Porgo a Pasquale i miei migliori auguri per un proficuo superamento dei propri esami con la brillantezza che lo contraddistingue.
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Cella di Mayer PARTE SECONDA
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Kind Wfcross
Pasquale ha superato brillantemente gli esami e, non v'erano dubbi ed è partito a godersi con la sua famigliola una meritatissima villeggiatura. Congratulazioni Pasquale e buon
divertimento. Io dear Wfcross credo che in ferie andrò a bagnarmi nel mar di Sardegna,
in pratica non mi muovo di casa. Le ferie mi serviranno per ingegnerizzare alcuni progetti appena abbozzati con Marcorudu e Idrogeno77 ovvero Pasquale. In te caro
Wfcross ho notato la peculiarità di ingegnerizzare i tuoi pensieri. Sei diplomato in elettrotecnica e ti ha sempre appassionato l'elettronica, non ti credere che io pur
avendo conseguito una quasi laurea in Aeronautica militare nel ramo delle trasmissioni
e dei rilevamenti radar, di elettronica ne sappia più di te o di Pasquale, anzi voi siete più freschi di me ed avete la costanza di seguire tutte le innovazioni dell'elettronica
che cambia ogni giorno pelle in un susseguirsi camaleontico ed è difficile seguire con
costanza se non agli addetti ai lavori. Certo non attaccherò la sonda dell'oscilloscopio
o del frequenzimetro ai ******** dell'asino per trarne dei parametri sulla sua fertilità, so ben usare gli strumenti di misurae so dove e quando dovergli applicare. Conosco bene
la componentistica attiva e passiva ed il ruolo che deve esercitare quel determinato componente. Scusami e non poco Wfcross non è certamente un rimprovero ma un'osservazione (ognuno adotta il metodo che gli è più congeniale), perchè utilizzi un tester digitale piuttosto che uno analogico con lancetta? (anche l'occhio vuole la sua parte). Perchè non hai sifonato la cella? Ovviamente son mie osservazioni personali
che penso non ti offendano anzi ti arricchiscano, ben vengano sempre delle osservazioni anche per me, siamo quì per discuterne e per parlarne senza presunzioni
di saccenza e quantomeno di sufficienza. Ho notato in voi amici grande umiltà
e serenità d'animo che son gli ingredienti necessari per non diventare sin da subito
dei semidei. Kind regards
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Originariamente inviato da shardanaelettronica Visualizza il messaggioKind Wfcross
Pasquale ha superato brillantemente gli esami e, non v'erano dubbi ed è partito a godersi con la sua famigliola una meritatissima villeggiatura. Congratulazioni Pasquale e buon
divertimento. Io dear Wfcross credo che in ferie andrò a bagnarmi nel mar di Sardegna,
in pratica non mi muovo di casa. Le ferie mi serviranno per ingegnerizzare alcuni progetti appena abbozzati con Marcorudu e Idrogeno77 ovvero Pasquale. In te caro
Wfcross ho notato la peculiarità di ingegnerizzare i tuoi pensieri. Sei diplomato in elettrotecnica e ti ha sempre appassionato l'elettronica, non ti credere che io pur
avendo conseguito una quasi laurea in Aeronautica militare nel ramo delle trasmissioni
e dei rilevamenti radar, di elettronica ne sappia più di te o di Pasquale, anzi voi siete più freschi di me ed avete la costanza di seguire tutte le innovazioni dell'elettronica
che cambia ogni giorno pelle in un susseguirsi camaleontico ed è difficile seguire con
costanza se non agli addetti ai lavori. Certo non attaccherò la sonda dell'oscilloscopio
o del frequenzimetro ai ******** dell'asino per trarne dei parametri sulla sua fertilità, so ben usare gli strumenti di misurae so dove e quando dovergli applicare. Conosco bene
la componentistica attiva e passiva ed il ruolo che deve esercitare quel determinato componente. Scusami e non poco Wfcross non è certamente un rimprovero ma un'osservazione (ognuno adotta il metodo che gli è più congeniale), perchè utilizzi un tester digitale piuttosto che uno analogico con lancetta? (anche l'occhio vuole la sua parte). Perchè non hai sifonato la cella? Ovviamente son mie osservazioni personali
che penso non ti offendano anzi ti arricchiscano, ben vengano sempre delle osservazioni anche per me, siamo quì per discuterne e per parlarne senza presunzioni
di saccenza e quantomeno di sufficienza. Ho notato in voi amici grande umiltà
e serenità d'animo che son gli ingredienti necessari per non diventare sin da subito
dei semidei. Kind regards
A proposito di circuito, ieri ho eseguito una prova con circuito elettronico dotato di due NE555, il Dave lawton, un bel circuito, con sezione oscillator e sezione gating escludibile, ho alimentato una mini cella con due tubi doppi a 50V attraverso il mosfet IRFP250 (equivalente del buz350), traendo spunto dai suggerimenti tuoi e di Pasquale. Il circuito ha funzionato molto bene ma solo per circa 1 minuto, la cella infatti assorbiva circa 7A ed il mosfet si è bruciato, ma ho potuto dedurre che il sistema ha funzionato.
