiamo vederla come se fosse li che si ..."immagazzina la gran parte d' energia" [cut]..(parlo di induttore/più che trafo.. vedi ad es fly-back.. o L x filtri) di conseguenza aumentandolo (il traferro, quindi riducendo l'AL) si "scarica", diciamo, il "ferro/ferrite" di un certo lavoro .. di isteresi... in pratica si può salire con il valore di corrente. Questo ha come contropartita (e con la quale, se ragionate, va in accordo) di ridurre drasticamente l'induttanza.
              Quindi un nucluo più traferrato permette più delta "I" (talvolta c'è un altro parametro pratrico: "Idc x radice di L".. ovviamente, a parità di valore [leggi saturazione... o meglio "B"], se L diminuise può aumentare la Idc!)... e conseguentemente ha una L minore, ovvero sottoposto ad un V per un certo tempo... soddifa la prima condizione (meno L significa più delta I a parità di V e t)
              ..chiaramente se la I aumenta da una parte i componenti potrebbero lavorare fuori progetto (o rompersi), dall'altra filtraggi e varie (compresi calcoli sull'anello di controreazione [loop]) vanno a farsi "benedire"... e quindi è spiegabile un diverso rendimento/comportamento.
              Ciao

              Edited by gattmes - 7/3/2008, 10:37
              Fare si può! Volerlo dipende da te.

              Consulta e rispetta il REGOLAMENTO

              Piano cottura induzione: consumo energia 65...70% in meno rispetto uno a gas! Pure a costi doppi dell'elettricità fa risparmiare, almeno 30%! Contrariamente a quanto si dice si può usare con contratti 3 kW, perfino se sprovvisto di limitazione.
              Gas 100% fossile, elettricità 30...100% rinnovabile. Transizione ecologica? Passa all'induzione!

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              • #67
                CITAZIONE (gattmes @ 6/3/2008, 10:29)
                L [nH] = N x N x AL

                ciao
                ma questa formula è valida anche per le barre? oppure solo per i nuclei? e poi [nh] sta per nanohenry vero?

                grazie

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                • #68
                  Si, se è fornito lo AL
                  x maggiori info vedere ad esempio:
                  http://www.ferroxcube.com/appl/info/HB2005.pdf
                  (inductance factor) a pag. 9, 22, ecc.

                  oppure:
                  http://www.epcos.com/web/generator/Web/Sec...Definitions.pdf
                  (inductance factor) a pag. 8, ecc.


                  NB forse è meglio spostare questi messaggi (ed eventuali futuri sull'argomento..) nella sezione "manualistica"... lasciando qua solo un link image
                  ..
                  Fare si può! Volerlo dipende da te.

                  Consulta e rispetta il REGOLAMENTO

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                  Commenta


                  • #69
                    CITAZIONE (hacqua2o @ 5/3/2008, 11:56)
                    CITAZIONE (rosswfc @ 4/3/2008, 14:18)
                    Ma la cella di Meyer non aveva 9 tubi ? Se si come li ha collegati in serie parallelo come dici tu ?

                    Prova a contarli quì!!!!!!!!!!

                    io ne conto nove....al centro non c'è!!!!

                    Commenta


                    • #70
                      CITAZIONE (SANDRINX77 @ 7/3/2008, 16:22)
                      CITAZIONE (hacqua2o @ 5/3/2008, 11:56)
                      Prova a contarli quì!!!!!!!!!!

                      io ne conto nove....al centro non c'è!!!!

                      Scusate , ma 9 o 10 non cambia il risultato ( se non di poco ) . <img src=">

                      Ciao

                      Commenta


                      • #71
                        CITAZIONE (kalos66 @ 7/3/2008, 17:39)
                        Scusate , ma 9 o 10 non cambia il risultato ( se non di poco ) . <img src=">

                        Quindi se ti taglio un dito,a te non importa,giusto? :lol:

                        Noto che ogni tanto la discussione riprende temi del passato,questo mi fa piacere,perchè molte cose scritte negli ultimi mesi sono passate un po' inosservate.

                        @Sandrinx: i tubi,piu' si allungano,e piu' scende la frequenza.Ma anche il diametro,piu' cresce,e piu' in basso si scende di frequenza.

