Cella di Mayer PARTE SECONDA - EnergeticAmbiente.it

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Cella di Mayer PARTE SECONDA

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  • Ciao Acqua2o..

    La produzione non dipende anche dalla superficie esposta ?

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    • Ieri ho eseguito delle prove con un tubo doppio (16mm-22mm che mi sembra quello con migliori risultati) e con uno step-up formato da un trasformatore toroidale preso da un vecchio ups, il trasformatore è bello robusto: 1250 VA - primario 23V secondario 230V U=20/2, al primario 24 spire da 6mmq, al secondario quindi 240 spire.
      La tensione era oltre i 1000 V, la corrente assorbita 0,7A, vi era emissione di idroxi ma non molta. Anche in frequenza rispondeva bene. Credo che modificherò il secondario portandolo ad 80 spire. Ma il fatto che emetteva idroxi mi convince sempre di più che il metodo Meyer funzioni perchè finora con altri trasformatori non avevo ottenuto gran chè.

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      • Rettifico un dato: il primario del mio trafo era formato da 36 spire, pertanto il secondario è 360 spire (U=20/2). Ho modificato il primario a 18 spire portando il rapporto di trasformazione U=20/1. L'idroxi è prodotto ma non come quando scollego lo step-up.
        Domanda ad Acqua2O: il tuo trasformatore da quante spire è formato? Le bobine d'arresto sono separate o avvolte sul nucleo del trasformatore e quante spire hanno?
        Che diodo usi ?
        Chiedo a te perchè mi sembra che tu abbia ottenuto dei risultati ottimi riuscendo a replicare il Meyer con successo.

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        • Inoltre chiedo ad Acqua2O come sono collegate le tue piastre ? Potrebbero essere collegate come i miei tubi in serie ?

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          • Ma dove siete finiti ?

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            • Originariamente inviato da wfcross Visualizza il messaggio
              Ma dove siete finiti ?

              Siamo quà , in ascolto

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              • Ciao Kalos.
                Niente ancora in vista ?

                Ribadisco che i tubi più interessanti che uso sono da 16 - 22 mm.

                In base a quanto ho potuto capire i tubi che uso quando sono nuovi presentano una lavorazione superficiale di cromatura. Per me è proprio quesa cromatura a far formare la melma morrone. Per ovviare a tale inconveniente ho carteggiato con carta abrasiva la pellicola di cromatura prima di montare i tubi.

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                • Originariamente inviato da wfcross Visualizza il messaggio
                  Ciao Kalos.
                  Niente ancora in vista ?

                  Ribadisco che i tubi più interessanti che uso sono da 16 - 22 mm.

                  In base a quanto ho potuto capire i tubi che uso quando sono nuovi presentano una lavorazione superficiale di cromatura. Per me è proprio quesa cromatura a far formare la melma morrone. Per ovviare a tale inconveniente ho carteggiato con carta abrasiva la pellicola di cromatura prima di montare i tubi.

                  Prova a verniciare le superfici con vernice acrilica trasparente le superfici che non sono attive nel processo , sopratutto la parte dove è stato eseguito il taglio , di solito questo crea delle crepe nella struttura dell'acciaio che potrebbero essere la causa della melma .
                  Sei sicuro che sia acciao 304 o migliore ??

                  Ciao

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                  • Mi è stato venduto come acciaio aisi 304, in quel negozio che che ti ho anche indicato, a proposito a destra dello stesso poco più su vi è un negozio di ferramenta fornito di viti, bulloni, filo, tutti in acciaio inox.

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                    • Avete letto gli schemi del "Test Evaluation Report" del Meyer ? Che ne pensate del trafo variabile 0 - 110 V ed il relativo collegamento con doppia alimentazione (unipolar voltage waveform) e (variable pulse) del VIC (pag.22) ?

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                      • Domanda? E se mettessi la cella direttamente sulla 220V che ponte di bridge dovrei usare ?