Adesso devo trovare la soluzione per fare andare la cella senza che si brucino i componenti del circuito. Penso che acquisterò un IRFP450 come suggerito qualche tempo fa da ACQUA2O, egli è una persona molto preparata, uno sperimentatore molto acuto, in grado di dare suggerimenti e consigli teorici e pratici di grande profitto. Colgo quindi l'occasione per salutarlo insieme a Kaloss e gli altri invitandoli a postare, vito che è da parecchio che non si fanno sentire. Naturalmente saluto pure te Shardana che hai portato da un po una ventata di novità.
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Originariamente inviato da gattmes Visualizza il messaggioATTENZIONE!
Nello schema del messaggio precedente manca il collegamento tra il "source" del MosFet e il circuito di pilotaggio!!!! (**)
Questo provoca la distruzione del mos (xx) (si sfonda l'isolamento di gate) o, nella migliore delle ipotesi.. ovvero con l'impiego di mos protetti (IRFP250 NON È uno di questi...), una conduzione o interdizione indipendenti dal pilotaggio ...più probabilmente dipendente dai "distrurbi" pescati intorno (probabilmente l'omnipresente 50/60Hz...).
(xx= il mosfet indicato è ...diciamo... un insieme di minimos paralleli.. quindi la disctruzione può avvenire "per gradi".. quindi più un degrado nel tempo del dispositivo.. dipende quanto si "infierisce" sul gate...)
Ricordo: il gate è un ingresso... non ad alta... ma ad altissima impedenza (ovvero più che di megaohm siamo nel campo dei "giga" e oltre..)...
Ricordo anche (vedere sez. manualistica/elettronica) che il MosFet è un dispositivo comandato in tensione...
Ricordo infine (vedere stessa sez. di sopra) che una tensione è sempre espressa tra due punti... nel caso del MosFet tra G e "bulk"... che in molti modelli (come in quello indicato) è collegato al Source..
Quindi usando il buon senso (e leggendo nelle sez. indicate) va da se che non è possibile usare un solo "filo" per pilotarlo (quindi c'è probabilmente una dimenticanza/svista nello schema).
Consiglio sempre di aggiungere una protezione al mos (zener G-S) ed anche una minima resisteza di gate (NON tra gate e zener... ma tra gate e pilotaggio. Lo riscrivo x l'n-esima colta: lo zener va messo quanto + vicino possibile a G e S!)
(** = probabilmente tra S del mos e meno bat 9 Volt????)
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Kind Wfcross
si può fare collegare i due Mosfet in parallelo l'importante è che abbiano a ridosso
delle valide alette di raffreddamento. In pratica poi hai il doppio di potenza disponibileche a mio avviso non è necessaria già un Pwm con un Irpf sviluppa 15 amper che son ultrasufficienti per quello che potrebbe assorbire una vasca elettrolitica, se tu ne colleghi due in parallelo hai 30 amper che non ti servono a niente poichè la cella
ti assorbe sempre gli amper che gli necessitano, quindi non ha senso che tu abbia un pwm da 200 amper, la cella ti assorbe a tutto mal andare al massimo 3,5 amper quando
è già in fase di collassare e non produrre più Idroxi ma scaldare l'acqua solamente, perchè l'acqua è diventata una resistenza elettrica come puo essere un ferro da stiro
ed assorbe sempre più amper ma mai arriverà a livelli di 15 amper a meno che non cortocircuiti gli elettrodi, in tal caso, il primo ad andare a farsi fottere è il mosfet.
Io non conosco personalmente i mosfet siglati Irpf ma stando ad un'analisi postata
da un forumista che gli ha usati, parrebbe che gli Irpf siano ostici a farsi pilotare
dai timer ne555, per cui potresti provare con un BUZ341 o ancor meglio un Buz350
che posson esser protetti da un comune diodo 1N4007 sul drain, ovviamente son
suggerimenti da prendere con le pinze, personalmente non ho testato questi
due ultimi mosfet, quindi non ti posso suggerire meglio, basta provare. Kind regards
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Kind Wfcross
leggo solo ora il tuo penultimo post, all'ultimo t'ho già risposto in maniera vaga secondo quelle che son le mie esperienze, certo non mi azzardo a raccontarti per deontologia
delle bugie, che nuociono al nostro lavoro d'equipe, ti ho solo detto quanto era nella mia esperienza senza aggiungere altro. Io ad esempio per i pwm non utilizzo nemmeno i
timer 555 ma un comuni LM324 o cmos cd 4013 o 4022 o altri e non mi servo di mosfet ma di Thyristor, Scr e Triac secondo progetti scompiazzati nelle varie riviste di elettronica e poi adattati e corretti a seconda delle mie necessità su delle basette milllefori per poi disegnarmi col pennarello il circuito definitivo testato e funzionante su una basetta di vetronite o backelite o teflon. Son sempre stato diffidente sull'uso
sia dei Fet che dei Mosfet, che hanno il brutto vizio di andare in deriva termica, che come ricordava Gattmess è difficile da compensare con diodi o condensatori poichè son componenti molto salterini e ballerini, proprio come l'acqua in elettrolisi che cambia costantemente aspetto. Tuttavia se riesco a scannerizzarti lo schema di un pwm da 30 amper che monta in parallelo due IFR3205 come da te chiesto ve lo allego (se riesco
poichè ho una connessione molto lenta e non son bravo al PC). Tuttavia questo pwm
è venduto nei Kit hho ibridi , in Usa ad un prezzo di poc più di 30 euro reso a casa, quindi non ne vale la pena autocostruirselo, ci si rimette il doppio dei soldi ed anche delle scoglionature.