                        Commenta


                        • #72
                          CITAZIONE (OggettoVolanteIdentificato @ 7/3/2008, 22:54)
                          CITAZIONE (kalos66 @ 7/3/2008, 17:39)
                          Scusate , ma 9 o 10 non cambia il risultato ( se non di poco ) . <img src=">

                          Quindi se ti taglio un dito,a te non importa,giusto? :lol:

                          Noto che ogni tanto la discussione riprende temi del passato,questo mi fa piacere,perchè molte cose scritte negli ultimi mesi sono passate un po' inosservate.

                          @Sandrinx: i tubi,piu' si allungano,e piu' scende la frequenza.Ma anche il diametro,piu' cresce,e piu' in basso si scende di frequenza.

                          Ciao, molto tempo fà ( 4 anni fà ) avevo avuto uno scambio di mail con chi ( probabilmente ) ha replicato la cella Meyer per la prima volta in Italia ..... e mi ha detto che ristava progettando il tutto prevedendo un cella composta unicamente da un solo elemento , in quanto risultava più semplice la costruzione ed il "tuning" ; quindi il discorso dei 9 ,10 o 30 elementi cambia solamente riguardo la capacità in F della cella non apporta nessun valore aggiunto , tranne nel caso ci sia un fattore geometrico o "X" di cui non si tiene conto .

                          Ciao

                          nb : la costruzione della cella con precisione micrometrica e tutto il resto al "tizio" è costata la bellezza di 75.000.000 di lire , travati tramite sottoscrizione volontaria di una manciata di amici .
                          A suo dire la cella produceva abbastanza idrogeno per l'alimentazione di un'utilitaria , quando l'assorbimento era di circa 15 Ampere , ma non riusciva a mantenere la produzione massima per tempi lunghi .

                          Commenta


                          • #73




                            CITAZIONE (kalos66 @ 8/3/2008, 11:33)
                            Ciao, molto tempo fà ( 4 anni fà ) avevo avuto uno scambio di mail con chi ( probabilmente ) ha replicato la cella Meyer per la prima volta in Italia ..... e mi ha detto che ristava progettando il tutto prevedendo un cella composta unicamente da un solo elemento , in quanto risultava più semplice la costruzione ed il "tuning" ; quindi il discorso dei 9 ,10 o 30 elementi cambia solamente riguardo la capacità in F della cella non apporta nessun valore aggiunto , tranne nel caso ci sia un fattore geometrico o "X" di cui non si tiene conto .

                            Ciao

                            nb : la costruzione della cella con precisione micrometrica e tutto il resto al "tizio" è costata la bellezza di 75.000.000 di lire , travati tramite sottoscrizione volontaria di una manciata di amici .
                            A suo dire la cella produceva abbastanza idrogeno per l'alimentazione di un'utilitaria , quando l'assorbimento era di circa 15 Ampere , ma non riusciva a mantenere la produzione massima per tempi lunghi .

                            Ciao!!!


                            Vediamo di chiarire le cose.

                            È iniziato tutto per come erano collegati gli elementi internamente alla cella, (le celle secondo me sono collegate a coppie in serie e poi in parallelo), come scritto nel post precedente.

                            Quindi se fossero state 10 era numero pari, e quindi era giusto il collegamento, se invece erano 9 rimaneva una orfana e il collegamento non era possibile.

                            Chiaro il concetto!!!!!

                            Poi se la cella contiene un elemento o 100 elementi non ha nessuna importanza l’importante che vengano messe in frequenza con l’induttore.


                            Per quanto riguarda il tizio che ha replicato la cella di Meyer, ho capito di chi parli, ma secondo me lui non ha replicato un bel niente, ha fatto solo un generatore di elettrolisi in alternata e non la dissociazione molecolare di cui parla il Meyer e che lavora in risonanza.
                            La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.
                            La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perchè.
                            In questo caso, abbiamo messo insieme la teoria e la pratica:
                            non c'è niente che funziona... e nessuno sa il perchè!"
                            Albert Einstein

                            Commenta


                            • #74
                              CITAZIONE (hacqua2o @ 8/3/2008, 15:10)
                              Quindi se fossero state 10 era numero pari, e quindi era giusto il collegamento, se invece erano 9 rimaneva una orfana e il collegamento non era possibile.

