Originariamente inviato da atomax
Visualizza il messaggio
Insomma qualcuno che prometta solo soluzioni e che sappia pigiare i tasti giusti.
Rispetto a 100 anni fa ci dovremmo essere un po’ evoluti, il contesto internazionale è diverso e non vedo figure in grado di catalizzare tanto consenso popolare ma dobbiamo fare attenzione perché gli ingredienti ci sono…
A tal proposito suggerisco di leggere un libro illuminante che racconta l’Italia dal 1861 ai giorni nostri da un punto di vista diverso: come gli eventi storici abbiano profondamente influenzato l’approccio alla cucina (e viceversa) e come il cibo sia sempre stato usato come “leva”.
Cito dal libro Fornelli d’Italia:
“Come quella per il grano, nel luglio 1925, in cui Mussolini invita a consumare riso, polenta, pesce, prodotti nostrani, per cercare di limitare le importazioni di frumento che molto pesano sulla nostra bilancia commerciale. Grandi campagne mediatiche che vedono il Duce raccogliere a torso nudo spighe e frumento, lavorare nei campi incitando gli italiani a spezzare la «dipendenza dalle demoplutocrazie»”
Ho un libro antico “Dalla cucina al Salotto” (stampato nel 1935) che ogni tanto amo sfogliare.
Nella prefazione del libro l’autrice si scusa per l’uso di vocaboli esteri (bridge, salsa ginevrina) perché il libro è stato stampato prima delle sanzioni e non voleva essere un tributo a “stati ostili e sanzionisti”.
”Questo tempo di sanzioni ha veramente un alto valore morale del quale dobbiamo compiacerci. Ci ha messi una buona volta di fronte a noi medesimi e ci ha dimostrato che siamo ben più di quanto pensavamo”.
Parafrasando la conclusione:la nostra Nazione, che ha tanto dato, senza mai chiedere, ora vuole perché le è dovuto…
Roba del secondo scorso?
Si ma non troppo: basti pensare che il mc è stato sostituito dalla versione russa…
Commenta