Ormai questi pwm sembrerebbero standardizzati in America infatti son tutti uguali li vendono su ebay vari seller, ma il prezzo più conveniente parrebbe essere
quello del seller KEVLAU99 almeno te lo danno montato testato e collaudato.
Il tuo esperimento è durato un minuto perchè la cella non è sifonata, ed a cella aperta non si può avere sifonatura senza una pompa idraulica che pesca la melma dalla
superficie, la filtra e reimmette l'acqua pulita dal basso.. A te son entrati in corto gli elettrodi a causa dei sedimenti conduttivi dell'acqua e di conseguenza è entrato
in corto anche il mosfet. Assorbire 7 amper in un ciclo di elettrolisi equivale a quasi 4 lampade allo iodio illuminate a giorno o ad una resistenza talmente alta che puoi
calcolare con la legge di ohm considerando la tensione immessa e la potenza assorbita. Come tester, voltametro, amperometro, e misuratore di resistenza è
sempre preferibile lo strumento analogico a lancetta pittosto che quello digitale
hai una lettura visiva molto migliore, in quanto non devi leggere dei numeri che vanno e vengono in una sequenza più veloce dello stesso occhio. Quanto poi al frequenzimetro
sarebbe meglio averne uno digitale dissocciato dal tester, ovvero usato a parte. kind regards. UP
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Ciao Shardana. Il motivo per cui uso gli IRFP è perchè non riesco a reperire il buz 350. L'unico negozio dove reperisco i mosfet ha gli IRFP quanti ne voglio, ma come dicevi tu prima gli IRFP hanno il brutto vizio di scaldare troppo, quindi collassano e si bruciano, ne avrò bruciati almenno una decina. L'ultimo esperimento l'ho condotto con un IRFP 460, che è in grado di dissipare ben 280W, sembra che riesca a tenere ma toccandolo scalda molto già a circa 2,5-3A, mi tiene in ansia perchè penso che possa bruciarsi da un momento all'altro.
In questo esperimento sono riuscito a pilotare un secondo circuito formato da trasformatore 220/30V, raddrizzatore, drain-source IRFP 460, bobina avvolta in ferrite, cella con due tubi doppi. La produzione è buona. Peccato che non possa usare un'altro trasformatore 220/60+60V 500VA perchè un conduttore del primario si è staccato dall'avvolgimento. Saluti a tutti.
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Originariamente inviato da wfcross Visualizza il messaggioCiao Shardana. Il motivo per cui uso gli IRFP è perchè non riesco a reperire il buz 350. L'unico negozio dove reperisco i mosfet ha gli IRFP quanti ne voglio, ma come dicevi tu prima gli IRFP hanno il brutto vizio di scaldare troppo, quindi collassano e si bruciano, ne avrò bruciati almenno una decina. L'ultimo esperimento l'ho condotto con un IRFP 460, che è in grado di dissipare ben 280W, sembra che riesca a tenere ma toccandolo scalda molto già a circa 2,5-3A, mi tiene in ansia perchè penso che possa bruciarsi da un momento all'altro.
In questo esperimento sono riuscito a pilotare un secondo circuito formato da trasformatore 220/30V, raddrizzatore, drain-source IRFP 460, bobina avvolta in ferrite, cella con due tubi doppi. La produzione è buona. Peccato che non possa usare un'altro trasformatore 220/60+60V 500VA perchè un conduttore del primario si è staccato dall'avvolgimento. Saluti a tutti.
Ciao, vedo che state eseguendo degli esperimenti sullo schema Lawton\Ravi .
Per non fare scaldare eccessivamente il "finale" puoi abbassare il duty della forma d'onda pilota , ma io sono del parere che gli esperimenti vanno fatti cercando la maggior efficienza possibile .... quando si usano 280 W in una cella già siamo fuori "tema" . Cerca l'efficienza migliore con il minor dispendio di energia, successivamente puoi scalare verso l'alto per ottenere tutto l'idroxy che ti necessita .