                              Chiaro il concetto!!!!!

                              Poi se la cella contiene un elemento o 100 elementi non ha nessuna importanza l’importante che vengano messe in frequenza con l’induttore.


                              Per quanto riguarda il tizio che ha replicato la cella di Meyer, ho capito di chi parli, ma secondo me lui non ha replicato un bel niente, ha fatto solo un generatore di elettrolisi in alternata e non la dissociazione molecolare di cui parla il Meyer e che lavora in risonanza.

                              Ciao, per me le celle vanno messe solamente in parallelo ( non ha senso metterle in serie ... ne abbasserebbe la capacità ) ma comunque si possono sperimentare le due cose abbastanza facilmente .

                              Sul, tizio non posso esprimere nesuna opinione ho visto qualche foto ( pubblicata su internet ) e ho scambiato un paio di lettere , ma è arrivato sicuramente ad un punto in cui le problematiche erano abbastanza chiare e quindi risolvibili ( sintonizzazione del circuito PLL e mantenimento della risonanza ) .

                              Ciao

                              Commenta


                              • #75
                                CITAZIONE (kalos66 @ 8/3/2008, 15:20)
                                Ciao, per me le celle vanno messe solamente in parallelo ( non ha senso metterle in serie ... ne abbasserebbe la capacità ) ma comunque si possono sperimentare le due cose abbastanza facilmente .

                                Sul, tizio non posso esprimere nesuna opinione ho visto qualche foto ( pubblicata su internet ) e ho scambiato un paio di lettere , ma è arrivato sicuramente ad un punto in cui le problematiche erano abbastanza chiare e quindi risolvibili ( sintonizzazione del circuito PLL e mantenimento della risonanza ) .

                                Ciao

                                Anche per me vanno collegate tutte in parallelo, ma ho letto in qualche brevetto che il Meyer agli inzi collegava queste celle a due a due in serie e poi in parallelo, in seguito col la scoperta del wfc le collegava tutte in parallelo.

                                Comunque per quanto riguarda quel tizio, ho avuto anche io degli scambi di mail con questo signore, ma mi bastra solo la corrente di 15A per stabilire che non era la replica del brevetto di Meyer.

                                Sicuramente produceva tanto idrogeno, ma con troppa corrente.
                                La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.
                                La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perchè.
                                In questo caso, abbiamo messo insieme la teoria e la pratica:
                                non c'è niente che funziona... e nessuno sa il perchè!"
                                Albert Einstein

                                Commenta


                                • #76
                                  In allegato una simulazione al computer della carica della cella con onda quadra di 100 volt all'ingresso del circuito (non visibile) e senza pulse train.

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                                  La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.
                                  La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perchè.
                                  In questo caso, abbiamo messo insieme la teoria e la pratica:
                                  non c'è niente che funziona... e nessuno sa il perchè!"
                                  Albert Einstein

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                                  • #77
                                    CITAZIONE (hacqua2o @ 9/3/2008, 09:13)
                                    In allegato una simulazione al computer della carica della cella con onda quadra di 100 volt all'ingresso del circuito (non visibile) e senza pulse train.

                                    Ciao, effettivamente sono i risultati voluti in condizione di risonanza , 100Kohm di resistenza mi sembrano molti e per avere 80nF di capacità cella la stessa deve essere "grandicella" ( molti tubi e lunghi ) .
                                    Per avere quella resistenza i tubi devono essere "condizionati" o isolati con vernici specifiche , con la sola resistenza dell'acqua distillata non si riesce a ottenere questo grado di resistenza.

