Originariamente inviato da matador0975
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Io ho una mia, non felicissima ammetto, teoria. Che si rifà alle evidenze medico-scientifiche. Ogni coltura batterica può essere tenuta sotto controllo da una serie di fattori inibenti la crescita. La colonia aumenta e decresce "per lisi" gradualmente e in modo periodico. Un po' sale e un po' scende.
Se però i batteri si ingegnano (paragone forzato per far capire, ovvio) e trovano soluzioni che pian piano riducono i fattori inibenti... il "benessere" della colonia aumenta esponenzialmente... fino al punto in cui si arriva all'esaurimento delle risorse (che è velocissimo alla fine) e si ha la caduta "per crisi".
Trasferendo al molto più complesso campo umano... la sopravvivenza naturale umana era sempre soggetta a periodi di crescita/decrescita "per lisi". Dovuta a fattori di abbondanza o carenza di cibo, malattie, clima, ecc.
La tecnologia ha permesso a UNA PARTE della popolazione umana di affrancarsi da molte di queste problematiche, con alcune contropartite che bilanciano approssimativamente le cose.
In parole povere i paesi ricchi hanno molti di questi benefici, ma ne pagano un prezzo in salute e potenzialità riproduttive. Insomma non ci moltiplichiamo più molto, ma invecchiamo, siamo più deboli immunitariamente e meno "aggressivi" socialmente.
I paesi in via di sviluppo hanno bruciato impetuosamente le tappe e in pochi decenni hanno raggiunto la POSSIBILITA' di un benessere discreto, ma che ha un costo energetico molto elevato.
I paesi davvero poveri sono più in ritardo, ma si stanno accodando al treno.
I paesi ricchi non rinunciano nè rinunceranno all'enorme consumo energetico necessario al benessere.
I paesi in sviluppo rinunceranno ancor meno, in quanto oltre a partire da un livello di benessere più basso hanno anche la giustificazione morale del "voi lavete fatto prima ora non potete impedirlo a noi".
Ma i paesi in sviluppo NON sono già in una fase di sviluppo sociale e riproduttivo stagnante! Lo so (me lo hanno ripetuto in decine in questi anni anche solo sul forum!!) che il migliore antidoto alla sovrappopolazione è lo sviluppo economico e che gli umani si assestano da sè... ecc. ecc.
Ma qui il problema è dovuto alla DERIVA di "assestamento" di questi problemi.
Cina e India si saranno pure assestate, ma i miliardi di esseri umani che ospitano, anche se sono quasi (quasi...) stabili nella crescita demografica in realtà hanno enormi differenze di accesso ai servizi e benessere in genere! E solo in quei paesi lo sforzo per portare benessere a tutti richiede e richiederà quantità di energia sempre maggiori!
Non parliamo dei paesi in forte crescita dove la spinta demografica è ancora fortissima! La Nigeria presto sarà un gigante demografico seppure non economico.
In questo panorama a me sembrava evidente già 15 anni fa e il prosieguo non fa che confermarmi la convinzione, che l'umanità non può che avviarsi a una decrescita "per crisi". E vista la disponibilità di armamenti e la sempre minore ritrosia ad utilizzarli... ho anche qualche idea sulle possibili vie per "aggiustare"!
Questo trascurando la possibilità di una VERA pandemia (non lo scherzetto Covid che uccideva di fatto solo anziani e malati) che imponga tassi di letalità superiori al 10% o anche 20% e su cui la medicina moderna, come si è ampiamente capito credo, può tanto, ma non tantissimo eh!!
Insomma io non mi preoccuperei più di tanto di inventare "soluzioni". Ci penserà la stupidità umana o Gaia!
Mi preoccuperei di tentare di tenere il più possibile i guai fuori dalla porta di casa. NON di risolverli!
Parlando del solo settore energetico la mia proposta di 15 anni fa è quella che poi hanno seguito gli USA. AUTOPRODUZIONE di tutto il possibile.
Produzione agricola compresa, ovvio! Non possiamo permetterci di avere una percentuale di terreno che resta incolto perchè "non è più remunerativo" coltivarlo! Servono politiche (la prima è quella dell'AGRIENERGIA che offre una sinergia economica fra produzione da FV e agricoltura tradizionale!) e che sono la declinazione un pelo meno naif delle proposte di Expy sugli orti e gli alberi da frutto.
Insomma capire che stiamo ormai rischiando il collo e prepararci, invece di fantasticare improbabili ricette per "salvare" un mondo su cui ormai non abbiamo più alcuna influenza! E che dopo la crisi ucraina ci considererà pure meno...
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