Attualmente ho svolto un paio di esperimenti con tubi parzialmente isolati con vernice isolante ( Meyer usava il derlin ) ed "estrattore di elettroni" ( il circuito con capacità e raddrizzatore a ponte che alimenta una lampadina ) . I risultati sono interessanti dal punto di vista delle forme d'onda che escono fuori dall'accrocco , ma l'emissione di idroxy non è migliorata , anzi è peggiorata in alcuni casi .
Comunque visto il poco tempo che mi rimane per le sperimentazioni ritengo una buona strada da percorrere , infatti stò riavvolgendo un trasformatore ad alta frequenza con bobine bifilari nello stesso nucleo .
Ciao
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che è in grado di dissipare ben 280W
Ciao!! ricorda sempre di alettare il componente....sen metti una bella aletta di diss...il componennte NON si brucia.....al posto delle alette nere puoi usare del comunissimo alluminio,rimediato da qualche parte.....magari smonti una finestra ..Framoro...
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Originariamente inviato da kalos66 Visualizza il messaggioCiao, vedo che state eseguendo degli esperimenti sullo schema Lawton\Ravi .
Per non fare scaldare eccessivamente il "finale" puoi abbassare il duty della forma d'onda pilota , ma io sono del parere che gli esperimenti vanno fatti cercando la maggior efficienza possibile .... quando si usano 280 W in una cella già siamo fuori "tema" . Cerca l'efficienza migliore con il minor dispendio di energia, successivamente puoi scalare verso l'alto per ottenere tutto l'idroxy che ti necessita .
Ciao
Allora, credo di avere ottenuto degli ottimi risultati. Per prima cosa i 280W sono la potenza che un IRFP 460 riesce a smaltire (tratto dalla scheda del IRFP 460) per questo l'ho scelto. Ma la cosa più interessante è che avendo modificato il circuito di Dave Lawton riesco a pilotare un circuito a 30V/2-2,5A che in potenza significa 60-75W, con un buon sviluppo di idroxy del tipo con bolle fine. Ho anche eseguito delle prove con un trasformatore 220/60+60V (fino a che non si è guastato) ottenendo risultati in produzione ancora più sorprendenti. Appena riuscirò a pilotare il circuito a 120V sono sicuro che aggiungeò un ulteriore tassello alla cella Meyer.
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Premesso che vi rimando a leggere il post sui mosfet nella manualistica (http://www.energeticambiente.it/elet...et-mosfet.html ).. e che probabilmente "li" non ho scritto in modo approfondito (volutamente x ragioni più ..."professionali".. che vi risparmio )
...allora:
Brevi "cenni" storici circa gli IR ... che sta per International Rectifier... (sito:
http://www.irf.com/ ) a cui è aggiunta la "F" [...cut...], quindi i mos siglati "IRF" sono della IR...
-----
Once upon along ago...
il testo originale è stato spostato, integrandolo, nella sezione manualistica relativa:
http://www.energeticambiente.it/elet...#post118886052
----
bene ...dalla manualistica (letta? No? Male... fatelo!) si evince il comportamento capacitivo (diciamo così...) del gate. Ora deve essere ovvio (ma perchè lo scrivo?) che aumentando le celle in parallelo (dentro... ma anche fuori, mettendo più mosfet fisici in //) da una parte scende la resistenza, ma dall'altra il condensatore da "pilotare" diventa sempre più grande.
Di conseguenza se il pilotaggio già "arranca", aumentando il DIE (grandezza del mos) aumentano ulteriormente i tempi di pilotaggio, ovvero il tempo i cui il mosfet transita in zona attiva per passare da on a off e viceversa (supponendo l'uso come in un pwm et simila!)
Quindi "non cag@#$o" (moderazione: non usare parolacce) il pilotaggio a sufficienza, si rischia che il mos scaldi (e parecchio)... non perchè non ce la fa come corrente e/o RDSon... ma perchè non c'è la fa il pilotaggio!
E ora la domanda: la soluzione, in tal caso, consiste in un "aumento" del mos... o piuttosto in una diminuzione?
-----
Occorre a mio avviso ritornare... alle origini e porsi la domanda "progettuale":
Quale tensione max in gioco... quale corrente max ....e, in seguito, quale caduta max accetto sul dispositivo e, correlativamente, quale potenza voglio/posso dissipare?
Di li poi... si sceglie la sigla.....o quel che più si avvicina nei negozi, quindi si progetta tutto attorno di conseguenza, NON viceversa!Ultima modifica di gattmes; 04-11-2008, 11:56.Fare si può! Volerlo dipende da te.