                                    Ciao

                                    Commenta


                                    • #78
                                      CITAZIONE (kalos66 @ 9/3/2008, 10:46)
                                      Per avere quella resistenza i tubi devono essere "condizionati" o isolati con vernici specifiche ,

                                      ecco, ma questo non sarebbe la cosa migliore, dico la verniciatura con un sottilissimo strato di vernice apposita (qualcuno conosce qualche prodotto!?).
                                      Secondo me sarebbe un buon metodo per far salire sia la resistenza che la capacità della cella con relativa facilità!!!!!
                                      senza contare sul "condizionamento", che richiede tempo, e dipende da variabili non sempre controllabili, e inoltre è "fragile", nel senso che non penso sia molto duraturo, o resistente a evenutuali urti o "graffi" durante il trasporto...
                                      mi sembra inutile una cella che ogni volta che la si smonta bisogna iniziare il processo di ricondizionamento tutto da capo.
                                      Sarebbe più utile lasciare come variabile incognita l'acqua, e fare una cella il meno sensibile possibile a tutti gli altri effetti, cossicchè cambiando acqua cambi si frequenza di tuning, ma in maniera limitata.

                                      ciao e scusate l'intromissione, seguo sempre gli sviluppi, ma partecipo poco per la non sperimentazione (per ora) e le poche conoscenze (per ora, ma stanno crescendo), soprattutto sulla parte elettronica di controllo.

                                      -Davide-

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                                      • #79
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                                        Ferramic Torroidal core 1.5inch x 0.25inch
                                        Pri. 200 turns 24 gauge copper wire
                                        Sec. 600 turns 36 gauge wire (I think it is also copper)

                                        Torroidal cap = 1.541pf

                                        Using the Heli. Coil Calculation:
                                        Wire dia. of 36 gauge = 0.005
                                        (http://www.powerstream.com/Wire_Size.htm)

                                        600 turns secondary = arp. 180.722 uh
                                        Self Cap apr .958 pf
                                        Height = about 3 inches (2 turns around core)

                                        Inductor

                                        As the stepped-up pulse enters first inductor (formed from 100 turns of 24 gauge wire 1 inch in diameter), an electromagnetic field is formed around the inductor, voltage is switched off when the pulse ends, and the field collapses and produces another pulse of the same polarity; i.e., another positive pulse is formed where the 50% duty cycle was terminated. Thus, a double pulse frequency is produced; however, in a pulse train of unipolar pulses, there is a brief time when pulses are not present.

                                        100 turns 24 gauge wire 1 inch diameter
                                        24 Gauge = 0.0201 diameter

                                        Using Heli. Coil Calculation:

                                        Inductance 101.667 uH
                                        Self Cap: 1.259 pf
                                        Height = 2 inches

                                        Times 2 because one on each end of the cell.

                                        Res. At 26 volts (only to overcome resistance) at 10 Khz.
                                        (The voltage has nothing to do with the res. Freq. It is just 26 to overcome the resistance of the cell)

                                        At a total of 384 uH a cap size of 0.0065 uf needs to be applied. (10.739 khz)

                                        Find Cap Size of tubes

                                        0.5 inch inner cylinder, 0.75inch outer cylinder Spacing .0625 (1/16 inch)

                                        .5 / 2 * Pie = .7854 inch
                                        and 4 inches long

                                        Plug in surface area and distance for cap formula, I will only use the inner tube as it is the limiting surface area.

                                        Cap size = .000903 uf (0.903 pf)
                                        (Note: Meyer in his patents mentions the inductive capacitance should be twice the size of the water capacitor. In this example that statement is not true, but inductive capacitance is larger than water cap, Inductor1 = 1.259pf, water cap = 0.903pf)

                                        Resonance formula.

                                        Total inductance = 384 uH
                                        Total Capacitance = 0.903 pF

                                        Resonance at 8.546 khz

                                        This has a lot of error(umm guess work in it) because we do not have the actual water, and resistance of the water. However as the dielectric gets smaller the frequency goes up. This guess was biased on a dielectric of 80 for pure water.

                                        The same with the inductor – smaller inductor means a higher frequency.
                                        (Changing only one or the other)

                                        I am fairly sure the Inductance is accurate, The water cap is the large variable right now.