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                        • Originariamente inviato da wfcross Visualizza il messaggio
                          Domanda? E se mettessi la cella direttamente sulla 220V che ponte di bridge dovrei usare ?
                          Un ponte raddrizzatore a 220V .. semplice ; poi ci spieghi a che serve se qui stiamo parlando e discutendo della cella Meyer

                          Ciao

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                          • Ciao Kalos. Su un circuito del Meyer del "Test Evaluation Report" vi è in ingresso un trasformatore variabile da 0 a 110 V, subito dopo un opto accoppiatore che unisce il circuito con quello ad impulsi, dopo l'induttanza e la cella.
                            Nulla toglie che egli abbia mandato 110V (tensione di rete) alla cella e contemporaneamente gli impulsi del secondo circuito.
                            Vi dirò che ho già provato a dare 220V tramite ponte a diodi alle mie tre celle collegate in serie per aumentare la resistenza del circuito con collegate anche tre bobine per diminuire la corrente.
                            Con grande stupore devo dire che le celle emettevano un'incredibile quantità di hidroxy, diventavano immediatamente bianco latte ed i tubi vibravano. Naturalmente chiudevo il circuito per brevi istanti. Non sono riuscito a prendere l'assorbimento in corrente, forse per un breve istante l'amperometro segnava 9A, non ne sono sicuro, ma questo esperimento credo che serva a ribadire ancora una volta che le celle lavorino meglio a tensioni elevate come il Meyer le faceva lavorare. Egli comunque ha sfruttato l'elevata tensione per la dissociazione molecolare ed il filtro LC in risonanza per diminuire l'assorbimento di corrente, ottenendo ottime prestazioni, poche dispersioni in calore e bassa potenza assorbita.
                            Anche l'uso dell'alternatore porta alle stesse conclusioni perchè il tipo da lui usato alimenta la cella a 110 V (tensione di rete).

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                            • Originariamente inviato da wfcross Visualizza il messaggio
                              Ciao Kalos. Su un circuito del Meyer del "Test Evaluation Report" vi è in ingresso un trasformatore variabile da 0 a 110 V, subito dopo un opto accoppiatore che unisce il circuito con quello ad impulsi, dopo l'induttanza e la cella.
                              Nulla toglie che egli abbia mandato 110V (tensione di rete) alla cella e contemporaneamente gli impulsi del secondo circuito.
                              Vi dirò che ho già provato a dare 220V tramite ponte a diodi alle mie tre celle collegate in serie per aumentare la resistenza del circuito con collegate anche tre bobine per diminuire la corrente.
                              Con grande stupore devo dire che le celle emettevano un'incredibile quantità di hidroxy, diventavano immediatamente bianco latte ed i tubi vibravano. Naturalmente chiudevo il circuito per brevi istanti. Non sono riuscito a prendere l'assorbimento in corrente, forse per un breve istante l'amperometro segnava 9A, non ne sono sicuro, ma questo esperimento credo che serva a ribadire ancora una volta che le celle lavorino meglio a tensioni elevate come il Meyer le faceva lavorare. Egli comunque ha sfruttato l'elevata tensione per la dissociazione molecolare ed il filtro LC in risonanza per diminuire l'assorbimento di corrente, ottenendo ottime prestazioni, poche dispersioni in calore e bassa potenza assorbita.
                              Anche l'uso dell'alternatore porta alle stesse conclusioni perchè il tipo da lui usato alimenta la cella a 110 V (tensione di rete).
                              Ciao, scusami è normale che ci sia una grande produzione di hidroxy hai alimenato il tutto con 1800 watt circa .
                              Questo tipo di sperimentazione non è ne + che - un elettrolizzatore classico .
                              Ciao

                              Commenta


                              • Oggi al tg hanno parlato di un auto che va ad acqua, fatta dai giapponesi.
                                Sono andato sul loro sito, che si sono ben guardati dal tradurlo almeno in inglese. Da quanto sono riuscito a capire è una cella in serie, alimentata ad alta tensione, e che fa uso di quella lampadina che io non ho mai capito a cosa serva...
                                Eccovi un po' di link, tradotti con Google:

                                Versione tradotta della pagina http://www.genepax.co.jp/ (BETA)

                                Caro Benzina: Genepax inventa l’auto che va ad acqua: | Haisentito
                                Pulchra sunt quae videntur, pulchriora quae sciuntur, longe pulcherrima quae ignorantur. Niels Steensen

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                                • Originariamente inviato da kalos66 Visualizza il messaggio
                                  Ciao, scusami è normale che ci sia una grande produzione di hidroxy hai alimenato il tutto con 1800 watt circa .
                                  Questo tipo di sperimentazione non è ne + che - un elettrolizzatore classico .
                                  Ciao
                                  Ciao Kalos, un elettrolizzatore classico non viene alimentato a bassa tensione ?