Consulta e rispetta il REGOLAMENTO
Piano cottura induzione: consumo energia 65...70% in meno rispetto uno a gas! Pure a costi doppi dell'elettricità fa risparmiare, almeno 30%! Contrariamente a quanto si dice si può usare con contratti 3 kW, perfino se sprovvisto di limitazione.
Gas 100% fossile, elettricità 30...100% rinnovabile. Transizione ecologica? Passa all'induzione!
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Scusa gattmes, la prima parte del tuo discorso è comprensibile e mi complimento con te, della seconda parte purtroppo non ne ho capito granchè.
Facciamo un esempio pratico. Diciamo che debbo pilotare una cella con 8 tubi, collegati da un trasformatore 220/120V - 5 A max. che mosfet dovrei usare IRFP250 ? IRFP460 ? IRFP vattelapesca o altro ?Ultima modifica di energeticambiente; 29-07-2008, 07:15.
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Siamo sicuri che i 5A siano max.. voglio dire .. non rms ma come piccco massimo possibile (eccetto roba inferiore ai microsecondi di durata, a meno di repetibilità xcui occorre valutare l'impedenza termica..)??
Siamo anche sicuri che i 220 siano max (di picco)..??
[e comunque 220 sono oltre i 200 sopportati da un irfp250...]
Quale è la R minima offerta dalla cella? Non è che ha comportamenti capacitivi (e quindi quando un C è scarico assorbe teoricamente infinita corrente se sottoposto a V secco..)???
Non è che ha comportamenti anche induttivi??
---
poi altra cosa ..vedo scritto "trasformatore"... ora io non ho voglia di andar indietro nella discussione a spulciare schemi & messaggi (così come tu non hai voglia di calcolare/progettare/ragionare sul pilotaggio... o approfondire sui mosfet ..)...
... significa che al circuito è applicata una ...."alternata" ?????Fare si può! Volerlo dipende da te.
Consulta e rispetta il REGOLAMENTO
Piano cottura induzione: consumo energia 65...70% in meno rispetto uno a gas! Pure a costi doppi dell'elettricità fa risparmiare, almeno 30%! Contrariamente a quanto si dice si può usare con contratti 3 kW, perfino se sprovvisto di limitazione.
Gas 100% fossile, elettricità 30...100% rinnovabile. Transizione ecologica? Passa all'induzione!
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Originariamente inviato da gattmes Visualizza il messaggioSiamo sicuri che i 5A siano max.. voglio dire .. non rms ma come piccco massimo possibile (eccetto roba inferiore ai microsecondi di durata, a meno di repetibilità xcui occorre valutare l'impedenza termica..)??
Siamo anche sicuri che i 220 siano max (di picco)..??
[e comunque 220 sono oltre i 200 sopportati da un irfp250...]
Quale è la R minima offerta dalla cella? Non è che ha comportamenti capacitivi (e quindi quando un C è scarico assorbe teoricamente infinita corrente se sottoposto a V secco..)???
Non è che ha comportamenti anche induttivi??
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poi altra cosa ..vedo scritto "trasformatore"... ora io non ho voglia di andar indietro nella discussione a spulciare schemi & messaggi (così come tu non hai voglia di calcolare/progettare/ragionare sul pilotaggio... o approfondire sui mosfet ..)...
... significa che al circuito è applicata una ...."alternata" ?????
Il trasformatore è 500 VA, perciò al primario assorbe max 500/220=2,27A
al secondario (che è quello che ci interessa) 500/120=4,17A.
I collegamenti partendo dall'alimentazione di rete sono : Trasformatore, raddrizzatore, pilotaggio (con Mosfet drain-source), diodo di blocco (anch'esso da progettare) bobina avvolta su ferrite (circa 300 girate sul positivo e 300 girate sul negativo), cella a 8 tubi. Il pilotaggio lo ottengo per mezzo del generatore di frequenza di Dave Lawton.
I tubi della cella sono collegati in parallelo, quindi presentano una resistenza equivalente molto bassa. Certo sarebbe meglio tenere alto il valore di tensione ai capi della cella, tenere quindi relativamente alta la resistenza della cella ed abbassare il più possibile la corrente, in tal modo si migliora (spero) l'efficienza del sistema.
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quindi mi pare di capire:
1) che il trafo è collegato alla rete 220-230Vac... ed in uscita presenta 120Vac....
2) dopodichè la 120Vac è raddrizzata da diodi... e finisce al circuito.
Direi che allora siamo già in presenza di ben oltre 120V, visto che il valore in alternata è rms/efficace...
Poi bisognerebbe capire:
a) quanto può assumere di valore la tensione di rete transitoriamente (facciamo sui 260??? Oltre si provvederà a protezione tipo "da fulmini" e simila)
b) se i 120Vac di uscita del trafo sono nominali/a carico... o come.. cioò se a vuoto la tensione è più elevata (ovvero il rapporto di trasformazione più alto)
c) la presenza di extratensioni (fenomeni induttivi o altro)
quanto sopra è già sufficiente (x me) per decretare 200V di mos insufficienti
(rimanendo nella vecchia serie IR -> no IRF/IRFP1xx...2xx e no IRF5xx...6xx )Fare si può! Volerlo dipende da te.