                                        So it is easy to see how 10khz would be resonating – well within error range.
                                        I will run Res. Formula’s for amperage draw at the above noted specs (384uH, 903pF)

                                        26 Volt Primary x 3 on step up transformer

                                        So, 26 * 3 = 78 volt pulse

                                        78 applied in the Res. Circuit so output would be
                                        Amps = about 35 amps
                                        Volts = about 170,000volts

                                        The volts are across the Cap. Only.
                                        Res. At 8536 hz

                                        Shift Frequency to 8551 hz and here is the new voltage and amperage:
                                        Amps = about 1.083
                                        Volts = about 12,000
                                        (Interesting shifting the frequency drops the amperage dramatically, yet still have quite high voltage)

                                        Now, after finding the res frequency we need to add the pulses, can you see why?

                                        5 volts:
                                        Amps = about 2.299
                                        Volts = about 13,000
                                        (Interesting Meyer’s test cell is said to use 5 volts at 2 amps ;-)

                                        Shifting frequency again shows (8551hz)
                                        Amps = about 0.0069
                                        Volts = about 1000

                                        Lets go overboard and use 10,000 volts
                                        (it is said Meyer could dis-associate a gallon of water in a moment with 10,000 volts)

                                        10,000 volts:
                                        Amps = about 4,598 (yes that is a comma)
                                        Volts = about 16,000,000

                                        Again frequency shift (8551hz)
                                        Amps = about 138
                                        Volts = about 130,000

                                        Meyer mentions the diode to allow the collapse of the inductor creating a second pulse – so this points to actually resonating at 20 Khz instead of 10 Khz.
                                        ( But, Meyer stated with above details res. Was achieved with 10Khz so there it is.)


                                        It is easy to see how Meyer found the resonant frequency, had a large amperage draw, then adjusted the frequency to drop the amperage. The water only needed, I am guessing, 13,000 volts for dielectric breakdown (as in his test cell on the video: It runs on water – it is said he used 5 volts at 2 amps = 13,000volts. Shift the frequency a little(variable inductor) and watch the amperage go down to milliamps using the high voltage as the key to disassociate the molecules.

                                        This paper seems to address and fit all of what Meyer mentions in his patents – that I have read so far. I hope when I build the actual working model it goes as this paper shows.

                                        Questions that come to mind:

                                        How much water is in between the two tubes?
                                        Is the dielectric constant about 1300 volts per 1/8 inch?
                                        How much water is disassociated at 1300 volts?
                                        How large should the “test vessel” be to accommodate a car?

                                        Is there a way to program for water temp. changes?
                                        Is there a way to program for different water used?

                                        We want the process as automated as possible – turn key and go.

                                        Who wants to do this much math every day before the car would start?

                                        Good luck and best wishes this holiday season.

                                        Warj
                                        La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.
                                        La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perchè.
                                        In questo caso, abbiamo messo insieme la teoria e la pratica:
                                        non c'è niente che funziona... e nessuno sa il perchè!"
                                        Albert Einstein

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                                        • #80
                                          Lasciatemi fare 2 osservazioni...

                                          ...la prima sulla simulazione:
                                          domanda... come "ingresso" cosa è stata usata? Un'onda quadra (non importa il rapporto pieno-vuoto)? In tal caso la simulazione potrebbe essere totalmente diversa rispetto all'uso (visto in schemi di messaggi precedenti) di un "transistor" interruttore.
                                          Mi spiego... a parte il fatto che è interposto un trasformatore e che NON VADO QUI A CONSIDERARE... la differenza tra un BJT-MOSFET che apre e chiude e un'onda quadra (asimmetrica) secca... è che quest'ultima non "apre" mai!..
                                          Ovvero da un valore quando a livello logico 1 (esempio "x" Volt) .. e ne da un altro quando a livello logico zero, ovvero zero Volt (in questo esempio).. non da mai un aperto/alta impedenza.
                                          Si potrebbe far notare che nello schema citato nulla cambia per la presenza del diodo, in quanto fornisce "lui" un "aperto".
                                          Le cose non stanno proprio in equivalenza SE è presente un trafo con primario e secondario. In tal caso quando a primario si "apre".. non è detto che lo si faccia anche a secondario. Il diodo infatti NON aprirà necessariamente su comando dell'onda "pilota" del transistor primario, ma piuttosto quando vedrà tendere a valori inversi la CORRENTE. Questa quindi segue i "dettami" induttivi (o risonanti) secondari NON quelli primari.
                                          Si potrebbe obiettare che anche con una quadra a "0" (ovvero in uno stato comunque di bassa impedenza) può liberamente transitare corrente finchè il diodo lo permette.. tuttavia qua "ritorna" a pesare l'eventuale presenza di un trafo.. e cioè che ci si ritrova con un secondario.. che riflette su un primario "aperto" (nel caso qui sia presente un semplice transistor on-off).. e quindi quanto meno i suoi effetti induttive andrebbero considerati.
                                          Insomma potrebbe non essere perfettamente equivalente la simulazione con la realtà.