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                                  • Originariamente inviato da wfcross Visualizza il messaggio
                                    Ciao Kalos, un elettrolizzatore classico non viene alimentato a bassa tensione ?
                                    Penso intendesse dire, con classico, alimentazione in corrente continua, non impulsata.
                                    Pulchra sunt quae videntur, pulchriora quae sciuntur, longe pulcherrima quae ignorantur. Niels Steensen

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                                    • Visto che il petrolio vola mentre la ns. cella si impaltana,

                                      vi faccio questo regalino..... : :-)
                                      Questa è la PRIMA delle 3 DuneBuggy realizzate !!!

                                      asta magnana !!!!!!
                                      File allegati
                                      Nel nuovo millennio l'uomo tornando alla natura distruggerà quei mostri e l'energia dell'atomo pulito costruirà ancora infinite meraviglie e le ferite dell'umanità, come le guerre non saranno che purtroppo molto tristi incidenti dì percorso. (Omero Speri -VR- Pioniere della FF )

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                                      • Vi faccio un regalino. Andate a pag. 22 del "evaluetion report Meyer" prendete un trafo 220-24V , raddrizzate in cc "unipolar voltage waveform" collegate il circuito a corrente pulsante (io uso il Dave Lawton) ad una bobina bifilare, collegate l'uscita della bobina a valle del raddrizzatore, inserite due bobine in serie e la cella.
                                        Attenzione. E' importante che accendiate le alimentazioni contemporaneamente in modo che i circuiti siano in fase.
                                        Nel mio caso sul circuito a corrente pulsante la corrente era quasi 0, la tensione era 40V,
                                        la corrente alla cella era circa 1,6A oscillante fino a 2,6A; la cella generava una bella quantità di hidroxy.
                                        A pag. 59 dell'Evaluetion report vi è un grafico dove sembra che il punto di partenza dello stress elettrico delle molecole dell'acqua sia 30V.
                                        Quindi presumo che è necessario superare la soglia dei 30V affinchè il fenomeno si inneschi.

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                                        • Originariamente inviato da wfcross Visualizza il messaggio
                                          Vi faccio un regalino. Andate a pag. 22 del "evaluetion report Meyer" prendete un trafo 220-24V , raddrizzate in cc "unipolar voltage waveform" collegate il circuito a corrente pulsante (io uso il Dave Lawton) ad una bobina bifilare, collegate l'uscita della bobina a valle del raddrizzatore, inserite due bobine in serie e la cella.
                                          Attenzione. E' importante che accendiate le alimentazioni contemporaneamente in modo che i circuiti siano in fase.
                                          Nel mio caso sul circuito a corrente pulsante la corrente era quasi 0, la tensione era 40V,
                                          la corrente alla cella era circa 1,6A oscillante fino a 2,6A; la cella generava una bella quantità di hidroxy.
                                          A pag. 59 dell'Evaluetion report vi è un grafico dove sembra che il punto di partenza dello stress elettrico delle molecole dell'acqua sia 30V.
                                          Quindi presumo che è necessario superare la soglia dei 30V affinchè il fenomeno si inneschi.

                                          Interessante esperimento , potresti allegare uno schemino , magari scritto a mano e scannerizzato ??

                                          Ciao

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                                          • Originariamente inviato da wfcross Visualizza il messaggio
                                            Ciao Kalos, un elettrolizzatore classico non viene alimentato a bassa tensione ?
                                            L'elettrolizzatore classico viene alimentato in continua e a bassa tensione ALL'ELEMENTO SINGOLO alta corrente . Per addivenire a questo risultato si collegano in serie molti elementi fino ad arrivare allatensione di circa 2 V per ciascun elemento , quindi se alimentiamo con 300V continui si collegheranno in serie circa 150 elementi , per avere in massimo rendimento , poi si farà in modo che l'elettrolità si presente in quantità sufficiente da garantire bassa resistenza e massima corrente , si metterà in circolazione l'acqua+elettrolita magari facendolo passare attraverso uno scambiatore di calore per mantenere bassa la temperatura onde evitare l'evaporazione .