Consulta e rispetta il REGOLAMENTO
Piano cottura induzione: consumo energia 65...70% in meno rispetto uno a gas! Pure a costi doppi dell'elettricità fa risparmiare, almeno 30%! Contrariamente a quanto si dice si può usare con contratti 3 kW, perfino se sprovvisto di limitazione.
Gas 100% fossile, elettricità 30...100% rinnovabile. Transizione ecologica? Passa all'induzione!
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Kind sir
Gattmes esprime il massimo di quanto si possa concepire in termini di componentistica
elettronica attivaè un' handboock vivente di data sheets ed ha reso disponibile con didattica elementare ciò che gli è stato chiesto, non è quindi colpa dell'amico Gattmes
se non siamo preparati a metabolizzare tutti alla stessa maniera i suoi dati che considero d'una precisione e semplicità comprensibile anche a fanciulli in età prescolare. Le mia preparazione rispetto a quella di Gattmes è quella d'uno studente
dinanzi al professore, nel senso che Gattmes come Venere sorse dalle acque lui sorse
da un microchip e non mi sbaglio sulla similitudine. Io traviserei come ho forse fatto
più volte, a darvi delle dritte su un circuito elettronico da voi postato a parole e non con schemi, al contrario QUOTO Gattmes che è capace anche di rilevare le probabilità
di insulti che l'elettronica può dare. Il pwm non è altro che un regolatore di tensione
concepito per regolare la velocità dei motori elettrici o della intensità di luce delle lampade. Se andate a scrutare sul sito nuovaelettronica.it trovate innumerevoli progetti e kit in tal senso senza dovervi aggrovigliare in matasse di lana caprina.
In questo vi posso garantire che Nuova Elettronica sia la rivista nel campo, più
affidabile al mondo, viene tradotta in decine di lingue ed è la rivista più seguita anche
in Giappone che non mi sembra aver dichiarato il digiuno per quel che riguarda
l'elettronica. A volte può succedere che un progetto di Nuova Elettronica non soddisfi
a pieno le vostre esigenze e voi potete apportare le vostre individuali modifiche
senza che il personale tecnico della rivista si offenda minimamente, anzi si trova avvantaggiato come del resto noialtri per i vostri apporti vivificanti. In USA quelli che io chiamo non senza ironia "Stazzi Uniti ", usano nei loro Kit per la produzione di HHO dei PWM standardizzati ormai che montano 1 o 2 o anche 4 Mosfet IRF3205 con protezione il primo mosfet del gate con un diodo 1N4742 ed il secondo mosfet con
protezione al drain con un diodo FR602 in parallelo ad un condensatore da 0,1 microfarad. In ultima analisi vi consiglio anzichè l'autocostruzione di comprarvelo
al cambio monetario lo potrete avere a casa vosta per circa 32 euro comprese expens
for shipment salvo che non incappi in dogana per cui dovrete aggiungere 11,00 euro o
16,80 euro, ma potrebbe passare anche inosservato.
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Originariamente inviato da shardanaelettronica Visualizza il messaggioKind sir
Gattmes esprime il massimo di quanto si possa concepire in termini di componentistica
elettronica attivaè un' handboock vivente di data sheets ed ha reso disponibile con didattica elementare ciò che gli è stato chiesto, non è quindi colpa dell'amico Gattmes
se non siamo preparati a metabolizzare tutti alla stessa maniera i suoi dati che considero d'una precisione e semplicità comprensibile anche a fanciulli in età prescolare. Le mia preparazione rispetto a quella di Gattmes è quella d'uno studente
dinanzi al professore, nel senso che Gattmes come Venere sorse dalle acque lui sorse
da un microchip e non mi sbaglio sulla similitudine. Io traviserei come ho forse fatto
più volte, a darvi delle dritte su un circuito elettronico da voi postato a parole e non con schemi, al contrario QUOTO Gattmes che è capace anche di rilevare le probabilità
di insulti che l'elettronica può dare. Il pwm non è altro che un regolatore di tensione
concepito per regolare la velocità dei motori elettrici o della intensità di luce delle lampade. Se andate a scrutare sul sito nuovaelettronica.it trovate innumerevoli progetti e kit in tal senso senza dovervi aggrovigliare in matasse di lana caprina.