                                          La seconda riguarda la "pappardella" in inglese sullo step-up.
                                          2 piccoli cenni sui canonici sistemi usati nei converter HF:
                                          sostanzialmente si possono intraprendere due filosofie di.. "trasformatore". Nella prima il trafo è un mero oggetto che trasferisce.. si conta cioè sul suo rapporto di trasformazione e basta. Di norma si impiegano nuclei non traferrati (elevato AL) per ridurre al minimo le spire e le perdite nel rame (tenendo d'occhio quelle nel ferro.. e quindi con una ...."induttanza" minima!). Dal punto di vista isteresi .... anche in presenza di onde quadre a delta diverso del 50%.. si ottiene sempre un rapporto uguale di area "v - t".. in tal modo non si satura, ecc...
                                          ..dicevo il trafo è usato essenzialmente come trasformatore, demandando l'accumulo magnetico a successiva induttanza (traferrata quanto serve) esterna (fedi forward, push-pull, ecc.).
                                          Nella seconda invece il trafo È L'ORGANO DI ACCUMULO (vedi fly-back, ecc).. e quindi ingloba già l'induttanza che dovrebbe assolvere a questo scopo.

                                          La differenza sostanziale sta nel fatto che NON necessariamente la ..tensione.. riflessa a secondario (o cmque quando il "transistor" viene interdetto) è uguale (nell'eventuale rapporto spire) a quella primaria (considerando un delta 50%, o i relativi rapporti se diverso). Il trafo.. anzi meglio chiamarlo "induttanza", accumula energia che in qualche modo poi scarica (visto l'implementazione circuitale).. volendo continuare a far passar corrente nel momento che a primario si cerca d'interromperla. Di conseguenza la tensione sale (e sia a primario che a secondario) fintanto che da qualche parte non passa!
                                          A riprova provate a fare uno step-up fly-back e a lasciarlo senza carico in uscita... anche con un delta di 1% la tensione decolla!
                                          Quindi la tensione NON necessariamente dipende dal rapporto pieno vuoto (delta) della forma di pilotaggio a primario....

                                          ------

                                          ..non ultimo richiamo brevemente che in un filtro L-C a "valor medio" di solito usato negli alimentatori HF (sia la L esterna o nel trafo di conversione).. il valor medio si fa (e quindi si riesce ad ottenere una Vout dipendente dal delta, secondo la formula [diversa secondo la tipologia di convertitore] che le lega) solo se si lavora in modo continuo (continue mode), ovvero se il delta I nel filtro non arriva a "bucare" lo zero (escludendo sistemi bidirezionali con valori poi negativi quindi) e li rimanere... in altre parole non "uscendo" dalla corrente minima.

                                          Edited by gattmes - 11/3/2008, 14:18
                                          Fare si può! Volerlo dipende da te.

                                          Consulta e rispetta il REGOLAMENTO

                                          Piano cottura induzione: consumo energia 65...70% in meno rispetto uno a gas! Pure a costi doppi dell'elettricità fa risparmiare, almeno 30%! Contrariamente a quanto si dice si può usare con contratti 3 kW, perfino se sprovvisto di limitazione.
                                          Gas 100% fossile, elettricità 30...100% rinnovabile. Transizione ecologica? Passa all'induzione!

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                                          • #81
                                            :woot: E bravo GATTMES !!!!!

                                            Finalmente uno che guarda le cose da più lati !!!!!!

                                            Dai che ci sei vicino..................