                                            Ciao

                                            Commenta


                                            • Kind sir
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                                              che il 304 meno puro. L'esercizio dell'acciao inox è quello di non esser aggredito dalla
                                              ossidazione o dalla corrosione poi ogni acciaio inox è buono. Certo che il 316 subisce
                                              meno l'usura del 304. Non ho letto tutti i post, ma confido che si sia capito abbondantemente che il segreto della scissione dell'acqua oltre agli elettrodi che posson essere dotati di particolari accorgimenti sperimentali scegliendo sempre
                                              l'elettrodo con migliori caratteristiche, desunte dall'osservazione visiva dell'effervescenza dell'acqua. Personalmente a parità di corrente e di tensione ho constatato che il miglior elettrodo sia un carboncino recuperato da una batteria
                                              stilo al polo positivo ed una sottile spirale di acciaio inox che ingloba il carboncino rimanendone distante per ora 2mm, poiche i sedimenti minerali (che fungono da catalizzatore) presenti nell'acqua potrebbero cortocircuitare gli elettrodi vanificando
                                              l'operazione con grande dispendio di energia. l'elettrodo così concepit, con una tensione d'una pila da 4,5volt è come un'alka seltzer in un bicchier d'acqua ma presto
                                              l'acqua comune di rubinetto sedimenta e l'elettrolisi diminuisce quindi è necessario,
                                              in questo passaggio considerare che l'acqua contenuta nella vaschetta elettrolizzatrice
                                              cambia drasticamente le sue caratteristiche ed i sedimenti di metalli, metalloidi,
                                              acidi ed alcali potrebbero cortocircuitare gli elettrodi e render meno efficiente l'elettrolisi. In buona sostanza l'acqua ha una sua frequenza di risonanza di scissione
                                              che cambia costantemente. Naudin che io ritengo l'inventore delle uova di pasqua
                                              afferma che la risonanza di scissione dell'acqua è di circa 900Hz con impulsi ad onda
                                              quadra. Io ho pur costruito il circuito elettronico che Naudin suggerisce ma non mi convinceva l'onda quadra in quanto non possiede aerodinamicità intatti, i risultati
                                              son stati più che mediocri. Mi son invece servito d'un generatore d'onde che mandava impulsi sinusoidali puri ed andava regolato costantemente in frequenza
                                              con un potenziometro per veder l'acqua frizzare sempre. Poichè non v'è una frequenza di scissione efficiente standard per tutte le acque, la stessa acqua della prima elettrolisi anche con l'apporto dell'acqua primitiva cambia completamente le sue proprieta risonanti per cui sto lavorando ad un sensore potenziometrico che cambi
                                              automaticamente frequenza e forma d'onda a seconda della necessità istantanea di rimanere sempre in scissione efficiente. Per capirci meglio io do tensione corrente
                                              ad impulsi manualmente come l'acqua chiede e con la forma d'onda che l'acqua mi chiede. Domanda come faccio ad accorgermi? con la semplice visione e con il manometro di pressione del gas che a volte accelera a volte decelera. Carissimi colleghi
                                              va studiata anzitutto la natura dell'acqua, poi possiamo lavorare insieme come
                                              addomesticarla alla nostra volontà. Kind regards.

                                              Commenta


                                              • MODERAZIONE: NON riportate qoute interi senza motivo! Soprattutto se il messaggio di riferimento è quello prima! Grazie

                                                Ciao, stai confondendo un pò di cose , quà si parla di elettrolisi con metodo Meyer .
                                                Ciao

                                                Commenta


                                                • Kind Kalos
                                                  Non son entrato ad insegnare niente a nessuno, voi come me, mettete a disposizione
                                                  di tutti le vostre esperienze, perchè credo siate anche voi degli sperimentatori o sbaglio?
                                                  Io ho provato sempre l'elettrolisi servendomi di basse tensioni e basse correnti, puntando
                                                  tutto sugli elettrodi più efficienti e sulla natura controversa dell'acqua, che come sostengo non deve contenere catalizzatori tranne che non sia acqua distillata.
                                                  Siccome Meyer s'ha portato tutto nella tomba e non ha lasciato nessuna documentazione sulle sue famigerate celle, non ci si può basare su delle congetture
                                                  Kalos, si rischia senza un'accurata sperimentazione di imbibire con delle bufale
                                                  della gente che ormai è stufa di sentirsi raccontare storielle per mangiare.
                                                  Siamo concreti, tu Kalos certifichi che occorrono 300 volts e 150 elettrodi per realizzare la cella di Meyer, ora, discrezionalmente, ti chiedo se tu hai sperimentato
                                                  questo evento per potercelo gabbare come la cella Meyer. A me personalmente
                                                  costa poco partire da 1 volt e raggiungere i 300 volt con un moltiplicatore di tensione
                                                  a diodi e condensatori ma, tu mi insegni che ne va a scapito della corrente che è
                                                  più importante della tensione in questo specifico contesto. Se poi Meyer t'è
                                                  apparso in sogno e t'ha svelato il segreto delle sue celle con 150 elettrodi e 300 volts
                                                  di tensione devi dircelo chiaramente. Kind regards