In questo vi posso garantire che Nuova Elettronica sia la rivista nel campo, più
affidabile al mondo, viene tradotta in decine di lingue ed è la rivista più seguita anche
in Giappone che non mi sembra aver dichiarato il digiuno per quel che riguarda
l'elettronica. A volte può succedere che un progetto di Nuova Elettronica non soddisfi
a pieno le vostre esigenze e voi potete apportare le vostre individuali modifiche
senza che il personale tecnico della rivista si offenda minimamente, anzi si trova avvantaggiato come del resto noialtri per i vostri apporti vivificanti. In USA quelli che io chiamo non senza ironia "Stazzi Uniti ", usano nei loro Kit per la produzione di HHO dei PWM standardizzati ormai che montano 1 o 2 o anche 4 Mosfet IRF3205 con protezione il primo mosfet del gate con un diodo 1N4742 ed il secondo mosfet con
protezione al drain con un diodo FR602 in parallelo ad un condensatore da 0,1 microfarad. In ultima analisi vi consiglio anzichè l'autocostruzione di comprarvelo
al cambio monetario lo potrete avere a casa vosta per circa 32 euro comprese expens
for shipment salvo che non incappi in dogana per cui dovrete aggiungere 11,00 euro o
16,80 euro, ma potrebbe passare anche inosservato.
Vuoi mettere una cosa costruita da te con una comprata ?
Se te la costruisci hai una soddisfazione che nessun pwm al mondo ripagherebbe.
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Originariamente inviato da wfcross Visualizza il messaggioCiao Kaloss !!!! Dov'eri finito ? Finalmente ti fai sentire.
Allora, credo di avere ottenuto degli ottimi risultati. Per prima cosa i 280W sono la potenza che un IRFP 460 riesce a smaltire (tratto dalla scheda del IRFP 460) per questo l'ho scelto. Ma la cosa più interessante è che avendo modificato il circuito di Dave Lawton riesco a pilotare un circuito a 30V/2-2,5A che in potenza significa 60-75W, con un buon sviluppo di idroxy del tipo con bolle fine. Ho anche eseguito delle prove con un trasformatore 220/60+60V (fino a che non si è guastato) ottenendo risultati in produzione ancora più sorprendenti. Appena riuscirò a pilotare il circuito a 120V sono sicuro che aggiungeò un ulteriore tassello alla cella Meyer.
Ciao, che tipo di acqua usi ?? Frequenza ?? aumentando la tensione aumenta chiaramente l'assorbimento e quindi l'idroxy generato ( nelle celle elettrolitiche classiche ) . Io riesco a saturare l'acqua (diventa bianca per gas sciolto ) con appena 15 Watt 12 V e 1,2A circa in input al PWM con solamente una cella ( tubo coassiale di 20 cm ) e acqua del rubinetto di casa ; ma questo non è il risultato che cerco . Come ti ho anticipato stò sperimentando altro , ma è chiaro che devo effettuare misure sul gas prodotto in funzione della potenza impiegata per avere un riscontro d'efficienza , fino a quando non avrò effettuato quest'ultima cosa ... le mie sono solamente chiacchere da bar dello sport .
Leggetevi questo :
Water Fuel Cell ( WFC ) Researches
tralasciando le solite "michiate" che combina Naudine ( essendo un replicatore e non un studioso addentro alla problematica ) , l'esperimento è interessantissimo e direi riuscito !!
Ciao
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Ritornato !!!
Salve a tutti
Finalmente finte le ferie ! ( mi sono portato a casa un bel regalino consistente in 5litri di acqua di mare... ;-) )
Interessanti le vostre discussioni, sarò sincero e nn ho approfondito molto, ma se vi può interessare il Meyer come alimentazione massima alla cella dava 110V........
a presto.....Nel nuovo millennio l'uomo tornando alla natura distruggerà quei mostri e l'energia dell'atomo pulito costruirà ancora infinite meraviglie e le ferite dell'umanità, come le guerre non saranno che purtroppo molto tristi incidenti dì percorso. (Omero Speri -VR- Pioniere della FF )
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Originariamente inviato da brunovr Visualizza il messaggioSalve a tutti
Finalmente finte le ferie ! ( mi sono portato a casa un bel regalino consistente in 5litri di acqua di mare... ;-) )
Interessanti le vostre discussioni, sarò sincero e nn ho approfondito molto, ma se vi può interessare il Meyer come alimentazione massima alla cella dava 110V........
a presto.....
Meyer usava 110 V per arrivare all'alta tensione di funzionamento abbastanza agevolmente invece che usare i 36V del trasformatore toroidale .
Ciao
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Kind sir
Io come un fratello o un padre di famiflia quale sono, spazio da una stanza all'altra di questo forum, magari anche rendondomi conto d'esser barboso per certuni, confesso
che non ho la barba, me la rado ogni mattina dopo aver consumato un caffè tiepido e molto zuccherato tuttavia dai 14 anni non mi rado i baffi corvini che mi donano esteticamente. Per le donne sono (Carlos Santana, Freddie Mercury ed altri attori californiani che non ricordo). Oviamente ognuno coglie le sue similitudini che posson esser anche trascendentali rispetto alla realtà ed all'opportunità.