                                            <img src="> :woot:
                                            Nel nuovo millennio l'uomo tornando alla natura distruggerà quei mostri e l'energia dell'atomo pulito costruirà ancora infinite meraviglie e le ferite dell'umanità, come le guerre non saranno che purtroppo molto tristi incidenti dì percorso. (Omero Speri -VR- Pioniere della FF )

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                                            • #82
                                              Buongiorno!Date un'occhiata al file che ho inviato al moderatore e postera' qua.
                                              Non trovate delle notevoli somiglianze con il brevetto Mayer?
                                              Guardate inoltre come condiziona i tubi.

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                                              • #83
                                                Scusate,nel frattempo ho trovato il link da dove l'avevo scaricato.

                                                http://waterpoweredcar.com/pdf.files/D9.pdf

                                                Date una letta......

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                                                • #84
                                                  ciao e benvenuto tex1976 !!!

                                                  Mi piace quel file che hai postato !
                                                  mi piace xke quel file D9.pdf qualche mese fa era diverso !
                                                  è stato implementato la costruzione del toroide e vedo cha hanno fatto progressi anche nel calcolo del ritardo da dare allo sfasamento del motore affichè non detoni !
                                                  Ora c'è un tassellino in più sulla costruione del toroide, si può tentare di costruirlo!

                                                  x gattmes

                                                  penso che per la costruzione del toroide, parte per il sottoscritto necessaria ma non fondamentale, ci sia un grande bisogno della tua mano, spero che ci darai qualche insegnamento....

                                                  ciao ciao
                                                  Nel nuovo millennio l'uomo tornando alla natura distruggerà quei mostri e l'energia dell'atomo pulito costruirà ancora infinite meraviglie e le ferite dell'umanità, come le guerre non saranno che purtroppo molto tristi incidenti dì percorso. (Omero Speri -VR- Pioniere della FF )

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                                                  • #85
                                                    Buongiorno a tutti!
                                                    La cosa particolare di quel trasformatore è che piu di essere uno step-up ma a modulare il segnale di potenza pulsato di 160 volt con una marea di armoniche multiple e sottomultiple di 42800hz.
                                                    Sembra quasi da come è realizzato un trasformatore per scaldare ad induzione i metalli.
                                                    Io comunque non ho nessun problema a realizzarlo, costruisco e progetto inverter di potenza per saldatura tutti i giorni.
                                                    Anche per il toroide di quelle caratteristiche ne ho a bizzeffe (diametro un po' minore pero').
                                                    Al momento sto cercando di costruire in maniera precisa e ordinata la cella, poi mi dedichero' alla costruzione dello stadio di pilotaggio.
                                                    Avete visto come tratta e condiziona la cella!!!

                                                    Commenta


                                                    • #86
                                                      CITAZIONE (tex1976 @ 18/3/2008, 08:27)
                                                      Avete visto come tratta e condiziona la cella!!!

                                                      Ciao, a parte che quello è il progetto di una cella a pilotaggio impulsato .... ( niente a che vedere con Meyer ) , non ho trovato dove si parla di condizionamento o pretrattamento . Puoi indicare la pagina del documento ??

                                                      Ciao

                                                      Commenta


                                                      • #87
                                                        Da pagina 14 a 17 è decritto come prepara la cella.
                                                        E' vero che non lavora propio come la cella di Mayer,tuttavia verso la fine dichiara che utilizzando delle armoniche riesce ad ottenere il doppio del rendimento.

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                                                        • #88
                                                          Scusate una domanda, sono un newbie dell'elettronica: come mai quando misuro col multimetro la tensione dell'uscita del mio circuito (Hydrostar modificato da Chemelec), senza collegarlo alla cella, mi dà una tensione, mentre poi quando lo collego alla cella la tensione si abbatte a circa 1V, e quindi non produco gas :angry: ?
                                                          Pulchra sunt quae videntur, pulchriora quae sciuntur, longe pulcherrima quae ignorantur. Niels Steensen

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                                                          • #89
                                                            postare schema/circuito, prego...
                                                            Fare si può! Volerlo dipende da te.

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                                                            • #90
                                                              Eccolo qua, senza il circuito del toroide...
                                                              (Dal sito di chemelec)
                                                              image
                                                              Pulchra sunt quae videntur, pulchriora quae sciuntur, longe pulcherrima quae ignorantur. Niels Steensen

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