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                                                  • Originariamente inviato da shardanaelettronica Visualizza il messaggio
                                                    Kind Kalos

                                                    Siamo concreti, tu Kalos certifichi che occorrono 300 volts e 150 elettrodi per realizzare la cella di Meyer, ora, discrezionalmente, ti chiedo se tu hai sperimentato
                                                    questo evento per potercelo gabbare come la cella Meyer. . Kind regards

                                                    Ma dove l'avrei scritto ??? ho risposto ad uno sperimentatore che voleva alimentare un elettrolizzatore con un ponte a diodi direttamente con la 220 di rete , ho consigliato quale era la configurazione più efficiente .
                                                    La cella Meyer è ben diversa , c'è alta tensione , alta frequenza e sopratutto risonanza .
                                                    Quindi per favore ... lasciate il post sulla cella Meyer pulito da amenità su eletrolizzatori classici.

                                                    Ciao

                                                    Commenta


                                                    • Originariamente inviato da shardanaelettronica Visualizza il messaggio
                                                      Kind sir
                                                      Vi vedo molto preoccupati per il reperimento dell'acciaio inox, evidentemente non siete mai stati da qualche rottamaio o in qualche discarica a cielo aperto a smontarvi dei pannelli di cucine inox e cestelli di lavatrice. Non crediate alle bufale del 316 piuttosto
                                                      che il 304 meno puro. L'esercizio dell'acciao inox è quello di non esser aggredito dalla
                                                      ossidazione o dalla corrosione poi ogni acciaio inox è buono. Certo che il 316 subisce
                                                      meno l'usura del 304. Non ho letto tutti i post, ma confido che si sia capito abbondantemente che il segreto della scissione dell'acqua oltre agli elettrodi che posson essere dotati di particolari accorgimenti sperimentali scegliendo sempre
                                                      l'elettrodo con migliori caratteristiche, desunte dall'osservazione visiva dell'effervescenza dell'acqua. Personalmente a parità di corrente e di tensione ho constatato che il miglior elettrodo sia un carboncino recuperato da una batteria
                                                      stilo al polo positivo ed una sottile spirale di acciaio inox che ingloba il carboncino rimanendone distante per ora 2mm, poiche i sedimenti minerali (che fungono da catalizzatore) presenti nell'acqua potrebbero cortocircuitare gli elettrodi vanificando
                                                      l'operazione con grande dispendio di energia. l'elettrodo così concepit, con una tensione d'una pila da 4,5volt è come un'alka seltzer in un bicchier d'acqua ma presto
                                                      l'acqua comune di rubinetto sedimenta e l'elettrolisi diminuisce quindi è necessario,
                                                      in questo passaggio considerare che l'acqua contenuta nella vaschetta elettrolizzatrice
                                                      cambia drasticamente le sue caratteristiche ed i sedimenti di metalli, metalloidi,
                                                      acidi ed alcali potrebbero cortocircuitare gli elettrodi e render meno efficiente l'elettrolisi. In buona sostanza l'acqua ha una sua frequenza di risonanza di scissione
                                                      che cambia costantemente. Naudin che io ritengo l'inventore delle uova di pasqua
                                                      afferma che la risonanza di scissione dell'acqua è di circa 900Hz con impulsi ad onda
                                                      quadra. Io ho pur costruito il circuito elettronico che Naudin suggerisce ma non mi convinceva l'onda quadra in quanto non possiede aerodinamicità intatti, i risultati
                                                      son stati più che mediocri. Mi son invece servito d'un generatore d'onde che mandava impulsi sinusoidali puri ed andava regolato costantemente in frequenza
                                                      con un potenziometro per veder l'acqua frizzare sempre. Poichè non v'è una frequenza di scissione efficiente standard per tutte le acque, la stessa acqua della prima elettrolisi anche con l'apporto dell'acqua primitiva cambia completamente le sue proprieta risonanti per cui sto lavorando ad un sensore potenziometrico che cambi
                                                      automaticamente frequenza e forma d'onda a seconda della necessità istantanea di rimanere sempre in scissione efficiente. Per capirci meglio io do tensione corrente
                                                      ad impulsi manualmente come l'acqua chiede e con la forma d'onda che l'acqua mi chiede. Domanda come faccio ad accorgermi? con la semplice visione e con il manometro di pressione del gas che a volte accelera a volte decelera. Carissimi colleghi
                                                      va studiata anzitutto la natura dell'acqua, poi possiamo lavorare insieme come
                                                      addomesticarla alla nostra volontà. Kind regards.