Finalmente Kaloss si pone come me il problema dell'acqua e prima di noi Flashmann e Pons nella loro fusione fredda e dopo di loro gli scienziati nostrani Iorio e Cirillo Casertani amici del nostro amico Idrogeno 77. Eppure dear Kaloss uno degli scienziati non ricordo se Flashmann o Pons fosse un chimico analitico, magari nel fervore del successo s'e dimenticato di analizzare l'acqua deuterata, situazione che invece i nostri
compatrioti Cirillo e Iorio hanno constatato con acqua comune di rubinetto che in pochi secondi di elettrolisi occlude i microcristalli di palladio per effetto galvanoplastico come spiegavo allo stesso Marcorudu ed a Idrogeno77 secondo mie congetture strettamente personali e come da Kalos confermato occorre concentrare i nostri studi sulla natura dell'acqua e non tanto sull'elettronica e balle varie, credo che occorrerebbe un chimico analitico fra noi che abbiamo solo infarinature di chimica come probabilmente Flashmann e Pons, noi al contrario di loro siamo Italiani e insieme possiamo fare tanto. Kind regards.
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Originariamente inviato da kalos66 Visualizza il messaggioCiao, che tipo di acqua usi ?? Frequenza ?? aumentando la tensione aumenta chiaramente l'assorbimento e quindi l'idroxy generato ( nelle celle elettrolitiche classiche ) . Io riesco a saturare l'acqua (diventa bianca per gas sciolto ) con appena 15 Watt 12 V e 1,2A circa in input al PWM con solamente una cella ( tubo coassiale di 20 cm ) e acqua del rubinetto di casa ; ma questo non è il risultato che cerco . Come ti ho anticipato stò sperimentando altro , ma è chiaro che devo effettuare misure sul gas prodotto in funzione della potenza impiegata per avere un riscontro d'efficienza , fino a quando non avrò effettuato quest'ultima cosa ... le mie sono solamente chiacchere da bar dello sport .
Leggetevi questo :
Water Fuel Cell ( WFC ) Researches
tralasciando le solite "michiate" che combina Naudine ( essendo un replicatore e non un studioso addentro alla problematica ) , l'esperimento è interessantissimo e direi riuscito !!
Ciao
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Originariamente inviato da kalos66 Visualizza il messaggioCiao Bruno , che devi fare con l'acqua di mare ?? ... tende a esalare cattivi odori .
Meyer usava 110 V per arrivare all'alta tensione di funzionamento abbastanza agevolmente invece che usare i 36V del trasformatore toroidale .
Ciao
Aggiungo che sul sito postato da Kaloss (sempre prezioso) si rimanda ad un interessante vendita su ebay di un circuito con alternatore (credo con uscita a 600V) veramente interessante, è più o meno ciò che intendo installare su un'auto per provare.
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Kind sir o son io non capace ma inserirvi degli allegati è una tortura in termini temporali, per mandarvi 5 paginette ho impiegato 1 ora e venti minuti, non so come fate voi francamente ad inviare anche foto, a me è stato vietato a un certo punto di allegare l'ultima pagina che cerco di allegare in questo post.
Vi ho voluto far avere queste paginette semplificate anche nei calcoli matematici (non vi sono calcoli trigonometrici ma piuttosto numeri fissi da moltiplicare e dividere) ho pensato sopprattutto a Wfcross che è appassionato di elettronica fatta in casa, di costruire con le proprie mani i dispositivi utili
alla sperimentazione. Dear Wfcross dopo aver letto queste 6 pagine, sappu che non devi acquistare ne trasformatori ne convertitori, poichè nella tua autovettura hai 12volt continui quindi per arrivare a tensioni di 110 volt
come tu aspiri per la cella di Mayer, la congettura dell'inverter collegato alla
batteria è molto dispendioso e dispersivo in termini energetici e poi l'ingombro del convertitore stesso e poi anche la forma d'onda che in genere è sinusoidale modificata (quadra rettangolare). Leggiti bene le paginette che t'ho mandato con grande scoglionamento per i tempi sconvenienti.
Se ti convincono mi ringrazierai se invece sei dubbioso strappa tutti i fogli
e prosegui seguendo le tue congetture che, bada bene, io rispetto anche
nella loro complessità e in grovigli di lana caprina. ti faccio i miei migliori auguri Wfcross e ti allego l'ultima pagina. Kind regards.
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Ciao Shardana. I tuoi appunti sono molto interessanti, ma dubito che possano servirmi, almeno in questa fase, perchè non ho bisogno di un sistema di condensatori per trasformare la corrente alternata da 12V a 220V, basta usare un trasformatore, che è una macchina reversibile.
Tra l'altro il mio circuito di cui postavo con Gattmess era per cella di Meyer alimentata a tensione di rete che negli stazzi uniti (come li chiami tu) sono 110 V.
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