                                                      INTERESSANTE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
                                                      La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.
                                                      La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perchè.
                                                      In questo caso, abbiamo messo insieme la teoria e la pratica:
                                                      non c'è niente che funziona... e nessuno sa il perchè!"
                                                      Albert Einstein

                                                      Commenta


                                                      • Kind H2O
                                                        Son entrato di recente in questo forum per voler apportare un mio modesto contributo
                                                        costituito da esperimenti personali e non già per sentito dire o per aver visionato delle
                                                        bufale che navigano a iosa nel web. Posson tutti constatare che Shardanaelettronica
                                                        su ebay s'è aggiudicato una Joe cell in acciaio 316 ed una Moe Joe cell (la sfera) da
                                                        Iztex Company della città di Katy in Texas. A prescindere da ciò io non ho letto certamente tutti i post precedenti al mio ingresso nel forum poichè non è nel mio intento contraddire le esperienze altrui, ne insegnare niente agli altri, son piuttosto qui
                                                        per apprendere tutte le vostre esperienze personali nei temi e nei meriti. Tuttavia H2O
                                                        mi si chiede, che misure devono avere le celle elettrolitiche, che acciaio usi? è magnetico o diamagnetico? E l'energia orgonica? e la corrosione del motore? tutte domande preconcette pensando che io sia venuto quì ad insegnare o a svelare qualche
                                                        segreto intrinseco. Assolutamente e credimi H2O son entrato per apprendere le vostre
                                                        esperienze ma le vere esperienze non quelle basate su visioni fasulle su delle credenze ufologiche sui sentiti dire o su letture fantascientifiche e pseudoscientifiche.
                                                        H2O dispongo di un laboratorio in un seminterrato molto ampio dove lavoro tutto legno,
                                                        ferro acciaio altri metalli, con strumenti elettronici datati ma di gran precisione, alcuni
                                                        autocostruiti ma non meno affidabili di quelli a suo tempo acquistati a caro prezzo.
                                                        A questi signori che mi contestano devo mandargli un cd in cui gli mostro la lavorazione
                                                        delle celle elettrolitiche in plexiglass e degli elettrodi più efficienti. Presumo che questi
                                                        signori che parlano a vanvera non sappiano nemmeno come si incolla una vaschetta di plexiglass o come si può bucare un vasetto di sottaceti o di marmellata, buco il vetro come infilare uno stecchino nel burro. Mi addolora il fatto che venga contestato anche in posta privata, non credo d'aver sconcertato un sistema di fisime con la mia presenza
                                                        ma, se c'è un sistema che con me non funziona è il sentimento della paura. Kind regards

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                                                        • Ciao!!!!


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                                                          Come da regole del forum, per non creare confusioni ogni argomento è separato dall’altro.

                                                          Quindi non ti devi offendere se qualcuno ti fa notare che sei nel posto sbagliato, anche se le tue idee e la tua esperienza fanno invidia a molte persone.

                                                          Trovo comunque interessante questo:

                                                          “Poichè non v'è una frequenza di scissione efficiente standard per tutte le acque, la stessa acqua della prima elettrolisi anche con l'apporto dell'acqua primitiva cambia completamente le sue proprieta risonanti per cui sto lavorando ad un sensore potenziometrico che cambi
                                                          automaticamente frequenza e forma d'onda a seconda della necessità istantanea di rimanere sempre in scissione efficiente. Per capirci meglio io do tensione corrente
                                                          ad impulsi manualmente come l'acqua chiede e con la forma d'onda che l'acqua mi chiede. Domanda come faccio ad accorgermi? con la semplice visione e con il manometro di pressione del gas che a volte accelera a volte decelera.”



                                                          Ciò non toglie che se vuoi rimanere con noi dovrai attenerti a sperimentare la cella di Meyer.


                                                          Saluti
                                                          La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.
                                                          La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perchè.
                                                          In questo caso, abbiamo messo insieme la teoria e la pratica:
                                                          non c'è niente che funziona... e nessuno sa il perchè!"
                                                          Albert Einstein

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                                                          • Kind H2O
                                                            Mi piace la tua franchezza, la tua serenità d'animo, poichè ho anch'io grande serenità
                                                            e non voglio gabellare a nessuno alcuna fisima. Il povero Meyer è stato condannato
                                                            a suo tempo dalla corte suprema per aver gabellato un'auto ad acqua che non ha funzionato in presenza di giudici ed esperti o pseudoesperti. Ma su questo voglio anche
                                                            sopprassedere. Non sopprassiedo certamente che lo abbiano assassinato per far
                                                            prevalere il gas di Brown meno efficiente di quello di Meyer, ma anche meno insidioso per i petrolieri. Ho seguito credimi tutta la vicenda. Brown è stato premiato ed oggi
                                                            vendono dei saldatori a cannello, la Xogen in America ed in Australia, son saldatori che non servono a niente e costano quanto una macchina utilitaria. Hanno invece tolto
                                                            di mezzo Meyer che era in concorrenza con Brown perchè Meyer produceva quasi il triplo di gas e con minor dispendio d'energia. Questo ha disturbato molto, chi vive e fa i soldi dai prodotti energetici ed è costantemente intento a disturbare con delle bufale
                                                            anche i nostri forum di ricerca con dei filmati esilaranti e con delle ricette abboccabili
                                                            dai meno addetti ai lavori che come tu ricordavi H2O partono con grande entusiasmo
                                                            e si fermano al minimo intoppo. Hai ragione molti non capiscono niente od hanno nozioni elementari della materia. Quanto alle celle di Meyer devo dire onestamente di non aver mai sperimentato poichè richiede così postato immensa energia più di quanta se ne ha in cambio. Tu sai e capisci benissimo H2O che se porto la tensione da 12 a 300 volts.
                                                            lo posso fare benissimo con un moltiplicatore di tensione costituito da diodi (prevalentemente N4007 o anche N4002) e dei condensatori da almeno 400volts di tolleranza. Ma poi? La corrente che è il fattore più importante nella scissione dell'acqua? E poi ancora la risonanza dell'acqua che cambia costantemente?
                                                            Vi sarete accorti spero, che l'acqua in elettrolisi semplice (morsetti di batteria od alimentatore collegati direttamente agli elettrodi scindenti) incomincia prima con
                                                            un frizzio limpido poi con una fase schiumogena ed opaca poi con la fase melmacciosa di color marron intenso, provate a collegare un amperometro in serie ai morsetti
                                                            dell'elettrolizzatore e vedrete che man mano si procede con l'elettrolisi, più energia viene assorbita, poichè gli elettrodi si impregnano di sostanze melmose altamente
                                                            conduttive che costituiscono una resistenza all'elettrolisi, fino a provocare il cortocircuito. Ho analizzato visualmente al microscopio questa melma che si deposita sulla spirale d'accio inox che parrebbe esser simile ad un'alga ma ad un'analisi potenziometrica è un materiale altamente conduttivo, non posso dirvi di che cosa sia costituito poichè non dispongo di strumenti atti a rilevare la natura di queste sostanze
                                                            mucilagginose che si depositano solo sul polo negativo. Io cerco solo di fornire le mie esperienze senza alcuna presunzione aspettando anche le vostre esperienze che son un nutrimento essenziale. Kind regards

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                                                            • Replica della Cella Meyer

                                                              Un saluto a tutti , mi stranizzava che il nostro amico Naudin non avesse cercato di replicare la cella Meyer . In questi giorni c'è l'aggiornamento del suo sito e c'è una pagina dedicata alla sua replica . Ovviamente visto che non è da molto tempo che studia questa cella non ha avuto dei risultati eclatanti , ma sicuramente sono in linea a quelli che possono avere degli ottimi sperimentatori . Ottima sicuramente la parte di misure che ha eseguito , mi aspetto che modifichi qualcosa per migliorare il rendimento del sistema .
                                                              il link :
                                                              Water Fuel Cell ( WFC ) Researches


                                                              Ciao

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